Cerignola “Lezioni sull’essere di destra da chi ne ha calpestato ogni dignità, dopo averla incarnata per anni, è inaccettabile oltre che patetico”. Il coordinatore cittadino di Forza Italia, Gianvito Casarella, tuona all’indirizzo di Salvatore Tatarella, “per la seconda volta in pochi giorni alle prese con la svendita della propria storia personale e di quella cittadina, alla ricerca disperata di improbabili voti per suo figlio Fabrizio candidato alla Regione”.
CHI È CANDIDATO? L’ex sindaco missino in queste ore sta facendo girare materiale propagandistico in cui si dà “l’invito al voto”. “Singolare – osserva Casarella – constatare come l’ex eurodeputato calchi ancora la scena politica dopo aver annunciato urbi et orbi l’abbandono della ribalta, esponendosi in testi e foto sue e non di suo figlio candidato. E, nel farlo, vuole convincere la città (o forse semplicemente se stesso) che Metta sia l’unica scelta possibile per Cerignola e sia per giunta l’offerta di destra del panorama comunale. In cambio, assicurare qualche preferenza per la candidatura regionale del suo primogenito proprio da parte degli elettori di Metta”.
TATARELLA BARESE Sindaco dal 1993 al 1999, si dimise dopo la morte del fratello Pinuccio per assurgere a più alte cariche, lasciando Cerignola e stabilendo residenza familiare a Bari. Tutt’ora nessun componente della famiglia Tatarella risiede a Cerignola, né qui vota. “Qui però vengono a candidarsi quando serve – aggiunge Casarella – utilizzando la città come azienda politica di famiglia, da tramandare di padre in figlio. Ma servono i voti. E allora viva Metta, che è di destra. Peccato che Tatarella stesso lo cacciò dal Msi nel 1984; peccato che si suoni Bella Ciao ai suoi comizi; peccato che Cerignola Democratica con Metta sia la costola spezzata del Pd; peccato che Metta stesso abbia smentito l’appoggio a Tatarella jr; peccato che i candidati cicognini commentino il volantino dell’ex sindaco con una sonora e fragorosa risata; peccato che l’europeista Tatarella debba subire le risibili proposte di uscita dall’Euro con la moneta unica di una lista mettiana che produce amenità. Insomma, peccato”.
L’IDILLIO INTERROTTO DEL MONDO CHE CAMBIA E poi le similitudini tra il 1993 e la Cerignola attuale. “Tatarella, in sella a Bruxelles con le insegne e i voti berlusconiani, pare non voler ammettere che quel suo mondo, del quale è stato indubbio protagonista e maestro anche per chi come me muoveva i primi passi – riconosce Casarella, cresciuto nelle file dei movimenti giovanili della destra – oggi è superato, cancellato, obsoleto. Si va avanti. Tatarella sa che di lui e delle sue gesta, dopo la partenza, non c’è traccia in quei ragazzi classe 97 che oggi votano? Operazioni nostalgia sono bandite dalla storia. Amministrare oggi è profondamente diverso. Se per Tatarella ripartire vuol dire stare ancora al centro dei giochi, accettando l’incarico all’Interporto, eternandosi attraverso la progenie ed un 65enne ossessionato dalla vittoria comunale, allora vuol dire che ogni commento razionale diventa superfluo. Cerignola deve ripartire, è vero. E lo deve fare con la forza del rinnovamento, non del familismo né della restaurazione. Lo dico a Tatarella, col rispetto dell’allievo al maestro, io che di destra sono nato, sono cresciuto e rimango, senza scivoloni (Fli-sinistra nel 2013) né ripensamenti, né interessi personali e familiari. Insieme a quel mondo idilliaco degli anni 90, è cambiato un mondo. Ed è cambiata la destra. Con buona pace dei Tatarella”.
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"Il nostro patto con la città non è infarcito della retorica sognante di sinistra, non è un rullo compressore che demolisce indistintamente il bene e il male come certe trovate demagogiche. Non siamo venditori di sogni: le nostre soluzioni hanno una copertura finanziaria e un cronoprogramma certi". Così il candidato sindaco Paolo Vitullo ha introdotto i temi del progetto politico del centrodestra, illustrato ai cittadini domenica sera in un incontro pubblico di Forza Italia davanti alla villa comunale.
"Mi emoziona incontrare giovani, adulti, anziani che non si sono rassegnati, che credono nel valore della sana politica: quella in grado di governare e non di improvvisare. Oggi abbiamo i conti in ordine, non abbiamo debiti. È costato sacrifici, ma ora possiamo pianificare il futuro della città. Programmare è la parola chiave".
LA FORZA DELLE DONNE L'intervento del candidato sindaco Paolo Vitullo, sostenuto da FI, Ncd e Alleanza Nuova, è stato preceduto dai discorsi di alcuni consiglieri azzurri uscenti e da una donna alla sua prima esperienza politica, Damiana Spedicato. "Il mio invito al voto - è stato l'appello della candidata di Forza Italia - si basa sulla fattibilità del nostro programma che, partendo dalla profonda conoscenza dei problemi della nostra città, propone soluzioni concrete e non false promesse". Dopo aver elencato alcune priorità programmatiche, ha dedicato un passaggio a tutte le donne candidate: "Nei giorni scorsi sono state bersaglio di accuse strumentali, i cui protagonisti non hanno argomenti sui quali discutere. Si tratta di donne oneste, intelligenti lavoratrici e madri di famiglia, ognuna delle quali ha deciso di impegnarsi e offrire il proprio contributo nell'esclusivo interesse della comunità".
L'INVERSIONE DI ROTTA Sul palco anche Savino Laguardia, consigliere anziano uscente, che si è soffermato sulla "rivoluzione liberale" della battaglia per il rinnovamento del partito, riconoscendone gran parte dei meriti al coordinatore cittadino Gianvito Casarella. "Attraverso la sua militanza ed esperienza politica, costruita nel tempo, è riuscito ad imporre un'inversione di rotta nella linea politica del nostro partito a Cerignola. Una rottura rispetto a quel passato che non ci ha resi fortemente determinati nella gestione della nostra città. Il mio grazie va ad un uomo coraggioso: Paolo Vitullo. Lui rappresenta per noi il punto di discontinuità: serve competenza e serietà, la sua, per governare questa città".
L'IMPEGNO IN CONSIGLIO Incentrato sull'impegno del gruppo consiliare di Forza Italia in questi anni l'intervento di un altro consigliere uscente, Mario Distefano: "Nel 2010, senza trovare alcun progetto nel cassetto, abbiamo programmato interventi in otto scuole di Cerignola. Si parla di efficientamento energetico, ma qui abbiamo bisogno dell'agibilità delle scuole. Ora dietro la scuola 'Marconi' trovate la scala di emergenza, prima non c'era. Non c'era l'ascensore per i bimbi disabili, oggi c'è. Nella scuola media 'Paolillo' c'erano finestre di ferro, e i nostri ragazzi soffrivano il freddo all'interno delle aule, oggi ci sono infissi in Pvc a taglio termico. Lì come nella 'Padre Pio' è stato realizzato un campetto in erba sintetica per le attività sportive".
IL VOTO PULITO Il coordinatore cittadino di Forza Italia, Gianvito Casarella, ha suonato la carica: "Andare avanti con Paolo Vitullo fino al ballottaggio e oltre il ballottaggio, adesso si può. Stiamo recuperando, siamo partiti in ritardo, ma abbiamo la forza di andare casa per casa. Sta cambiando il modo di fare campagna elettorale: prima si facevano comizi e c'erano adunate oceaniche. Si parlava una volta e a tutti. Adesso la gente è sfiduciata e allora la andiamo a trovare noi. Ringrazio Paolo Vitullo per aver accettato che il nostro fosse un programma fieramente di destra, nei valori e nei contenuti. Ha accettato di sfidare la vecchia politica, le troppe infiltrazioni. Ha deciso di essere baluardo contro gli incompetenti, contro chi, a sette giorni dal voto, non ha ancora presentato un programma. C'è chi ha presentato un libro dei sogni e non si capisce cosa voglia fare, chi dice che il suo programma è un working progress, che significa lavori in corso: e quando li finisce questi lavori? A Cerignola il 'voto pulito' è soltanto quello per Paolo Vitullo sindaco".
LE POESIE DEL CENTROSINISTRA Le conclusioni sono state affidate al candidato consigliere regionale Antonio Grillo, ambasciatore a Cerignola del progetto politico di Adriana Poli Bortone, candidato governatore della Puglia. Insieme ai temi regionali, si è soffermato anche sulle questioni locali: "Ho sorriso quando scorrendo il programma del candidato Sgarro ho letto che intende istituire isole ecologiche in ogni quartiere della nostra città. Probabilmente dimentica, o forse era all'università, quando il sindaco Valentino e la giunta di centrosinistra distruggevano e rimuovevano l'unica isola ecologica che ha portato nelle scuole la cultura della differenziata a Cerignola, costruendo un velodromo con fondi pubblici per oltre trecento mila euro che è uno sfregio alla cultura e al progresso di questa città. Così come si impegna a portare la differenziata al 55% in quattro anni: non indica i fondi e le modalità. Gli slogan per il centrosinistra sono tutto, come le poesie del nostro governatore che ha portato questa terra a tornare indietro di dieci anni".
"Tutti i paesi che negli ultimi vent'anni hanno fatto enormi passi avanti hanno realizzato prima una seria e profonda riforma del loro sistema scolastico, puntando sull'innovazione, sulla ricerca e sulla qualità dell'insegnamento. In Italia, invece, da mezzo secolo abbiamo fatto solo ridicole riformette e l'ultima riforma del governo Renzi non è da meno". Lo ha dichiarato l'avv. Fabrizio Tatarella, il più giovane candidato alle regionali del Movimento Schittulli, che ha aggiunto "Le riforme serie sono precedute da una profonda conoscenza della materia e perseguono obiettivi chiari e innovativi. Tanto manca, sia alle precedenti riforme che a quella presentata da Renzi, sicché l'ultima riforma organica della scuola, nonostante sia trascorso quasi un secolo, resta ancora quella di un grande uomo di cultura quale fu il filosofo Giovanni Gentile, ministro dell'istruzione e presidente dell'Enciclopedia Treccani durante il regime fascista. L'improvvisata riformetta di Matteo Renzi, ha sottolineato Tatarella, è in questi giorni oggetto di un duro scontro all'interno della maggioranza, che, sulla pelle della scuola, degli insegnanti e dei nostri giovani, vuole regolare i suoi conti interni. Non è questa la strada migliore, ha concluso Tatarella, per assicurare un futuro migliore ai nostri giovani e al nostro Paese.
Comunicato stampa
La Commissione europea boccia il Piano di Sviluppo Rurale della Puglia 2014-2020, Di Donna (Forza Italia): “Vicenda imbarazzante che offende gli agricoltori della nostra regione e della provincia di Foggia”
“Immagino che anche in questo settore Michele Emiliano proverà a prendere le distanze dal decennio di governo di Nichi Vendola, continuando a far finta che il Partito Democratico, di cui è stato ed è segretario regionale, non porti sulle spalle la responsabilità politica anche di questa imbarazzante figuraccia”
“L’unica possibile discontinuità rispetto a questo scenario desolante è quella rappresentata dal centrodestra e da Adriana Poli Bortone, con la quale vogliamo mettere in campo un progetto di piena valorizzazione della nostra agricoltura, che merita ben altra attenzione e serietà rispetto a quella dimostrata sino ad oggi dal centrosinistra”
“Al peggio non c’è mai fine, verrebbe da dire leggendo le motivazioni con cui la Commissione europea ha bocciato il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 presentato dalla Regione Puglia. Motivazioni che fanno impallidire per il modo in cui mettono in evidenza la sciatteria e la superficialità amministrativa di chi, in questi dieci anni, è stato al governo della nostra regione”. Così Michaela Di Donna, candidata al Consiglio regionale della Puglia alle elezioni per prossimo 31 maggio e capolista della lista di Forza Italia in provincia di Foggia.
“I rilievi mossi dalla Commissione europea al documento prodotto dalla Regione Puglia lasciano sbigottiti. Con 640 osservazioni vengono infatti evidenziate mancanze, scivoloni grossolani, confusioni sul piano normativo che potrebbero assestare un colpo mortale alla nostra agricoltura, cioè al settore strategico dell’economia pugliese – dichiara Michaela Di Donna –. Non soltanto la nostra è stata l’ultima Regione a presentare alla Commissione il proprio Psr, ma lo ha fatto in un modo così frettoloso da aver prodotto una bozza costellata da guazzabuglio di errori, in cui, come la stessa Commissione rileva, persino le tabelle sono illeggibili”.
“Chi aveva la responsabilità di governare la nostra regione è arrivato persino a sbagliare la classificazione della Puglia, definita ‘regione di transizione’ anziché ‘regione meno sviluppata’. Una differenza tutt’altro che trascurabile, dal momento che a questa classificazione è legato il tasso di cofinanziamento dei contributi – sottolinea la capolista di Forza Italia in Capitanata –. A tutto questo si aggiunge, tra le centinaia di censure della Commissione europea, la ‘perla’ rappresentata dalla richiesta di finanziamenti per investimenti ‘immateriali’, che però la Regione Puglia si è dimenticata di specificare, rendendo così impossibile per la Commissione europea un pronunciamento di qualsiasi natura”.
“Gli agricoltori pugliesi e quelli della provincia di Foggia in particolar modo hanno adesso chiara la percezione della serietà con cui il Governatore Nichi Vendola, il Partito Democratico ed il centrosinistra si sono occupati del futuro della nostra agricoltura, tanto osannata in pubblico come asset decisivo per l’economia pugliese quanto bistrattata quando alle parole occorreva far seguire i fatti – incalza Michaela Di Donna –. Immagino che anche in questo settore Michele Emiliano proverà in maniera grossolana a prendere le distanze dal decennio di governo di Nichi Vendola, assicurando ai pugliesi un cambio di passo ed una discontinuità, continuando a far finta che il partito di cui è stato ed è segretario regionale non porti sulle spalle la responsabilità politica anche di questa imbarazzante figuraccia”.
“L’unica possibile discontinuità rispetto a questo scenario desolante è quella rappresentata dal centrodestra e da Adriana Poli Bortone, con la quale vogliamo mettere in campo un progetto di piena e reale valorizzazione della nostra agricoltura, che merita ben altra attenzione rispetto a quella dimostrata sino ad oggi dal centrosinistra. Dobbiamo farlo ponendo particolare impegno verso ‘il Tavoliere delle Puglie’ e l’intera la provincia di Foggia, la cui storia economica e culturale è una storia fatta innanzitutto di agricoltura – conclude la capolista di Forza Italia –. Gli agricoltori della nostra regione e della Capitanata, in cui la qualità del comparto agroalimentare rappresenta una straordinaria eccellenza, esigono dunque risposte autorevoli e programmazioni intelligenti, non spettacoli avvilenti come quello andato in scena sul Piano di Sviluppo Rurale”.
CERIGNOLA: CASARELLA (FI), STOP ALLE INVETTIVE. I PROGRAMMI OCCUPINO LE PROSSIME ORE DI CAMPAGNA ELETTORALE
“Cerignola ha bisogno in queste prossime ore di confronti sereni tra candidati, che siano incentrati sui programmi e le proposte. E non sulle offese personali”. Il coordinatore cittadino di Forza Italia, Gianvito Casarella, interviene nel dibattito a distanza, di questi ultimi giorni di campagna elettorale.
“Sebbene a distanza – spiega Casarella – alcuni candidati hanno subìto invettive incrociate che a volte hanno investito anche operatori a latere della politica, come il giornalista della Gazzetta, Antonio Tufariello. È chiaro che stigmatizziamo ogni forma di aggressione verbale e non, convinti che il discorso su Cerignola per queste elezioni comunali debba tornare sui temi di interesse cittadino. A Tufariello va tutta la solidarietà di Fi e del centrodestra, certi che ciascuno debba poter svolgere il proprio ruolo serenamente, pur esponendosi alla pubblica opinione. Noi che ci candidiamo ad amministrare la città dobbiamo essere i primi. Per questo stiamo promuovendo quotidianamente incontri e confronti con i cittadini. Noi abbiamo l’onore e l’onere di spiegare loro i nostri programmi, bilanci alla mano. Poi ciascuno saprà scegliere. L’importante è che si parli della città con equilibrio e concretezza”.