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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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Gruppo01COMUNICATO STAMPA
Foggia, 8 novembre 2013


IL “PARADISO PERDUTO” DI NEGRINI
    
Il film-documentario del regista torinese sulla Derry divisa da muri e guerra civile

Ieri sera, primo dei due appuntamenti dell’«Omaggio a Mario Dondero», organizzato dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia, in collaborazione con il Foto Cine Club del capoluogo.
Nella Sala “Farina”, è stato proiettato –un’anteprima assoluta per Foggia e per la Puglia- il film-documentario “Paradiso”, preceduto dall’incontro con il regista, Alessandro Negrini, e Mario Dondero, celebre reporter che ha segnato la storia del fotogiornalismo del secondo Novecento e che ha collaborato alla genesi del lungometraggio.
Un incontro all’insegna della simpatia ma anche della riflessione su temi della storia recente, come il contrasto tra cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord, e sul valore del Cinema –e, in particolare, del documentario- come strumento di testimonianza e di analisi sociale.
Dopo i saluti della Presidente dell’Associazione “Amici della Fondazione Banca del Monte”, prof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere, e del Presidente del Foto Cine Club Foggia, dott. Nicola Loviento, ad aprire la serata è stato il Presidente della Fondazione, prof. Saverio Russo, che ha raccontato brevemente il valore dell’iniziativa della Fondazione e del Foto Cine Club: il riconoscimento del valore artistico ma anche sociale dell’opera di Mario Dondero, attraverso la mostra, che verrà inaugurata domani pomeriggio, e la proiezione del film-documentario di Negrini, al quale il fotografo non ha fatto mancare il suo apporto artistico.
Il prof. Russo ha anche riassunto la vita e l’opera di Negrini, poeta ma poi anche “regista per errore”, come lui stesso si definisce. Nato a Torino, ha trascorso la seconda metà degli anni ’90 viaggiando in Europa e scrivendo. Nel 2001 si è trasferito in Irlanda del Nord. I suoi lavori più noti parlano di esclusione sociale e di senza tetto e sono una combinazione di documentario, fiction e poesia. Tra questi: “Immagini” (1998), ispirato al lavoro dello psichiatra e poeta inglese R. D. Laing e alla riforma di Franco Basaglia del 1980 sull’opprimente sistema di salute psichiatrica in Italia; “Posta prioritaria” (2000), basato su materiale epistolare di vari intellettuali e artisti dall’Inghilterra, Ungheria e Italia, durante il periodo nazi-fascista; “The house of Phrases” (2001), vincitore come miglior cortometraggio internazionale online al 14° “Foyle Film Festival”; “Lies and waves” (2003), un film sul sottile confine tra la pazzia e la normalità, tra i vincitori ad “Anteprima Spazio Torino”; “Memories of ice and fire” (2006) e “Paradiso” (2009).
Il regista, dotato di una naturale simpatia e di grande comunicativa, è entrato subito in sintonia con il pubblico, anche grazie alle gustose battute con le quali ha condito il suo intervento. Tra le altre, ha ricordato che definisce le sue opere sempre film-documentari, dato che quando ha parlato solo di documentari, gli interlocutori hanno pensato che realizzasse “riprese di pesci tropicali per Licia colò”.
Negrini ha raccontato della sua vita a Derry, dove è arrivato quando era da poco finita una sanguinosa guerra civile tra cattolici e protestanti, di cui si è parlato pochissimo, ma che ha lasciato ferite profonde nell’animo della città e dei suoi abitanti. Soprattutto, ha lasciato un muro, sorto nel 1969, quando proprio a Derry iniziò il presidio dell’esercito britannico per sedare gli scontri tra repubblicani indipendentisti e protestanti unionisti. Un muro che circondò il quartiere del Fountain, piccola enclave protestante all’interno di un quartiere a maggioranza cattolica, da allora chiusa  in una sorta di carcere a cielo aperto, anche dopo la fine della fase violenta dello scontro politico: si può uscire ed entrare liberamente, ma resta un quartiere chiuso, dal quale i giovani che hanno potuto, sono andati via e nel quale restano poche migliaia di abitanti che vivono un senso di oppressione e hanno conservato un ricordo nostalgico di un passato felice, quando non esistevano barriere ideologiche e, soprattutto, fisiche.
Questa realtà, Negrini ha voluto registrare in “Paradiso”, dopo essere capitato nel quartiere per errore, entrando dall’unico cancelletto di comunicazione con la città, che lui aveva scambiato per una scorciatoia.
Negrini decise di scoprire e raccontare per immagini chi sono le persone che avevano scelto di continuare a vivere dietro a un muro. «Come in tutte le prigioni», ha detto, «ho trovato diverse tipi di “prigioniero”. Quello che non si è mai accorto d’essere in prigione e ha passato la vita a ballare, come le due anziane signore protagoniste del film. Quello che invece ha bisogno della propria prigione, che la abbellisce, che ci mette la pianta di fiori sulla finestra. E quello che, come in tutte le prigioni, voleva, anche solo metaforicamente, evadere».
E questo, in fondo, è “Paradiso”: la storia di una piccola evasione attraverso la musica.
Il documentario, girato in lingua originale e sottotitolato in Italiano, prende il nome da un vecchio pub -il “Paradariso”, appunto- molto frequentato negli anni ’60, che chiuse dopo l’inizio del conflitto e lasciò un senso di nostalgia: metaforicamente, quello di un “paradiso” perduto.
Mosso da questa nostalgia, il musicista Roy Arbuckle, sfida  l’ostilità lasciata dalla guerra civile tra le comunità di Derry e la paura di nuovi scontri e decide di di riunire i musicisti della sua vecchia band “The Signetts”, tutti settantenni. L’obiettivo è superare gli odi con il linguaggio universale della musica in una grande serata danzante con cattolici e protestanti nuovamente insieme, riaprendo “The Mem”, che era stata la sala da ballo più popolare in tutta la città.
Nel lungometraggio, Negrini ha ritratto con grande efficacia e grande poesia, i personaggi che intrecciano le loro vite nella realizzazione del progetto. Dagli attempati musicisti che non hanno perso verve e talento, alle due anziane sorelle, Catherine e May, irresistibilmente attratte dalla danza -soprattutto quando risuonano le note del Tango. La freschezza contagiosa delle due donne, la vitalità della band che vuole superare i conflitti con la musica, sono il tema portante di un film-documentario che vuole ritrarre soprattutto la capacità di vincere la paura dell’altro, di un mondo visto come “esterno” ed ostile. Una vittoria contro l’amara constatazione di una frase che Roy pronuncia nel film: “I vincitori scrivono la storia, e i perdenti scrivono le canzoni”.
“Paradiso”, che era stato commissionato dalla BBC, è stato girato tra il 2006 e il 2008 ed è stato distribuito nel 2009. Ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo ed è stato selezionato per la proiezione in oltre 40 festival, vincendo 15 premi internazionali.
Un’opera della quale Dondero è stato uno dei più convinti promotori.
«Ho conosciuto Mario per caso, ad un ricevimento», ha raccontato Negrini. «Ignoravo completamente chi fosse ma avevo sentito che parlavano di lui come un fotografo. Quando lo incrociai feci subito una gaffe, chiedendogli “Allora fa fotografie”? Lui con molto spirito mi rispose semplicemente “Sì”. E da allora è iniziata una grande amicizia. Dopo aver distribuito “Paradiso”, dovunque andassi, sentivo che già Mario era stato lì e aveva parlato benissimo dell’opera. Penso che, alla fine, dovrò pagarlo come PR!».
Dondero -che ha subito detto di non voler rubare spazio al protagonista della serata, Negrini, e alla sua opera- ha ricambiato gli apprezzamenti del regista, raccontando della bellezza del documentario e della speranza che potesse essere uno stimolo per una Derry migliore, per un mondo migliore, in cui i conflitti tra uomini vengano superati nel rispetto dei diritti di tutti. «Non è un caso», ha detto, «che la mia mostra sia intitolata “Dalla parte dell’uomo”. E’ al bene dell’uomo, di tutti gli uomini che dobbiamo tendere, cancellando guerre e stermini senza senso».
Questa sera, alle 18, nella Sala “Rosa Del Vento” della sede della Fondazione Banca del Monte di Foggia (Via Arpi 152), la presentazione della antologica di Dondero “Dalla parte dell’Uomo”.
Dopo l’introduzione del Presidente della Fondazione Banca del Monte, prof. Saverio Russo, e del Presidente del Foto Cine Club Foggia, dott. Nicola Loviento, ad illustrare la mostra, oltre all’autore, sarà la prof.ssa Livia Semerari, titolare della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia.

Con preghiera di pubblicazione.

   Il Responsabile per la Comunicazione

    Loris Castriota Skanderbegh

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teatro-regio-di-capitanataComunicato stampa

Martedì 5 novembre 2013 ore 11.00
Sala della ruota-Palazzo Dogana
Presentazione Stagione Teatrale
SOGNANDO L’AMERICA IO RESTO QUA
13/14


Martedì 5 novembre, alle ore 11.00, presso la Sala della Ruota Palazzo Dogana a Foggia, sarà presentata la stagione teatrale che si terrà al Teatro del Fuoco, Sognando l’America Io resto qua 2013.14 organizzata dal Cerchio di Gesso in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Provincia di Foggia, Comune di Foggia. Alla presentazione della stagione teatrale parteciperanno:
Fabio Costantini Commissario straordinario Provincia di Foggia
Gianni Mongelli Sindaco di Foggia
Carmelo Grassi Presidente Teatro Pubblico Pugliese
Micky de Finis Dirigente settore cultura Provincia di Foggia
Peppino D'urso Consigliere cultura Comune di Foggia
Mario Pierrotti, Direttore Cerchio di Gesso-Oda Teatro

Per info:
Cerchio di Gesso 0881663147 cerchio@cerchiodigesso.it
Teatro Pubblico Pugliese 0805580195 ileana.sapone@teatropubblicopugliese.it


          Per il Cerchio di Gesso
Aurelio Andretta
Ufficio stampa
you.com
320.0845627
you.com@libero.it

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fotocomunicato stampa

Sabato 9 novembre 2013
Palazzo di Città, corso Garibaldi
Foggia
'100 scatti per il Foggia Teatro Festival'

Tempo fino al 30 ottobre 2013 per partecipare alla mostra della kermesse

Amici fotoamatori e professionisti, anche quest'anno gli organizzatori del Foggia Teatro Festival allestiranno una mostra fotografica dedicata alla manifestazione estiva con gli artisti di strada 'Di Piazza in Piazza' 2013, che si terrà presso il Comune di Foggia a partire dal 9 novembre 2013. Come lo scorso anno, la mostra sarà composta da 100 immagini circa scattate da professionisti, amatori e spettatori che hanno partecipato all'edizione 2013 della kermesse.
Sono tutti invitati a partecipare alla mostra: come fare?
Semplice: scegliete tra le vostre foto le 10 più belle scattate durante la manifestazione, stampatele su un cd, un dvd o copiate su una usb pen e consegnatele all'Oda Teatro, in corso del Mezzogiorno, II traversa a Foggia. Oppure inviate il materiale in un file zippato all'indirizzo comunicazione@cerchiodigesso.it.
Il materiale dovrà pervenire entro il 30 ottobre 2013 e dovrà essere completo di credits dell'autore debitamente indicato in sovrimpressione sulle foto!
I cento migliori scatti, a insindacabile giudizio degli organizzatori, saranno scelti e stampati per far parte della mostra. Il materiale fotografico non sarà restituito.
Per tutte le informazioni cerchio@cerchiodigesso.it, oppure 0881.663147.

Per il Cerchio di Gesso
Aurelio Andretta
Ufficio stampa

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teatroComunicato stampa

Martedì 5 novembre 2013 ore 11.00
Sala della ruota-Palazzo Dogana
Presentazione Stagione Teatrale
SOGNANDO L’AMERICA IO RESTO QUA
13/14


Martedì 5 novembre, alle ore 11.00, presso la Sala della Ruota Palazzo Dogana a Foggia, sarà presentata la stagione teatrale che si terrà al Teatro del Fuoco, Sognando l’America Io resto qua 2013.14 organizzata dal Cerchio di Gesso in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Provincia di Foggia, Comune di Foggia. Alla presentazione della stagione teatrale parteciperanno:
Fabio Costantini Commissario straordinario Provincia di Foggia
Gianni Mongelli Sindaco di Foggia
Carmelo Grassi Presidente Teatro Pubblico Pugliese
Micky de Finis Dirigente settore cultura Provincia di Foggia
Peppino D'urso Consigliere cultura Comune di Foggia
Mario Pierrotti, Direttore Cerchio di Gesso-Oda Teatro

Per info:
Cerchio di Gesso 0881663147 cerchio@cerchiodigesso.it
Teatro Pubblico Pugliese 0805580195 ileana.sapone@teatropubblicopugliese.it

       Per il Cerchio di Gesso
Aurelio Andretta
Ufficio stampa
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320.0845627
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iscrizionirunichemontesantangelocomunicato stampa 11, mercoledì 23 ottobre 2013
 Vie Sacre, l’Expo&Festival guarda già al futuro
La soddisfazione di Claudio e Paolo Grenzi per gli esiti della kermesse:
“Grazie all’Ente Fiera di Foggia per il sostegno che ha saputo garantire”
I calchi delle iscrizioni runiche di Monte Sant’Angelo saranno esposti a Canterbury

FOGGIA- “I calchi delle iscrizioni runiche della Grotta di San Michele, copia di uno degli elementi più preziosi e antichi del Santuario di Monte Sant’Angelo, consegnati personalmente alla delegazione inglese presente a ‘Vie Sacre’, saranno studiati nelle Università inglesi ed esposti al Museo di Canterbury. E’ una notizia che giunge ad arricchire ulteriormente il bilancio più che positivo di questa edizione dell’Expo&Festival”. E’ Claudio Grenzi, l’editore “patron” della manifestazione, a eleggere questo risultato a simbolo degli esiti dei quattro giorni appena trascorsi (dal 17 al 20 ottobre) nel Quartiere Fieristico di Foggia per portare al centro del dibattito la promozione integrata del turismo “slow” alla luce particolare dei Percorsi e delle Manifestazioni del Sacro.
“Voglio ringraziare l’Ente Fiera di Foggia per il sostegno fondamentale che ha dato a Vie Sacre”, prosegue Grenzi. “Credo che l’evento appena concluso possa in qualche modo rispondere alle recenti sollecitazioni suscitate in città, confermando quale possa essere il potenziale del Quartiere Fieristico se i privati dimostrano concretamente di credere nella valorizzazione di spazi, competenze, sinergie e strutture che sono lì, a disposizione di chi ha le idee e il coraggio di investire su progetti importanti”.
“Un personale riconoscimento va al direttore artistico Stefano Starace e al maestro Agostino Ruscillo, agli espositori, ai partner di Vie Sacre, al pubblico che abbiamo visto entusiasta per la qualità dei contenuti proposti, agli artisti, ai musicisti, ai relatori dei convegni e ai responsabili delle diverse aree dell’Expo e del Festival. Con una citazione particolare per Massimo Andreoli e Raffaella Lorusso del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, nonché per il gruppo Imperialis Friderici II. E’ stato un impegno corale, pieno di voglia di apportare un contributo, anche quello delle scuole: a partire dal Giannone e l’Einaudi, dirigenti, docenti e studenti ci hanno trasmesso il loro entusiasmo. La stessa dinamica è stata innescata da produttori e chef – su tutti il direttore della rete internazionale delle Città del Bio, Ignazio Garau, e il presidente dei Cuochi di Capitanata Mario Falco, senza dimenticare i giovanissimi camerieri, hostess e steward senza i quali non avremmo potuto garantire la grande puntualità ed efficienza di tutti i servizi”.
“Siamo soddisfatti per la fiducia accordata dalle istituzioni al progetto – prosegue Claudio Grenzi – dal Parco al GAL Gargano, da Promodaunia alla Camera di Commercio, dal Comune di Manfredonia alla Regione Puglia con Pugliapromozione, ma su tutte vale l’attestazione di altre nuove che hanno iniziato ora a manifestare la propria volontà di essere partner del progetto, di qui in avanti”.
Intanto, proprio da Foggia, da questi quattro giorni, ha preso il via l’iter di riconoscimento della “Via Francigena nel Sud” da parte dell’AEVF, l'Associazione Europea delle Vie Francigene che ha svolto i lavori della propria Assemblea Generale nell’ambito dell’Expo, convocando i rappresentanti delle Regioni italiane ed europee che da anni lavorano al progetto relativo agli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa. “Ora che il sipario è calato” - conclude Paolo Grenzi, figlio di Claudio e presidente di ‘Vie Sacre’ - “rimane da spiegare che l'Expo e il Festival sono come la punta di un iceberg: rappresentano soltanto la ‘vetrina’ di un progetto molto più ampio, articolato e complesso che non consente momenti di tregua. Abbiamo già ripreso a lavorare”.

Info: www.viesacre.eu - www.viesacre.eu/press - photo: https://www.facebook.com/salone.vie.sacre

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