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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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giuliocesaremercoledì 19 marzo 2014 ore 21.00
369 gradi /Lungta Film
GIULIO CESARE
da William Shakespeare
di Vincenzo Manna e Andrea Baracco
regia Andrea Baracco
con Giandomenico Cupaiuolo, Roberto Manzi, Ersilia Lombardo, Lucas Waldem Zanforlini, Livia Castiglioni, Gabriele Portoghese
TEATRO DEL FUOCO

Mercoledì 19 marzo ore 21 c/o Teatro del Fuoco sarà in scena lo spettacolo Giulio Cesare con la regia di Andrea Baracco invitato a rappresentare l’italia dallo Shakespeare Globe Theatre di Londra / Festival Globe to Globe 2012 Celebrazioni dell'anno Shakespeariano e delle Olimpiadi di Londra 2012 e Vincitore del Certamen Almagro-Off 2012, Spagna. Lo spettacolo è un appuntamento della stagione SOGNANDO L’AMERICA IO RESTO QUA organizzato dal cerchio di Gesso in collaborazione con la Provincia, il Comune di Foggia e il Teatro Pubblico Pugliese. Nel Giulio Cesare Shakespeare mette in scena una società in via di estinzione (quanta lungimiranza!), una società colta esattamente nell’attimo terminale del proprio crollo, una società vittima del suo fallimento intellettuale, spirituale e politico. Shakespeare scatta una “fotografia” di una Roma livida e ferocemente allucinata dove sullo sfondo, al di là dei colli e dei monumenti, compaiono le nitide sagome di avvoltoi e di famelici cani rabbiosi pronti a scagliarsi con insaziabile violenza addosso a corpi mal conciati dal crollo fisico e nervoso. La Roma disegnata da Shakespeare è una città che vive sotto un cielo di piombo, sotto l’ombra di un’ingombrante corona di ferro, una città di silenzi che si fanno culla di improvvisi rumori, assordanti; è una Roma dove si sentono scrocchiare mandibole e strofinare violentemente mani l’una contro l’altra (Casca), in cui i corpi, sfiorandosi, producono sordi suoni di lamiera (i congiurati tutti); è una Roma nascosta e privata che si raccoglie alla luce di una lampadina per produrre, poi, squarci e profonde ferite nei luoghi pubblici (ancora i congiurati); è una Roma che suona di passi solitari e furtivi (Cassio), di verità indicibili che esplodono in pensieri assordanti, in sogni maldestri (Cesare e Bruto), in visioni apocalittiche nate da menti di donne sterili (Porzia). Una Roma vittima di un cortocircuito: via le luci, è l’ora della notte, nera, senza luna. Giulio Cesare, Bruto, Cassio, Marc’Antonio, Porzia, Calpurnia, Casca, Cinna, i cesaricidi, la folla inferocita e liquida, la Repubblica e/o la Monarchia. In che posizione si pone Shakespeare? È repubblicano o monarchico? E’ dalla parte di Cesare o di Bruto? Cesariano o cesaricida? Ed in tutto questo quale funzione ha la folla inferocita e liquida? E’ possibile acquistare i biglietti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30 c/o l’Oda Teatro e il giorno stesso dello spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 17 in poi c/o il Teatro del Fuoco oppure sul sito www.bookingshow.it e nei punti vendita booking show
Info 0881663147-3466355075 oppure cerchio@cerchiodigesso.it

Comunicato stampa

Per il Cerchio di Gesso
Giovanna Maffei

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pulcinelladomenica 16 marzo 2014 ore 18.00

TEATRO DEL FUOCO
LiberaScena Ensemble e Teatro di Bertold Brecht
AMORE E MAGIA NELLA CASA DI PULCINELLA
regia Lello Serao
con Lello Serao, Maurizio Stammati, Margherita Vicario
età consigliata dai 6 anni


Domenica 16 marzo ore 18 c/o Teatro del Fuoco appuntamento di Teatro Famiglia con lo spettacolo AMORE E MAGIA NELLA CASA DI PULCINELLA della compagnia LiberaScenaEnsemble e Teatro di Bertold Brecht.

Amore e magia nella casa di Pulcinella è una versione ridotta e rivisitata tratta dal Don Fausto di Antonio Petito, uno dei più grandi Pulcinella della storia del Teatro, vissuto nella seconda metà dell’800, autore di numerose commedie e parodie.
Partendo dall’UrFaust di Goethe, Petito rielabora, in chiave comico grottesca, la vicenda di Faust e della sua smania di diventare dotto e bello attraverso l’uso della magia.
“Nel nostro lavoro, il personaggio Don Fausto agisce con i burattini in una specie di aberrazione dettata dal gioco delle illusioni che si consuma ai danni dello stesso protagonista”. Don Fausto invoca il Diavolo e questi gli si presenta, prima in forma umana e poi come burattino, per guidarlo verso la felicità e l’amore tanto inseguito.
Ma come succede nelle farse, Don Fausto rivolge le sue attenzioni verso quella che gli sembra una fanciulla dal viso un po’ brunetto, ma che in realtà è Pulcinella, che nel gioco dei travestimenti assume le sembianze di donna.
Questa fantastica messinscena allo scopo di far rinsavire Don Fausto e riacquistare l’equilibrio che le fantasticherie dei libri di magia gli hanno inculcato. In un incalzante susseguirsi di apparizioni, duelli e prigioni, il povero Don Fausto, alla fine, viene riportato alla realtà con un provvidenziale bagno di acqua fredda che sembra farlo rinsavire. Ma, quando tutto sembra aver riacquistato l’equilibrio sperato, ecco che Don Fausto, nel chiuso della sua camera, riprende il cammino verso quel mondo immaginario dove tutto è possibile e dove il sogno ha ancora cittadinanza.
E’ possibile acquistare i biglietti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30 c/o l’Oda Teatro e il giorno stesso dello spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 16 in poi c/o il Teatro del Fuoco oppure sul sito www.bookingshow.it e nei punti vendita booking show).
Info 0881663147-3466355075 oppure cerchio@cerchiodigesso.

Comunicato stampa

Per il Cerchio di Gesso
Giovanna Maffei

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teatro

Domenica 9 marzo 2014 ore 21.00
Cerchio di gesso
NOVECENTO
da Alessandro Baricco
regia Mariantonietta Mennuni
con Mario Pierrotti e Michele D’Errico
e la partecipazione straordinaria di Damiano
luci Antonio Lepore e Maekele Fadega
TEATRO DEL FUOCO

Domenica 9 marzo ore 21 c/o Teatro del Fuoco il Cerchio di Gesso torna in scena nella stagione in serale SOGNANDO L’AMERICA IO RESTO QUA con “Novecento” spettacolo tratto dall’omonimo capolavoro di Alessandro Baricco con Mario Pierrotti e Michele d’Errico e la regia di Maria Mennuni
Chi sono quei due personaggi che guardano dall’alto impassibili e non parlano, guardano poi sorridono e con un cenno d’intesa avanzano alla ricerca di sguardi curiosi e silenzi intrisi di curiosità e dolce attesa. La storia va, deve essere raccontata e ora forse c’è un pubblico disposto ad ascoltarla.
Così dice Novecento: “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla”, loro, la storia , la buona storia da raccontare ce l’hanno, eccome se ce l’hanno.
La storia di un grande pianista nato da emigranti su una nave, adottato da un marinaio dalla pelle scura che l’aveva trovato per caso in una scatola di cartone e se ne era preso cura.
La storia di un trombettista che su quella nave era salito a soli 17 anni “perché l’unica cosa che gli fregava nella vita era suonare” e perché al molo qualcuno l’aveva sentito suonare e quello che suonava era qualcosa che..”Cos’è?” gli aveva chiesto ..”non lo so “- gli aveva risposto .. “quando non sai cos’è, allora è jazz. Ci vanno matti per quella musica lassù”..e lassù voleva dire sulla nave.
E lui c’era salito e lì aveva conosciuto Novecento e la sua leggenda, quella d’essere nato sulla nave e da quella nave non esserci mai sceso e che suonava da Dio e la musica che suonava era magica, unica perché Novecento “sapeva ascoltare e sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso: posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia. Era nata così una grande amicizia, attraverso cui raccontarsi i propri sogni, le proprie angosce, la voglia immensa di sfidarsi e di sfidare il mare. E poi la musica, piccola, bella, infinita come il mare su cui danzava il piroscafo Virginian e poi burrasche, viaggi straordinari dall’Europa all’America che sembravano non doversi mai concludere. Ma Novecento non è solo il pianista sull’oceano, e il trombettista non è solo “l’amico per la pelle”..sono entrambi strumenti attraverso cui noi spettatori guardiamo come riflessi in uno specchio l’intera umanità scivolare e a suon di musica descrivere piano i sentimenti tutti che fanno di noi esseri umani e dolcemente fragili. Chi sono quei due personaggi che guardano dall’alto e impassibili e non parlano più guardano poi sorridono e con un cenno d’intesa si congedano forse due angeli che lassù hanno avuto l’onore di conoscere Novecento e il trombettista o forse non li hanno conosciuti personalmente forse sono due uomini che bravi attori giocano a fare gli angeli. Poco importa, a noi piace pensare che nella vita a volte è necessario andare di fantasia.. come dice Novecento nella sua storia :”Andavo di fantasia e di ricordi, è quello che ti rimane da fare alle volte per salvarti, non c’ è più, nient’altro. Un trucco da poveri, ma funziona sempre”.
E’ possibile acquistare i biglietti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30 c/o l’Oda Teatro e il giorno stesso dello spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 17 in poi c/o il Teatro del Fuoco oppure sul sito www.bookingshow.it e nei punti vendita booking show
Info 0881663147-3466355075 oppure cerchio@cerchiodigesso.it

Comunicato stampa

Per il Cerchio di Gesso
Giovanna Maffei

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quanta fessarijeNel weekend al Teatro Regio di Capitanata proseguono le repliche di "Quanta fessarjie"; il 16/3 serata di solidarietà a favore della Fondazione Humana People to People Italia ONLUS
Proseguono con successo al Teatro Regio di Capitanata di Foggia (a Foggia in via Guglielmi, 8a, c/o Chiesa Madonna del Rosario) le repliche della commedia Quanta fessarje, il nuovo lavoro teatrale scritto, diretto e interpretato da Michele Pellicano, attore e regista di punta del panorama teatrale foggiano che porta in scena la sua nuova messinscena in due atti nell'ambito della XIII stagione teatrale della Compagnia Enarché.
La commedia in dialetto foggiano andrà in scena sabato 15 e domenica 16 marzo, e poi ogni fine settimana fino al prossimo 6 aprile.
La serata di domenica 16 marzo abbinerà allo spettacolo e alle risate un'importante iniziativa di solidarietà. Il presidente della Compagnia Enarché Carlo Bonfitto ha infatti deciso di accogliere a teatro la Fondazione HUMANA People to People Italia ONLUS (vedi sito web www.humanaitalia.org), un’organizzazione umanitaria indipendente e laica, nata nel 1998 per contribuire allo sviluppo dei popoli svantaggiati nel sud del mondo attraverso programmi umanitari di lungo termine. Parte dell'incasso della serata verrà devoluto proprio alla Fondazione HUMANA People to People Italia ONLUS, membro della Federazione Internazionale HUMANA People to People presente con le sue attività e i suoi volontari in 43 paesi di Asia, Africa, Europa e America. Un gesto importante quello della Compagnia Enarché nel suo insieme, che ha deciso - nonostante i tempi di crisi - di dare una chanche agli "ultimi" uscendo dai tradizionali confini locali grazie alla collaborazione con una organizzazione di rilievo internazionale. Gli spettatori della serata di domenica 16 marzo inoltre potranno dare un ulteriore contributo ai progetti della Fondazione HUMANA People to People Italia ONLUS effettuando una donazione ai volontari dell'organizzazione che saranno presenti con un banchetto informativo nel foyer del Teatro Regio di Capitanata.
La trama della commedia. Il protagonista Camillo (interpretato da Pellicano) è un tipo con un enorme difetto: "spara" una fesseria dopo l'altra. Non riesce proprio a farne a meno; è un fanfarone di prim'ordine, si vanta in continuazione di essere quello che non è, è un bugiardo patologico insomma. La storia (la vicenda è ambientata agli inizi del Novecento) si complica quando Camillo, uomo benestante che però veste gli abiti smessi del padre, vorrebbe prender moglie. Ci sono però delle condizioni, prima fra tutte quella che gli pone la futura suocera (Lidia Delle Noci): la donna gli darà in sposa la figlia (impersonata da Consiglia Albanese) solo se la smetterà di dire fesserie a iosa. Ma per Camillo la cosa si rivela impossibile, è più forte di lui... A dar pepe all'intera vicenda sono diversi personaggi che ruotano intorno al protagonista: una cameriera (Rita Daluiso) alla quale è stato promesso un lascito dalle fortune del padre di Camillo, il maggiordomo (alias Giovanni Mancini); e ancora, andranno in scena anche Gino De Stefano, Mimmo Mazza, Nino Di Chio (che veste i panni di un innamorato della cameriera), Antonio Caione (al debutto sulla scena nei panni id un ex garibaldino).
I costumi sono della sartoria Shangri-là; la scenografia è curata, come d'abitudine, da Maria Grazia De Rosa.
Quanta fessarjie
commedia dialettale in due atti di Michele Pellicano
Regia di Michele Pellicano
Con: Michele Pellicano, Consiglia Albanese, Lidia Delle Noci, Rita Daluiso, Giovanni Mancini, Mimmo Mazza, Nino Di Chio, Antonio Caione, Gino De Stefano
Foggia, Teatro Regio di Capitanata (c/o Chiesa Madonna del Rosario - via Guglielmi, 8)
Sabato 15 e domenica 16 marzo 2014; domenica 16 serata di solidarietà a favore della Fondazione HUMANA People to People Italia ONLUS
Orari: porta h 20.30, sipario h 21.00.
In scena il 22-23-29-30/3, il 5 e 6/4/2014


Maria Cristina Sicilia - Telefono cellulare: 347/3010102
Addetta stampa Teatro Regio di Capitanata - Compagnia teatrale Enarché di Foggia
Info: Compagnia Enarché - Teatro Regio di Capitanata: 347/8381608

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quanta fessarijeTeatro Regio di Capitanata dall'8 marzo la nuova commedia di e con Michele Pellicano; in cartellone fino al 6 aprile.

Nella sua lunghissima carriera ha scritto oltre un centinaio di commedie: Michele Pellicano, attore e regista fra i più blasonati del teatro dialettale foggiano, torna sul palco con Quanta fessarje, una nuova commedia in due atti che debutterà sabato 8 marzo alle 21.00 al Teatro Regio di Capitanata (a Foggia in via Guglielmi, 8a, c/o Chiesa Madonna del Rosario). Le replice della messinscena, scritta e interpretata in dialetto foggiano, andranno avanti ogni weekend fino al prossimo 6 aprile.
La trama. Il protagonista Camillo (interpretato dallo stesso Pellicano), che dello spettacolo è pure regista, è un tipo con un enorme difetto: "spara" una fesseria dopo l'altra (ecco spiegato il titolo della commedia). Non riesce proprio a trattenersi; è un fanfarone di prim'ordine, si vanta in continuazione di essere quello che non è, è un bugiardo patologico insomma. La storia (la vicenda è ambientata agli inizi del secolo scorso) si complica quando Camillo, uomo benestante che però veste gli abiti smessi del padre, vorrebbe prender moglie. Ci sono però delle condizioni, prima fra tutte quella che gli pone la futura suocera (Lidia Delle Noci): la donna gli darà in sposa la figlia (impersonata da Consiglia Albanese) solo se la spetterà di dire fesserie a iosa. Ma per Camillo la cosa si rivela impossibile, è più forte di lui...
A dar pepe all'intera vicenda pensano diversi personaggi che ruotano intorno al protagonista: una cameriera (Rita Daluiso) alla quale è stato promesso un lascito dalle fortune del padre di Camillo, il maggiordomo (alias Giovanni Mancini); e ancora, andranno in scena anche Gino De Stefano, Mimmo Mazza, Nino Di Chio (che veste i panni di un innamorato della cameriera), Antonio Caione (al debutto sulla scena nei panni id un ex garibaldino) e il giovanissimo Gabriele Bonfitto.
La commedia Quanta fessarjie è una delle nuove produzioni della XIII stagione teatrale della COmpagnia Enarché presieduta da Carlo Bonfitto. Lo spettacolo si avvale anche dell'amichevole collaborazione di Giovanni Ruggiero, compositore poeta e scrittore, nonceìhé sodale di lunga data di Michele Pellicano.
I costumi sono della sartoria Shangri-là; la scenografia è curata, come d'abitudune, da Maria Grazia De Rosa.
Quanta fessarjie
commedia dialettale in due atti di Michele Pellicano
Regia di Michele Pellicano
Con: Michele Pellicano, Consiglia Albanese, Lidia Delle Noci, Rita Daluiso, Giovanni Mancini, Mimmo Mazza, Nino Di Chio, Antonio Caione, Gino De Stefano, Gabriele Bonfitto

Foggia, Teatro Regio di Capitanata (c/o Chiesa Madonna del Rosario - via Guglielmi, 8)
Sabato 8 e domenica 9 marzo 2014
Orari: porta h 20.30, sipario h 21.00.
In scena il 15-16-22-23-29-30/3, il 5 e 6/4/2014


Maria Cristina Sicilia - Telefono cellulare: 347/3010102
Addetta stampa Teatro Regio di Capitanata - Compagnia teatrale Enarché di Foggia
Info: Compagnia Enarché - Teatro Regio di Capitanata: 347/8381608

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