Il Paracetamolo ed i suoi effetti
E’ il medicinale piu’ usato in automedicazione dai genitori, per lattanti e bambini in situazioni cliniche comuni come febbre, dolore secondario a traumi o infiammazioni.
Spesso lo si usa come antipiretico con dosaggi non ottimali basando gli stessi su calcoli dell’eta’ e non del peso.
Il giusto dosaggio e’ molto importante perche’ pur essendo un farmaco di automedicazione non tutti sanno che è anche il farmaco con un indice terapeutico molto basso ( rapporto tra DL50 e DE50 ) per cui dosi di poco superiori a quelle terapeutiche possono provocare intossicazione per sovradosaggio del farmaco.
I dosaggi consigliati sono i seguenti:
10-15 mg /kg per singola dose fino ad un massimo di 60 mg/kg come dose massima giornaliera, la dose considerata potenzialmente epatotossica del farmaco e’ 150mg /kg, cioe’ dieci volte la dose terapeutica.
Per questo motivo e’anche il farmaco piu’ usato a scopo suicida tra gli adolescenti americani.
Il danno epatico, dovuto al sovradosaggio, è causato da un metabolita del paracetamolo altamente reattivo ( N-acetil-P-benzochinoinimina ) che viene eliminato attraverso la coniugazione con il glutatione, un potente antiossidante che si riduce anche nel digiuno prolungato, nella malnutrizione e nel trattamento con farmaci induttori enzimatici (carbamazeina , barbitale, fenitoina) .
Pertanto e considerato che la febbre e’ un meccanismo di difesa che l’organismo mette in atto verso le infezioni e poiche’ l’insorgenza delle convulsioni febbrili avviene per circa il 90% nelle prime 24 ore di febbre, sarebbe auspicabile tenere sotto controllo la temperatura febbrile con intervalli di somministrazione , al giusto dosaggio, che possono allungarsi dopo il primo giorno di febbre specie nei casi di febbre prolungati che nei bambini si associano spesso a inappetenza.