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ciaA Torremaggiore illustrati i primi risultati di “CERTO”: nasce un nuovo sistema di certificazione
Spettroscopia e infrarossi per ricostruire le impronte digitali degli extravergine pugliesi
Nuovo sistema anti-contraffazione, tra i partner APO Produttori Olivicoli di Foggia

TORREMAGGIORE Le differenti cultivar di olive della Capitanata danno vita a un ventaglio di oli extravergini caratterizzati da un livello di biodiversità che non ha eguali al mondo. Per sapore, valori nutritivi, proprietà organolettiche e salubrità, l’EVO di Puglia non ha rivali. E’ quanto è stato appurato da ricerche innovative e approfondite svolte dall’Università del Salento e dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari nell’ambito di “Certo”, progetto finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 Puglia, Misura 16 “Cooperazione”, Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”. Mercoledì 1 febbraio, negli ampi e moderni stabilimenti del Frantoio Principe, a Torremaggiore, sono stati illustrati i primi risultati del progetto che vede come soggetto capofila CIA Agricoltori Italiani di Puglia. Tra i partner, oltre all’APO Associazione Produttori Olivicoli di Foggia, ci sono Università del Salento, Istituto Agronomico Mediterraneo Ciheam Bari, Legacoop Puglia, Op Oliveti Terra di Bari, APOL Associazione Produttori Olivicoli Lecce, Società Cooperativa Produttori Olivi Bitonto, CSQA Certificazioni e Oleificio Cooperativo Terra di Olivi. I primi risultati sono molto incoraggianti. La definizione della mappatura degli olii foggiani e pugliesi è in fase avanzata.
MOLTO PIU’ DI UN QR CODE. “Certo” sta mettendo a punto un sistema di certificazione e caratterizzazione geografica dell’olio extravergine capace, letteralmente, di individuare “le impronte digitali” dell’EVO pugliese. L’obiettivo è duplice: da un lato combattere la contraffazione, dall’altro fornire ai consumatori una serie di informazioni precise, puntuali, fruibili digitalmente in modo immediato attraverso uno smartphone. Il consumatore potrà scoprire l’origine dell’olio extravergine realmente pugliese; potrà sapere dove sono state raccolte le olive e quale il frantoio utilizzato per la molitura; quali sono le caratteristiche organolettiche e nutritive che rendono unico e autentico quel prodotto. Sono questi gli obiettivi del progetto “CERTO”: offrire certezze contro il fenomeno della contraffazione alimentare; fare un decisivo passo in avanti sulla certificazione e la caratterizzazione geografica degli oli extravergine della Puglia; dotare i produttori di EVO di strumenti e di un sistema in grado di “far valere” tutto il valore aggiunto di un prodotto tra i migliori al mondo per gusto e salubrità.
LA MAPPATURA DEGLI EVO PUGLIESI. Referente scientifico del progetto è Francesco Paolo Fanizzi, professore ordinario dell’Università di Lecce: “Si punta alla caratterizzazione e alla certificazione dell’origine geografica dell’olio extravergine pugliese. Esiste già da molto tempo una direttiva comunitaria che obbliga alla definizione dell’origine degli EVO in etichetta, ma non ci sono metodologie ufficiali e, spesso, il consumatore può trovarsi a scegliere un prodotto senza avere la certezza che lo stesso sia rispondente a ciò che cercava davvero. In questo senso, gli oli extravergine prodotti in Puglia, una delle zone più vocate del mondo a un’olivicoltura di eccezionale qualità, sono penalizzati. Con il sistema CERTO affrontiamo questo problema e offriamo una soluzione”.
IL DATABASE. Con il supporto dei frantoi e delle OP partner del progetto, verrà definito un database rappresentativo della produzione olivicola regionale, con una mappatura dei profili metabolomici degli oli delle varietà attualmente in produzione, con particolare riferimento alle DOP pugliesi. L’applicazione di nuovi metodi di analisi, come la Spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) e la Spettroscopia Near lnfraRed (NIR), consentiranno di eseguire un’accurata caratterizzazione del prodotto, garantendone l’autenticità su scala molecolare. Tali metodi saranno di supporto alle moderne metodiche analitiche per il controllo della qualità degli oli, e diventeranno dunque l’elemento di innovazione per le OP Olivicole regionali a garanzia di sicurezza, origine e tipicità della produzione regionale. Tutti i dati raccolti saranno implementati in un sistema informativo per frantoi e OP che andrà a identificare le caratteristiche tipiche dell’olio prodotto in una determinata zona geografica. Un supporto alle politiche commerciali per incrementare la competitività degli oli pugliesi. Inoltre, le informazioni saranno rese accessibili anche grazie a un’etichetta intelligente basata su QRcode/realtà aumentata per semplificare l’approccio con il consumatore.