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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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restaurotelecomunicato stampa restauro Tela Beato Agostino Casotti

E’ stata presentata ufficialmente, questa sera, a Lucera, nella sede del Circolo “Unione”, l’iniziativa della Delegazione foggiana del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano diretta al restauro della tela che raffigura il Beato Agostino Casotti (Augustin Kažotić) ed è conservata nella cattedrale della città sveva.
Ad illustrare l’impegno del FAI-Foggia, il Capo Delegazione, Marialuisa d’Ippolito; il Vice Nico Palatella; il parroco della Cattedrale, don Ciro Fanelli; Giuseppe Trincucci, esperto ricercatore della storia lucerina e componente della Società di Storia Patria per la Puglia, e l’on. Vincenzo Bizzarri, Presidente del Circolo “Unione”.
Come ha ricordato Nico Palatella, ad agosto l’iniziativa era stata già anticipata nel capoluogo, durante un incontro nella Sala Convegni della Fondazione ‘De Piccolellis’. “Vogliamo divulgare al massimo questa iniziativa perché l’obiettivo è importante e si devono cogliere tutte le occasioni possibili”.
La Capo Delegazione del FAI-Foggia ha invitato Lucera ad essere protagonista del recupero di un elemento importante del suo patrimonio storico-artistico. “Il FAI”, ha ricordato la dott.ssa d’Ippolito, “ha il compito di stimolare l’impegno dei cittadini e delle istituzioni per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiani. E questo vogliamo fare anche nel caso della tela del Beato Kažotić. Non dubitiamo della generosità dei Lucerini perché ci ricordiamo, tra l’altro, quanto si sono impegnati per far arrivare la fortezza svevo-angioina al 4° posto in Italia nella Classifica dei ‘Luoghi del Cuore’ 2010 con 16.016 segnalazioni. Oltre al valore artistico, il quadro rappresenta una testimonianza dell’importanza della fede e della spiritualità nella storia della comunità lucerina e della devozione sempre riservata al primo vescovo della città”.
Su questo valore ha convenuto anche don Ciro Fanelli, che ha ringraziato tutti per l’iniziativa che permette di recuperare un patrimonio materiale ma anche simbolico della chiesa cattedrale. Anche il parroco si è detto fiducioso nella pubblica generosità e ha sottolineato che si tratta comunque di una delle tele più belle conservate nella chiesa madre.
“Occorre diffondere capillarmente l’esistenza di questa iniziativa”, ha aggiunto l’on. Bizzarri, “e sono certo che i Lucerini sapranno contribuire generosamente. Mi fa piacere, comunque, di rivedere questo quadro che ricordavo vagamente e che, spero, torni presto all’antico splendore e torni ad essere visto e conosciuto dai nostri concittadini”.
Proprio Giuseppe Trincucci aveva proposto al FAI-Foggia di promuovere il restauro della tela del Beato Kažotić, durante la cena di fine anno della Delegazione, celebrata proprio in un noto locale di Lucera, l’8 dicembre 2012. “L’idea mi è venuta perché è stato avviato il processo di canonizzazione del primo Vescovo di Lucera. Il Beato Kažotić gode ancora di grande devozione in Coazia, la terra in cui è nato, al punto che gruppi di fedeli del Paese oltre-Adriatico organizzano pellegrinaggi per venire a vedere i luoghi dove il loro connazionale esercitò la sua opera pastorale. Un personaggio importante, per i Croati, che non hanno ancora un Santo, ma solo due Beati: Kažotić, appunto, e Luigi Stepinac, vescovo di Zagabria perseguitato sotto il regime titino”.
Trincucci ha ricordato che Kažotić –nato a Traù (l’odierna Trogir) vissuto tra il 1260 e il 1320, prima Vescovo di Zagabria e poi del centro svevo- fu personaggio amato e prodigo di iniziative importanti per Lucera, tra cui la costruzione del primo ospedale della città. Lo studioso ha anche sottolineato gli scarni particolari dell’iconografia nota del Beato: la mitra vescovile e il volume manoscritto, come segno della sua dottrina, che lo portò a scrivere due testi (uno sulla magia e uno sulla povertà di Cristo e degli apostoli) nel periodo in cui risiedeva presso la Curia papale ad Avignone (1317-1322). Trincucci ha anche fatto notare il tempietto circolare, rappresentato nell’angolo alto della tela, sotto il quale brucia una fiamma: simbolo della custodia della fede.
Un piccolo “scoop” culturale è derivato proprio dall’esame dal vivo della scritta che appare sul libro nelle mani del Beato: Trincucci l’ha identificato come il passaggio di un volume pubblicato da  un francescano, Lorenzo Stramusoli, vissuto a cavallo tra ‘600 e ‘700: il testo fu pubblicato nei primi anni del ‘700 e se l’autore del ritratto del Beato ne era a conoscenza al punto da riportarne alcune frasi nella tela, vuol dire che questa fu realizzata negli anni seguenti.
Il quadro, grazie alla disponibilità di Don Ciro Fanelli, era presente nella sede della conferenza stampa e, come hanno potuto vedere gli intervenuti, presenta alcuni evidenti strappi poco più in alto della testa del Beato, oltre ad una patina –dovuta al degrado dello strato di vernice protettiva che veniva steso sulle tele- che ne rende meno brillanti i colori e più difficile la lettura di alcuni particolari.
L’intervento verrà effettuato da Cesare Lucera, restauratore lucerino che ha presentato il progetto di recupero, approvato dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia.
Nico Palatella ha reso noti i particolari della iniziativa. “In periodi di generale ristrettezza, abbiamo pensato di non chiedere contributi in cambio di niente. Faremo realizzare una serie limitata di copie del quadro, a grandezza naturale: foto riprodotte su tela, che potranno essere acquistate, per una cifra abbordabile, magari per arredare luoghi importanti ed elegante, come sale riunioni o sale di rappresentanza. Abbiamo già due prenotazioni: una della Fondazione ‘De Piccolellis’ di Foggia, l’altra dalla Delegazione foggiana.
I donatori, oltre al quadro, riceveranno un certificato numerato che attesta la partecipazione al progetto di restauro della tela. Chi non vuole acquistare la tela potrà contribuire con versamenti liberi, sempre importanti per l’obiettivo che ci siamo prefissi”.
Per contribuire, si può:
- effettuare un versamento o un bonifico bancario in favore del Comitato FAI Foggia, C.F. 94067800717 presso la Banca della Campania, Filiale di Foggia, Codice Iban: IT 63 N 05392 15700 000001292743
- effettuare un versamento in contanti con rilascio di ricevuta, da bollettario dedicato e numerato, che sarà intestata al donatore, in doppia copia, con data e firma leggibile del ricevente e la causale “Contributo liberale restauro ritratto Beato Agostino Casotti”.
Per informazioni sui punti dove effettuare i versamenti, si può chiamare il numero telefonico 346.2421896 o scrivere all’indirizzo: faifoggiadue@gmail.com

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latobComunicato Stampa

Foggia, martedì 15 ottobre  2013


“L’Arte e il Sogno” la personale pittorica dove Zahi Issa si racconta                                   
Il pittore, l’artista, l’uomo che si racconta attraverso le sue opere. Zahi Issa lo ha sempre fatto dando il meglio di se stesso raffigurando momenti e emozioni di vita. La differenza è che oggi il maestro vuol comunicare non una parte di se, bensì  la totalità della vita.
“L’Arte e il Sogno” una vita da raccontare la personale pittorica che il maestro siriano, naturalizzato italiano e pienamente cittadino di Foggia, presenterà il 15 ottobre a Bari presso la Sala del Colonnato del Palazzo della Provincia di Bari, sul Lungomare Nazario Sauro al civico 29. Il vernissage è previsto il 16 p.v. alle ore 18.30 con la presentazione del giornalista e critico d’arte, Gustavo Delgado, che ha curato la direzione artistica dell’evento. Interverranno il Presidente della Provincia di Bari, prof. Renato Schittulli, Lucia Torelli, maestra d’arte e curatrice dell’evento, Francesco Salamina, poeta. La cerimonia di inaugurazione sarà aperta da una pregevole cornice di intermezzo musicale, brani eseguiti duo Antonietta Taggio, violino, Valentina Augello, arpa. L’ingresso alla personale d’arte è libero con orari continuati diurni.
Zahi Issa, ancora una volta segna il territorio con le sue opere, mostrando ciò che sa fare, comunicando la sua genialità attraverso raffigurazioni che vanno oltre la semplice tela e tavola di legno abbellita da colori e soggetti. Il sacro è al centro delle sue opere, la vita è l’essenza delle sue opere, la dignità umana è il valore dei suoi lavori. Dipinti che si “toccano”, oltre che osservarli. Raffigurazioni che escono da una cornice per diventare parte integrante del quotidiano.
Di Zahi Issa hanno parlato e scritto molti esperti del settore, come Josè Van Roy Dalì, e tanti critici internazionali come Vittorio Sgarbi che spesso recensisce sue opere e Alfredo Pasolino raccontando che «Nelle opere di Zahi Issa vi è il concentrarsi dell’anima dei soggetti, un viaggio verso l’interno e la pittura, l’introspezione psicologica tra uno stile e l’altro, raccontando storie che non smettono mai di accadere, di ogni attualità, con l’eleganza raffinata, puntuale del messaggio rigenerante in attesa, speranza, ottimismo; con la suggestione dei colori in forme di bellezza ideale e di surrealtà, cifra di una sua irrequietezza interiore».
Come detto il Maestro Zahi Issa è di origine siriane, di Aleppo: eccovi una sua breve biografia.
Zahi Issa nasce ad Aleppo, in Siria.
A soli tredici anni allestisce la sua prima mostra personale nella città natale.
Affina la sua tecnica pittorica guidato dalla mano e dalla mente del padre, Jack Issa, una guida oltre che paterna anche spirituale che lo accompagna tuttora, seppur dall'altra vita.
Zahi da trent'anni è a Foggia, dove vive con sua moglie Filomena, lavora da buon artigiano realizzando magnifiche cornici e dipinge le sue uniche e inestimabili Opere pittoriche.
Dopo un periodo di profonda spiritualità trascorso in compagnia dei Frati Minori, decide di continuare la sua vita al fianco della persona che ama, sua moglie Filomena. Nel frattempo il papà lo lascia.
Nella sua carriera, espone a Damasco, Dubai, Francoforte, Barcellona, Roma, New York, Parigi, Bari e provincia, Ancona, nella Capitanata e sul Gargano, Napoli, Savona, Milano, Firenze, Genova, Malta e tante altre città del mondo. Espone nelle sale più rinomate come Palazzo Barberini o in quelle cittadine di Palazzo Dogana e nelle sale dei chiostri e palazzi storici sparsi per tutta la Daunia.
Partecipa a diversi concorsi riscuotendo successo e vincite di premi e riconoscimenti internazionali.


Le sue realizzazioni e mostre sono sempre accompagnate da personaggi importanti nell’arte e nella sua vita. Per lui hanno scritto molti critici ed esperti dell’arte: fra i tanti vi sono le testimonianze di Vittorio Sgarbi, amico personale, Alfredo Pasolino, Josè Van Roy Dalì, tanto per citarne alcuni. Hanno scritto anche personaggi istituzionali italiani e stranieri, ecclesiastici, frati; difatti Zahi è un Cristiano Cattolico che crede fortemente nella fede di Dio e in Nostro Signore Gesù Cristo e a Lui deve molte opere.
Zahi dice di se: "Volevo scrivere qualcosa su di me, sulla mia persona. Dopo aver visitato il mondo intero, dopo tutte le mie ricerche nell'Arte,volevo sentirmi libero di dipingere. Ho capito che la libertà viene dall'Alto, cioè dalla mia interiorità, dall'introspettivo del mio profondo. Ho detto Signore! Signore! Aiutami Tu, Tu che sei la fonte della vita,Tu che sei la sorgente,Tu che sei la Luce, riempimi del tuo Amore, rendi Me libero. All'improvviso sentivo delle scintille che scendevano dal cielo. Mi sentii saturo e cominciai a realizzare le mie opere libere, perché in fondo Lui è la chiave di tutto”.

Per il Maestro Zahi Issa - Foggia
Nico Baratta

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locandina-premi-montel-newComunicato stampa del 11 ottobre 2013

Premi di Ricerca Gian Luca Montel a.a. 2012-2013, l’Università di Foggia presenta la IV edizione.

Martedì 22 ottobre 2013, alle ore 10.30 presso l'Aula  Gian Luca Montel del Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente (via Napoli, 25 – Foggia) si terrà la Cerimonia di conferimento dei Premi di Ricerca "Gian Luca Montel" a.a. 2012-2013 con la partecipazione della Presidente dell'ARTI  Puglia (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione della Regione Puglia), dott.ssa Eva Milella.

Il programma dell'iniziativa, giunta alla IV edizione, prevede in apertura i saluti istituzionali del Magnifico Rettore prof. Giuliano Volpe. A seguire l'intervento della Presidente ARTI dott.ssa Eva Milella  e la presentazione e premiazione dei progetti di ricerca.

I Premi di Ricerca Gian Luca Montel, istituiti per volontà del Rettore Giuliano Volpe, all’inizio del mandato (anno 2008) e dedicati alla memoria di un ricercatore scomparso prematuramente e molto impegnato nella ricerca e nelle attività istituzionali dell'Ateneo, rappresentano non solo un segnale di attenzione, sostegno e riconoscimento per i migliori giovani ricercatori, ma anche un modo per utilizzare in maniera finalizzata e verificabile i fondi del 5 per mille, in modo da stimolare molti altri contribuenti a scegliere l'Università degli studi di Foggia al momento della dichiarazione dei redditi.

"Il conferimento dei Premi di Ricerca intitolati a Gian Luca Montel è diventato ormai un appuntamento annuale molto atteso e importante attraverso cui valorizzare il talento e il merito dei nostri giovani ricercatori, oltre che essere occasione utile per promuovere i progetti di ricerca realizzati nei diversi ambiti scientifico disciplinari dell'Ateneo. - Ha dichiarato il Rettore Giuliano Volpe -  Da qui anche la scelta di invitare per la consegna dei Premi, quest'anno, la Presidente dell'ARTI, l'Agenzia regionale orientata a stimolare e soddisfare la domanda di innovazione delle imprese e dei sistemi produttivi locali e la riqualificazione del capitale umano  e con la quale l'Università degli Studi di Foggia ha instaurato una fruttuosa collaborazione anche nell'ambito di iniziative volte a promuovere e valorizzare le attività di studio e ricerca condotte nell'Università."

12 premi, del valore di 2.500,00 euro cadauno, finanziati con i fondi del 5 per mille, sono stati assegnati nelle varie arie scientifico-disciplinari (Area Scienze Agro-Alimentari, Biochimiche e Fisiche, Area Scienze della vita, Area Scienze Economico-Aziendali, Statistiche e Merceologiche, Area Scienze Letterarie e dell'Antichità, Psico-Pedagogiche e Storico-Filosofiche, Area Scienze Mediche) presenti presso l'Università di Foggia, sulla base di una rigorosa valutazione da parte di docenti anonimi afferenti a università italiane del nord del centro e del sud Italia.

Si allega manifesto dell’evento.

Per maggiori informazioni:

www.unifg.it

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mancinigiovanniXIII Stagione Enarché al via nel Teatro Regio di Capitanata completamente rinnovato, si comincia con "Na settemane de fuke" il 19/10

Il teatro per tutti, tutti per il Teatro: una formula nuova - e tante altre sono le novità della XIII stagione che sta per partire - per la Compagnia teatrale Enarché che sabato 19 ottobre riapre le porte al suo pubblico in un Teatro Regio di Capitanata tutto rinnovato. Il teatro foggiano (ubicato in via Guglielmi, 8a, c/o Chiesa Madonna del Rosario) ha subito negli ultimi mesi una totale ristrutturazione: lavori ingenti anche sul piano economico sostenuti in toto dalla Compagnia presieduta da Carlo Bonfitto, che ha inteso offrire agli spettatori una sala teatrale (con le sue pertinenze) più accogliente, perfettamente in linea con gli alti standard di sicurezza che le normative vigenti richiedono.

La messa a nuovo ha interessato l'impianto idrico, quello elettrico e antincendio: adeguamenti importanti per consentire una fruibilità maggiore e attenta a tutte le esigenze del pubblico. un teatro tutto nuovo anche per accogliere nuovi spettatori - è l'auspicio dell'intera compagnia - , spettatori che confluiranno anche da altre strutture teatrali cittadine, attualmente chiuse, teatri che troveranno ospitalità e palcoscenico al Teatro Regio di Capitanata.

L'offerta di spettacoli della Compagnia Enarché nella stagione 2013/2014 si suddividerà in quattro tranches: teatro, musica, cabaret e teatro-famiglia. La compagnia Enarché sarà in scena con diverse produzioni: Nen ciamme maje lassate!!! (di Norillo e Mancini), Filumena e Dummì (con Amedeo De Paolis e Annarita Del Piano) la ripresa de La fortuna con la Effe maiuscola, U terette d'à Memorie 2 (di e con Giovanni Mancini), Quanta fessarje (di Michele Pellicano), Che s'adda fà pé cambà (di Maria Staffieri) e riGrazia, riGraziella e riGraziò (a firma di Norillo).

La storica Compagnia del Teatro Sant'Anna di Foggia, nell'inedito ruolo di ospite (giacché il teatro di via Sant'Antonio è chiuso), metterà in scena due commedie di Lorenzo Moffa, Pettele e capètone e A seroche despettose e...

Ancora, sono in programma spettacoli all'insegna della musica con la cover band dei Beatles Abbey Road e due show riservati rispettivamente alle musiche anni '50 e '60 e ai classici partenopei; non mancheranno anche le serate dedicate al cabaret, con Santino Caravella.

Una proposta nuova di zecca è quella del teatro per famiglie, che verrà presentato da una compagnia teatrale di Roma (Mag in favola) specializzata nell'offerta teatrale per i più piccoli: gli spettacoli sono anch'essi dei classici, ovvero Il piccolo principe, Il mondo di Oz, Tremotino e l'intreccio di Greem, Il Gatto con gli stivali. Questi spettaoli, proprio per andare incontro alle esigenze dei piccoli spettatori, andranno in scena in orario pomeridiano.

Ad aprire la stagione sabato 19 ottobre (le repliche proseguiranno fino a fine novembre) sarà un "pezzo forte" di Enarché, una delle prime messinscene della compagnia, ovvero la commedia Na settemane de fuke, diretta e interpretatat da Fulvio Di Martino. Con lui sul palcoscenico torna a esibirsi un nome ben noto del teatro dialettale foggiano, ovvero l'attrice Mirna Colecchia.

La trama - Ambientata negli anni '70, la commedia narra le vicende sgangherate e talvolta surreali di una coppia "anomala" per la grande differenza d'età fra i coniugi; il marito Paolo è proprio Di Martino, mentre la consorte è Patrizia Lusi. A metter zizzania, come da copione, è la di lui suocera, ovvero Mirna Colecchia. Completano il quadro comico due improbabili investigatori incaricati di indagare su un sospetto tradimento (al secolo Giovanni Mancini e Giuseppe Presti) e la cameriera di casa, l'esordiente Veronica Lauriola.

Nota Bene: le repliche del 19 e 20/10 e del 23-24/11 saranno aperte anche ai non soci Enarché; lo stesso vale per le serate di musica, cabaret e teatro famiglia.

XIII Stagione Teatrale Associazione Enarché - Teatro Regio di Capitanata

Na settemane de fuke

Commedia in vernacolo

Regia di Fulvio Di Martino

Con Fulvio di Martino, Mirna Colecchia, Patrizia Lusi, Giovanni Mancini, Giuseppe Presti, Veronica Lauriola,

Foggia, Teatro Regio di Capitanata (c/o Chiesa Madonna del Rosario - via Guglielmi, 8)

Sabato 18, domenica 20/10/2012;

in scena: 27-28/10, 2-3-9-10-16-17-23-24/11/2013

Orari: porta h 20.30, sipario h 21.00.

Con cortese preghiera di pubblicazione e/o diffusione

Maria Cristina Sicilia - Telefono cellulare: 347/3010102

Addetta stampa Teatro Regio di Capitanata - Compagnia teatrale Enarché di Foggia

Info: Compagnia Enarché - Teatro Regio di Capitanata: 347/8381608

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Present FAIMARATHONComunicato Stampa

9 ottobre 2013

PRESENTATA LA FAIMARATHON A MANFREDONIA

E’ stata presentata questa mattina, nella Sala consiliare del Comune di Manfredonia, la “versione” di Capitanata della FaiMarathon, la manifestazione che il Fondo per l’Ambiente Italiano organizza, in collaborazione con “il Gioco del Lotto” (con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di RAI-Segretariato sociale), per domenica 13 ottobre, in 90 città di tutto il Paese.
Per l’edizione 2013 la Delegazione di Foggia –dopo il successo riscosso il primo anno nel capoluogo- ha proposto un itinerario proprio nell’affascinante nel centro storico di Manfredonia.
Ad illustrare i particolari della manifestazione, il Capo Delegazione Marialuisa d’Ippolito, il Vice Nico Palatella, l’Assessore comunale alla Pubblica Istruzione del Comune di Manfredonia Antonietta Varrecchia e il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella, alla presenza delle rappresentanze degli Istituti di Istruzione Superiore del centro sipontino che svolgeranno l’attività di guide (grazie al progetto Giovani Ciceroni che il FAI sviluppa da anni con le scuole del territorio).
Si tratta di una manifestazione che il FAI organizza per tenere viva l’attenzione sui beni culturali e paesaggistici italiani, ma anche per raccogliere nuovi iscritti, fondamentali per sostenere la sua opera di salvaguardia del patrimonio storico, artistico e naturale del Bel Paese.
Domenica si inizia con partenze scaglionate, dalle ore 10, presso il portico d’ingresso del Palazzo dei Celestini (sede del Comune di Manfredonia, in via Manfredi, 22).
Queste le tappe della “passeggiata” tra i tesori del centro sipontino, per la “Maratona che si corre con gli occhi”, come l’ha opportunamente chiamata il Fondo per l’Ambiente:

vedi allegato
1) Palazzo dei Celestini;
2) Largo S. Francesco - Chiesa di S. Francesco;
3) Via S. Lorenzo - Palazzo delli Guanti;
4) Cattedrale;
5) Palazzo S. Domenico;
6) Corso Roma – Via S. Chiara – Palazzo De Florio;
7) Via S. Chiara – Chiesa di S. Chiara;
8) Largo Baroni Cessa - Torre dell’Astrologo;
9) Largo Castello – Castello Svevo Angioino – Museo Nazionale Archeologico.

Tanti i modi per iscriversi:
- online all’indirizzo http://sostienici.fondoambiente.it/fai-marathon.aspx?trkcd=SFPFMPFM13
- tramite la app gratuita FAIMARATHON, che si può scaricare all’indirizzo http://www.fondoambiente.it/Cosa-facciamo/Index.aspx?q=faimarathon-2013-app-per-smartphone
- presso le Delegazioni FAI (a Foggia, in Piazza Purgatorio, Giovedì 10 ottobre dalle 17 alle 20)
- alla partenza, il giorno dell'evento.

Se si sceglie di iscriversi online o tramite l'app si può beneficiare delle speciali quote promozionali:
- Un singolo partecipante: € 5 invece di € 6
- Una coppia: € 8 invece di € 10
- Una famiglia: € 8 invece di € 10

I partecipanti riceveranno il kit del maratoneta (lo zaino, la pettorina da indossare, la mappa del percorso, le schede descrittive delle varie tappe, la cartolina dove raccogliere i bollini, l'adesivo a sostegno della campagna di raccolta fondi "Ricordati di salvare l'Italia" e un biglietto di ingresso omaggio nei Beni FAI).
Tra quelli che porteranno all’arrivo la cartolina completata, saranno estratte cinque pregevoli pubblicazioni messe a disposizione dal Parco del Gargano.
I “Faimaratoneti”, oltre ad essere accolti ad ogni meta dalle giovani guide, potranno comodamente leggere i dati sui monumenti incontrati sui percorsi sempre attraverso l’app FAIMARATHON.

Particolarmente importante, nell’itinerario di domenica –come ha fatto notare Francesco Sammarco, Capo Servizio del Settore Lavori Pubblici del Comune di Manfredonia- la tappa alla Torre dell’Astrologo, che da poco l’ente ha fatto restaurare nel più vasto progetto organico di salvaguardia, recupero e valorizzazione della cinta muraria e delle torri ancora esistenti nel centro sipontino.

               Il portavoce
Loris Castriota Skanderbegh

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