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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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invito10 3 16Gli Amici del Museo Civico di Foggia, con l’adesione della Sezione di Foggia dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti e decorati al valor militare, invitano la S.V. alla

presentazione del libro di Carmine de Leo

Il Reggimento Lancieri poi Cavalleggeri di Foggia
Una Storia dimenticata 1864-1920

Giovedì 10 marzo 2016 ore 18,00

Sala Mazza – Museo Civico – P.zza V. Nigri, 1 - Foggia

Presentazione: Lorenzo Brunetti – Consigliere Nazionale Istituto del Nastro Azzurro
fra combattenti e decorati al valor militare

Relazione: Carmine de Leo – Presidente Associazione Amici del Museo Civico di Foggia

Questo volume traccia la storia del Reggimento Lancieri e poi Cavalleggeri di Foggia, un glorioso reparto del nostro esercito le cui vicende, frutto di anni di ricerche da parte dello scrittore Carmine de Leo, sono state completamente dimenticate dalla città di cui portava il nome e lo stemma !
Attraverso l’analisi di vecchi documenti custoditi presso gli archivi statali di Torino, di Roma e di Foggia ed altre fonti, quali giornali d’epoca e rare pubblicazioni, Carmine de Leo ricostruisce la storia del Reggimento che, dopo l’Unità d’Italia, per la pronta adesione di Foggia alla causa nazionale, unica dell’ex Regno delle Due Sicilie, fu premiata dal nuovo governo con l’intestazione, nel 1864, di un nuovo Reggimento, il Lancieri di Foggia, che mutò poi il suo nome nel 1871 in 11° Cavalleggeri di Foggia; lo stemma ed i colori delle mostrine di questi cavalieri ricordavano il rosso ed il nero e le tre fiammelle sull’acqua della città di Foggia, il cui municipio donò il gonfalone al reggimento stesso.
Nel 1866, in occasione della valorosa carica del 4° squadrone dei Lancieri di Foggia, che si era distinto durante la III^ guerra d’indipendenza il 30 giugno di quell’anno, mettendo in fuga a Gazoldo la cavalleria austro-ungarica e catturando ben 40 prigionieri, il Municipio di Foggia fece coniare anche una medaglia d’argento per i lancieri che si erano distinti in questo fatto d’arme; tale decorazione si aggiunse alle medaglie al valor militare che i lancieri meritarono nel corso della campagna di guerra per la III guerra d’indipendenza.
Come sottolinea Carmine de Leo in questo suo volume, la valorosa carica di Gazoldo, unico episodio vittorioso per le armi italiane a Custoza, fu ricordata anche dalla stampa estera, come il “Morning Post” ed è oggi raffigurata in un grande mosaico murato su una parete del comune di Gazoldo degli Ippoliti, mentre la città di Foggia gli dedicò alla fine del secolo scorso un foglietto erinnofilo, ma nessuna piazza o strada !
Molti altri riconoscimenti e medaglie al valori militare i Lancieri e poi Cavalleggeri di Foggia meritarono per azioni di protezione civile, soccorso in occasione di eruzioni vulcaniche a Napoli, di epidemie di colera in Sicilia, di inondazione ed anche per azioni di tutela dell’ordine pubblico come supporto alla gendarmeria sia a Torino, che a Roma; alcuni suoi reparti contribuirono anche alle guerre coloniali. Durante il primo conflitto mondiale si distinsero in varie azioni di guerra e furono anche utilizzati come polizia militare per custodire i prigionieri Austriaci, oltre che per pericolosi pattugliamenti lungo le linee di fuoco. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1920, il reggimento, come altri dell’arma di cavalleria, fu sciolto.
Il de Leo ci ricorda pure che l’affezione della città per il Reggimento che portava, onorandolo, il suo nome, i suoi colori ed il suo stemma, era davvero molta e proprio presso la biblioteca provinciale di Foggia si conserva anche l’inno manoscritto del reggimento il cui motto era: “Audaci e vigili”.

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getelLOCANDINATeatrodeiLimoni

Nuova produzione del TdL: "Gretel. Un viaggio di solo ritorno". Un testo, scritto da Christian di Furia, che si è classificato secondo al Premio Nazionale alla Drammaturgia OLTREPAROLA 2015.

"Il buio di una storia fatta di abbandoni, smarrimenti, ricordi inquietanti e sogni ricorrenti. "Hansel e Gretel" è il caso di una fiaba che non si è semplicemente sovrapposta alla realtà: l'ha divorata e ingannata. Tutto è molto più crudo e terribilmente reale. E una storia inedita striscia tra il fuoco della Santa Inquisizione, tra il cinismo della violenza e dell'invidia, tra la povertà infame che arriva a dimenticare i propri figli. Si racconta la favola con la realtà di destini incrociatisi un giorno e rimasti bloccati su una strada che ha troppi incroci. Qualcuno si è perso. Qualcuno, forse, torna."

Lo spettacolo di Christian di Furia si è classificato secondo al PREMIO NAZIONALE alla DRAMMATURGIA “OLTREPAROLA” (XI edizione), organizzato dall'Associazione Culturale C.T.A.S. di Milano. E' il secondo anno di seguito che di Furia raggiunge la finale del premio OLTREPAROLA. L'anno scorso, infatti, era in concorso con lo spettacolo "L'incognita", scritto insieme a Daryoush Francesco Nikzad.
Lo spettacolo, inoltre, vede il ritorno “a casa” di Maria Chiara Giannetta. L’attrice, formatasi nel Laboratorio Sperimentale del TeatrodeiLimoni e appena diplomatasi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (diretta da Giancarlo Giannini), è proprio in questi giorni sugli schermi di Rai1 con la fiction, diretta da Stefano Vicario, “Baciato dal sole”, in cui ricopre il ruolo della mamma del protagonista Elio (interpretato da Guglielmo Scilla).
Anche Maggie Salice, attrice e docente del TdL, non è nuova al piccolo schermo. Recentemente ha partecipato alle riprese della fiction Rai “Questo è il mio paese”, con Violante Placido e diretta da Michele Soavi.
“Gretel. Un viaggio di solo ritorno” è l’ultima fatica da regista di Roberto Galano che, il 29 e 30 Marzo sarà in scena al Teatro Planet di Roma con lo spettacolo “Bukowski - a night with Hank”, per la finale del DOIT Festival (Drammaturgie Oltre Il Teatro).

"Gretel. Un viaggio di solo ritorno"
di Christian di Furia
con Maria Chiara Giannetta, Maggie Salice
musiche originali Christian di Furia, eseguite da Christian di Furia (chitarra) e Francesca Greco (violino)
regia Roberto Galano
11/12/13 Marzo 2016
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
RIDUZIONE per gli STUDENTI UNIVERSITARI che presentano il libretto in biglietteria.
Info e prenotazioni: 3249948645 / 3473414561 - info@teatrodeilimoni.it

Teatro dei Limoni
via Giardino, 21
Foggia
www.teatrodeilimoni.it

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Frou FrouIl 5 marzo al Teatro Verdi in scena “Mi chiamano Frou Frou” la regista Maria Grazia Pani in occasione dello spettacolo presenterà alle 18.30 il libro “TeatrOpera”

Sabato 5 marzo al Teatro Verdi (porta 20.30 sipario ore 21) torna la Stagione di Prosa con lo spettacolo “Mi chiamano Frou Frou”, che racconta la storia di una giovane ballerina e “chanteuse” un po’ svampita e ciarliera ma amabile e seducente la quale, seppur corteggiata da uomini ricchi che la ricoprono di gioielli e pellicce, dopo varie esperienze nel mondo edulcorato dell’operetta, si innamora di un giovane fornaio. Ambientato a Parigi intorno al 1893, nel locale “Chez Maxim”, luogo di perdizione e di facili amori, è dedicato al mondo della Belle Époque e dell’operetta, visto come una sorta di antesignano del Burlesque, tanto in voga oggi. I personaggi dialogano con il pubblico, coinvolgendolo nelle loro storie e rendendolo protagonista dello spettacolo e non solo semplice spettatore, riproducendo il clima del Café Chantant. La colonna sonora è composta da arie, duetti e terzetti tratti da La Vedova Allegra, Il Pipistrello, Il Paese dei campanelli e Sangue Viennese.
Lo spettacolo, per la regia di Maria Grazia Pani, vedrà protagonisti sul palco Giusy Frallonardo, Giovanni Guarino, Paola Leoci, Raffaella Migallo, Carlo Monopoli, Maria Grazia Pani e Desirè Pappagallo. Light Designer è Enrico Romita, mentre le scene e i costumi sono a cura di Giuseppe Bellini.
La compagnia e la regista Maria Grazia Pani, per l'occasione, alle 18.30 nell'auditorium del Teatro Verdi incontreranno gli studenti e i cittadini presentando il libro “TeatrOpera” di cui la Pani è autrice.
“Il lavoro di Maria Grazia Pani, “TeatrOpera” – spiega l'assessore alla Cultura, Celeste Iacovino – si presenta come una raccolta di testi che evidenzia la dimensione composita del teatro d’opera, tenendo conto della sua storia e dei suoi codici comunicativi. Un testo che potrà aprire le porte della conoscenza del mondo dell'opera agli studenti e ai cittadini nell'intento di avvicinare sempre più giovani alla cultura”.


Il Portavoce
Marilia Castelli

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MoliereImaginaireCompagnia AltraDanza
MOLIERE IMAGINAIRE
assistente alle coreografie e Maître du Ballet Milena Di Nardo; musiche Nino Rota; scenografo Michele Iannone; costumi Sartoria Pipi Palermo; light design Fabio Rossi
con Fabrizio Delle Grazie, Grazia Micoli, MariaRita Losito, Laura Manicone, Vera Sticchi, Claudia Gesmundo, Francesco Colonna, Roberto Vitelli, Marco Curci
coreografie e Regia DOMENICO IANNONE


Moliere Imaginaire Il Moliére Imaginaire è un’opera che nasce dalla vena creativa del grande maestro Maurice Bejart. Era sua intenzione da lungo tempo di realizzare questo spettacolo sulla figura del grande attore e commediografo francese Moliére. La storia ci racconta che Maurice Bejart prese il suo pseudonimo dell’attrice Madeleine Bejart, grande artista e compagna di Moliére, con la quale fondò la sua prima compagnia e in seguito al teatro di corte di Luigi XIV°. Maurice Bejart volle seguire le orme di Moliére, affidando la composizione delle musiche ad un Italiano, il musicista e compositore Lulli. Seguendo questa idea Maurice Bejart invita il Maestro Nino Rota a comporre le musiche per il balletto Moliére Imaginaire. La mia idea nel rivisitare il balletto utilizzando le musiche originali del Maestro Nino Rota è di conseguenza tutta la scaletta musicale che già in precedenza è stata la traccia drammaturgica seguita da Maurice Bejart, con il preciso intento di utilizzare i canoni della danza barocca e rileggendoli in chiave contemporanea. Elaborando un percorso che affonda le radici nell’immaginario di Moliére, un flashback tra presente e passato, attraverso i suoi ricordi, i personaggi delle sue stesse commedie, si confondono tra loro, le donne della sua vita si sovrappongono ai personaggi femminili, personaggi paradosso della società, legati ai vizi, alla bigotteria, alla derisione dei falsi devoti, ai medici incompetenti ma presuntuosi, alla borghesia ricca, opulenta ma ignorante, credulona e arrogante! La visione di Moliére della società seicentesca si rispecchia fedelmente nella nostra contemporanea. I suoi personaggi li troviamo inseriti a tutti i livelli nella nostra società, ne conosciamo i comportamenti, le abitudini, i vizi e le perversioni. I nuovi ricchi, la nuova classe dirigente, la nobiltà decadente, medici senza laurea e medici senza dignità deontologica, attaccati solo al vile denaro. Nella visione della nostra creazione coreografica, i personaggi diventano oggetto di scherno e di grotteschi atteggiamenti, di amori e seduzioni. E sicuramente in questo lavoro la visione poetica e lirica del lavoro dei Maestri Bejart/Rota, non trova riscontro, ma scaturisce con forza nella drammaturgia dello spettacolo e nelle sue linee coreografiche, la precisa volontà di affondare nel dettaglio psicologico le personalità in maniera fortemente espressiva, e di voler raccontare attraverso l’immaginario un mondo che continua inesorabilmente a ripetersi , in vari e molteplici forme e atteggiamenti, come un Samsara, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita essa talora è raffigurata come una ruota. E come una ruota ciclicamente la vita si ripete . La vita di Moliére sul finire tra gli spasmi di una tosse convulsa attende consapevole la morte, giovane, vecchio , maturo, tante le sue varie metamorfosi di uomo e attore! I costumi, vecchi abiti seicenteschi che si aggiungono ai comuni abiti moderni, una sovrapposizione di epoche e di oggetti di scena, che fanno da scenografia stessa! Le coreografie corali ricordano le danze della comédie-ballet di Lully e Moliére, ma sono come già dicevo in precedenza rivisitate, mentre i personaggi che man mano si affacciano sia al pubblico che alle visioni del Moliére sono libere di esprimere la loro forza e la loro storia! Bellezza e dramma ironico si fondono a creare e ricreare la società e l‘essere umano in tutte le sue sfaccettature!

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Una stella che brillaGran Concerto Spettacolo FONDAZIONE BUTTERFLY
GIOVEDì 3 MARZO, TEATRO DEL FUOCO, ORE 20.00

“Una Stella che brilla” è il titolo di una serata speciale, di solidarietà e musica, che si terrà GIOVEDI 3 MARZO (DOMANI), presso il Teatro del Fuoco di Foggia ore 20.00. Evento fortemente voluto e organizzato da Giuseppe Guerra, responsabile per la Puglia della Fondazione “Butterfly Onlus”. Diverse stelle della musica italiana contemporanea: accanto alle imperdibili Susanna Parigi (vocalist di Raf e pianista di Cocciante e Baglioni) e Pilar, con Nino Buonocore, canteranno per i quattrocento ospiti del teatro foggiano anche Roberta Giallo ed Erica Mou, per le quali questa serata rappresenta un grande ritorno in onore di Alessandra Guerra.
Per rendere il concerto ancora più magico, le voci degli artisti saranno accompagnate dagli strumenti dei ventuno componenti dell’Orchestra Ritmico Sinfonica ‘MusiKomio’ diretta dal Maestro Valentino Corvino. Tutti renderanno omaggio a una “Stella”, Alessandra Guerra, che da due anni continua a brillare solo in cielo, dopo aver lasciato questa vita terrena, il 6 febbraio 2013, a causa di un terribile incidente stradale.
“Dopo una tragedia, si cambia” - ci confida Giuseppe Guerra - “ il mio modo di reagire al dramma per la perdita di mia figlia Alessandra è stato quello di ricercare un senso più profondo dell’esistenza e l’ho trovato nell’amore e nella generosità. Riverso nel prossimo l’amore che avevo - e che ho - per mia figlia e questo mi consente di sentirmi più vicino a lei. Nulla accade per caso e così, durante il mio percorso di sofferenza e di ricerca, mi sono imbattuto nella lettura di un libro “Ciao papi” di Claudio Maneri, anche lui un papà che ha subito la perdita prematura della figlia. Lo contattai e conobbi la realtà della Fondazione di cui lui è presidente per l’Italia e ne divenni responsabile per la Puglia, prendendone a cuore le finalità”.
Durante la serata di domani al teatro del Fuoco, sarà proprio Claudio Maneri, presidente nazionale della Fondazione Butterfly Claudio Maneri a raccontarci della straordinaria forza che occorre per portare avanti progetti di solidarietà nel Terzo Mondo (www.butterflyonlus.org ).
Questo evento rappresenta intanto per la città di Foggia un grande trionfo della bontà e della nobiltà d’animo dei molti foggiani (più di 20 sponsor e 400 spettatori) che con la loro partecipazione consentiranno che si realizzi la seconda edizione di un gran concerto spettacolo in memoria di Alessandra Guerra e in onore – quest’anno - dei tanti bambini e bambine della Tashi Orphan School del Nepal. Con la prima iniziativa di poco più di un anno fa si portò a termine invece la raccolta fondi per la realizzazione di un pozzo, nella regione del Tigray in Etiopia.

(Info 335 5716859)

 

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