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Politica

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logoPDCARA di Borgo Mezzanone. Bordo: "Diverse decine operatori rischiano di essere licenziati. Dal Governo ancora nessun impegno e nessuna risposta"
Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, interroga il ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio

"Oltre 100 operatori del CARA di Mezzanone rischiano di essere licenziati, insieme ad altre centinaia in tutta Italia. Questa rischia di essere un’altra emergenza sociale, che si aggiunge alle tante già vissute in provincia di Foggia. Purtroppo, dal dal Governo, fino ad oggi, non è ancora arrivata una risposta. Solo indifferenza". Lo afferma l'onorevole Michele Bordo, deputato del Partito Democratico, commentando l'interrogazione che ha presentato al ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.
"Le attività del centro di Borgo Mezzanone, riservato ai richiedenti asilo politico, così come quelle degli altri centri presenti in tutto il Paese sono state drasticamente ridotte per via delle scelte fatte dal Governo Lega-M5Stelle.
Ciò ha determinato una crisi senza precedenti in tutte le strutture che operano in questo settore dei servizi sociali in Italia, che si riverserà interamente ed esclusivamente sui lavoratori.
Nel caso specifico di Mezzanone, i lavoratori impiegati nei servizi non percepiscono lo stipendio da febbraio e da circa un mese sono in stato di agitazione, non avendo avuto alcuna notizia attendibile sul proprio futuro.
Rispetto a questa gravissima emergenza occupazionale il Governo cosa intende fare? Come intende evitarla? Che misure vuole vuole assumere?
Sono le domande che ho raccolto dai lavoratori e che ho rivolto al Ministro Di Maio - conclude Michele Bordo - dal quale attendiamo risposte chiare e misure concrete".

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“Se non bastavano le nostre continue denunce, oggi il fallimento dell’amministrazione Landella è certificato direttamente da un ente terzo e superpartes come l’Osservatorio CPI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”. Lo afferma Lia Azzarone, segretario provinciale del Partito Democratico di Capitanata, sulla base dell’indagine condotta dall’istituto indipendente che monitora i conti pubblici dei comuni capoluogo con più di 80mila abitanti e che pone Foggia all’ultimo posto della classifica sulle performance dei comuni italiani.

“Questo documento certifica non solo il fallimento di questa amministrazione ma anche l’assoluta mancanza di considerazione per i bisogni dei cittadini. Una situazione fotografata già nel secondo anno di governo, che si è andata via via aggravando fino a portarci a vivere una quotidiana emergenza. Quando un sindaco e la sua giunta non sono capaci di provvedere al soddisfacimento dei servizi alla città signifa solo una cosa: queste persone non sono adeguate al ruolo che, purtroppo, hanno ricorperto per molto, troppo tempo”.
L’indagine dell’Osservatorio CPI della Cattolica evidenzia come nel 2016, seppur con un livello di spesa in media con gli indicatori nazionali, l’amministrazione Landella sia stata capace di garantire un livello di servizi di circa il 70% inferiore rispetto ad altri comuni simili per fascia di popolazione.
“Con che faccia oggi queste persone si ripresentino alla città vantando successi a destra e manca resta per me inspiegabile. La situazione drammatica in cui versa la città è sotto gli occhi di tutti e non bastano due spettacoli in piazza e qualche intervento di arredo urbano per cancellare lo stato di degrado in cui ci hanno costretto Landella e i suoi alleati della Lega Nord. Non garantire ai cittadini servizi adeguati al pagamento delle pur elevate imposte comunali è paradigmatico della considerazione che il centrodestra ha di Foggia e dei foggiani e della totale incapacità di amministratore un grande capoluogo come il nostro. Mi auguro – conclude Azzarone – che gli elettori comprendano definitivamente il bluff di chi li ha governati fino a oggi e sappiano scegliere la valida alternativa rappresentata da Pippo Cavaliere e dal Partito Democratico”.

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forza italiaDOPO LA CONDANNA DI ASI E AUTORITÀ ANTICORRUZIONE (ANAC), È D’OBBLIGO CHE L’ASS. GENEROSO RIGNANESE SI DIMETTA
Mercoledì 8 maggio scorso, dopo diversi mesi di tira e molla, dopo diversi richiami da parte dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e dopo una sentenza del TAR Lazio, il Responsabile anticorruzione del Consorzio ASI (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Foggia) ha formalmente comunicato ai componenti dell’Assemblea ASI, quindi anche all’Assessore Generoso Rignanese, che sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati, avendo eletto, contro legge, l’ex Sindaco di Manfredonia a presidente dell’ASI. Inoltre, gli stessi, quindi anche Generoso Rignanese, ai sensi dell’art. 18, c.2, del D.lgs. 39/2019, “…non possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza…”.
Questo è l’epilogo di una vicenda che ha visto il PD affrontare la questione e contrapporsi all’ANAC con arroganza; persino il TAR Lazio ha dato torto alla decisone di ASI, tanto che Riccardi, nell’aprile scorso, è stato destituito dall’incarico di Presidente ASI.
FORZA ITALIA di Monte Sant’Angelo condanna con forza l’atteggiamento dell’Assessore Rignanese che, con il suo voto e con il suo atteggiamento di “signor sì” del PD, ha votato un atto che, dopo pochi mesi, è stato dichiarato illegittimo e, nonostante ciò, opponendosi all’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha continuato a sostenere una situazione che proprio ANAC aveva già condannato.
Il PD e l’Assessore Generoso Rignanese, che tanto proclamano a tutti i livelli e in ogni occasione il rispetto della legalità (quasi fosse solamente uno slogan da ripetere sempre, come i cittadini avranno avuto modo di constatare), dovrebbero chiedere scusa per il comportamento tenuto, avendo con arroganza e poco senso delle Istituzioni disatteso le indicazioni di un Authority dello Stato. All’Assessore Generoso Rignanese chiediamo le dimissioni immediate non solo per essere stato scorretto verso le Istituzioni, ma soprattutto perché, con il suo comportamento, ha provocato un forte imbarazzo istituzionale con conseguenze gravi all’immagine della nostra città che egli rappresenta in seno all’ASI; Rignanese ha dimostrato di esporre contro legge la sua carica solo per compiacere il suo Partito, il PD; Rignanese deve capire che lui è Assessore della città e non del PD e che con il suo comportamento deve essere rispettoso delle regole e tutelare gli interessi non del PD, ma di tutti i cittadini di Monte.
Inoltre, ASI ricorda all’Assessore Generoso Rignanese che i responsabili dell’atto di nomina di Riccardi a Presidente ASI “non possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza”.
FORZA ITALIA vigilerà affinché ciò accada e chiederà agli Organismi preposti se il richiamo all’art. 18, c. 2, del D.lgs. 39/2013 riguardi anche gli atti che Rignanese vota e firma come Assessore Comunale, perché, se così fosse, è ancora più urgente che rassegni le dimissioni: è una questione morale, perché un Assessore che contravviene alla Legge e si contrappone all’ANAC non può ricoprire l’incarico; non si può tenere in Giunta un Assessore che adotta atti illegali per obbedire al suo Partito; è anche, e soprattutto, una questione politica, perché Monte ha bisogno di amministratori e non di “signor sì” di Partito!

Forza Italia Monte Sant’Angelo

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cavaliereComuni efficienti. Cavaliere: "Foggia condannata all'ultimo posto dall'Amministrazione Landella. Hanno speso i soldi ottenuti grazie al 'salva enti' e lo hanno fatto male"

Ultima in Italia. La qualità dei servizi pubblici garantiti dall'Amministrazione comunale foggiana condanna Foggia ad essere l'ultimo tra i capoluoghi di provincia italiani con più di 80.000 abitanti.
Lo rileva l'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, coordinato dal professor Carlo Cottarelli, che avvalora quanto è scritto nero su bianco nel nostro programma per il futuro governo della città.
Nello specifico, è stata totalmente bocciata la qualità dei servizi forniti, a partire dalla viabilità per arrivare ai servizi sociali. Praticamente, l'intera attività amministrativa.
L'Amministrazione Landella ha speso quanto quelle dei comuni analoghi a Foggia, ma ha offerto ai foggiani la peggiore qualità d'Italia.
Lo studio dell'Osservatorio conferma un altro dato costantemente negato da Landella: non è vero che il Comune non ha avuto le risorse finanziarie per amministrare e per farlo bene.
La verità, che sostengo da mesi, è che l'Amministrazione comunale ha speso male i soldi che ha ricevuto grazie al 'salva enti'. Perché non basta spendere: bisogna saper spendere e Landella non l'ha saputo fare.
Questa ennesima e penosa condanna, però, ci mette di fronte un orizzonte potenzialmente positivo. La qualità dei servizi può migliorare a patto e condizione che ci sia una positiva revisione della spesa comunale, orientata alla razionalizzazione dei costi dei servizi e all'investimento in innovazione progettuale e operativa.
Entrambi questi elementi mi sono chiari e sono chiaramente espressi nel programma di governo.
Il resto sono chiacchiere e promesse da campagna elettorale che fa chi ha governato per 5 anni Foggia e ci lascia in eredità una serie di fallimenti e record negativi.

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cavaliereLungo e serrato confronto tra Cavaliere e i vertici di Confindustria Foggia
"Resettare tutto e garantire regole certe per programmare sviluppo e occupazione"

Le dinamiche di sviluppo e le azioni concrete e operative di rilancio economico e occupazionale di Foggia sono state al centro di un lungo e serrato confronto tra il candidato sindaco Pippo Cavaliere e una folta rappresentanza di Confindustria Foggia, guidata dal presidente Gianni Rotice.

Diversi i 'punti primo' individuati e indicati dagli imprenditori: dalla sicurezza alla burocrazia, dalla pianificazione dello sviluppo urbanistico alla collaborazione operativa tra pubblico e privato.
Denunciata la pressione della criminalità sulle piccole imprese, "costrette all'anonimato per sfuggire alle attenzioni indesiderate", e su chi vorrebbe investire per creare in Capitanata sviluppo e occupazione, valorizzando vocazioni e competenze.
Altrettanto disincentivante è la burocrazia, anche quella comunale, "con i suoi tempi mai definiti e definibili" e i continui rinvii e approfondimenti, che scoraggiano e fanno fallire i progetti imprenditoriali.
Gli imprenditori hanno anche invocato una relazione paritaria con Comune e Regione Puglia, finora assente, per ottenere i risultati attesa da anni rispetto ai programmi urbanistici complessi e all'infrastrutturazione dell'area industriale di Borgo Incoronata.

"A mio parere occorre resettare tutto, ma proprio tutto: dalla A alla Z". Così ha esordito il candidato sindaco Pippo Cavaliere che ha manifestato apertamente l'incredulità per la mancata conclusione, al termine dei 5 anni di giunta di centrodestra, della procedura per l'adozione del Piano Urbanistico Generale e i ritardi nella realizzazione della variante urbanistica della zona ASI, che potrebbe essere il vero motore di sviluppo dell'economia locale. In entrambi i casi "si negano alle imprese regole certe per programmare gli investimenti e ai cittadini opportunità di lavoro, servizi e infrastrutture che migliorerebbero il tenore e la qualità della vita".
"Nella mia città ideale il Comune e il sistema imprenditoriale collaborano attivamente e con trasparenza alla realizzazione degli interessi pubblici e privati indirizzati alla riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali. La premessa è assumere piena coscienza di quanto influisca negativamente la criminalità, sottovalutata in passato, e l'illegalità diffusa, con il suo portato di concorrenza sleale e disordine amministrativo e civico".
Il candidato sindaco ha concluso il suo intervento lanciando una proposta, accolta con favore: "attivare rapidamente un concorso di idee per ridisegnare gli ingressi in città e sulla base dell'esito avanzare la richiesta dei fondi destinati a riqualificare ampie porzioni delle periferie. E' vero: il degrado urbano svaluta i beni privati e quelli comuni; per questo dobbiamo combatterlo. Insieme. E insieme, dobbiamo progettare il nuovo sistema economico della Capitanata".

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