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Politica

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comunesanseveroSiglato il protocollo di intesa “Città in Salute” tra il Comune di San Severo e l'Italian Lifestyle Medicine Association

Il Sindaco Francesco Miglio ha firmato il protocollo d'intesa “Città in Salute” con l’Ilma (Italian Lifestyle Medicine Association), dopo che lo stesso è stato posto al vaglio della I e IV commissione consiliare. Il protocollo sottoscritto permetterà alla città di rientrare nell’incubatore d’imprese parco Technoscience, di cui è vice presidente Aldo d'Alessandro. Nei limiti delle rispettive competenze, il Comune e l'Ilma si impegneranno a sviluppare modalità di collaborazione al fine di attivare politiche e strategie di promozione della salute. “Il protocollo – spiega l'assessore alla Cultura, Celeste Iacovino – si preoccuperà di favorire il raccordo con le istituzioni municipali per promuovere l’integrazione tra i progetti e i programmi del Comune con quelli delle Aziende sanitarie e degli altri attori del territorio, per realizzare iniziative condivise per la promozione della salute e lo sviluppo di condizioni ambientali che favoriscano sani stili di vita”. La collaborazione sarà rivolta reciprocamente all’attivazione e diffusione di iniziative di informazione, formazione e sensibilizzazione inerenti i temi della prevenzione della malattia e della promozione della salute, secondo i criteri internazionali della Lifestyle Medicine.
“Da questa collaborazione – aggiunge l'assessore alle Politiche Sociali, Simona Venditti – potranno nascere nuovi approcci e soluzioni innovative ai problemi di gestione delle scelte dei cittadini e della comunità rispetto alla propria salute, inoltre si genererà una rete di consulenza tecnica altamente specializzata a carattere multiprofessionale sul tema della salute e del miglioramento della qualità della vita”.

Il Portavoce
Marilia Castelli

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forza italia

CERIGNOLA “Il Piano di riordino ospedaliero ha minacciato Cerignola, che oggi pare graziata. Se così fosse fino all’approvazione, saremmo felicissimi, ma attendiamo di vedere il responso del Ministero della Sanità prima di trarre le dovute conclusioni sulla vicenda”. Forza Italia di Cerignola tiene a freno i trionfalismi, dopo la notizia di ieri che l’ospedale Tatarella, come quello di San Severo, resterà di primo livello. Manfredonia rimarrebbe di base, Lucera dovrebbe restare aperto in base al decreto Balduzzi sulle aree interne. Ma l’approvazione del Piano in Giunta regionale, ieri, è solo il primo passaggio. A Roma dovrà essere accolto definitivamente.
IN ATTESA DEI DETTAGLI “Mentre la politica fa a gara ad autoattribuirsi la primogenitura di una presunta vittoria che noi pure ci auguriamo sia reale – commenta il coordinatore cittadino azzurro, Gianvito Casarella – , noi restiamo all’erta, in attesa di conoscere i dettagli del Piano, che sono ancora top secret. La girandola di informazioni dei giorni scorsi ha lasciato tutti scossi: declassato, poi la smentita, poi declassati con rafforzamento. Insomma, giri di parole poco rassicuranti che frattanto ponevano i presupposti per una zuffa tra Comuni interessati. Né si può abbassare la guardia, anche in relazione alla sentenza della Corte dei Conti a gennaio, che palesa evidenti anomalie di gestione in Capitanata, che poi portano disservizi e costi eccessivi”.
SE FOSSE SOLO UNO SCARICABARILE “Se il riordino è stato annunciato fino a ieri come così necessario, per le stringenti normative in vigore – si chiede Casarella – come mai poi si è scelto di fatto di lasciare tutto invariato, da quanto si apprende? Il timore è che a Roma questo Piano non venga accettato. E ciò cosa comporterebbe in termini di ritocchi e tagli? Certamente il governatore Michele Emiliano non potrebbe essere più accusato, e tutto ricadrebbe tra le responsabilità del premier Matteo Renzi. La gente giustamente sarebbe incavolata nera col Presidente del Consiglio e ciò potrebbe influire anche sui prossimi referendum, ai quali il Partito Democratico tiene molto anche in Puglia, a partire da quelli sulle trivellazioni in Adriatico. Sarebbe spiacevole constatare di essere finiti nel braccio di ferro interno al Pd, frattanto preoccupato del prossimo congresso pugliese”.
SERVE IL RISULTATO DEFINITIVO  In definitiva, se il pericolo per l’ospedale Tatarella fosse scampato solo per il momento, Forza Italia non si potrebbe dire soddisfatta: “Del rischio di ridimensionamento – ricorda il coordinatore di Fi Cerignola – abbiamo parlato con manifesti affissi oltre un mese fa. Abbiamo aderito alle manifestazioni popolari, abbiamo premuto nelle sedi istituzionali. Speriamo solo che il risultato, a prescindere da chi se ne possa intestare più o meno legittimamente la paternità, ci sia davvero e non solo in maniera illusoria”.

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comunesanseveroL’Amministrazione Comunale scende in campo in difesa dell’ospedale “Masselli-Mascia” questa sera alle 19 sit-in in piazza Municipio e un comitato permanente per evitare il declassamento del nosocomio locale ad ospedale di base

Questa mattina il Sindaco Francesco Miglio e gli amministratori locali hanno preso parte alla manifestazione in difesa dell’ospedale “Masselli-Mascia” a cui è seguita un’assemblea con studenti, cittadini e rappresentanti politici e sindacali, per definire le azioni da mettere in campo per evitare il declassamento del locale nosocomio previsto dalla proposta del piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia.
“Nella giornata di domani – spiega il Sindaco Francesco Miglio – parteciperò a Bari alla assemblea dei Sindaci di Puglia, in questa sede porterò all’attenzione dell’assemblea un documento in difesa dell’ospedale cittadino. Non si tratta di una battaglia campanilistica, ma di una esigenza dell’intero Alto Tavoliere, che non può perdere il proprio punto di riferimento sanitario sul territorio”.
Questa sera, intanto, alle 19 in piazza Municipio ci sarà un sit-in al fine di sensibilizzare la popolazione locale sul tema. “Abbiamo ancora quindici giorni – aggiunge il Sindaco Francesco Miglio – per ottenere dalla Regione Puglia una modifica al piano e riconfermare l’ospedale “Masselli-Mascia” come ospedale di primo livello. L’Amministrazione Comunale svolgerà sino in fondo la propria parte, ma è necessario per dare forza a questa battaglia che anche i cittadini facciano la propria parte. Pertanto invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare questa sera al sit-in, ringraziando gli studenti che questa mattina hanno dato prova di grande sensibilità e attenzione per il territorio”.
Intanto nelle prossime ore sarà anche costituito un comitato permanente, con la collaborazione delle forze politiche e sindacali, che seguirà quotidianamente la vicenda e si preoccuperà di far valere le ragioni dell’intero Alto Tavoliere.

Il Portavoce
Marilia Castelli

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casarella
CERIGNOLA “I vertici provinciali del Partito Democratico non usino impropriamente il termine centrodestra, quando parlano di Cerignola. E diano piuttosto spiegazioni sullo scempio che il Pd sta perpetrando ai danni degli ospedali della provincia”. Il coordinatore cittadino di Forza Italia, Gianvito Casarella, replica così all’esternazione di sabato da parte di Raffaele Piemontese e Michele Bordo all’indirizzo di Elena Gentile. L’assessore regionale ed il parlamentare Pd accusavano l’eurodeputato cerignolano di aver fatto ricorso al centrodestra locale in occasione del ballottaggio, per sostenere il candidato poi perdente, Tommaso Sgarro.
IL VERO CENTRODESTRA CERIGNOLANO “È noto come la compagine a sostegno di Paolo Vitullo, la scorsa primavera, fosse il vero ed unico centrodestra, rinnovato e ripensato – precisa Casarella – . Non altri. Quelli che l’eurodeputato Gentile ha incontrato nella famosa serata dell’Oasi di Claire erano altri ex amministratori che nulla c’entravano con il centrodestra che ha operato la sua battaglia di rinnovamento, alternativo alla sinistra ed al civismo”.
Ma, di fatto, con quell’esternazione del Pd che ha richiamato l’attenzione dell’ex consigliere provinciale forzista, il Partito Democratico pare aver condannato politicamente a morte la Gentile. “Delle beghe interne al partito di Bordo e Piemontese non ci interesserebbe neppure troppo – spiega Casarella – , ma siamo costretti ad occuparcene giacché è chiaro ed evidente come l’intero Piano di riordino ospedaliero sia una resa dei conti interna al Pd e punti a determinare nuovi assetti congressuali”.
IL PIANO TRA DETTO E NON DETTO Inizialmente il Piano di riordino era stato tenuto top secret dal governatore pugliese e presidente regionale del Pd, Michele Emiliano. Il 29 gennaio il direttore generale Asl Vito Piazzolla era venuto in Consiglio comunale a spiegare la ratio di un provvedimento che veniva definito ragionieristicamente necessario senza possibilità di discrezionalità politica. Poi le prime indiscrezioni, secondo cui, in barba ad ogni logicistica ed ogni logica, gli unici 2 ospedali di I Livello (Cerignola e San Severo) sarebbero stati declassati a strutture di base, Manfredonia avrebbe conservato il suo status di base, Lucera avrebbe chiuso. Quindi, valzer di rassicurazioni, per bocca dei sindaci, all’occorrenza negate e ritrattate da Emiliano. Ancora Consigli comunali in giro per la Capitanata ed una sensazione crescente dell’intimo legame tra il congresso Pd e la questione ospedali.
TRA SAN SEVERO E CERIGNOLA, SPUNTA MANFREDONIA Quando la politica si credeva dovesse sottacere solo a formule matematiche imposte dalle normative, ecco l’assessore regionale (foggiano) Leo Di Gioia affermare che ci sarebbe “posto per un solo ospedale di I Livello”. Ma non solo tra San Severo e Cerignola come si era creduto fino a quel momento: saltava fuori che in corsa anche la città del Golfo. Di Gioia infatti, con l’invito a mettere da parte i campanilismi, suggeriva: “I sindaci di Manfredonia, Cerignola e San Severo si mettano insieme e lavorino ad una proposta unitaria”. E ancora, la smentita di Emiliano, secondo cui “saranno tutti di base ma rafforzati”. E anche se ciò non significa nei fatti niente, si permette di chiamare “cretini” quei cittadini che si sono allarmati. Insomma, tutto ed il contrario.
“Campanilismo da mettere da parte – si chiede Casarella – ? Eppure in Regione si è redatto questo Piano proprio sulla scorta del campanilismo tra province, tanto che la salentina Loredana Capone si è vantata dell’intoccabilità degli ospedali leccesi. Ora Di Gioia sta dicendo in altre parole ‘scannatevi’. E poi, fino a ieri la politica non avrebbe potuto niente contro la logica dei numeri, mentre oggi salta fuori che ci si può accordare? E ora ci si ricorda di chiedere il coinvolgimento del territorio? Oggi c’è Giunta e martedì Consiglio in Regione. E i regionali Pd eletti in Capitanata cosa dicono di questa guerra fratricida che si apre? La Capitanata è stata umiliata. È tutto grottesco e vergognoso. E c’è chi si dovrebbe sentire traditore della patria, dopo aver già tradito gli amici. Roba dantesca da lago Cocito”.
SULLO SFONDO, IL CONGRESSO DEL PD I soli Giandiego Gatta (Fi) e Giannicola Deleonardis (Ncd) hanno, tra i consiglieri regionali di Capitanata, espresso posizione difforme rispetto ad un Piano che sorprenderà tutti in negativo e non terrà conto dell’esigenza di sanità. “Se Manfredonia torna in auge all’improvviso – osserva Casarella – mi chiedo se dietro non ci siano logiche congressuali del Pd, proprio legando il tutto alla ormai prossima cacciata di Elena Gentile. Qui si parla di tessere Pd, si riscalda l’aria preparando l’ingresso di presunti civici fuoriusciti da destra ora in odore di Pd. La sanità è un pretesto”.
IL RUOLO DEI SINDACI Mentre la Capitanata scende in piazza, con cortei più o meno nutriti e guidati dai sindaci, il Piano va verso la sua approvazione e l’invio definitivo al Ministero della Sanità. “Non credo molto nelle manifestazioni di piazza da parte delle istituzioni – conclude Casarella – . I sindaci devono parlare attraverso atti concreti, non semplici ordini del giorno di difesa di cuore. I sindaci dei Monti Dauni, il biccarese Gianfilippo Mignogna in testa, hanno dato anche stavolta lezione: hanno studiato il decreto Balduzzi sulle aree interne per salvare l’ospedale di base di Lucera e hanno prodotto una reale alternativa anche finanziaria al Piano di Emiliano. E se non andrà bene già si pensa alla via referendaria, con la raccolta di firme necessarie. Gli altri sindaci, fino a ieri quasi tutti sedicenti amici di Emiliano, scendono in piazza, fanno foto, fanno video, come se fossero comuni cittadini o studenti liceali. Un po’ poco per cambiare le carte nelle stanze che contano”.

Gianvito Casarella
Via Corsica 28 – 71042 – Cerignola (Fg)
E-mail: info@gianvitocasarella.it
Pec: gianvitocasarella@pec.it
Telefono mobile: +39 338 8394306
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CERIGNOLA “La sanità va ristrutturata, nel rispetto delle specificità della Capitanata. Questa volta resteremo uniti, senza cannibalizzarci come qualcuno spera”. Il vicepresidente del Consiglio regionale, il consigliere Giandiego Gatta di Forza Italia, interviene a sostegno dell’Ospedale Tatarella, nel corso del Consiglio comunale monotematico di ieri sul Piano di riordino ospedaliero. 

Il documento che verrà presentato dalla Regione al Ministero della Salute prevederebbe il declassamento da strutture di I livello a ospedali di base a San Severo e Cerignola, e la chiusura dell’ospedale di base di Lucera. Mentre a Lecce nessun nosocomio viene penalizzato, “da Accadia a Zapponeta si consuma un terribile sfregio a 61 Comuni – ricorda Gatta – i quali hanno una disastrosa rete viaria che spesso li rende difficilmente raggiungibili, con gravissimo disagio e pregiudizio per una efficiente e rapida risposta al bisogno di salute”.
Porre in ballottaggio San Severo e Cerignola non induca però ad una guerra fratricida: “La mia presenza qui oggi – chiarisce il consigliere più suffragato di Fi – ha proprio questo senso: sentirci tutti figli della Capitanata”. Gatta ricorda l’esperienza del declassamento dell’ospedale di Manfredonia, un evento che oggi non può riguardare anche Cerignola e San Severo. Anche perché “la provincia di Foggia resterebbe sguarnita vergognosamente di strutture di I livello”, quelle strutture intermedie, cioè, tra ospedali di base e le due eccellenze, rappresentate dai Riuniti di Foggia e Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni. E ciò “congestionerebbe e renderebbe meno efficaci” le funzionalità delle strutture superiori di Foggia e San Giovanni.
I tagli ragionieristici applicati adesso sono il frutto di una gestione pregressa non irreprensibile per disservizi, sprechi e clientele. “Se oggi il decreto 70/2015, la legge di Stabilità e il limite di passività del 10% dei reparti – osserva Gatta – disegnano uno scenario negativo, occorre dirci tutta la verità: alcune strutture come questa di Cerignola non sono state messe in condizione di funzionare come oggi si pretenderebbe. Perché s’è preferita questa o quella nomina di primario, questa o quella decisione, a seconda del rispetto ossequioso a certe direttive politiche di noti personaggi”.
Oggi, i tagli penalizzano su basi “algoritmiche” interi territori, Lucera, che serve i Monti Dauni, San Severo, che copre l’area dell’Alto Tavoliere, e Cerignola che abbraccia Reali Siti e realtà anche extraprovinciali ed extraregionali. Il tutto, in barba a quella “democrazia partecipata, mero spot elettorale della sinistra in campagna elettorale”, di fatto negata con l’assenza di ogni coinvolgimento del territorio, che presenta peculiarità orografiche uniche che rendono indispensabili gli ospedali di Cerignola, Lucera, Manfredonia e San Severo.
Martedì l’annunciata conferenza stampa di Fi Cerignola in Regione non potrà aver luogo. Poco male: “Difenderemo tutti uniti questo territorio, nella sua interezza – conclude Gatta – convinti che siamo tutti figli della Capitanata. La sanità va riformata, d’accordo, ma non è possibile effettuare scelte politiche sulla base di opinabili formule matematiche, quando si parla di vite umane”.

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