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Cronaca

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I carabinieri di San Severo, nel corso di controlli, hanno scoperto, due rifigi dove venivano portati e nascosti mezzi agricoli rubati.
L'operazione, che rientra in apposita attività predisposta dalla locale Compagnia Carabinieri di intensificazione della vigilanza delle aree rurali, finalizzata a prevenire i sempre più frequenti reati ai danni di aziende agricole, ha fatto si che venissero recuperati 4 trattori, una seminatrice, due gruppi elettrogeni e varie altre attrezzature agricole, asportate negli ultimi tempi da diverse aziende, per un totale di 200mila €.
I mezzi erano stati abilmente occultati in un'area isolata, coperti con teli e frasche per risultare invisibili.
I trattori, con molta probabilità, erano in quei fondi isolati provvisoriamente in attesa di essere rivenduti sul mercato nero dei mezzi rubati o per divenire merce di scambio di estorsioni secondo l' ormai tristemente nota tecnica del "cavallo di ritorno".
Gran parte dei veicoli, una volta recuperati, sono stati restituiti ai legittimi proprietari che hanno accolto con comprensibile gioia la notizia del ritrovamento dei loro mezzi, visto il notevole valore economico.

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata rilevata in provincia di Foggia. L'epicentro è stato riscontrato nei comuni di Lesina, Poggio Impreriale e Apricena.
Dalle verifiche effettuate dal Dipartimento della Protezione civile non risultano al momento danni a persone o cose. L’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, ha registrato l’evento intorno alle 2.02 di stanotte.

Tra le città che hanno avvertito il sisma c'è anche la popolazione di Lucera.

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Continua l'azione incessante di contrasto all'illegalità da parte dell'Amministrazione Comunale. Fin dal suo insediamento, infatti, l'Amministrazione guidata dal Sindaco Luigi Pompilio ha fatto della lotta a tutte le forme di abusivismo uno dei capisaldi dell'azione di governo della città. Il plauso dell'Amministrazione va al Comandante della Polizia Municipale Antonio Acquaviva il quale negli ultimi giorni, con gli uomini del Comando, ha portato a termine una importante serie di azioni di contrasto all'abusivismo edilizio e commerciale.
Nel periodo che va dal 17 al 22 marzo 2012, nel corso di specifici servizi finalizzati ad un´attività di tutela dell'ambiente e del territorio, gli agenti della Polizia Locale dei Nuclei operativi Polizia Edilizia-Forestale e Ambientale, hanno sottoposto a sequestro preventivo, e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, n° 5 (cinque) manufatti realizzati abusivamente in zona agricola, deferendo i responsabili presso la competente Autorità Giudiziaria ed Amministrativa.
Particolare attenzione è stata riservata, altresì, all'attività di contrasto di reati contro l'igiene e sanità pubblica. Difatti, nel corso di servizi organizzati al fine di prevenire e reprimere attività abusive di tipo commerciale, il Nucleo specializzato ha operato il sequestro di mitili (cozze) prive delle prescritte etichette riportanti la tracciabilità e la genuinità del prodotto, tanto da richiedere l'intervento del personale medico del Servizio Veterinario che, dopo un'attenta verifica, ne disponeva l'immediata distruzione. Al commerciante, F.D. di San Severo, veniva contestata e notificata una sanzione pecuniaria di € 5.000. "Colgo l'occasione per invitare i cittadini - ha dichiarato il Sindaco Pompilio - a desistere dall'acquisto di prodotti alimentari venduti in forme precarie e prive dei requisiti igienico-sanitari".
Gli agenti, infine, sono stati impegnati a rilevare un rocambolesco incidente stradale, avvenuto il 21 marzo alle ore 18.30, provocato da una vettura proveniente da via Crisetti che invadeva la carreggiata di Viale Cappuccini. Dopo aver divelto una panchina, l'auto proseguiva la sua marcia superando un terrapieno dal dislivello di 5 metri, arrestando la sua corsa nella sottostante via Santa Chiara contro un'altra autovettura ivi parcheggiata. Il sinistro poteva avere risvolti ben più gravi per l'incolumità dei numerosi fedeli in uscita dalla parrocchia di San Francesco. Sul posto è inoltre intervenuta un'ambulanza del 118 che ha sottoposto alle cure del caso il conducente del mezzo, P.C. di 84 anni, giudicandolo guaribile in 10 giorni.




comunicato stampa

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Stava per compiere il gesto estremo, ovvero il suicidio, perchè esasperato dai continue liti familiari. Solo il tempestivo intervento della polizia ha scongiurato il peggio. Tutto questo accadeva ieri sera intorno alle 20 in via Fioritto, quando un uomo, dopo che era salito sul terrazzo di un edificio voleva tentare il suicidio buttandosi nel vuoto. Il giovane è ormai esasperato dai continui litigi con la famiglia e non è più in grado di dare il mantenimento mensile. Gli genti di polizia sono riusciti a dissuaderlo dal suo intento suicida, riaccompagnando in casa il povero disperato.

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Il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato P.S. di Manfredonia e della Squadra Mobile di Foggia, in collaborazione con personale della Squadra Mobile della Questura di Milano ha proceduto stamane all'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse in data 13.03.2012 dal GIP presso il Tribunale di Milano, dr. Giuseppe Vanore, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano - Sost. Proc. dr.ssa Francesca Celle, nei confronti di Antonello Scirpoli , di anni 21, nato a San Giovanni Rotondo e residente a Vieste, Antonio Fabbiano, di anni 18, nato a San Giovanni Rotondo e residente a Vieste e Antonio Bua, di anni 18, nato a San Giovanni Rotondo e residente a Vieste, persone ritenute responsabili, in concorso fra loro e con un altro soggetto allo stato non identificato, di una rapina in danno di una gioielleria milanese, ove si impossessavano con violenza e minaccia della somma di euro 12.000 in contanti nonchè vari orologi di pregio, articoli di oreficeria, gioielleria ed altro per un valore totale di euro 63.000. Lo scorso 24 ottobre il gruppo viestano prendeva di mira la gioielleria Washington Gioielli di Milano; mentre Scirpoli faceva il 'palo', insieme ad un quarto soggetto, Fabbiano entrava all´interno della gioielleria con Bua ed, estraendo una pistola, obbligavano la moglie del titolare dell'oreficeria a seguirla nel retro del negozio, dove la percuoteva e le puntava la pistola alla nuca, mentre il Bua aggrediva l'orefice, ferendolo con un coltello e facendolo cadere a terra, infierendo quindi su di lui con percosse e lo immobilizzava, legandogli le mani con nastro adesivo e lo trascinava sul retro, dove entrambi continuavano a percuoterlo utilizzando altresì uno sgabello di metallo e dopo averli immobilizzati entrambi si impossessavano della merce, fuggendo poi a piedi. Sul luogo della rapina interveniva personale della Polizia di Stato, che raccoglieva le prime dichiarazioni delle persone offese e di alcuni testimoni oculari, effettuando un sopralluogo nell´esercizio commerciale e lungo il percorso di fuga dei rapinatori, rinvenendo nel negozio una scarpa persa da uno dei rapinatori ed all´esterno, a circa dieci metri, un coltello. I giorni successivi gli orefici sporgevano denuncia raccontando l´accaduto e fornendo una dettagliata descrizione dei due rapinatori, che avevano agito a volto scoperto. Le indagini consentivano da subito di raccogliere indizi utili per addivenire all´identificazione di tre dei quattro responsabili della rapina, principalmente grazie ad una brillante intuizione del personale della Polizia di Stato, memore di altre rapine realizzate con analoghe modalità da un altro soggetto viestano di giovane età, nell'aprile e nell'agosto del 2011 ed alla collaborazione fra i vari reparti della Polizia.
In primo luogo si acquisivano le riprese delle telecamere installate all´interno della fermata della metropolitana, che effigiavano gli autori della rapina durante le fasi della fuga. I due, che corrispondevano alla descrizione fornita dalle persone offese, erano individuati anche grazie al particolare della scarpa, in quanto uno dei due nelle riprese era privo di una calzatura, quella rinvenuta all´interno della gioielleria. Le videoregistrazioni effigiano anche i due giovani notati nel corso della fuga dalla vittima, che si allontanano insieme ai due autori materiali, e che nella rapina hanno svolto evidentemente il ruolo di pali e di supporto in caso di necessità, essendo presenti nei pressi dell´esercizio commerciale nel corso della rapina, circostanza questa desumibile dal fatto che si siano poi allontanati seguendo nella fuga i complici. Gli operanti analizzavano il profilo di facebook del giovane viestano autore delle precedenti rapine, alla ricerca di fotografie ritraenti immagini di soggetti somiglianti ai due rapinatori ripresi dalle telecamere della metropolitana, e notavano le immagini di due persone, che risultavano corrispondere ai due esecutori materiali della rapina, indicati con i nominativi di Bua , che nei fotogrammi è quello privo della calzatura sinistra, e di Fabbiano. Le foto dei due erano estrapolate, inserite in un album e mostrate alle due persone offese, che riconoscevano senza ombra di dubbio Bua e Fabbiano come gli autori della rapina. I riconoscimenti delle vittime della rapina trovavano ulteriore conferma nelle risultanze dei tabulati telefonici delle utenze in uso a quest´ultimi due, che nei giorni precedenti alla rapina risultavano collegate a celle presenti nella città di Milano, almeno fino al 25 ottobre 2011, giorno successivo, in cui alla sera i due, in compagnia di una terza persona, si recavano nel piazzale della stazione di Lambrate per fare ritorno, in corriera, in Puglia. . Difatti, dall´esame dei tabulati, risultava una chiamata al servizio Radiotaxi, al quale era pervenuta una richiesta di inviare un taxi; gli investigatori sentivano a sommarie informazioni il tassista che aveva effettuato la corsa ed apprendevano che erano stati prelevati tre giovani di circa 20/22 anni e trasportati nei pressi della stazione ferroviaria di Lambrate. Si acclarava altresì che il BUA ed il FABBIANO avevano viaggiato sull´autobus che effettua la tratta Milano Vieste. Ulteriori indagini erano dirette ad accertare l´identità delle due persone rimaste all´ esterno della gioielleria e che erano poi scappate insieme al BUA ed al FABBIANO. Gli investigatori milanesi e quelli locali accertavano che nel passato i due rei individuati erano stati controllati più volte mentre si accompagnavano ad un noto pregiudicato viestano ed a SCIRPOLI Antonello, entrambi annoveranti pregiudizi di polizia e quindi foto segnalati.
Dalle immagini estrapolate dalle telecamere della metropolitana si riconosceva uno dei due soggetti che accompagnavano il BUA ed il FABBIANO in SCIRPOLI Antonello. Che si tratti proprio dello SCIRPOLI emergeva dai tabulati telefonici della sua utenza agganciante anch'essa celle telefoniche del capoluogo milanese e che questi fece ritorno a Vieste la mattina del 25 ottobre 2011, separandosi così dai complici BUA e FABBIANO.
Ha ritenuto il G.I.P. che vi era la sussistenza del pericolo di inquinamento probatorio e del pericolo di reiterazione del reato, rilevando che sono attualmente in corso indagini ad opera della Polizia milanese e quella foggiana, volte all´identificazione del quarto soggetto che ha partecipato alla rapina con funzione di palo, nonchè di coloro che hanno ospitato nel corso della 'trasferta milanese' i rapinatori e le stesse potevano essere irrimediabilmente pregiudicate dalla permanenza in libertà degli indagati. Quanto al pericolo di reiterazione dei reati, dalle modalità del fatto, in particolare per la violenza fredda e gratuita usata nei confronti delle vittime e per l´organizzazione logistica della rapina (viaggio e soggiorno a Milano al fine della sola commissione del reato), emergevano, nonostante la giovane età degli indagati, esperienza, freddezza e professionalità, significative di una rilevante inclinazione a delinquere, confermata per altro precedenti penali e, per lo SCIRPOLI, da un recente arresto lo scorso gennaio 2012 in Milano, allorquando egli, controllato insieme ad altri due pregiudicati locali, appena giunti presso la Stazione Centrale di Milano, all´interno di un trolley gli vennero rinvenuti una pistola, avente la matricola punzonata con caricatore completo di sei cartucce cal. 7,65, due taglierini, un coltello a serramanico e tre parrucche, materiale chiaramente strumentale alla commissione di rapine. I tre sono stati quindi tratti in arresto.




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