I carabinieri di Cerignola hanno arrestato un 46enne del posto con l'accusa di possesso di droga ai fini di spaccio.
Dopo aver effettuato una perquisizione nell’abitazione dell’uomo, con strategiche osservazioni e pedinamenti, i carabinieri rinvenivano nell'abitazione del 46enne, 15 dosi di cocaina complessivamente per un peso di 11,5 grammi. Inoltre all'interno della casa, sono stati trovati anche due bilancini di precisione e relativo materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.

I carabinieri di San Severo, dopo degli appostamenti nel quartiere denominato lotto 600. Dopo aver avuto indizi precisi si sono recati presso un'abitazioni dove credevano ci fosse una consistente attività di spaccio. Una volta dentro l'abitazione, il marito alla vista delle forze dell'ordine, ha cercato di occultare le prove, buttando parte della sostanza, che è poi stata trovata, dalle finestre. I militari che però erano a cinturazione dello stabile, hanno notato il gesto ed hanno rinvenuto le prove. La moglie, invece, ha cercato di ostacolare l'ingresso dei carabinieri. Nel corso della perquisizione, ben nascosta in varie stanze, sono state trovate numerose confezioni sigillate sottovuoto di cocaina, hashish ed eroina. 
All’interno di una seconda abitazione, il cane poliziotto dell’unità cinofila antidroga, ha fiutato una valigetta, nascosta, all’interno della quale c'erano 22 confezioni sigillate, anche queste sottovuoto, di cocaina, per un peso di circa un chilo, due micidiali revolver, calibro 38 special e un 357 magnum, entrambi con matricola abrasa, carichi e pronti a far fuoco, oltre a una confezione con 42 cartucce. Le armi sono state  repertate, per esser sottoposte ad accertamenti, che consentiranno di verificare se siano state usate in altri delitti. In una terza abitazione sono state scoperte varie dosi di cocaina e marijuana.
La sostanza sequestrata ammonta a circa 1,5 Kg. di cocaina, 1,2 Kg. di hashish e 600 gr. di eroina.
Al termine dell’operazione i carabinieri hanno arrestato 7 persone.

I carabinieri di Foggia, in mattinata hanno confiscato dei beni su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, nei confronti del 59enne Francesco Gaeta, ritenuto elemento di vertice dell’omonimo clan di Orta Nova, collegato al clan Moretti-Pellegrino-Lanza di Foggia.
L'uomo già noto alle forze dell'ordine per rapine aggravate, furto, ricettazione e riciclaggio, era stato condannato nell'operazione Veleno del 2008, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini hanno portato alla luce una sproporzione tra i redditi dichiarati ed il tenore di vita del suo nucleo familiare. L'uomo era propietario di numerosi beni immobili, anche di pregio.
La confisca ha interessato dei suoi beni ed alcuni alla moglie, 4 immobili 120, 100, 90 e 80 mq, 4 terreni per un’estensione complessiva di circa 1 ettaro, 2 box di 85 e 32 mq, per un valore di 1 milione di euro. Conto correnti bancari pari a 50.000 euro circa.