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Cronaca

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carabinieri 4Un controllo del territorio fatto in mattina, ha portato alla chiusura di due esercizi pubblici nel quartiere Ferrovia di Foggia con l’obiettivo di intensificare la percezione di sicurezza da parte del cittadino. Circa 50 operatori impiegati delle forze dell'ordine. 
L'intera zona è stata completamente e temporaneamente chiusa al traffico per l'intera fase delle operazioni.
Le due attività economiche, bar Daniela e OCK siti entrambi in via Piave, state sgombrati dalle persone presenti e fatti chiudere.   
In entrambe le ordinanze, le attività, oggetto di numerosi controlli nel 2017, risultavano essere abituale ritrovo di persone pregiudicate e pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Inoltre, il Questore di Foggia ha inviato una lettera ai titolari di 27 esercizi commerciali, di diffidare i titolari sulla necessità che gli stessi mettano massima attenzione nella regolamentazione dell’afflusso e deflusso della clientela, evitando sovraffollamenti sia nell’interno che nell’esterno delle attività, evitare assembramenti e stazionamenti pericolosi, vigilare sulla vendita di bevande alcoliche d'asporto. 

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Erano da poco passate le 12:00, quando un imprenditore edile di 33 anni, già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti penali si recava al Pronto Soccorso di Foggia, per farsi medicare delle ferite da taglio all’addome.
Il ragazzo avrebbe riferito al personale medico, di aver avuto un diverbio con un’altra persona in Corso del Mezzogiorno, tra l’Amiu e l’Onpi. Il 33enne è in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita.

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arresto carabinieriLe forze dell'ordine di Foggia, nella mattinata di oggi ha dato esecuzione a un’ordinanza cautelare nei confronti di 19 indagati, 8 di questi in carcere e 11 ai domiciliari con le accuse di reati di favoreggiamento dell’immigrazione illegale nel territorio dello Stato italiano, produzione di documentazione e attestazioni false presso le Autorità italiane ed estere.
Una banda, formata da tre marocchini di 33, 30 e 35 anni, tutti residenti a Foggia, e undici italiani, un 24enne, ed un 22enne residenti a Manfredonia, un 46enne, un 39enne ed un 28enne, sono stati arrestati mentre sono finiti ai domiciliari un 22enne, un 43enne, una 20enne, un 30enne, una 35enne, un 51enne, un 32enne, un 31enne, un 30enne, una 22enne, ed una 34enne.
Le indagini, sono partite nel settembre 2016 dopo una segnalazione dell’Ambasciata d’Italia in Marocco su una eventuale irregolarità di documentazione prodotta da una donna di Manfredonia per la registrazione di un matrimonio contratto in quel Paese con un giovane del posto. A maggio 2016, l’Ambasciata d’Italia a Rabat inviava una segnalazione di una cittadina italiana, di Manfredonia, che aveva richiesto un certificato di idoneità matrimoniale riguardante un cittadino marocchino, esibendo una busta paga apparentemente non veritiera, e che quindi tale situazione, potesse ricondurre ad un matrimonio “di comodo”. 
Nel corso delle indagini è emerso, che esisteva una vera e propria banda, che introduceva in modo apparentemente legale cittadini marocchini, uomini e donne, in Italia.
I tre marocchini erano l'asse portante dell'attività illecita, i quali trovavano in Italia le persone disposte, dietro un compenso di 2mila euro, a contrarre matrimoni all'estero. Avuta la loro complicità, i complici, venivano messi su un aereo e inviati in Marocco, dove, una volta sposati, producevano la documentazione presso l'Ambasciata d'Italia per il rilascio del visto d'ingresso del coniuge. Una volta in Italia, avrebbero avuto un unico compito, quello di avere obbligatoriamente una breve convivenza con il consorte, per il tempo strettamente necessario al rilascio del permesso di soggiorno. Gli stranieri introdotti in Italia poi facevano perdere le tracce.
Per ogni matrimonio si pagava dai 7mila ai 10mila euro. 

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attentati1Sono stati rimpatriati dall’Italia due giorni fa, con il decreto di espulsione ed accompagnamento coattivo, poichè potenzialmente pericolosi per la Sicurezza Nazionale, due albanesi residenti in provincia di Foggia. 
Dalle indagini è emerso che i due albanesi attraverso il web, erano molto vicini ai combattenti foreign fighters e, inoltre sui social postavano documenti anti-occidentali ed antisemiti, sopratutto dopo gli attentati effettuati in Europa rivendicati dal gruppo terroristico dell'ISIS.
Sui loro profili Facebook sono state trovate le foto dei soggetti espulsi mentre impugnavano delle armi, nelle loro case sono stati sequestrati alcuni computer e telefoni cellulari.

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118Brutto episodio, ancora per un litigio tra condomini, a San Severo. Leonardo Masucci, 59enne del posto è stato arrestato per aver accoltellato il suo vicino di casa. Il 2 dicembre scorso, in via Lufino, due persone stavano litigando animatamente, arrivati sul posto i militari hanno ritrovato un uomo 69enne con una ferita all’addome. L'uomo è stato trasportato in ospedale.
Le forze dell'ordine, hanno avviato le indagini, sentendo alcuni vicini per risalire alla dinamica esatta dell’accaduto.
Sentite le testimonianze, la vittima si lamentava per i sacchetti di immondizia lasciati sulle scale condominiali. Sentite le lamentele, Masucci, sarebbe diventato parte attiva della discussione ed avrebbe aggredito verbalmente il 69enne. Al culmine del litigio ha estratto un coltello a serramanico dai pantaloni e sferrato una pugnalata in pieno addome alla vittima.
L'immediato arrivo dei soccorsi avrebbe evitato il peggio. 

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