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schermaCAMPIONATI EUROPEI CADETTI E GIOVANI TALLINN 2023, NELLA SCIABOLA CONVOCATI GAIA CARAFA (UNDER 17), EMANUELE NARDELLA E MARCO MASTRULLO (UNDER 20)

ROMA È il Campionato Europeo Cadetti e Giovani di Tallinn ad aprire la serie dei grandi appuntamenti internazionali del 2023. Dal 21 al 28 febbraio la capitale dell’Estonia sarà sede di otto giornate di gare in cui saranno incoronati 24 nuovi campioni continentali, tra individuali e squadre: 12 per la categoria Under 17 e altrettanti per l’Under 20. Sono 48 gli azzurrini chiamati a rappresentare il Tricolore sulle pedane estoni e tra i convocati figurano tre atleti pugliesi nella sciabola, selezionati dal CT Nicola Zanotti: si tratta di Gaia Carafa del Circolo Schermistico Dauno negli Under 17, il sanseverese in forza al Centro Sportivo Esercito Emanuele Nardella, che si allena al Dauno, ed il foggiano Marco Mastrullo, attualmente tesserato per la Virtus Bologna.
La prima a scendere in pedana sarà Gaia Carafa, attesa martedì 21 febbraio dalla prova individuale Cadetti e due giorni più tardi, giovedì 23 febbraio, dalla gara a squadre. Domenica 26 febbraio invece scenderanno in pedana Emanuele Nardella e Marco Mastrullo per la gara di sciabola individuale Giovani mentre martedì 28 febbraio, ultimo giorno della rassegna, il programma si chiuderà con la sciabola maschile a squadre.
Tra i componenti della delegazione azzurra, guidata dal Presidente federale Paolo Azzi e dal capo delegazione Alberto Ancarani, fa parte anche il tecnico delle armi Giulio Ceci, di San Severo. L’appuntamento in Estonia precederà di poco più d’un mese i Mondiali Cadetti e Giovani, che si svolgeranno a Plovdiv in Bulgaria all’inizio di aprile. Un anno fa a Novi Sad la scherma azzurra chiuse la rassegna continentale con 14 medaglie, di cui 7 d’oro.

Per conto di:
Ufficio Stampa
Federazione Italiana Scherma

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logoPDElly Schlein sarà a Foggia sabato 11 febbraio per incontrare i militanti e gli elettori del Partito Democratico e quanti si riconoscono nella proposta politica sintetizzata con la mozione Parte da noi.
L’assemblea aperta e pubblica si svolgerà nell’Auditorium della Camera di Commercio di Foggia (via Protano n.7 / traversa viale Fortore).
La candidata alla Segreteria nazionale del Partito Democratico torna in Puglia per la seconda volta fiduciosa che proprio qui sarà possibile fare la differenza, grazie ad un dibattito congressuale fortemente concentrato sui temi della politica e ad una maturità non comune di chi dirige e di chi rappresenta il PD nelle istituzioni locali e regionali.
In Puglia, a Foggia, anche per lanciare la proposta politica di riscatto reale del Sud, fondato sulle risorse e le energie che lo rendono un luogo denso di competenze e accogliente per gli investimenti più innovativi.
Parte da noi la voglia di ricostruire la connessione politica ed emotiva con la comunità foggiana e dauna, come parte da noi la volontà di affermare e difendere i valori su cui il Partito Democratico si fonda e dovrà rifondarsi.
Sostenere nei congressi di Circolo e votare alle primarie aperte Elly Schlein è la premessa all’avvio di una nuova fase per il PD, per la Sinistra e per l’Italia.

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ciaA Torremaggiore illustrati i primi risultati di “CERTO”: nasce un nuovo sistema di certificazione
Spettroscopia e infrarossi per ricostruire le impronte digitali degli extravergine pugliesi
Nuovo sistema anti-contraffazione, tra i partner APO Produttori Olivicoli di Foggia

TORREMAGGIORE Le differenti cultivar di olive della Capitanata danno vita a un ventaglio di oli extravergini caratterizzati da un livello di biodiversità che non ha eguali al mondo. Per sapore, valori nutritivi, proprietà organolettiche e salubrità, l’EVO di Puglia non ha rivali. E’ quanto è stato appurato da ricerche innovative e approfondite svolte dall’Università del Salento e dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari nell’ambito di “Certo”, progetto finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 Puglia, Misura 16 “Cooperazione”, Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”. Mercoledì 1 febbraio, negli ampi e moderni stabilimenti del Frantoio Principe, a Torremaggiore, sono stati illustrati i primi risultati del progetto che vede come soggetto capofila CIA Agricoltori Italiani di Puglia. Tra i partner, oltre all’APO Associazione Produttori Olivicoli di Foggia, ci sono Università del Salento, Istituto Agronomico Mediterraneo Ciheam Bari, Legacoop Puglia, Op Oliveti Terra di Bari, APOL Associazione Produttori Olivicoli Lecce, Società Cooperativa Produttori Olivi Bitonto, CSQA Certificazioni e Oleificio Cooperativo Terra di Olivi. I primi risultati sono molto incoraggianti. La definizione della mappatura degli olii foggiani e pugliesi è in fase avanzata.
MOLTO PIU’ DI UN QR CODE. “Certo” sta mettendo a punto un sistema di certificazione e caratterizzazione geografica dell’olio extravergine capace, letteralmente, di individuare “le impronte digitali” dell’EVO pugliese. L’obiettivo è duplice: da un lato combattere la contraffazione, dall’altro fornire ai consumatori una serie di informazioni precise, puntuali, fruibili digitalmente in modo immediato attraverso uno smartphone. Il consumatore potrà scoprire l’origine dell’olio extravergine realmente pugliese; potrà sapere dove sono state raccolte le olive e quale il frantoio utilizzato per la molitura; quali sono le caratteristiche organolettiche e nutritive che rendono unico e autentico quel prodotto. Sono questi gli obiettivi del progetto “CERTO”: offrire certezze contro il fenomeno della contraffazione alimentare; fare un decisivo passo in avanti sulla certificazione e la caratterizzazione geografica degli oli extravergine della Puglia; dotare i produttori di EVO di strumenti e di un sistema in grado di “far valere” tutto il valore aggiunto di un prodotto tra i migliori al mondo per gusto e salubrità.
LA MAPPATURA DEGLI EVO PUGLIESI. Referente scientifico del progetto è Francesco Paolo Fanizzi, professore ordinario dell’Università di Lecce: “Si punta alla caratterizzazione e alla certificazione dell’origine geografica dell’olio extravergine pugliese. Esiste già da molto tempo una direttiva comunitaria che obbliga alla definizione dell’origine degli EVO in etichetta, ma non ci sono metodologie ufficiali e, spesso, il consumatore può trovarsi a scegliere un prodotto senza avere la certezza che lo stesso sia rispondente a ciò che cercava davvero. In questo senso, gli oli extravergine prodotti in Puglia, una delle zone più vocate del mondo a un’olivicoltura di eccezionale qualità, sono penalizzati. Con il sistema CERTO affrontiamo questo problema e offriamo una soluzione”.
IL DATABASE. Con il supporto dei frantoi e delle OP partner del progetto, verrà definito un database rappresentativo della produzione olivicola regionale, con una mappatura dei profili metabolomici degli oli delle varietà attualmente in produzione, con particolare riferimento alle DOP pugliesi. L’applicazione di nuovi metodi di analisi, come la Spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) e la Spettroscopia Near lnfraRed (NIR), consentiranno di eseguire un’accurata caratterizzazione del prodotto, garantendone l’autenticità su scala molecolare. Tali metodi saranno di supporto alle moderne metodiche analitiche per il controllo della qualità degli oli, e diventeranno dunque l’elemento di innovazione per le OP Olivicole regionali a garanzia di sicurezza, origine e tipicità della produzione regionale. Tutti i dati raccolti saranno implementati in un sistema informativo per frantoi e OP che andrà a identificare le caratteristiche tipiche dell’olio prodotto in una determinata zona geografica. Un supporto alle politiche commerciali per incrementare la competitività degli oli pugliesi. Inoltre, le informazioni saranno rese accessibili anche grazie a un’etichetta intelligente basata su QRcode/realtà aumentata per semplificare l’approccio con il consumatore.

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carlantinoIncontro pubblico tra Amministrazione comunale e cittadinanza domenica 19 febbraio 2023

CARLANTINO Un Forum comunale per dare modo ai cittadini di incontrare l’Amministrazione comunale, fare domande e ricevere risposte, chiedere conto dell’operato del sindaco e della giunta, avanzare proposte e mettere in evidenza problemi e necessità. E’ questo l’obiettivo del Forum Comunale indetto dall’Amministrazione comunale di Carlantino e convocato per domenica 19 febbraio, alle ore 17.30, nel Municipio del paese.
“Con l’anno nuovo che è appena iniziato, questa è un’occasione sia per fare il punto su quanto è stato fatto finora sia sull’immediato futuro”, ha spiegato il sindaco Graziano Coscia. “Tra i tanti svantaggi dell’essere un comune di piccole dimensioni, c’è anche un vantaggio: quello di potersi vedere e discutere faccia a faccia, direttamente, così da confrontarsi apertamente sulle cose da fare, sulle priorità più sentite dai cittadini. Le osservazioni dirette di chi vive aspettative e problematiche possono essere molto utili anche per calibrare meglio la nostra azione di amministratori. Nel 2023 sono molti gli obiettivi che intendiamo centrare su diverse e importanti questioni che riguardano la vita quotidiana delle persone. Il Forum, dunque, ci darà modo anche di avere un coinvolgimento e una collaborazione dai cittadini”.
I cittadini, dunque, potranno chiedere conto delle cose fatte e di quelle da realizzare nel 2023, nell’ambito di un incontro che vuole connotarsi come una “verifica partecipata e democratica” di quanto è stato messo in atto e del programma inerente le azioni future della giunta. “Crediamo sia doveroso recepire le istanze di chiarezza e la necessità di dialogo con la Comunità. Problemi e soluzioni vanno discussi insieme, apertamente. Questo è il modo in cui intendiamo fare politica e occuparci al meglio del bene comune. Crediamo sia fondamentale, per la crescita culturale e sociale di Carlantino, aprire realmente ai temi della trasparenza amministrativa, della rappresentanza e della partecipazione popolare”, ha concluso il sindaco di Carlantino Graziano Coscia.

 

 

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ciaManifesto funebre sui social: “E’ mancato all’affetto dei suoi cari il Grano Duro Italiano”
Da giugno 2022, quotazioni diminuite di 130 euro a tonnellata, ieri la mazzata del “meno 25”
Stessa situazione a Bari, dove martedì la quotazione del grano ha segnato un “meno 17”
“Ci si indigna per la farina di grilli, ma perché la semola 100% italiana non viene quotata?”
Lo studio dell’Università di Bari: 1.370 euro a ettaro i costi di produzione per il grano

FOGGIA Meno 25 euro a tonnellata nell’ultima riunione della commissione, meno 20 nella seduta del 25 gennaio. Da giugno 2022, la quotazione del grano duro alla Borsa Merci di Foggia ha subito un vero e proprio crollo: il biologico, allora, si attestava a 575 euro alla tonnellata; il fino toccava quota 562 euro; nella seduta di mercoledì 1 febbraio, il valore massimo del grano duro biologico è stato fissato a 445 euro, quello del “fino” a 440. Tanto che i cerealicoltori foggiani, esasperati, sui social hanno diffuso il manifesto funebre: “E’ mancato all’affetto dei suoi cari il Grano Duro Italiano: ne danno il triste annuncio grano duro canadese, grano duro australiano, grano duro statunitense, il kazako e i parenti tutti”. La stessa situazione si è verificata alla Borsa Merci di Bari, dove martedì le quotazioni del grano duro hanno registrato un “meno 17 euro” alla tonnellata.
“L’esasperazione rischia di diventare prima rassegnazione, poi abbandono di una coltura che è stata la storia e la ricchezza dell’agricoltura foggiana”, ha dichiarato Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Capitanata. “La Facoltà di Agraria dell’Università di Bari, di recente, ha calcolato in 1.370 euro il costo complessivo sostenuto da un cerealicoltore pugliese per seminare, coltivare, curare e raccogliere il grano prodotto da un ettaro di terra. I costi di produzione sono triplicati, con queste quotazioni coltivare grano non è remunerativo, e nel frattempo si continua a importare grano estero la cui semola viene quotata indifferentemente dalla provenienza e, quindi, senza le garanzie di qualità e salubrità della filiera autenticamente italiana”, ha aggiunto Miano.
“A rischio, però, è l’intera filiera del grano duro”, ha aggiunto Nicola Cantatore, direttore di CIA Capitanata. “Per questo, assieme alle altre organizzazioni, abbiamo chiesto che la catena del valore riconosciuto ai produttori sia sostenuta anche con una innovazione importante, in questi tempi assurdi fatti di farina di grilli, vale a dire l’inserimento della semola prodotta con grano duro esclusivamente italiano nel Listino della Borsa Merci di Foggia. Una richiesta motivata dalla necessità di sostenere il valore qualitativo di tale prodotto e dell’intera filiera”.
FILIERA 100% ITALIANA. L’intento di CIA Capitanata e delle altre organizzazioni che hanno sottoscritto la richiesta si muove, coerentemente, sulla stessa direttrice tracciata dalla necessità di sostenere concretamente la “sovranità alimentare” del Paese e del sistema-Italia.
La semola italiana, prodotta da grani italiani, ha un valore e una qualità specifici maggiori e differenti rispetto alla semola realizzata con un mix di grani di varia origine e provenienza.
Occorre valorizzare l’intera filiera 100% italiana del grano duro, garantendo un equo riconoscimento a produttori e trasformatori e assicurando la qualità e salubrità di grano, semola e pasta italiana ai consumatori. Per la produzione, in Italia, i cerealicoltori devono attenersi a un preciso e severo disciplinare che garantisce la migliore qualità e la massima salubrità del grano duro italiano. I diversi produttori esteri attivi sul mercato internazionale non hanno il medesimo disciplinare e le stesse regole vigenti in Italia.
IL RUOLO GUIDA DI FOGGIA. La richiesta che arriva dalle maggiori organizzazioni della Capitanata potrebbe fungere da apripista per l’intero Paese. E questo mette in evidenza il ruolo strategico di Foggia quale ‘granaio d’Italia’. Negli ultimi anni, complessivamente la Puglia ha prodotto mediamente 9,5 milioni di quintali di grano duro, vale a dire il 30% della produzione nazionale. Foggia è importante anche per il ruolo della Camera di Commercio di Foggia, punto di riferimento nei contratti di filiera.

 

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