La polizia ha arrestato con l'accusa di violenza, minaccia a pubblico ufficiale e lesioni gravi, il pregiudicato 38enne C.D., che la scorsa settimana aggredì il vicepreside della scuola media Murialdo di Foggia.
Il 38enne si scagliò contro il docente, perchè lo stesso rimproverò il figlio il giorno prima mentre all'uscita di scuola, il ragazzo spingeva gli amici, rischiandoli di farli cadere.
Cronaca
Ieri pomeriggio il tetto in legno di uno stabile a tre piani ha preso fuoco in via Nazionale a Motta Montecorvino.
Nell'appartamento, dove si stava effettuando alcuni lavori di restauro, gli operai per il freddo avrebbero acceso il camino per riscaldarsi, la canna fumaria intasata, ha provocato l'incendio. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Lucera, che hanno domato le fiamme.
I carabinieri di Cerignola hanno arresto due persone, Donato Dachille 51enne, e Vincenzo Di Gregorio 45enne, già noti alle forze dell'ordine.
I carabinieri, durante un controllo del territorio, notavano un furgone all’interno dell’ex stabilimento Enel in viale di Ponente. Insospettiti, i militari decidevano di entrare per controllare la situazione, lo stesso stabile già in passato è stato oggetto di furti degli arredi. Una volta dentro, gli agenti sorprendevano i due che stavano caricando numerosi infissi appena deturpati dagli uffici. I carabinieri riuscivano a bloccare ed ad arrestare i due pregiudicati.
Sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, dei beni ed immobili, per un valore complessivo di oltre 700.000 euro, a Gerardo Caggianelli detto "La Cola", pluripregiudicato 59enne di Cerignola.
L'uomo nel marzo 2016, nell’operazione Wolkenbruch, venne accusato di aver partecipato con un sodalizio criminale, con l'intento di commettere furti ad imprese e riciclaggio di veicoli ricettati, in diverse parti del Nord Italia.
Lo scorso 10 febbraio, il genitore di un alunno, della scuola Murialdo di Foggia, è entrato a scuola durante l'ora d'entrata degli alunni e dopo essersi avvicinato al vicepreside, si è scagliato contro. Nessuna possibilità di dialogo, l'uomo ha iniziato a colpire violentemente il professore, con colpi alla testa e all'addome. A nulla è valso l’intervento dei presenti, fino a quando l'aggressore non è stato bloccato. Il vicepreside non ha reagito ai colpi inferti.
A monte di tale aggressione, vi sarebbe una ramanzina, fatta dal vicepreside, che il giorno prima, nelle sue funzioni di vigilanza all’uscita di scuola, aveva rimproverato l’alunno perché spingeva e rischiava di far cadere le compagne. Vista la situazione, l’alunno è stato preso per il braccio ed allontanato dalla fila.
Evidentemente, il genitore a "voluto" sentire la sola versione dei fatti del figlio, che sicuramente avrà gonfiato l'episodio, senza chiedere spiegazioni al docente.