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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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premiazione2011PREMIO SCUOLA ROTARY CLUB FOGGIA- IL ROTARY E LE NUOVE GENERAZIONI

Si svolgerà il 21 maggio 2015 alle ore 18,00 all’Auditorium AMGAS in viale Manfredi Foggia, la Cerimonia di Premiazione del PREMIO SCUOLA ROTARY CLUB FOGGIA: IL ROTARY E LE NUOVE GENERAZIONI giunta alla sua III edizione.
Il Concorso è stato patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia.
Hanno partecipato, inviando le loro opere, 164 studenti delle seguenti Scuole Primarie e Secondarie di I e II grado di Foggia: CIRCOLO DIDATTICO “ PASCOLI-SANTA CHIARA”, CIRCOLO DIDATTICO “GIACOMO LEOPARDI”, CIRCOLO DIDATTICO “ SAN CIRO”, ISTITUTO COMPRENSIVO ”G.CATALANO-G.MOSCATI”, ISTITUTO COMPRENSIVO” E.DE AMICIS-S.ALTAMURA”, ISTITUTO COMPRENSIVO “N.PARISI-F.DE SANCTIS”-ISTITUTO COMPRENSIVO “ U.FOSCOLO-A.GABELLI”- ISTITUTO COMPRENSIVO “N.ZINGARELLI-V. DA FELTRE” SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “ LEONARDO MURIALDO”, SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “GIOVANNI BOVIO”, ISTRUZIONE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “CAROLINA POERIO” –I.T.E. “BLAISE PASCAL”, LICEO SCIENTIFICO “ ALESSANDRO VOLTA” inviando i loro lavori sul tema proposto dal Governatore Distrettuale del Rotary Club per l’anno sociale 2014-2015 “ COSTRUTTORI DEL BENE COMUNE”.
Hanno partecipato, fuori concorso per extraterritorialità, alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo ”ALDO MORO” di Stornarella.
I lavori, diversi per categorie di scuola, tecnica grafico-pittorica o poesia in rime per la scuola primaria, componimento poetico e in prosa o lavoro multimediale per la scuola secondaria di I e II grado, sono stati accuratamente esaminati da una commissione esaminatrice e il 14 maggio, alla presenza dei delegati delle scuole partecipanti, sono state aperte le buste con i nomi degli studenti partecipanti per abbinarli alle opere scelte come vincitrici del concorso.
I nomi dei vincitori saranno rivelati nel corso della cerimonia di premiazione.
Nel corso della cerimonia saranno rilasciate targhe ed attestati di partecipazione a tutte le scuole e gli studenti partecipanti e saranno rivelati i nomi dei vincitori che riceveranno premi in denaro vincolati all’acquisto di materiale scolastico e tecnologico di entità diversi secondo gli ordini di scuole.

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DomenicoAntonacciA ROMA "LA MONTAGNA DEL SOLE" NEL VENTENNALE DEL CARPINO FOLK FESTIVAL
L'appuntamento, il 17 maggio, all'Auditorium Parco della Musica: i suoni e i canti della Puglia Garganica con l’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna
Sala Petrassi ore 18
Il Gargano è una delle “isole sonanti” del nostro Paese. Fino a pochi decenni addietro era consuetudine portare serenate che avevano particolari strutture, stili di canto e organici strumentali, e dove l’uso della chitarra battente era peculiare. Oggi l'antico e il moderno, il sacro e il profano dell'isola sonante garganica è "La Montagna del Sole", lo spettacolo originale del Carpino Folk Festival con l'Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna e la supervisione scientifica di ‪‎Salvatore Villani‬, voluto e promosso da ‪‎Luciano Castelluccia direttore del festival della musica popolare e delle sue contaminazioni organizzato in Puglia sul Gargano dal 1996.

"La Montagna del Sole" sbarca a Roma nel ventennale del festival garganico della musica popolare e delle sue contaminazioni. Il 17 maggio, infatti, l’Auditorium Parco della Musica sarà la location dello spettacolo presentato in anteprima nell'ultima edizione del Carpino Folk Festival svoltasi lo scorso mese di agosto davanti ad oltre 10mila spettatori.

Lo spettacolo, organizzato dall'Associazione Culturale Carpino Folk Festival in collaborazione con l'Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica e con il sostegno di Puglia Sounds, si propone di perseguire attraverso la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del Gargano, la bellezza e la vitalità di un territorio unico per le sue espressioni musicali tradizionali, ma al tempo stesso universale per la straordinaria capacità di fascinazione intrinseca nei suoi cantori.
Le liriche e le tarantelle garganiche, ma anche i cunti, i canti religiosi e della passione della Puglia garganica, ispirati ai valori e alla poetica dei suonatori e dei cantatori della tradizione, sotto la direzione scientifica dell’etnomusicologo Salvatore Villani, si alternano in maniera fluida al repertorio popolare italiano dell'Orchestra diretta da Ambrogio Sparagna, le une nelle altre senza interruzioni, in una festa di tammorre e tamburelli, nacchere, chitarre battenti e mandole, archi, organetti, zampogna.
I Cantori di Carpino, le affascinanti voci delle donne di Ischitella, la confraternita di Vico, i suoni di Sannicandro e i canti arbëreshë di Chieuti, la tradizione di San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo e poi le voci di Mattinata e Apricena e altri ancora fanno parte di questo viaggio e costituiscono un significativo esempio di come la musica popolare sia viva e varia e sempre pronta a rimettersi in gioco.

LA MONTAGNA DEL SOLE è:
- Cantori di Carpino con Michele 'Mike' Maccarone
- Salvatore Villani da Rignano Garganico
- Concetta Scirtuicchio da San Nicandro Garganico
- Cantori di Mattinata: Luigi Ciliberti e Domenico Guerra
- Roberta Palumbo da Apricena
- Le cantatrici di Ischitella: Vittoria Di Stolfo, Libera Cugnidoro, Raffaella Antonietta Basile, Caterina Candito
- Michele Diurno da Monte Sant'Angelo
- Angela Dell'Aquila da Chieuti
- Cantori di San Giovanni Rotondo: Michele Rinaldi, Antonio Steduto, Francesco Rinaldi, Antonio Urbano
- Piccola orchestra “La montagna del sole” con Mauro Semeraro, Lorenzo Vaira, Sergio Urbano, Bernardo Bisceglia
- Arciconfraternita del SS. Sacramento
- Confraternita dei Cinturati di Sant’Agostino e Santa Monica
- Confraternita della Orazione e della Morte
- Confraternita dei Carmelitani Scalzi
- Confraternita di San Pietro
- Corpo di ballo “La montagna del sole”: Antonio Russo, Salvatore Montesano, Costantina Coco, Concetta D'Andrea, Simona Russo

AMBROGIO SPARAGNA direttore dell’Orchestra Popolare Italiana
“E’ un’emozione unica poter lavorare a questo progetto che vede coinvolti così tanti validi e importanti musicisti della tradizione del Gargano. Questo territorio e la sua straordinaria tradizione, sono stati per me fonte di studio e di ispirazione fin dai miei esordi come ricercatore di etnomusicologia e come musicista.
Erano tempi in cui si favoleggiava su alcuni straordinari interpreti della tradizione attivi nei vari paesi del promontorio e per questa ragione diversi sono stati i viaggi per ascoltare e condividere i momenti di festa, di lavoro, di convivialità.
Ritrovarmi oggi a coordinare e dirigere, insieme a validi studiosi come Salvatore Villani, tanti musicisti e cantori di varie età e di diversa tradizione, è come mettere a frutto la passione per questi repertori che mi ha accompagnato in tutti questi anni.
E io sono qui, insieme a tutti loro e all’Orchestra Popolare Italiana, per omaggiare questo territorio con suoni e voci di una vera nuova festa”.

SALVATORE VILLANI etnomusicologo e direttore scientifico del progetto
“Per secoli, le tradizioni musicali e coreutiche del Gargano sono state tramandate di generazione in generazione, senza subire modifiche sostanziali durante l’occasione-funzione, coinvolgendo gli strati profondi dell'essere umano su differenti piani: antropologico, psicologico, sociale. L’intero ciclo dell’anno è stato scandito da precisi momenti calendariali di ritualità vissuta, quali espressioni normative in cui l’intera comunità si riconosceva, sia nella sfera pubblica che in quella privata. L’isolamento storico del Promontorio ha certamente favorito questa conservazione, almeno fino alla seconda metà del Novecento, quando l’arrivo dei nuovi mezzi di comunicazione di massa – radio e televisione –, l’emigrazione e la meccanizzazione nelle attività agro-silvo-pastorali, hanno segnato la progressiva scomparsa – defunzionalizzazione – di alcuni repertori, quali la serenata, la tarantella, alcuni canti di lavoro e sul lavoro. Le ricerche sul campo, a partire dalla raccolta sonora e fotografica di Alan Lomax e Diego Carpitella del 1954, che documentano la ricchezza del patrimonio etnomusicale garganico, comprendente non soltanto le rinomate varie forme di tarantella, ma un vasto corpus di canti monodici e canti polivocali sacri e profani – dalle ninne-nanne al lamento funebre –, con o senza accompagnamento strumentale, hanno fatto sì che questa 'sapienza' tramandata oralmente non fosse destinata all’oblio ma venisse degnamente conservata quale eredità culturale per le future generazioni. Molti dei protagonisti di queste ricerche, oramai non ci sono più. Nati fra la fine dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento, hanno lasciato però un segno indelebile nella memoria collettiva. Eppure, nonostante gli anni trascorsi e i profondi cambiamenti avvenuti, esistono forme di espressività popolare che ancor oggi sono praticate, come in passato, e che ci restituiscono quei caratteri performativi tipici di una cultura non ancora omologata.
Queste considerazioni consegnano al Carpino Folk Festival una grande responsabilità: unire agli indispensabili momenti ludici e ricreativi della manifestazione anche momenti di sensibilizzazione ai significati culturali che sono contenuti nelle tradizioni popolari, soprattutto per il tramite del protagonismo attivo degli ultimi testimoni e la condivisione di studi e ricerche”.
Il Carpino Folk Festival è il primo grande festival pugliese (giunge quest'anno alla ventesima edizione) dedicato alla musica tradizionale e alle sue contaminazione che riesce ad attirare sul Gargano ogni anno oltre 60mila spettatori provenienti non solo dal mercato italiano e di prossimità ma da tutt'Europa.

Costo Biglietto 15 Euro
https://www.listicket.com/ticketing/acquisto/acquistoStep1/31773/La-Montagna-del-Sole
https://t.co/ukpNIMYFVa
Riduzione Biglietto 20% - 12 euro prenotandosi alla Lista Finisterre info@finisterre.it

Responsabile Comunicazione
Domenico Sergio Antonacci: 393.1753151
domenico.antonacci@carpinofolkfestival.com

Direzione Artistica
Luciano Castelluccia: 338.9160125
direzioneartistica@carpinofolkfestival.com

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AlberonacorsSabato 16 maggio, presentazione del libro che racconta un pezzo di storia con lettere e cartoline
Uno dei ragazzi venne ferito e morì al fronte dopo aver spedito l’ultima missiva ai suoi cari

ALBERONA (Fg) – C’è una piccola-grande storia nella epocale e tragica vicenda della prima guerra mondiale. E’ una storia vera, commovente, quella racchiusa in “Clemente, Mario e gli altri”. E’ questo il titolo del libro che sarà presentato sabato 16 maggio, alle 10:30, nell’Auditorium Vincenzo D’Alterio di Alberona. La pubblicazione, data alle stampe da Edizioni del Rosone, raccoglie lettere e cartoline attraverso cui un gruppo di giovanissimi studenti, amici, compaesani di una piccola realtà meridionale della provincia di Foggia, Alberona, cercano di sostenersi l’uno con l’altro, raccontando quasi un anno della Grande Guerra. La presentazione del libro sarà introdotta dai saluti del sindaco di alberona, Tonino Fucci. A seguire, vi saranno gli interventi di Falina Marasca, responsabile Edizioni del Rosone; Pina De Matthaeis, presidente Proloco Alberona; Antonio Mariani, dirigente Istituto Scolastico comprensivo “Roseti”.
UN ANNO DELLA GRANDE GUERRA. La corrispondenza epistolare raccolta nel libro permette di comprendere le speranze, emozioni e paure di una generazione. La prima lettera della raccolta risale al 18 dicembre 1915, mentre l’ultima è datata 21 ottobre 1916: entrambe sono state scritte dalla stessa persona. Si tratta di Clemente Nazzaro, il giovane che, proprio alcuni giorni dopo aver scritto la lettera del 21 ottobre, viene ferito in un’azione da guerra e muore il 3 novembre 1916.
UN FILO DI SPERANZA. Sono passati 100 anni dalla Grande Guerra. “Clemente, Mario e gli altri” è un libro che fa riemergere una storia importante. Attraverso la parola scritta, con una lettera o col saluto augurale di una cartolina, quei ragazzi cercavano di mantenere un legame con gli amici e con il loro paese. Era un tentativo pieno affetto, amicizia senso di appartenenza. Il percorso compiuto da quella corrispondenza sembra quasi disegnare un filo di speranza che unisce i diversi protagonisti ed evita loro di smarrirsi nell’infernale tritacarne della guerra.

comunicato stampa

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TERRITORIOINBUONALUCEAL MAT LA MOSTRA FOTOGRAFICA ‘IL TERRITORIO IN BUONA LUCE’

Sabato 16 maggio, a partire dalle ore 18.30, presso il MAT Museo dell'Alto Tavoliere di San Severo, sarà possibile visitare la mostra fotografica collettiva 'IL TERRITORIO IN BUONA LUCE', a cura del Circolo Fotografico "Estate 1826" di San Severo.
La mostra, organizzata dal Comune di San Severo e dal MAT Museo dell'Alto Tavoliere, sarà visitabile fino a domenica 24 maggio.

La necessità di questa mostra nasce dal desiderio di raccontare il nostro territorio nell'accezione della bellezza più pura, una bellezza che si coniuga in mille maniere e che talvolta è esaltata dall'opera dell'uomo quando questa è sapiente e scevra da interessi particolari.

Il Circolo Fotografico "Estate 1826" nasce a San Paolo di Civitate nel gennaio 2012 con lo scopo di valorizzare e sviluppare la cultura della fotografia iniziando dalla base tecnica mediante:
- condivisione e confronto delle proprie esperienze fotografiche;
- attuazione di corsi fotografici di base e corsi di foto rielaborazione digitale;
- aggiornamento e auto aggiornamento su tecniche fotografiche nuove;
- partecipazione a concorsi fotografici;
- escursioni e gite sociali fotografiche;
- incontri con ospiti fotografi;
- mostre fotografiche collettive e individuali;
- contatti e confronti con altri circoli fotografici.

Dal gennaio 2015 il circolo, avvertendo come urgente la necessità di aprirsi ad un territorio più vasto e nell'intento di promuovere la cultura della solidarietà legata alle buone pratiche della donazione di sangue, ha spostato la sua sede a San Severo presso i locali dell'AVIS di via Daunia.
Dal modo del tutto personale ed originale di ciascun socio del Circolo di intendere la fotografia, è scaturita questa mostra che annovera lavori di sicuro impatto visivo in cui le forme e i colori si intrecciano in fortunati e godibili connubi.

E dunque il tema del territorio in buona luce, titolo della mostra appunto, appare rispettato mediante una produzione fotografica formalmente di apprezzabile livello che veicola il messaggio di un territorio in grado di offrire scenari di incantevole bellezza e ricchissima varietà che chiedono a tutta la collettività l'attenzione dovuta per conservarsi nel tempo.

Le foto esposte ritraggono paesaggi della Capitanata. Autori degli scatti sono: Alberto Busini, Raffaele Camillo, Italo Cinquino, Primiano d'Apote, Pasquale de Salvio, Mario Giannubilo, Matteo Iacubino, Michele Iannelli, Fabio Marinelli, Antonio Nicastro, Giuseppe Petruzzellis, Antonio Savino, Alessio Schiavone, Maurizio Tattoni, Fedele Vigliaroli, Michele Vincitorio.

La mostra sarà visitabile nei seguenti orari:
sabato 16: 18.30 - 21.00
domenica 17: 16.30 - 21.00
lunedì 18: 16.30 - 21.00
martedì 19: 9.00 - 13.30 / 17.30 - 20.30
mercoledì 20: 9.00 - 13.30 / 17.30 - 20.30
giovedì 21: 9.00 - 13.30 / 17.30 - 20.30
venerdì 22: 9.00 - 13.30 / 17.30 - 20.30
sabato 23: 18.00 - 21.00
domenica 24: 10.30 - 13.30 / 18.00 - 21.00


Per informazioni:
MAT Museo dell'Alto Tavoliere
Piazza san Francesco, 48
tel. 0882.334409
email. museocivicosansevero@alice.it

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mostreAlla Biblioteca Comunale “Alessandro Minuziano” una mostra permanente dall'Archivio Vorrasio: “Uno sguardo sulla San Severo negli anni ‘50”


La Biblioteca Comunale di San Severo “Alessandro Minuziano, da anni attenta e sensibile alle tradizioni locali e agli stimoli provenienti dal territorio nazionale, anche quest’anno ha organizzato, per il mese di Maggio, un ricco calendario di appuntamenti.
Tra questi eventi in calendario, la Biblioteca “Minuziano” ha allestito una mostra permanente dell'Archivio Vorrasio intitolata: “Uno sguardo sulla San Severo negli anni ‘50”, situata al primo piano della Biblioteca Comunale in largo Sanità, attraverso cui è possibile incontrare le bellezze locali, le tradizioni folkloristiche e la conoscenza.
La mostra, fortemente voluta dalla direttrice della Biblioteca Comunale, dott.ssa Concetta Grimaldi, è stata curata dal dott. Paolo Calvo, ed è dedicata alla memoria della carissima collega scomparsa dott.ssa Giuliana Mundi. Tale mostra, infatti, ricca di particolari estetici, artistici e storici, fu, per la prima volta, allestita e curata dalla stessa dott.ssa Giuliana Mundi e dal dott. Paolo Calvo nel 2011, i quali, dopo avere minuziosamente osservato i negativi , i fotogrammi e le lastre del fondo Vorrasio, scelserò le immagini più originali e significative della San severo degli anni ’50. La particolarità di queste stampe consiste nella realizzazione attraverso la tecnica della “stampa Giclèe”. Un Giclée è una riproduzione individuale, ad alta definizione, stampata su macchinari professionali di gran formato a getto di inchiostro. Questo termine francese significa letteralmente "spruzzare ". La qualità di stampa del Giclée è superiore sotto vari aspetti alla litografia tradizionale, al alugenuro d'argento o alla stampa offset. La stampa di Giclée utilizza nove colori differenti a differenza di appena quattro colori impiegati nella stampa offset. I colori sono così più luminosi e insieme alla miscela ad alta definizione ottengono una tonalità continua. La gamma di colori per le illustrazioni in Giclée è, inoltre, nettamente differente da quella della litografia. I particolari delle immagini sono più accattivanti, colorati con toni più vivaci e più vibranti. I colori riprodotti sono più luminosi, duraturi e ad alta definizione.
La Biblioteca Comunale, pertanto, organizza visite guidate all'Archivio Vorrasio secondo il seguente calendario: fino al 15 Maggio (dalle ore 10:00 alle 13:00) e dal 19 al 22 Maggio (dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 18:30).
In onore della Festa della Madonna del Soccorso, inoltre, presso la Sala Reference, è già allestito un tavolo espositivo con testi relativi all’argomento e immagini tratte dai Fondi fotografici Vorrasio, Benvenga e Tota, accompagnati da un filmato, realizzato dagli operatori della Biblioteca, sull’evoluzione della Festa dai primi del ‘900 fino ai nostri giorni.


Il Portavoce
Marilia Castelli

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