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Politica

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FrancoPersianoFranco Persiano denuncia l’atteggiamento dell’ente regionale sul Piano Sociale di Zona
“I cittadini subiscono questo stallo, Apricena e Poggio Imperiale non possono fare da soli”

SAN SEVERO “L’intervento scomposto della Regione Puglia, di fatto, ha rallentato l’approvazione del nuovo PSZ 2018-2020, Il Piano socio-sanitario di Zona dell’ambito Alto Tavoliere”. E’ Franco Persiano, segretario generale dello SPI Foggia, il sindacato dei pensionati Cgil, a denunciare il comportamento dell’ente Regione a margine della riunione congiunta del Coordinamento istituzionale dell’Ambito Sociale che è servita a definire la programmazione finanziaria e il documento con gli obiettivi del Piano Socio Sanitario. L’incontro è giunto a seguito di una fase di programmazione e concertazione che ha avuto luogo nel mese di marzo. “Davanti alla richiesta di spiegazioni per il ritardo accumulato dall’Ambito Sociale, tra la fase di concertazione e l’approvazione del documento, abbiamo appreso che lo stesso non fosse da imputare all’inerzia politica del Coordinamento o a quella amministrativa dell’Ufficio di Piano ma all’intervento scomposto della Regione, la quale anziché fornire agli Ambiti Sociali la necessaria e più ‘utile assistenza tecnica per curare l’avvio dei percorsi di programmazione sociale territoriale’, come si legge nella nota del 05.01.2018 (con cui avviava gli Ambiti sociali alla fase di concertazione e programmazione del PSZ 2017 -2020), ha finito per intervenire rafforzando i propositi ‘scissionisti’ di alcuni Comuni, con il consequenziale tradimento della stessa legge regionale 19\2006, che va nella direzione opposta”. Si è preso atto che il Coordinamento Istituzionale, lo scorso 22 marzo, a seguito della fase di co-progettazione e concertazione del nuovo PSZ 2017-2020 con il terzo settore e le organizzazioni sindacali, ha approvato lo schema di convenzione per l’istituzione della nuova Governance del PSZ, individuando sempre San Severo come Comune capofila e che in quella stessa occasione solo il Comune di Apricena si era riservato di fornire entro 7 giorni la propria adesione all’Ambito “Alto Tavoliere”, pur senza fornire le motivazioni di dettaglio per siffatta riserva. “Si è, altresì, appreso – ha aggiunto Persiano - che sebbene già nel mese successivo ben sei Comuni su otto avevano già adottato nei rispettivi Consigli Comunali gli atti di definizione della Governance del PSZ, la Regione Puglia, per mezzo del proprio apparato burocratico, ha inteso intervenire nella discussione, tutta politica, con modalità che hanno finito per rafforzare la tentata ‘brexit’ di quei Comuni. La soluzione offerta dalla Regione, infatti, cedendo alle richieste dei Comuni ‘dissidenti’, che nel frattempo sono divenuti due e vale a dire Apricena e Poggio Imperiale”. Apricena e Poggio Imperiale, nonostante quest’ultimo comune avesse persino approvato il documento di Governance, hanno spinto e stanno spingendo per distaccarsi e istituire un loro sub-ambito il cui funzionamento e le cui implicazioni tecnico-giuridiche non sono state a tutt’oggi definite. “La stessa Regione, infatti, in data 7 giugno, ha inviato una nota all’Ufficio di Piano, preannunciando che avrebbe provveduto immediatamente all’inoltro di una proposta di addendum alla convenzione per la gestione associata dei servizi socio-sanitari. Ebbene, ad oggi, secondo quanto si è appreso dal Presidente del Coordinamento e dell’apparato tecnico dell’ufficio di Piano, quella proposta ancora non viene formalizzata, finendo, di fatto, per ‘ingessare’ tutta l’azione politico amministrativa del Piano Sociale di Zona e mettendo seriamente a rischio l’erogazione dei servizi alla cittadinanza, ragion per cui lo stesso Coordinamento Istituzionale si è visto costretto a definire l’iter approvativo degli atti di programmazione del nuovo PSZ e degli atti ad esso presupposti anche in assenza della preannunciata proposta regionale. Ci chiediamo, tuttavia, in tutto questo, quale sia la strategia adottata dalla Regione e dall’Assessore al Welfare regionale. Ci chiediamo che tipo di interlocuzione la Regione intende intessere con i territori, considerando che non più tardi di due giorni fa la Giunta Regionale ha diffidato con minaccia di commissariamento (quattro ne sono della provincia di Foggia) ben 21 Ambiti Sociali su 45, dimostrando l’assoluta incapacità di favorire la declinazione a livello territoriale dell’azione politica e di programmazione del welfare regionale”, ha concluso Persiano.

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comunesanseveroORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE PER PREVENIRE E CONTRASTARE GRAVI PERICOLI PER COMPORTAMENTI CONNESSI ALL’ESERCIZIO DELLA PROSTITUZIONE SULLA PUBBLICA VIA.

E’ in vigore da oggi l’ordinanza firmata dal Sindaco avv. Francesco Miglio “Per prevenire e contrastare gravi pericoli per comportamenti connessi all’esercizio della prostituzione sulla pubblica via”. Ecco le parti essenziali dell’ordinanza a beneficio delle testate giornalistiche. L’ordinanza in forma integrale è reperibile sul sito del Comune di San Severo www.lacomune.san-severo.fg.it
IL SINDACO
RILEVATO che, nella realtà della Città di San Severo, urbana ed extraurbana, la prostituzione sulla pubblica via, per l’estensione del fenomeno e per la sua concentrazione, desta vivissima preoccupazione ed allarme nella collettività e si qualifica come fenomeno che, oggettivamente e fortemente, pregiudica le condizioni di vivibilità dei cittadini residenti, dei turisti e fruitori delle aree interessate, nonché l’immagine della Città e di tutte le sue attività sociali e produttive, commerciali, dei pubblici esercizi, davanti alle quali stazionano le meretrici e che, pertanto, costituisce un elemento di grave turbativa ed insicurezza sociale; ATTESO che tale forma di occupazione della strada e dei marciapiedi è effettivamente imposta in modo prepotente alla collettività e, in particolar modo, ai residenti prossimi alle predette aree, che ne devono subire tutti gli aspetti negativi e deleteri per quanto attiene alle legittime aspettative di un quieto vivere (offerte di prestazioni sessuali ai cittadini nelle vicinanze; grida e schiamazzi, aggressioni verbali o fisiche tentati o consumati ai danni delle prostitute da parte di clienti e “protettori” delle stesse; sporcizia a terra a seguito della consumazione dei rapporti sessuali o del prolungato stazionamento in loco delle persone dedite al meretricio, che spesso espletano necessità fisiologiche, gettano rifiuti vari a terra o dentro a giardini di abitazioni private e attività produttive); VALUTATI – come risulta anche dai dati forniti dalle Forze di Polizia – i gravissimi effetti negativi dell’invadente fenomeno sulla sicurezza pubblica e sul senso di abbandono suscitati nei residenti, in quanto l’attività in questione e le modalità di esercizio della stessa limitano l’utilizzo degli spazi pubblici in aree anche residenziali, generando in seno alla cittadinanza disagio ed allarme;
ORDINA
Che, a decorrere dal 1 agosto 2018 e fino al 31 luglio 2019, per esigenze di sicurezza pubblica finalizzate alla prevenzione di fenomeni, anche di rilevanza penale, e della commissione di reati correlati, è fatto divieto a chiunque su tutto il territorio del Comune di San Severo, sia urbano che extraurbano:
1) di porre in essere comportamenti diretti, in modo non equivoco, ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo, ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo, ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. La violazione si concretizza con lo stazionamento e/o l’appostamento della persona e/o l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi, e/o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione;
2) di contrattare, ovvero concordare prestazioni sessuali a pagamento, oppure intrattenersi, anche dichiaratamente solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada. Se l’interessato è a bordo di un veicolo, la violazione si concretizza anche con la semplice fermata, al fine di contattare il soggetto dedito al meretricio. Consentire la salita sul proprio veicolo di alcuno dei soggetti svolgenti attività di meretricio costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione della presente ordinanza.
Ferma restando l’eventuale applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari ed i limiti edittali fissati per le violazioni delle ordinanze sindacali dall’art. 7 bis del TUEL, in caso di violazione della presente ordinanza si applicherà la sanzione del pagamento di una somma da €25,00= ad € 500,00. Per le violazioni alle disposizioni della presente ordinanza si applicano i principi e le procedure previsti dalla L. 24/11/1981 n. 689 e successive modifiche ed integrazioni. L’inottemperanza all’ordine impartito di cessare immediatamente il comportamento illecito e di allontanarsi da tutti i luoghi ed aree in cui vigono i divieti indicati nella presente ordinanza, sarà sanzionato ai sensi dell’art.650 del Codice Penale, essendo indubbio che si tratti di “provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragioni di sicurezza pubblica”.
DISPONE che la presente ordinanza sia: valida dal 1 agosto 2018 al 31 luglio 2019. Alla Polizia Municipale ed alle Forze dell’Ordine è demandato il compito di far osservare le disposizioni della presente ordinanza.

Il Portavoce
Michele Princigallo

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logoPDAmmodernamento, trasparenza e condivisione mancati.
Dopo due anni di gestione Lusi della ASP Vincenzo Zaccagnino, il PD San Nicandro Garganico tira le somme e prende spunto dalla Festa del Capocanale, celebrata lo scorso 20 luglio alla ASP Zaccagnino, per fare il punto della situazione. "Un evento in cui, nonostante la presenza del presidente Michele Emiliano, era assente tutto il territorio del bacino intercomunale a cui la ASP fa riferimento." Proseguono i democratici sannicandresi: "Con l’attuale presidenza è cambiato ben poco e la politica è portata a chiedersi se la gestione dell'ente debba essere finalizzata esclusivamente a far quadrare i conti e fare profitto, oppure se, affianco ai ricavi, debba pensare ad un progetto di sviluppo del territorio condiviso con gli attori locali.”
Già lo scorso 11 settembre 2017 il PD cittadino presentava alla Presidente, e per conoscenza al Presidente della Regione Puglia Emiliano, all’assessore Regionale Piemontese e al segretario provinciale Azzarone, un documento di indirizzo politico, riguardante tutti i settori dell’ASP. Una sintesi delle esperienze e delle conoscenze maturate nel tempo, con vari input che i cittadini stessi ci avevano fornito, riguardante non solo lo sviluppo e la modernizzazione del comparto agricolo e del patrimonio in generale ma anche la crescita delle potenzialità assistenziali verso le fasce deboli. "Il documento però non solo non è stato preso in considerazione, ma la Lusi lo ha criticato senza nemmeno entrare nel merito, utilizzando la stampa provinciale.”
Sul patrimonio, atteso che riprendano al più presto i lavori in c.so Garibaldi, ad esempio, si era ravvisata la necessità di una maggiore visibilità dell’ente che passasse anche attraverso lo spostamento di alcuni uffici nel centro cittadino. Sul versante agricolo erano previste diverse azioni tra cui la diversificazione delle colture, il biologico, la trasformazione dei prodotti e la commercializzazione di un marchio, il recupero produttivo dell’uliveto, così come l’opportunità di fittare lotti di terreno più piccoli e per un tempo più lungo in modo da permettere anche ai piccoli imprenditori di poter partecipare ai bandi e altro ancora.
Tra le varie richieste del Partito Democratico vi era la trasparenza anche nei metodi, a partire dalla scelta dei lavoratori agricoli, per i quali si chiedeva la fine di quella vecchia gestione padronale, legale ma politicamente inaccettabile nel 2018. “Così, assistiamo al rifiuto della stessa presidente nell'ultimo cda, nonostante gli impegni presi, della proposta fatta dal consigliere Sticozzi di istituire una graduatoria trasparente per i turnisti, con la giustificazione che il sistema a chiamata diretta usato sino ad oggi, sia invece trasparente e rispondente alle esigenze aziendali. Insomma una visione radicalmente differente da quella condivisa dal partito di appartenenza. “
Stiamo constatando, tra le altre cose, che la sensazione generale tra la popolazione è che la ex Fondazione, oggi azienda di servizi alla persona, con la nuova presidenza si sia allontanata dai cittadini sannicandresi e dalla città nonostante le chiare volontà del testatore che ne restano la base e il fondamento. E a poco serve il perdurante assistenzialismo e i buoni mensa, senz'altro utili ma a breve durata, per far sentire il territorio beneficato da quell'Ente. Occorre un cambio di passo e una condivisione delle scelte: la presidente Lusi non può non avvertire il disagio di un isolamento sempre più evidente. Noi, da sannicandresi, lo avvertiamo tanto e non possiamo subire supinamente questo dirottamento della Zaccagnino verso i lidi foggiani e baresi".

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logoPDConsiglio comunale. Emanuele: "Landella raccatta voti utilitaristici di con-siglieri pronti a fargli da stampella quando sta per cadere"

"Bisogna riconoscere che Landella è davvero bravo a raccattare voti utilitaristici in Consi-glio comunale e bisogna invitare i cittadini a diffidare dei consiglieri che criticano l'Ammi-nistrazione e le offrono una stampella quando sta per cadere". E' il commento del segre-tario cittadino del Partito Democratico Davide Emanuele all'esito del Consiglio comunale "surrealmente officiato da un sindaco che da oltre un anno non ha una maggioranza po-litica ed è costretto ad elemosinare presenze e voti di chi ha smarrito il senso della dignità istituzionale e della coerenza politica".
"In un Consiglio Comunale svolto al rallentarore, senza l’arrivo al fotofinish dei consiglieri Clemente e Cassitti sarebbe mancato il numero legale per l’approvazione del riequilibrio di bilancio con il conseguente scioglimento della seduta. E senza il soccorso verde-nero di Mainiero, Ursitti e Vigiano, sarebbe mancato il numero legale al momento del voto sul Piano Sociale di Zona. Il fantomatico documento di programmazione da quegli stessi consiglieri criticato per l'assenza di condivisione della programmazione e per l'arroganza della vice sindaco Erminia Roberto.
Indifferenti anche al bavaglio imposto al consigliere comunale Alfonso De Pellegrino dal presidente del Consiglio comunale, i soccorritori hanno garantito la sopravvivenza di Landella e della destrorsa armata Brancaleone che lo sostiene. In cambio hanno ottenuto gli ipocriti ringraziamenti del sindaco e l'irridente promessa dell'ampia condivisione di un Piano Sociale di Zona che lo stesso Landella afferma essere immodificabile. Cioè, il nulla condito con il niente!
Intanto oggi è 31 luglio e nulla si sa del contratto definitivo con AMIU che il primo cittadino si era formalmente impegnato a sottoscrivere su sollecitazione della minoranza e di 3 consiglieri eletti nelle fila del centrosinistra e oggi in maggioranza.
Ormai manca meno di un anno alle elezioni e di sceneggiate simili ne vedremo, purtroppo, a decine in Consiglio comunale - conclude Davide Emanuele - nessuna avrà tra i co-protagonisti della farsa i consiglieri del Partito Democratico che continueranno a svolgere la funzione di opposizione con coerenza, dignità e lealtà”.

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comunesanseveroDecreto di nomina Commissario Straordinario dell’Ente Di Sangro. Le precisazioni dell’A.C.


In relazione a note di stampa da parte di esponenti politici cittadini con riferimento alle dimissioni di componenti del CDA dell’Istituto Di Sangro, l’Amministrazione Comunale precisa quanto segue.
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale era stato correttamente inserito all’OdG l’accapo riguardante la surroga del consigliere presidente dell’Ente Di Sangro che nei giorni precedenti aveva rassegnato le proprie dimissioni. L’opposizione consiliare, dopo aver chiesto il rinvio dell’accapo, ha abbandonato l’aula, impedendo di fatto con il proprio ostruzionismo, tale surroga. Nei giorni successivi sono pervenute ulteriori dimissioni che rendono così improcrastinabile e consequenziale il decreto di nomina di un commissario straordinario perché ci si trova di fronte ad un CDA composto da soli tre componenti, non in grado di deliberare. L’opposizione, che prima era contraria alla surroga, oggi è anche contraria alla nomina del commissario straordinario. Un comportamento ondivago, prettamente politico, solo di palese contrasto all’attività della Civica Amministrazione. Prima non si voleva la surroga, oggi non si vuole il commissario straordinario! Il Commissario straordinario che sarà nominato con decreto sindacale dovrà fornire a quest’Amministrazione, entro tempi che saranno indicati nello stesso decreto, un quadro esauriente ed esaustivo della situazione in essere al Di Sangro, anche al fine di procedere alla trasformazione dell’Ente in Fondazione. In tutta sincerità non vediamo quale sia da parte nostra la violazione di regole ed il mancato rispetto delle leggi”.

Il Portavoce
Michele Princigallo

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