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Cronaca

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I lavoratori del Don Uva stanno manifestando da ore davanti alla struttura ed alcuni si sono arrampicati sul tetto, chiedendo di essere ascoltati dal Sindaco e minacciano di non scendere fino a che il primo cittadino non arrivi lì, oggi lo stesso Mongelli è a Bari e farà ritorno in città solo nel pomeriggio. La protesta nasce dal fatto che La Casa della Divina Provvidenza, che gestisce l'Opera Don Uva, è nella crisi più profonda circa 300 milioni i debiti della struttura e con ogni probabilità destinata alla chiusura mettendo così fuori circa 550 persone. I lavoratori aspettano gli stipendi da settembre, con ogni probabilità nei prossimi giorni ai dipendenti sarà pagato una parte di novenbre, visto che il pregresso non può essere elargito poichè sarà il tribunale, tramite concordato,  e dunque dovrà essere il giudice a stabilire se, come e quando. Già da un anno che si protrae questa disputa tra 'altro la vicenda è arrivata anche al Ministero del lavoro al quale venne presentato un piano di rientro del debito, ma ad oggi di tutto ciò non se ne sà più niente. Il 7 novembre il Tribunale ha accolto l'istanza di richiesta di concordato preventivo avanzata dall'Opera Don Uva. In 60 giorni il Tribunale dovrà esprimersi sulla fattibilità dopo aver valutato la documentazione e le intenzioni dell'Ente su come uscire dalla debitoria. Oggi alla protesta si sono unite anche le famiglie dei disabili, in cura presso la struttura, che hanno lanciato degli appelli alle cariche più alte quali: il Papa, il vescovo Monsignor Francesco Pio Tamburrino, a Giorgio Napolitano, al prefetto Latella ed al governatore della Puglia Vendola.

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E' di circa 300 mila euro il valore della rapina effettuata oggi alla concessionaria Baldassare Motors di Foggia. I malviventi hanno fatto irruzione dentro l'attività hanno chiuso nel bagno i dipendenti ed hanno preso le chiavi di quattro autovetture portandole via. Le persone che hanno fatto irruzione nella concessionaria erano quattro. I dipendenti sono stati tratti in salvo, quando una pattuglia di sorveglianza intorno alle 21 ha notato ancora la concessionaria aperta. Di lì è partito anche l'allarme.

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Il Nucleo della Polizia Tributaria insieme alla Guardia di Finanza di Foggia ha posto sottosequestro delle polizze fidejussorie pari a 73 milioni di euro e terreni per un estensione di circa 700 mila mq per un valore di 200 milioni di euro, bloccato quindi alcuni cantieri a Foggia, come quelli di Croci Nord, Foggia2 in via Bari e Ordona Sud. L'operazione è partita dop l'accordo siglato dal Comune di Foggia con alcuni costruttori locali per la riqualificazione urbana per edificare a Foggia, palestre verde pubblico servizi per la città in genere. Ovviamente gli imprenditori hanno dovuto presentare delle fidejussioni per garantire al Comune l'eventuale mancata costruzione e quindi la tutela dell'Ente. I costruttori hanno si presentato delle polizze, ma che non garantivano in primis l'intera operazione, ma sopratutto non hanno nessun valore poichè emesse da una società inglese la Vikay Financial Service ltd, che non ha nessuna sede in Italia e come tale non è autorizzata a svolgere tale servizio. Le polizze sono state ritenute valide da alcuni dirigenti del Comune di Foggia, senza nemmeo controllare. Le accuse vanno dal reato di abusivismo edilizio alla ricettazione per chi ha dato ai costruttori le fidejussioni e esercizio abusivo dell'attività finanziaria in Italia per la Vikay.

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Matteo Di Bari, 59enne di Manfredonia, venne ucciso il 5 novembre nel suo garage per un fusto di gasolio, una collana d'oro e 700 euro. Questi i moventi della rapina sfociata in omicidio. Gli uomini della squadra mobile di Manfredonia hanno fermato 3 persone Francesco Giannella, 30enne, Leonardo Salvemini 20enne e Ilario Conoscitore 20enne tutti di Manfredonia. Le accuse sono di rapina sequestro di persona e omicidio. Gli investigatori hanno capito che la vittima venne uccisa perchè aveva riconosciuto uno dei tre aggressori, indagando un pò nella vita della vittima si è scoperto che Di Bari aveva legami di amicizia con uno di tre. Quando poi la polizia li ha fermati in flagranza di reato dopo aver commesso una rapina ai danni di una pompa di benzina i tre hanno confessato anche la rapina del 5 novembre.

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Ancora un episodio di criminalità nel foggiano. Ieri notte una bomba è stata fatta esplodere d'innanzi ad un negozio nella centralissima via Tiberio Solis a San Severo. La bomba ha danneggiato la serranda e la facciata del negozio d'abbigliamento Cristalli. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco ed i carabinieri che hanno già avviato un'inchiesta, si pensa forse ad un avvertimento per racket.

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