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restaurotelecomunicato stampa restauro Tela Beato Agostino Casotti

E’ stata presentata ufficialmente, questa sera, a Lucera, nella sede del Circolo “Unione”, l’iniziativa della Delegazione foggiana del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano diretta al restauro della tela che raffigura il Beato Agostino Casotti (Augustin Kažotić) ed è conservata nella cattedrale della città sveva.
Ad illustrare l’impegno del FAI-Foggia, il Capo Delegazione, Marialuisa d’Ippolito; il Vice Nico Palatella; il parroco della Cattedrale, don Ciro Fanelli; Giuseppe Trincucci, esperto ricercatore della storia lucerina e componente della Società di Storia Patria per la Puglia, e l’on. Vincenzo Bizzarri, Presidente del Circolo “Unione”.
Come ha ricordato Nico Palatella, ad agosto l’iniziativa era stata già anticipata nel capoluogo, durante un incontro nella Sala Convegni della Fondazione ‘De Piccolellis’. “Vogliamo divulgare al massimo questa iniziativa perché l’obiettivo è importante e si devono cogliere tutte le occasioni possibili”.
La Capo Delegazione del FAI-Foggia ha invitato Lucera ad essere protagonista del recupero di un elemento importante del suo patrimonio storico-artistico. “Il FAI”, ha ricordato la dott.ssa d’Ippolito, “ha il compito di stimolare l’impegno dei cittadini e delle istituzioni per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiani. E questo vogliamo fare anche nel caso della tela del Beato Kažotić. Non dubitiamo della generosità dei Lucerini perché ci ricordiamo, tra l’altro, quanto si sono impegnati per far arrivare la fortezza svevo-angioina al 4° posto in Italia nella Classifica dei ‘Luoghi del Cuore’ 2010 con 16.016 segnalazioni. Oltre al valore artistico, il quadro rappresenta una testimonianza dell’importanza della fede e della spiritualità nella storia della comunità lucerina e della devozione sempre riservata al primo vescovo della città”.
Su questo valore ha convenuto anche don Ciro Fanelli, che ha ringraziato tutti per l’iniziativa che permette di recuperare un patrimonio materiale ma anche simbolico della chiesa cattedrale. Anche il parroco si è detto fiducioso nella pubblica generosità e ha sottolineato che si tratta comunque di una delle tele più belle conservate nella chiesa madre.
“Occorre diffondere capillarmente l’esistenza di questa iniziativa”, ha aggiunto l’on. Bizzarri, “e sono certo che i Lucerini sapranno contribuire generosamente. Mi fa piacere, comunque, di rivedere questo quadro che ricordavo vagamente e che, spero, torni presto all’antico splendore e torni ad essere visto e conosciuto dai nostri concittadini”.
Proprio Giuseppe Trincucci aveva proposto al FAI-Foggia di promuovere il restauro della tela del Beato Kažotić, durante la cena di fine anno della Delegazione, celebrata proprio in un noto locale di Lucera, l’8 dicembre 2012. “L’idea mi è venuta perché è stato avviato il processo di canonizzazione del primo Vescovo di Lucera. Il Beato Kažotić gode ancora di grande devozione in Coazia, la terra in cui è nato, al punto che gruppi di fedeli del Paese oltre-Adriatico organizzano pellegrinaggi per venire a vedere i luoghi dove il loro connazionale esercitò la sua opera pastorale. Un personaggio importante, per i Croati, che non hanno ancora un Santo, ma solo due Beati: Kažotić, appunto, e Luigi Stepinac, vescovo di Zagabria perseguitato sotto il regime titino”.
Trincucci ha ricordato che Kažotić –nato a Traù (l’odierna Trogir) vissuto tra il 1260 e il 1320, prima Vescovo di Zagabria e poi del centro svevo- fu personaggio amato e prodigo di iniziative importanti per Lucera, tra cui la costruzione del primo ospedale della città. Lo studioso ha anche sottolineato gli scarni particolari dell’iconografia nota del Beato: la mitra vescovile e il volume manoscritto, come segno della sua dottrina, che lo portò a scrivere due testi (uno sulla magia e uno sulla povertà di Cristo e degli apostoli) nel periodo in cui risiedeva presso la Curia papale ad Avignone (1317-1322). Trincucci ha anche fatto notare il tempietto circolare, rappresentato nell’angolo alto della tela, sotto il quale brucia una fiamma: simbolo della custodia della fede.
Un piccolo “scoop” culturale è derivato proprio dall’esame dal vivo della scritta che appare sul libro nelle mani del Beato: Trincucci l’ha identificato come il passaggio di un volume pubblicato da  un francescano, Lorenzo Stramusoli, vissuto a cavallo tra ‘600 e ‘700: il testo fu pubblicato nei primi anni del ‘700 e se l’autore del ritratto del Beato ne era a conoscenza al punto da riportarne alcune frasi nella tela, vuol dire che questa fu realizzata negli anni seguenti.
Il quadro, grazie alla disponibilità di Don Ciro Fanelli, era presente nella sede della conferenza stampa e, come hanno potuto vedere gli intervenuti, presenta alcuni evidenti strappi poco più in alto della testa del Beato, oltre ad una patina –dovuta al degrado dello strato di vernice protettiva che veniva steso sulle tele- che ne rende meno brillanti i colori e più difficile la lettura di alcuni particolari.
L’intervento verrà effettuato da Cesare Lucera, restauratore lucerino che ha presentato il progetto di recupero, approvato dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia.
Nico Palatella ha reso noti i particolari della iniziativa. “In periodi di generale ristrettezza, abbiamo pensato di non chiedere contributi in cambio di niente. Faremo realizzare una serie limitata di copie del quadro, a grandezza naturale: foto riprodotte su tela, che potranno essere acquistate, per una cifra abbordabile, magari per arredare luoghi importanti ed elegante, come sale riunioni o sale di rappresentanza. Abbiamo già due prenotazioni: una della Fondazione ‘De Piccolellis’ di Foggia, l’altra dalla Delegazione foggiana.
I donatori, oltre al quadro, riceveranno un certificato numerato che attesta la partecipazione al progetto di restauro della tela. Chi non vuole acquistare la tela potrà contribuire con versamenti liberi, sempre importanti per l’obiettivo che ci siamo prefissi”.
Per contribuire, si può:
- effettuare un versamento o un bonifico bancario in favore del Comitato FAI Foggia, C.F. 94067800717 presso la Banca della Campania, Filiale di Foggia, Codice Iban: IT 63 N 05392 15700 000001292743
- effettuare un versamento in contanti con rilascio di ricevuta, da bollettario dedicato e numerato, che sarà intestata al donatore, in doppia copia, con data e firma leggibile del ricevente e la causale “Contributo liberale restauro ritratto Beato Agostino Casotti”.
Per informazioni sui punti dove effettuare i versamenti, si può chiamare il numero telefonico 346.2421896 o scrivere all’indirizzo: faifoggiadue@gmail.com