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schermaCAMPIONATI EUROPEI CADETTI E GIOVANI TALLINN 2023, MEDAGLIA DI BRONZO NELLA SCIABOLA A SQUADRE U17 PER GAIA CARAFA DEL CIRCOLO SCHERMISTICO DAUNO

TALLINN - Medaglia di bronzo per la sciabolatrice pugliese Gaia Carafa ai Campionati Europei Cadetti e Giovani in corso di svolgimento a Tallinn, in Estonia: l’atleta del Circolo Schermistico Dauno, che nella prova individuale era risultata la migliore delle atlete azzurre col suo 15° posto, è salita sul terzo gradino del podio nella gara di sciabola femminile a squadre Under 17 assieme alle compagne Elisabetta Borrelli, Benedetta Stangoni e Giada Likaj.
Il quartetto azzurro ha iniziato il suo cammino superando agevolmente la Gran Bretagna per 45-28 negli ottavi: dopo una falsa partenza contro Hui Xin Sezille, Carafa ha inflitto un pesante 8-1 a Maya Sutton sancendo il sorpasso sulle avversarie per gestire poi l’assalto contro Keira Donnelly-Sallows.
Nei quarti l’Italia ha battuto la temibile Francia per 45-38: in questo confronto Carafa ha limitato al minimo i danni contro Aurore Patrice per poi regolare con un doppio 5-3 Mathilde Babando e Rita Robineaux.
Nulla da fare per le Azzurre nella semifinale con la Romania, testa di serie numero uno. Inutile anche il generoso tentativo di rimonta operato da Gaia Carafa, che ha inflitto un parziale di 8-5 ad Amelia Covaliu, medaglia d’argento nell’individuale: alla fine le romene si sono imposte col punteggio di 45-38.
Nella sfida per la medaglia di bronzo l’Italia ha sconfitto la Polonia per 45-42: anche in questo caso è stato determinante l’apporto della sciabolatrice pugliese, partita subito forte col 5-2 ad Ewa Wasilewska e che poi ha impattato per 5-5 con Gabriela Wojcik lanciando infine la volata per la vittoria regolando 5-3 Karolina Hofman.
La medaglia d’oro è andata alla Romania, che in finale ha sconfitto l’Ungheria per 45-40.

Per conto di:
Ufficio Stampa
Federazione Italiana Scherma

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chieuti
La” Porta della Puglia” è sbarcata alla BIT di Milano. Ed insieme a lei, alla prestigiosa Borsa Internazionale del Turismo, è sbarcato l’intero progetto che ha visto i giovani del territorio presentare idee innovative ed ecosostenibili nell’ambito del concorso di packaging design. Come quella degli alunni e delle alunne dell’IIS “Federico II” di Apricena che hanno visto trasformare la loro proposta in imballaggio dell’olio e del miele “Volìo” realizzati dalla cooperativa sociale Ortovolante. Un modo per promuovere l’economica circolare, per sensibilizzare i più giovani ai temi del rispetto ambientale e per valorizzare il marchio del territorio, in particolare quello di Chieuti e della Puglia. Per questo, nel padiglione della Regione Puglia alla BIT di Milano, nei giorni scorsi, il sindaco di Chieuti, Diego Iacono, ha avuto modo di raccontare lo spirito innovativo dell’iniziativa: «Per noi partecipare che siamo un piccolo comune partecipare alla prestigiosa manifestazione della BIT di Milano è stato un traguardo insperato ed è stato importante perché abbiamo potuto spiegare il brand che abbiamo realizzato con la “Porta della Puglia”, un progetto che vuole sponsorizzare la Puglia ed il suo territorio ed allo stesso tempo vuole avere ricadute sociali, attraverso il coinvolgimento della cooperativa Ortovolante che nei suoi progetti di agricoltura coinvolge persone con fragilità diverse».
Il titolo del padiglione della Regione Puglia quest’anno era “Puglia – Unexpected Italy”. Ed infatti da un piccolo centro è arrivata l’idea che non ti aspetti: «Il nostro progetto è stato apprezzato per la sua innovazione ed allo stesso tempo per la sua particolarità, – prosegue il sindaco Iacono – perché è riuscito a coinvolgere i ragazzi su temi come rispetto dell’ambiente ed innovazione, coinvolgendoli grazie alla loro idea nella realizzazione del packaging dell’olio e del miele “Voliò”. Per noi, dunque, è stata una bella occasione per far conoscere in una vetrina internazionale come quella della BIT il territorio di Chieuti». Tanti, dunque, gli studenti e le studentesse degli istituti di istruzione Secondaria della provincia di Foggia che nei mesi scorsi hanno aderito all’iniziativa promossa dal Comune di Chieuti (ente capofila), insieme al Comune di Apricena e alla Provincia di Foggia, tra i vincitori del bando lanciato dall’ANCI-CONAI nel 2021, con il progetto denominato “Comune di Chieuti la porta della Puglia: alla ricerca dell’imballaggio dell’olio e del miele”.
Di qui, la decisione di individuare una realtà economica locale con carattere sociale, come Ortovolante che porta avanti progetti di agricoltura sociale capaci di coniugare inclusione e lavoro di soggetti che vivono in condizioni di fragilità. L’olio extravergine d’oliva “Volìo”, per esempio, è realizzato da un gruppo di braccianti con problemi di salute mentale nell’ambito del progetto “Hopeificio” sostenuto da Fondazione CON IL SUD. La realizzazione del miele, invece, vuole contribuire alla salvaguardia delle nostre biodiversità e delle api. Al concorso di packaging design, dunque, gli studenti sono stati chiamati ad immaginare la progettazione degli imballaggi dei due prodotti: olio e miele “Volìo”, promuovendo l’immagine del territorio ed alcune sue eccellenze agroalimentari.

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italia stampelle
Daniele Calamita - “agronomo-sindacalista-esperto di politiche sociali”

In queste ore si sente parlare sempre di più di Autonomia differenziata, Il governo sta valutando il disegno di legge, senza peraltro essersi confrontato con la conferenza Stato Regioni e con evidenti posizioni contrastanti fra i Presidenti delle Regioni del SUD e quelli del NORD; il disegno di legge come tutti sappiamo riguarda le regioni a statuto ordinario, ed è stato presentato dal Ministro della Lega - Roberto Calderoli.

A mio avviso la gran parte dei Ns. concittadini non conosce bene la norma e quale impatto avrà sulla collettività e sull’intero paese, una proposta contestata perché potrebbe aumentare il già evidente divario tra Nord e Sud; motivo per cui ho deciso di fare questo articolo provando con parole e considerazioni semplici a spiegare una norma complessa che aumenterebbe quella famosa “Questione Meridionale” enunciata per la prima volta nel 1873, che nella storia non è mai stata affrontata compiutamente né tantomeno risolta ed è ancora oggi evidente.

Il Ministro Calderoli nei giorni scorsi ha presentato al tavolo del Consiglio dei Ministri il disegno di legge sull’autonomia differenziata. La proposta deriva dalla riforma del Titolo V della Costituzione Italiana del 2001, in base a cui le regioni possono chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche.

In parole povere l’autonomia differenziata non è altro che il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’attribuzione a una Regione a statuto ordinario di autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente e in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato. Oltre alle competenze, le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive.

Le materie in termini di legislazione concorrente comprendono: rapporti internazionali e con l'Unione europea; il commercio con l’estero; la tutela e sicurezza del lavoro; l’istruzione; le professioni; 6 la ricerca scientifica e tecnologica; 7 la tutela della salute; 8 l’alimentazione; l'ordinamento sportivo; la protezione civile; il governo del territorio; i porti e gli aeroporti civili; le grandi reti di trasporto e di navigazione; la comunicazione; l’energia; la previdenza complementare e integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; la cultura e l’ambiente; le casse di risparmio e gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Va evidenziato che l’articolo 116 terzo comma della Costituzione Italiana già prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di concessioni ossia “forme e condizioni particolari di autonomia”, sempre il terzo comma dell’art.116 stabilisce che possano essere attribuite “con legge dello Stato su iniziativa della regione interessata”. Va anche detto che viste le enormi differenze economiche e sociali tra le Regioni, in particolare fra quelle del Nord e del Sud, e gli effetti potenzialmente dannosi che si sarebbero ottenuti (la famosa questione meridionale irrisolta) questo comma, a ragion veduta, non è mai stato attuato, e non si sono mai concesse concessioni o promulgato leggi in questo senso.

La proposta avanzata da Calderoli, che va ben oltre il terzo comma dell’art. 116, generando fibrillazioni all’interno della maggioranza di Governo, la proposta è stata criticata da economisti e sociologi. In quellimpianto vi sono sia gli aspetti tecnici, sia possibili e probabili effetti sociali che saranno estremamente negativi per il Paese che aumenteranno vertiginosamente le disuguaglianze a livello inter-regionale con il rischio di frammentare e polverizzare il Paese.

Va detto che la proposta Calderoli è perfettamente in linea con quello che la Lega Nord di Miglio e Bossi hanno sempre teorizzato e provato a fare, senza mai riuscirci, e che l’apparente cambio di pelle dall’attuale lega serviva solo per recuperare elettorato al SUD; infatti la proposta sposa a pieno la linea voluta dal presidente leghista del Veneto Luca Zaia, la proposta di autonomia differenziata, infatti, è stata definita dalla stampa nazionale come “la secessione dei ricchi” considerato che assicurerebbe più finanziamenti alle Regioni del Nord, che già dispongono di maggiori risorse, maggiore occupazione, maggiori infrastrutture e maggiore gettito economico e fiscale rispetto alle Regioni del Sud.

Uno dei punti che potrebbe equilibrare e mettere un limite a questa norma, dal sapore secessionista, è quello relativo al finanziamento dei livelli essenziali di prestazione che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, questi sono denominati dall’acronimo LEP, che in base ai dettami della Costituzione tutelano i “diritti civili e sociali” di cittadine e cittadini.

La chiave di volta sarebbe che l’entità di questi finanziamenti andrebbe stabilita prima delle richieste di autonomia, in modo tale da avere chiaro di quante risorse ha bisogno ogni regione richiedente.

Ma a questo elemento di garanzia nazionale, il disegno di Legge trova l’escamotage, infatti si propone di dare al Governo un anno di tempo per decidere i LEP; termine entro cui molto probabilmente le Regioni che hanno interesse ad avere l’autonomia (soldi per capirci) accelereranno il pressing per formulare l’intesa col Governo senza il decreto del presidente del Consiglio che dovrebbe stabilire l’entità dei LEP, distribuendo i finanziamenti in base alla spesa storica della regione nell’ambito specifico in cui chiede l’autonomia, acclarando la giusta definizione di “secessione dei ricchi”, perché si darebbe maggiori finanziamenti alle regioni del Nord (in quanto hanno più risorse e una spesa storica più alta), e meno soldi alle Regioni del Sud (ci sono meno risorse e quindi una spesa storica più bassa).

Va anche detto che la questione dei LEP non nasce oggi, infatti, con responsabilità trasversali fra centrodestra e centrosinistra, sono oltre venti anni che questo Paese attende la definizione dei LEP, motivo per cui fino a oggi abbiamo assistito ad una cristallizzazione dei divari dei servizi (basti prendere a riferimento scuola e sanità); nella scuola l’autonomia rischierebbe di generare una pericolosa separazione didattica con programmi diversi a livello regionale, sistemi di reclutamento territoriale e funzionamenti differenziati; va anche aggiunto già ora esiste una marcata differenziazione delle risorse educative offerte sul territorio nazionale, differenze evidenti non solo tra regioni, ma anche all’interno della stessa regione e nella stessa città.

E se le cose fin qui spiegate non bastassero se ne aggiunge un’altra, infatti alle Regioni non viene chiesto di avere i conti in ordine o di non essere stata commissariata in precedenza per la gestione delle materie di cui fa richiesta. Se poi consideriamo che fra le materie oggetto di autonomia vi sono istruzione, sanità, produzione di energia e tutela dell’ambiente, che sono ambiti molto delicati e con alti rischi per la collettività, il dado e tratto.

Ma come è d'abitudine, quando si fa una torta, alla fine si mette la ciliegina; e la ciliegina su questa torta per festeggiare la secessione in questo paese, vi è che il disegno di legge non specifica le modalità con cui attivare le richieste di autonomia; in pratica si lascia alla discrezionalità del Governo il compito di elaborare l’intesa tra Stato e Regione; per essere ancor più chiari e spiegare meglio il concetto, con questa norma, il Parlamento (coloro che sono stati eletti dai cittadini a rappresentarli) non avrebbero alcuna voce in merito, perché il Consiglio dei ministri dovrebbe presentare alle camere solo un disegno di legge per approvare l’intesa, sul quale deputati e senatori non avrebbero possibilità di proporre modifiche, di fatto si esautora l’organo legislativo. A chiusura vorrei chiedere ai Deputati ed ai Senatori eletti in questa Regione, al di là dello schieramento politico, ma come portatori di interessi collettivi in modo particolare della loro terra, cosa ne pensano? e cosa intendono fare per garantire ai cittadini di questa Regione pari dignità con i cittadini del fiorente Veneto?

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sport
La kermesse sportiva dedicata al mondo accademico quest’anno si svolgerà a Camerino dal 17 al 25 giugno.
Amorese “Vogliamo allestire una grande squadra per festeggiare nel miglior modo possibile i 20 anni di storia cussina”


Il CUS Foggia sta preparando la squadra che parteciperà ai prossimi Campionati Nazionali Universitari che si terranno a Camerino dal 17 al 25 giugno 2023,
La manifestazione più importante nell’ambito dello sport universitario, indetta dalla Federazione Italiana dello Sport Universitario (FederCUSI) ed organizzata con la collaborazione dei Centri Universitari Sportivi (CUS) e delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN).
Le selezioni sono aperte a tutti gli atleti agonisti universitari che si sono distinti nell’ambito delle seguenti discipline:
Sport individuali - atletica leggera, judo, karate, lotta, scherma, taekwondo, tennis, tennis tavolo.
Sport di squadra - calcio maschile, calcio a cinque maschile, pallacanestro maschile, pallavolo maschile e femminile, rugby a sette maschile.
Sport opzionali - basket 3x3 (M e F), beach volley (M e F), calcio a 5 femminile, mountain bike, ciclismo su strada, pallacanestro femminile, scacchi, tiro con l'arco, calcio balilla, tiro con la fune.

REQUISITI
La partecipazione ai CNU 2023 è riservata ad atleti di qualsiasi nazionalità purché siano nati tra il 1° gennaio 1995 ed il 31 dicembre 2005. Devono essere iscritti ad un corso di studi (laurea triennale, laurea magistrale, laurea a ciclo unico, diploma di specializzazione, dottorato di ricerca, master di I e II livello), così come previsto dall’art. 3 del DM 22/10/2004 n. 270, presso un’università italiana riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, nonché presso le Accademie di Belle Arti ed i Conservatori di Musica riconosciuti dallo Stato, purché in possesso del diploma di scuola superiore di secondo grado, oppure laureati nell’anno solare di svolgimento dei Campionati Nazionali Universitari.

Gli studenti interessati a far parte della squadra del CUS Foggia possono inviare, entro e non oltre il 7 aprile 2023, la propria candidatura con il curriculum sportivo all’indirizzo e-mail segreteria.cusfoggia@unifg.it.
Gli atleti selezionati dovranno presentare i seguenti documenti: 1) Copia del certificato medico agonistico in corso di validità; 2) Autocertificazione comprovante l’iscrizione all’Università purché scaricata dal web (pagina Esse3 Unifg) e contenente in maniera chiara ed univoca i dati anagrafici, il numero di matricola e la facoltà di appartenenza. I laureati dovranno presentare il certificato di laurea; 3) Modulo compilato di tesseramento al CUS; 4) Nulla osta della Società Sportiva di appartenenza (laddove previsto dal regolamento della singola disciplina); 5) Copia del documento d'identità.

L’ESORDIO
Prima sfida per la compagine cussina già la prossima settimana con la squadra di basket, inserita nel raggruppamento H con il CUS Lecce. Partita di andata a Foggia il 27 febbraio e ritorno a Lecce il 13 marzo. In caso di vittoria il CUS Foggia affronterà nella seconda fase il CUS Bari (andata 17 aprile a Bari e ritorno 8 maggio). La vincente disputerà la fase finale a Camerino.

Le parole del Presidente del CUS Foggia dott. Claudio Amorese: “Ci prepariamo a vivere un 2023 di sport universitario entusiasmante. Festeggiamo i 20 anni di CUS Foggia e per i CNU di Camerino vogliamo allestire la migliore squadra possibile per consolidare i risultati ottenuti negli anni precedenti. Stiamo avviando le procedure per allestire la compagine degli studenti-atleti che parteciperà ai campionati, il nostro staff è già al lavoro e li voglio ringraziare per tutto quello che stanno facendo. I CNU rappresentano una grande occasione di confronto e noi vogliamo arrivare preparati per rappresentare al meglio l'Università di Foggia. Colgo l’occasione per fare un in bocca al lupo ai nostri ragazzi del basket che la prossima settimana scenderanno in campo per la fase eliminatoria in vista dei CNU”.

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uniLa Chirurgia Generale Universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia diretta dal Professor Antonio Ambrosi, è stata riconosciuta come centro d’Eccellenza per la Chirurgia dell’obesità, unico Centro della Sanità Pubblica Pugliese, il cui referente è il Professor Nicola Tartaglia. Questo importante traguardo stabilito dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche (S.I.C.OB.) rappresenta un risultato prestigioso per il centro di Foggia, che lo vede, insieme, nel panorama nazionale, con altre rinomate Sedi.

La definizione di Centro di Eccellenza viene riconosciuto attraverso la presenza ed il raggiungimento di determinati e fondamentali requisiti: studio dei pazienti attraverso PDTA formalizzato, capacità chirurgica di effettuare differenti procedure di tecnica, numero di interventi chirurgici eseguiti, censiti nel registro nazionale SICOB, compreso il follow up.
Inoltre la presenza all’interno del Policlinico Riuniti di Foggia del Servizio di Endoscopia Operativa, del Servizio di Radiologia Interventistica e del Servizio di Terapia intensiva, costituisce altro requisito fondamentale all’accreditamento. Il Centro d’Eccellenza rappresenta non solo standard ottimale per la terapia del paziente obeso, ma anche punto di riferimento per la gestione del malato più critico e delle eventuali complicanze. L’obesità è uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale sia perché la sua prevalenza è in costante e preoccupante aumento non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito sia perché è un importante fattore di rischio per numerose patologie quali l’ipertensione arteriosa essenziale (IA), l’ipercolesterolemia, il diabete mellito tipo 2 (T2DM), le malattie cardiovascolari, l’asma, la sindrome delle apnee notturne ostruttive (OSAS), l’artrosi e perfino alcune forme di neoplasie. Il 12% della popolazione pugliese è affetto da obesità e 1.500 pazienti ogni anno cercano cure fuori regione: da qui la grande attenzione delle strutture pugliesi all’implementazione dei servizi nell’ambito della chirurgia bariatrica e del trattamento delle malattie metaboliche. Dal 2017 il Team Multidisciplinare coordinato dal Professor Nicola Tartaglia, grazie al costante impegno di Tutte le Figure professionali che intervengono nella gestione del complesso mondo del paziente obeso, si occupa di individuare la soluzione più idonea a ciascun paziente per indirizzarlo al percorso più corretto, che può prevedere la terapia medica nutrizionale, le terapie endoscopiche (palloncino intragastrico, endosleeve), l’intervento chirurgico. Gli interventi chirurgici eseguiti nel Policlinico di Foggia sono molteplici, tra i più praticati: sleeve gastrectomy, bypass gastrico, mini-bypass gastrico, SAGI. Il percorso continua nel post-operatorio con il follow up grazie ad ambulatori multidisciplinari dedicati, e alla possibile definizione di interventi di chirurgia plastica postbariatrica. Anche nell’ambito dell’attività scientifica il Centro ha definito delle linee di ricerca, promuovendo anche uno studio multicentrico nazionale. Il paziente obeso trova oggi, nel Policlinico Riuniti di Foggia la possibilità di cura razionale, soluzione della sua patologia.

Contributo a cura del prof. Nicola Tartaglia

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