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Notizie dall'Italia

Nuovo ragazzo per Belen, nuovo espediente. Incidente in motorino per Belen Rodriguez ed il suo nuovo compagno Stefano De Martino. Belen è stata medicata con 12 punti a un braccio.

La coppia era sullo scooter in direzione degli studi di Mediaset, quando il ciclomotore ha tamponato un furgone. Frattura al naso per De Martino, 12 punti a un braccio per la giovane.

 

E' arrivato l'annuncio dopo circa due ore di camera di consiglio della Corte d'assise d'appello del tribunale di Roma, che ha assolto Raniero Busco, per non aver commesso il fatto, dall'accusa di aver ucciso Simonetta Cesaroni, l'ex fidanzata trovata morta il 7 agosto 1990 nel palazzo di via Carlo Poma a Roma. Il 26 gennaio 2011 lo stesso Busco era stato condannato in primo grado a 24 anni di carcere per omicidio volontario. Oggi però i giudici hanno ribaltato la sentenza, assolvendolo per "non aver commesso il fatto".

Alla pronuncia della corte d'appello l'imputato Busco è scoppiato in lacrime ed è poi uscito dall'aula abbracciato alla moglie Roberta Milletarì. Mentre lasciava l'aula Europa del tribunale di Roma, stretto da una folla di amici e sostenitori e protetto da un cordone di sicurezza, Raniero Busco ha avuto un lieve malore ed è stato portato in una stanza del tribunale, assistito dai parenti.

Il suo legale, Paolo Lorìa, ha commentato così la sentenza: "La corte ha dimostrato l'assenza assoluta e totale di prove per Busco: ora la storia è finita". Nei giorni scorsi l'avvocato si era detto "fiducioso in un'assoluzione con formula piena". "E' pazzesco", ha invece commentato la moglie di Busco, Roberta Milletari, frastornata dalla calca mentre il fratello di Busco, Paolo, l'ha abbracciato dicendo: "Giustizia è fatta". Busco ha lasciato in auto il tribunale di Roma senza commentare la sentenza, ma molto commosso.

Alla vigilia della Liberazione d'Italia, c'è un ulteriore suicidio dovuto alla crisi economica. L'imprenditore in questione aveva ricevuto numerose cartelle esattoriali da parte di Equitalia, ma non era riuscito a fronteggiare la crisi economica. Sarebbe questo il motivo alla base del suicido di un uomo di 52 anni che si è lanciato dall'ottavo piano di un appartamento nel quartiere Vomero a Napoli: quando sono arrivati i soccorsi per lui non c'è stato più niente da fare. Già domenica scorsa, l'uomo, che lascia moglie e due figli, aveva tentato di suicidarsi lanciandosi da un costone sulla collina di Posillipo ma era stato salvato in extremis da alcuni uomini della polizia accorsi sul luogo. I familiari, intuendo le sue intenzioni avevano allertato le forze dell'ordine che, grazie al segnale del suo cellulare, sono riusciti ad arrivare in tempo per evitare la tragedia. Tuttavia questo non è servito a dissuadere l'uomo che ieri ha deciso nuovamente di farla finita lanciandosi, questa volta, dal balcone del suo appartamento in via Cilea sotto gli occhi di centinaia di passanti e automobilisti.

Un indagine Istat ha evidenziato che oltre un pensionato su dieci riceve meno di 500 euro al mese e quasi uno su tre ha un assegno tra i 500 e i 1.000 euro mensili. Secondo l'Istat, inoltre, nel 2010 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 258 milioni 477 mila euro, è aumentata dell'1,9% rispetto all'anno precedente; in diminuzione, invece, risulta la sua incidenza sul Pil (16,64% a fronte di un valore di 16,69% registrato nel 2009). Lo stesso Ente riporta alcuni dati: le pensioni di vecchiaia assorbono il 71% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,9%, quelle di invalidità il 4,5%; le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le indennitarie per l'1,7%. Il 47,9% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,6% nel Mezzogiorno.

Entrando nel particolare, il 14,4% dei pensionati riceve meno di 500 euro mensili; il 31% (5,2 milioni di individui) un importo tra 500 e 1.000 euro, il 23,5% tra 1.000 e 1.500 euro e il restante 31,1% più di 1.500 euro. In totale i pensionati sono 16,7 milioni e percepiscono, in media, 15.471 euro all'anno. Il 48,5% dei pensionati ha un'età compresa tra 65 e 79 anni, il 22,3% ne ha più di 80; il restante 29,1% ha meno di 65 anni.

Il gruppo più numeroso di pensionati (11,6 milioni) è rappresentato dai titolari di pensioni di vecchiaia, che percepiscono un reddito totale pari a 207 milioni 947 mila euro; tra questi il 69,2% è titolare di un'unica pensione e percepisce il 63,2% del reddito complessivo da trattamenti di vecchiaia; il 26,5% è anche titolare di trattamenti appartenenti ad altre tipologie e percepisce l'11,7% del reddito complessivo. I titolari di pensioni ai superstiti sono 4,6 milioni e, complessivamente, ricevono 70 milioni 917 mila euro.

Per quanto riguarda le donne, rappresentano il 53% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 12.840 euro, contro i 18.435 euro degli uomini; il 54,9% delle donne riceve meno di mille euro, a fronte di una quota del 34,9% tra gli uomini.

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione d'Italia, si festeggia l'anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Durante la
seconda guerra mondiale (1939-1945), dopo il 1943, l'Italia si ritrovò divisa in due: al nord Benito Mussolini e i Fascisti avevano costituito la Repubblica Sociale Italiana, affiancati dai tedeschi e molto vicini al Nazismo di Hitler, mentre al sud si formò in opposizione il governo Badoglio, in collaborazione con gli Alleati americani e inglesi.
Per combattere il
dominio nazifascista, in Italia si stava organizzando la Resistenza, formata dai Partigiani. I Partigiani erano un insieme di uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, diverse nell'idee politiche e religiose, ma che avevano in comune denominatore, ovvero, lottare personalmente, ognuno con ogni mezzo a propria disposizione, per “Unire l'Italia” con una democrazia e il rispetto della libertà individuale e l'uguaglianza.


Il 25 aprile 1945 i Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione fascista.
Qualche anno dopo,
grazie a quelli uomini e a quelle idee di democrazia e libertà, nacque la Costituzione Italiana. Ciò che 67 anni dopo qualcuno vorrebbe calpestare ed eliminare.