L’Associazione Storico Culturale “Imperiales Friderici II” presenta, con il contributo della Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, e col patrocinio dell’Amministrazione comunale di Lucera, l’evento dal titolo
“LUCERIA 1269 - in castris in obsidione Lucerie”
Mostra con Rievocazione storica sull’assedio di Lucera dal 1268 al 1269 che si terrà dal 21 al 28 marzo 2015 presso il palazzo Cavalli – de’ Nicastri, sede del Museo Civico di Lucera.
L’evento sarà caratterizzato da una ricostruzione storica su base storico-scientifica ed avrà come oggetto la capitolazione dei saraceni, ultimo baluardo svevo/regnicolo del XIII secolo, ad opera delle truppe angioine; si prevede l’allestimento di situazioni altamente funzionali allo scopo di proiettare il visitatore convenuto nel 1268-69, nonché attività di didattica e divulgazione delle tematiche del periodo tardo svevo / primo angioino.
La mostra con rievocazione storica vuole ricordare ai convenuti sia l’importanza storica dell’assedio che ha visto la città contrapposta per diversi mesi a Carlo I D’Angiò che la breve e intensa storia della comunità musulmana al tramonto della dinastia sveva.
Il sig. Walter Di Pierro, nota personalità dalla pregnante e ferrea conoscenza della storia lucerina, il Dott. Michele Giardino, archeologo e Presidente dell’Ass.ne “Imperiales Friderici II”, il Dott. Alessandro De Troia, cultore di storia locale e Vice-Presidente dell’Ass.ne “Imperiales Friderici II”, con la collaborazione di Alessandro Strinati, socio responsabile della ricostruzione degli usi e costumi dei saraceni dell’Ass.ne “Imperiales Friderici II”, introdurranno l’evento illustrando i caratteri salienti del percorso didattico-divulgativo allestito con pannelli esplicativi “roll-up” e manichini. Al termine della Mostra con rievocazione storica saranno date esaustive dimostrazioni di carattere ricostruttivo.
Palazzo Cavalli – de’ Nicastri, sede del Museo Civico di Lucera
Orari evento dal 21 al 28 marzo 2015
Mattina: dal martedì alla domenica dalle ore 09,00 alle 13,00
Pomeriggio: dal martedì al sabato dalle ore 15,30 alle 19,30
Lunedì 23 marzo chiuso
Sarà cura da parte di tutti i figuranti e i rievocatori coinvolti evidenziare al pubblico l’aspetto divulgativo e culturale delle attività rappresentate, cercando di coinvolgerlo attivamente.
Si ringraziano per la partecipazione la Ditta “Riccardo Armature Medievali”, le Associazioni “I Cavalieri del Tau” di Altopascio (LU) e “Compagnia del Lupo Errante” di Montesilvano (PE).
CENNI SOMMARI SULL’ASSOCIAZIONE E LE SUE ATTIVITÀ
L’Associazione storico-culturale “Imperiales Friderici II” di Foggia, operante già in forma embrionale dalla metà degli anni novanta, nasce nel 2002 e ufficializza la sua costituzione nel 2004.
L’Associazione, guidata da Michele Giardino e da Davide Strinati, con referenti operativi Francesco Gervasio e Alessandro Strinati, è composta da un gruppo di amici aventi la comune passione per la storia medievale e le sue discipline.
Il proponimento degli associati è di realizzare corrette ricostruzioni di eventi aggregativi, denominati “Rievocazioni Storiche”, attraverso ricerche tecnico-storiche sull’organizzazione sociale, sugli usi e costumi, e quant’altro necessario e utile, con riferimento alle fonti coeve e disponibili e/o con formulazione di ipotesi plausibili. Tra le attività figurano anche convegni, incontri e mostre tematiche.
La ricostruzione storica, fedelmente filologica, e l’archeologia sperimentale, marcatamente empirica, sono i punti di forza degli “Imperiales” che, nel vasto mondo della rievocazione storica in Italia, presentano la vita quotidiana del XIII secolo, con particolare riferimento a quella sveva (epoca affascinante che ha segnato indelebilmente la provincia di Capitanata). Specificatamente, il periodo storico preso a riferimento per le rievocazioni è compreso tra il 1221 ed il 1269; l’Associazione è la prima e l’unica a proporre in Italia personaggi sia occidentali che orientali; vengono affrontati punti oscuri e poco noti del Medioevo meridionale, quali i milites de Apuliæ con seguito e i famosi sagittarii sarraceni di Lucera. Solitamente, i personaggi vivono in situazioni/ambientazioni ricreate, e propongono spaccati di vita sociale, sia di tipo civile che militare, caratterizzati da didattica e da dimostrazioni/esibizioni.
CENNI SOMMARI SUGLI ACCADIMENTI OGGETTO DI RICOSTRUZIONE
La città di Lucera, come è noto, a partire dalla prima metà del XIII secolo (intorno al 1223) fu al centro delle vicende storiche che interessarono tutto il Regnum Siciliae. L’Imperatore Federico II di Svevia, dopo aver sedato le rivolte scoppiate in Sicilia, decise di trasferire coattivamente numerosi musulmani in Capitanata, creando così la Luceria Saracenorum, in quel modo ricordata dai cronisti del tempo. Dall’insediamento dei saraceni tutta la zona, devastata in precedenza da Longobardi, Bizantini e Normanni, ebbe una forte spinta economica dovuta al rifiorire dei commerci, dell’artigianato e dell’allevamento. Dal 1234, nel periodo compreso tra il 24 Giugno e il 1 Luglio, Lugàrah fu sede di una delle sette fiere organizzate nel Regno da Federico, il quale nello stesso periodo intraprese la costruzione del palatium, di cui oggi rimane solo il recinto a scarpata che costituiva la parte esterna della struttura principale in cui venivano custodite grosse quantità di ori, argenti, vesti e pietre preziose. All’interno della complessa costruzione operavano garcie e ancillae che prestavano il proprio servizio nella Camera imperiale, sorta di centro di produzione artigianale. La colonia beneficiava di libertà amministrativa e figure come il qadì e i quwwad amministravano la giustizia ed esercitavano il potere esecutivo.
Poco si è scritto, invece, dei fatti susseguitisi durante la discesa nel Regno da parte di Carlo I D’Angiò che, accettando la corona da Papa Clemente IV nel 1263 e dopo averla cinta nel 1265, ebbe l’ardore e la fortuna di vincere i discendenti dell’ormai defunto Imperatore: Manfredi (Battaglia di Benevento, 1266) e Corradino (Battaglia di Tagliacozzo, 1268), rivoluzionando di fatto le sorti dell’odierna Italia meridionale. Lucera con i suoi abitanti (cristiani e soprattutto saraceni) giocò un ruolo di considerevole antagonista rispetto ai franco-provenzali, schierando migliaia di armati a Benevento prima e scatenando la rivolta ghibellina in Capitanata poi, provocando finanche le ire del Papa il quale promosse una crociata contro la città. L’insurrezione perdurò per oltre un anno e costrinse Carlo a cingerla d’assedio in due momenti: da Maggio a Giugno del 1268 e da Aprile ad Agosto del 1269. L’assedio fu così rilevante da spingere l’Angioino alla convocazione di tutti i Conti, Baroni e feudatari sotto pena della confisca dei feudi e all’emanazione di una colletta generale al fine di racimolare denaro per il mantenimento dell’esercito.
Tra il 24 e il 28 Agosto 1269, segnati dagli stenti e dalla fame, gli ultimi ribelli della Luceria Saracenorum si arresero e si consegnarono a Re Carlo. I cristiani fatti prigionieri furono quasi tutti giustiziati, mentre ai musulmani fu concesso un indulto in cambio di un oneroso tributo. Ai saraceni fu accordata inoltre la libertà religiosa e l’autonomia interna. Perseguendo la politica di Federico II, Carlo I sperava di riuscire ad ottenere la cieca fiducia di cui godeva il Puer Apuliae il quale creò non solo un prezioso bacino di reclutamento militare ma soprattutto un centro di attività economiche tra cui artigianato, lavorazione del cuoio, tessitura, allevamento e addestramento di animali.