Condividi con

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinPinterest

Chi c'è online

Abbiamo 383 visitatori e nessun utente online

Politica

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

logoPD
"Landella e il centrodestra la smettano di occuparsi di parenti e poltrone.
Subito un tavolo allargato a tutte le forze politiche e le parti sociali"

Sono ormai passati diversi mesi dal Consiglio comunale monotematico dedicato all'emergenza provocata dalla diffusione del Covid-19, quello concluso con l’approvazione di un documento condiviso dall’intera assemblea e che impegnava l’Amministrazione a compiere una serie di atti e mettere in campo una serie di azioni utili a contenere e rendere più sopportabili ai Foggiani gli effetti del lockdown.
Cos'è stato fatto fino ad ora? Poco o nulla!
Oggi ci troviamo nel pieno della seconda ondata. I Comuni sono chiamati ad operare in un contesto nazionale ormai mutato, in cui molte decisioni importanti per la salvaguardia della salute pubblica e del tessuto economico e sociale sono rimesse alle decisioni delle amministrazioni locali.
Cosa fa il Comune di Foggia? Nulla!
La maggioranza di centrodestra è troppo impegnata nelle spartizioni da manuale Cencelli in salsa dauna, dove alle cognate di agosto sono subentrati i generi d'autunno.
La città, invece, affronta i problemi quotidiani che l'affliggono immutati da 6 anni, a partire dalle strade rotte e buie, e deve fronteggiare anche il rinnovato diffondersi dell’epidemia. Evento che dovrebbe imporre al sindaco di agire con rapidità ed efficacia, coinvolgendo tutte le forze politiche e le parti nell'adozione di misure operative capaci di porre un freno alla diffusione del virus e mettere al riparo l’economia cittadina da una nuova tempesta.
Il Partito Democratico, per questa ragione, chiede subito la convocazione di un tavolo permanente e allargato alle forze di opposizione che includa le categorie produttive e sindacali per assumere le decisioni necessarie ad evitare che si debba nuovamente chiudere tutto indiscriminatamente.
E il punto di partenza dovrebbe essere proprio l’atto di impegno votato all'unanimità in Consiglio comunale.
Innanzitutto, sarebbe utile quantificare le risorse disponibili per interventi sociali ed economici straordinari. Insistiamo su questo punto: quanti soldi destinati agli eventi pubblici sono stati risparmiati nei mesi di lockdown e quanti sono stati stanziati e non potranno essere spesi nei prossimi mesi a causa delle nuove restrizioni. Come si potranno usare queste risorse?
È urgente intervenire sulla regolazione dell'aggregazione sociale senza provocare il fallimento delle imprese del terziario. Nel rispetto delle prescrizioni del Governo, si possono e si devono adottare provvedimenti che tutelino la socialità organizzata e vissuta riducendo al massimo i rischi di contagio. Si può ridurre il carico fiscale comunale, a partire da quello correlato ai servizi di cui le aziende del terziario non hanno fruito a causa delle vecchie e nuove chiusure forzate.
Come si pensa di coniugare la prosecuzione dell’attività scolastica ed evitare assembramenti sui mezzi di trasporto? Comune e Ataf hanno l’obbligo di programmare corse aggiuntive negli orari di punta, anche chiedendo l’ausilio degli operatori del trasporto turistico, offrendo loro un'alternativa operativa com'è accaduto in tanti Comuni italiani. Inoltre, il sindaco può intervenire sugli orari di apertura di scuole, uffici, negozi e centri servizi, come abbiamo proposto mesi fa, per evitare che i mezzi pubblici siano presi d'assalto agli orari canonici e siano vuoti per la gran parte della giornata.
È possibile che ancora nulla sia stato fatto per organizzare un dormitorio destinato ad accogliere i senza fissa dimora che, complice anche l’inizio della stagione fredda, rischiano di rimanere senza alcun aiuto?
È possibile che ancora non sia stata definita una strategia che scongiuri la chiusura dei mercati rionali, a partire dal Rosati, e di quello settimanale?
Il PD è aperto ad ogni forma di confronto per il bene e l’interesse dei foggiani. Non tollereremo scelte solitarie assunte senza il minimo confronto con la città e la minoranza consiliare.
Se il centro destra è interessato solo alle poltrone e alle faide politiche, Landella ammetta l’impossibilità di proseguire con il suo mandato e l’inadeguatezza ad affrontare la sfida che abbiamo davanti.

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

logoPD

Sì alla gara pubblica trasparente e partecipata per il futuro di Parco San Felice, no al ritorno al buio e all’insicurezza che, a partire dal 3 novembre, ripiomberebbe in tutta quell’area se non si pensasse a mantenere presidiate e attive le strutture riqualificate con il progetto “Parcocittà”, nel frattempo che Giunta e uffici comunali provvedono a elaborare e espletare le procedure di gara.

Il Partito Democratico di Foggia difende come modello positivo l’esperienza di “Parcocittà” iniziata quattro anni fa e chiede certezze su quello che succederà tra due settimane, quando scadrà la convenzione con l’associazione temporanea di scopo che, dal 2016, assicura servizi, attività sociali e culturali, provvedendo anche alla cura e alla manutenzione dell’anfiteatro e delle strutture a servizio, a cui l’Amministrazione comunale ha deciso di non rinnovare comodato d’uso e convenzione.

“La città e l’Amministrazione comunale che hanno osservato gli effetti positivi di questa esperienza devono farsi carico di un modello che dovremmo essere capaci di moltiplicare per altre aree urbane, non di disperdere con tutte le competenze che hanno anche creato 9 contratti di lavoro con giovani operatori diventati un punto di riferimento di tutti con i loro progetti”, ha rimarcato il segretario cittadino del PD di Foggia, Davide Emanuele, aprendo la conferenza stampa organizzata, stamattina, a Parco San Felice, nell’area antistante alla zona gestita dall’ATS Progetto Parcocittà.

All’incontro era presente tutto il Gruppo del PD nel Consiglio comunale, dal capogruppo Pasquale Dell’Aquila a Lia Azzarone, da Annarita Palmieri a Francesco De Vito e Michele Norillo, e il consigliere e assessore regionale Raffaele Piemontese.

“Le immagini di com'era quattro anni fa questa zona e di com'è adesso – ha aggiunto Emanuele indicando le fotografie scelte come sfondo del tavolo dell’incontro con la stampa – sono eloquenti, eppure non esprimono tutta la ricchezza di attività che hanno coinvolto bambini e anziani, in una serie di progetti che, se dovesse spezzarsi la continuità nella gestione di questi spazi, finirebbero nel nulla, anche perdendo risorse”.

“Io abitavo qui di fronte e, arrivando stamattina, sono stata fermata dai commercianti e da alcuni cittadini che mi hanno chiesto di fare qualcosa per non cancellare una realtà di cui ha beneficiato tutto il quartiere e tutta la città”, ha detto Lia Azzarone, sfidando il sindaco ad andare sul serio dai magistrati “se pensa, come ha dichiarato, di avere ricevuto pressioni indebite perché questa esperienza prosegua”. “Noi – ha ribadito la segretaria provinciale del PD – siamo i primi a chiedere che sia espletata la gara pubblica, ma denunciamo il ritardo del Comune che, a pochi giorni dalla scadenza della convenzione che rende dinamico e sicuro questo pezzo di Parco San Felice, non ha indetto alcuna gara, mettendo a rischio quello che è stato costruito con la fatica e la passione dei foggiani”.

“A Parco San Felice si sono accese le luci di attività che hanno portato decoro e legalità, non possiamo tornare al buio del degrado e dello spaccio di droga”, ha aggiunto Raffaele Piemontese, ricordando “l’eco positiva che le attività di Parcocittà hanno raccolto all’Università Bocconi di Milano e sulle colonne del Corriere della Sera, come buona prassi di antimafia sociale e di rigenerazione di un quartiere urbano difficile”.

Nel pomeriggio di ieri, si è fatta sentire anche l’impresa sociale “Con i Bambini”, società senza scopo di lucro che attua i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, previsti dal Protocollo d’Intesa tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente delle Fondazioni di origine bancaria. Ricordando che “i progetti che insistono nell’area del parco sono stati selezionati con bandi a evidenza pubblica nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e, quindi, non potranno proseguire con soggetti diversi da quelli che li hanno presentati e finora regolarmente attuati”.
Questione sollevata, stamattina, nel corso della conferenza stampa in cui gli esponenti de-mocratici hanno ricordato i progetti “Foggiachildren”, promosso dall'ARCI provinciale di Foggia; “L’isola che c’è”, promosso dall’associazione di volontariato L’Aquilone; “Le Case Speciali dei Ragazzi e delle Ragazze”, gestito da un'associazione temporanea di scopo con capofila la Cooperativa sociale Progetto Città; “Dare di più a chi ha avuto di meno”, promosso da Federazione SCS/CNOS - Salesiani per il Sociale. Tutte attività sociali e culturali rivolte a giovani e famiglie, che sparirebbero se non fosse assicurata continuità nelle more delle procedure di selezione del soggetto cui concedere in uso anfiteatro e manufatti di Parco San Felice.
“Attività che, insieme alla cura e alla manutenzione degli spazi e dei servizi pubblici, sono state assicurate per quattro anni senza costare un centesimo ai foggiani”, ha sottolineato in conclusione Piemontese.

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

logoPDElezioni regionali. "Bene la reazione repressiva sulla compravendita di voti. Servono serietà e responsabilità da parte di tutti, anche di chi si abbandona a pubbliche accuse generiche"
Dichiarazione di Lia Azzarone, segretario provinciale del Partito Democratico di Capitanata, e dei consiglieri regionali Paolo Campo, Teresa Cicolella e Raffaele Piemontese

L'apertura d'indagini formali sulla compravendita di voti alle ultime elezioni regionali e la notizia dell'individuazione dei primi sospettati di tale scandaloso mercimonio è il segnale di una reazione pronta e vigile da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, ai quali va il nostro plauso.

Tutti devono avvertire il dovere della reazione seria e responsbaile per proteggere l’espressione del voto libera e democratica.
Noi lo abbiamo fatto, con il nostro segretario cittadino del Partito Democratico di Foggia, che, nel pomeriggio della stessa domenica 20 settembre del voto, ha denunciato esplicitamente, interloquendo al telefono con un dirigente della DIGOS e chiedendone l’intervento, attività sospette all’esterno di un plesso scolastico in sostegno di un candidato in una lista della coalizione di centrodestra, risultato poi fra i non eletti.

Abbiamo denunciato, sollecitato l’azione di contrasto dei tutori della legalità, non abbiamo fatto comunicati stampa o spettacolini sui social media.
Noi siamo abituati ai fatti, non alle chiacchiere.
La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosa Barone, dopo il voto, si è messa a spargere sui media sospetti “a destra e sinistra”, parlando di Foggia, Vieste, Rodi Garganico e chi più ne ha più ne metta, senza circostanziare nulla e quasi lasciando intendere che siano sicuramente irreprensibili solo le campagne elettorali che finiscono con un numero di preferenze non ragguardevole, come quello raccolto dalla stessa Barone.
Non è così. Anche risultati elettorali importanti o addirittura eclatanti sanno maturare grazie a relazioni trasparenti e genuine, risultati di un’attività politica che sa essere, allo stesso tempo, seria, competente e popolare.
Alla serietà e alla responsabilità facciamo appello affinché la consigliera Barone — che bene ha fatto a fornire agli inquirenti dettagli ci auguriamo significativi — davanti all’opinione pubblica, invece, a cui ha scelto di rivolgersi con parole assolutamente generiche, smetta di giocare a nascondino e abbia il coraggio di circostanziare meglio le situazioni denunciate, almeno dicendo se riguardano gli eletti che si apprestano a svolgere importanti funzioni in rappresentanza dei pugliesi.
Altrimenti le sue parole possono gettare ombre ambigue su tutti finendo per disorientare l’opinione pubblica. I consiglieri regionali del PD risultati eletti sono qui, con un nome, una faccia e un’onorabilità specchiata, pronti a una sfida pubblica di chiarezza e di lealtà.

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

cagnano
Il nuovo sindaco di Cagnano Michele Di Pumpo è incompatibile con la carica di primo cittadino. Lo denuncia il Gruppo di opposizione Civica Cagnanese con una mozione in Consiglio Comunale presentata dal capogruppo Matteo Lombardi.
“Noi come gruppo di opposizione abbiamo presentato una mozione di incompatibilità nei confronti del neoeletto sindaco Michele di Pumpo - spiega Lombardi - Secondo quelle che sono le nostre considerazioni, l'incompatibilità è motivata dall'articolo 63 del TUEL - Testo Unico degli Enti Locali.
Ad oggi il dottor Di Pumpo ha un giudizio civile pendente innanzi al Tribunale Ordinario di Foggia e, in base all'articolo 63, non ‘può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale colui che ha lite pendente in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo rispettivamente con il Comune o la Provincia’.
Inoltre, l'articolo 68 sempre del TUEL recita che le cause di incompatibilità sia che sia esistano al momento dell’elezione sia che sopraggiungano ad esse, importano la decadenza delle già menzionate cariche.
Abbiamo sottoposto al Consiglio questa mozione – conclude Lombardi- e contestualmente chiesto al Segretario Comunale di verbalizzare quanto detto e inviare il verbale di questa mozione alla Prefettura e alla Procura della Repubblica.”

per domande o chiarimenti il consigliere Matteo Lombardi è a disposizione 3286463299

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)
0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)

logoPDVerifica politica. Dell'Aquila: "Dimissioni di sindaco e maggioranza l'unica scelta sensata da compiere per il bene di Foggia"
Dichiarazione dei consiglieri comunali Pasquale Dell'Aquila (capogruppo), Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo e Annarita Palmieri

Dimissioni. Del sindaco e dei consiglieri comunali di maggioranza.
È l'unica scelta che dovrebbero compiere per porre fine all'agonia politica del centrodestra e fare in modo che finalmente Foggia abbia un'Amministrazione degna e capace di affrontare e risolvere problemi ormai incancreniti.
Mentre nel Palazzo discutono di poltrone e sgabelli, assessorati e consigli di amministrazione, i cassonetti e le strade sono pieni d'immondizia, ogni pioggia dissesta sempre più le strade e le fogne, gli autobus arrancano, i vigili urbani latitano, il buio si allarga e porta paura e insicurezza.
Se il capo leghista avesse saputo che pacco gli stavano rifilando, avrebbe rifiutato certamente di mettersi al fianco un sindaco in caduta libera nel consenso dei cittadini e contestato aspramente e apertamente dalle forze politiche che dovrebbero sostenerlo.
Le stesse che hanno chiesto e ottenuto il rinvio del Consiglio comunale per avere il tempo di regolare i propri conti politici partendo dal fallimento elettorale alle Regionali.
Erano convinti, loro, che la vittoria di Raffaele Fitto avrebbe portato benefici e potere un po' a tutti. Invece si ritrovano più deboli e spaccati di prima, e non sanno quale formula del manuale Cencelli applicare per evitare la frantumazione dell'Amministrazione comunale.
Di Foggia e dei Foggiani gli interessa davvero poco. Dei problemi esacerbati dalla diffusione del Covid-19 ancora meno. Dell'aumento delle aree del disagio e dell'insicurezza sociale praticamente nulla.
Le dimissioni, lo ribadisco, sarebbero l'unica scelta sensata da compiere.

0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Valutazione 0.00 (0 Voti)