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Politica

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lavoroProgetto “Garanzia Giovani”, Michaela Di Donna – Forza Italia: «Le Regioni devono attuare concretamente le azioni di politica attiva verso i destinatari del Programma»


«Il tema dell’occupazione, soprattutto con riferimento alle giovani generazioni, è tema centrale di ogni riflessione che riguardi il futuro della Puglia. È una triste constatazione, rispetto alla quale abbiamo tuttavia il dovere di aprire un ragionamento serio, sia per ciò che riguarda le ragioni che hanno determinato questa situazione sia in ordine alle opportunità e alle possibilità che sono di fronte a noi».È quanto ha dichiarato Michaela Di Donna, candidata al Consiglio regionale della Puglia come capolista nella lista di Forza Italia della provincia di Foggia, nel corso di un incontro organizzato dall'associazione “Ri-Generazione” che si è tenuto ieri a Casalvecchio di Puglia.
«Per essere precisi e contestualizzare l’argomento, occorre in via preliminare analizzare i numeri che, purtroppo, collocano la Puglia tra le 10 regioni d'Europa «maglia nera» per la disoccupazione giovanile, davanti solo alla Calabria: quest'ultima è settima nella triste classifica dei ragazzi senza lavoro con il 59,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni, la Puglia è nona con il 58,1%. Sono i dati Eurostat per il 2014, da cui emerge anche che l'Italia, insieme a Spagna e Grecia, è tra quei paesi con regioni dove il tasso di disoccupazione generale supera il 20,2%, ossia il doppio della media Ue. In Italia sono 4 (Campania 21,7%, Puglia 21,5%, Calabria 23,4% e Sicilia 22,2%), contro le 13 della Spagna e le 12 della Grecia.
Sono numeri impietosi, che descrivono in modo inequivocabile la necessità impellente di invertire la rotta, di cambiare passo nelle politiche del lavoro e, più in generale, in quelle che accompagnano e sostengono gli investimenti privati, vero motore per la creazione di nuova occupazione. E da questo punto di vista la Regione ha una responsabilità importante e gravosa, perché spetta proprio alla Regione rimettere in circolo idee e progetti, avere una visione matura del futuro del territorio, in termini di scelte politiche e di «asset» strategici su cui investire: enogastronomia, agroalimentare, turismo, ad esempio. Su questi assi si può costruire una domanda occupazione e, dunque, anche costruire una moderna attività che riguardi in settore della formazione professionale, strumento essenziale per definire competenze ed avvicinare domanda ed offerta di lavoro.
Siamo qui per discutere soprattutto del progetto «Garanzia Giovani», che è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo l’Unione Europea ha previsto dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo.
In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà dunque garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d'istruzione formale.
Questo progetto, dunque, si rivolge ai giovani tra i 15 e i 29 anni, residente in Italia – cittadino comunitario o straniero extra UE, regolarmente soggiornante – non impegnato in un’attività lavorativa né inserito in un corso scolastico o formativo. «Garanzia Giovani» quindi è un’iniziativa concreta che può essere un valido aiuto all’ingresso nel mondo del lavoro. Le misure previste da «Garanzia Giovani» sono, nel dettaglio, quelle che puntano all’accoglienza, all’orientamento, alla formazione, all’accompagnamento al lavoro, all’apprendistato, ai tirocini, al Servizio civile, al sostegno all’autoimprenditorialità, alla mobilità professionale all’interno del territorio nazionale o in Paesi UE, al bonus occupazionale per le imprese, alla formazione a distanza.
Il Programma «Garanzia Giovani» richiede dunque l’attivazione di una strategia unitaria e condivisa tra Stato e Regioni ai fini di un’efficace attuazione a livello territoriale. Accanto quindi al Piano nazionale che individua le azioni comuni su tutto il territorio nazionale, ciascuna Regione ha l’impegno di adottare un proprio piano attuativo per definire quali sono le misure del Programma che vengono attivate sul territorio, in coerenza con la strategia nazionale.
Le Regioni devono attuare concretamente le azioni di politica attiva verso i giovani destinatari del Programma, rendendo disponibili le misure. Hanno una funzione di coordinamento dell’organizzazione della «rete» dei Servizi pubblici per l’impiego e privati accreditati, che avranno il compito di svolgere una funzione di accoglienza, orientamento e individuazione delle necessità e potenzialità dei giovani per individuare il percorso più in linea con le attitudini e le esperienze professionali.
Sono quindi organismi «intermedi» che si posizionano tra il Ministero del Lavoro che ha definito il Piano nazionale e la rete dei Servizi per l’Impiego dislocati sul territorio, che accolgono i giovani.
Spetta alle Regioni quindi – chiosa Michaele Di Donna - indirizzare i giovani ai diversi Servizi per l’Impiego presso cui dovranno fare il primo colloquio di orientamento. Il giovane ha la possibilità di fruire dei servizi del programma in qualunque punto del territorio nazionale, anche in una Regione diversa da quella di domicilio o residenza».
Infine, alle Regioni spetta il compito di svolgere l’attività di monitoraggio degli interventi, per meglio osservare il processo di attuazione delle misure, i servizi erogati, il numero e il profilo dei beneficiari, l’avanzamento della spesa, e altre caratteristiche sulla condizione di occupabilità dei giovani beneficiari.
Per l’attuazione di «Garanzia Giovani» la ripartizione delle risorse assegna alla Puglia un fondo di oltre 120 milioni di euro, offrendo tutte le misure messe a disposizione dal Programma. Molte risorse sono state stanziate a favore dei bonus occupazionali (quasi 29 milioni di euro) e dei tirocini (25 milioni di euro).
L’obiettivo è mettere a valore le consolidate esperienze in tema di politiche giovanili e per l’istruzione, di sostegno all’autoimpiego e all’occupazione giovanile, integrando gli strumenti regionali e le buone pratiche fino ad oggi sviluppate, ben sei misure complementari rispetto a quelle previste a livello nazionale, attivate con risorse finanziarie della Regione: Principi attivi, Neet, Scuola Bollenti Spiriti, Nidi, Staffetta generazionale, Finmeccanica.
Di particolare interesse, specie per le aree più svantaggiate e «depresse» della Capitanata è il Bonus occupazione, attivo da mesi, ossia l’incentivo che gli imprenditori possono richiedere qualora assumano giovani iscritti al Programma Garanzia Giovani.
La platea è ormai significativa: gli operatori dei Centri Territoriali per l'Impiego pugliesi, hanno ricevuto e profilato oltre 15mila ragazzi iscritti al programma.
Tutti questi giovani recano con sé una dote in caso di assunzione. La Regione Puglia, insieme alla Regione Emilia Romagna ed al Friuli, ha scelto di incentivare esclusivamente il contratto a tempo indeterminato, escludendo incentivi per il contratto a tempo determinato ed altre forme di contratti di lavoro precario.


Questi incentivi dunque, nella nostra Regione mirano a difendere il lavoro buono e stabile, ridotto ormai a meno del 20% delle assunzioni effettuate dalle imprese ogni anno, come certifica l’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro. Eppure il ricorso al Bonus da parte delle imprese, fino ad oggi è stato irrisorio. Da questo punto di vista il Governo si è impegnato a metter mano a questo strumento prevedendo innanzitutto la sua cumulabilità con gli altri incentivi (e dunque aumentandone significativamente l’attrattività per le imprese, assai ridotta in ragione degli importi molto bassi degli incentivi previsti) e aprendo alla possibilità di incentivare le assunzioni con contratto di apprendistato di secondo livello.
L’auspicio è che le imprese pugliesi possano finalmente cogliere l'opportunità rappresentata da questo strumento offrendo ad una parte dei tanti giovani che la Regione ha contribuito a prendere in carico una opportunità di ingresso nel mercato del lavoro».

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listaschittulli
"La Daunia, il Gargano e il Subappennino hanno bisogno di proposte serie e di progetti credibili". Lo ha affermato l'avv. Fabrizio Tatarella, candidato al Consiglio regionale per il Movimento Schittulli. "Non mi iscrivo al partito della protesta e del populismo" ha aggiunto il giovane esponente della destra dauna. "È troppo facile protestare, criticare e strumentalizzare i bisogni della gente. La buona politica, invece, è studio, approfondimento, presenza, responsabilità, confronto e proposta per cercare soluzioni valide per il nostro territorio. Troppe opportunità sono andate perdute o non sono state colte per miopia, assenza e distrazione di chi sino ad oggi ci ha rappresentato. È il momento di cambiare. È il momento della responsabilità. Per la nostra provincia siamo innanzi a uno snodo importante: cambiamento o declino. Il futuro delle giovani generazioni e lo sviluppo del nostro territorio passano da una scelta di radicale cambiamento.Con il Presidente Schittulli e una nuova e giovane compagine di amministratori regionali.

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lambresaTorna l'appuntamento con le conversAZIONI del Movimento Impegno Civico di Lucia Lambresa.

Venerdì 15 maggio 2015, con inizio alle 19,45, presso il comitato di Via Capozzi, 20, MICHAELA DI DONNA, candidata alla Regione nella lista di Forza Italia, converserà con i cittadini sul tema: Dal Comune alla Regione: la Capitanata protagonista. Introdurrà Lucia Lambresa, presidente del Movimento.
"Il Movimento Lambresa sosterrà Michaela Di Donna e Adriana Poli Bortone, due donne capaci e competenti, in grado di sostenere le ragioni del nostro territorio" ha dichiarato Lucia Lambresa. "Avremmo voluto poter fare la battaglia per un centrodestra unito, come è accaduto al ballottaggio per le elezioni comunali di Foggia. Purtroppo non sarà possibile, non per responsabilità nostra, e sosterremo una persona nei confronti della quale nutriamo profonda stima e, per quel che mi riguarda, anche affetto, visto che conosco Michaela da anni. L'auspicio è che tutti comprendano che si può marciare separati ma l'obiettivo, per ora rinviato, è di ritrovare le ragioni di un centrodestra in grado di essere alternativo al centrosinistra sempre e non a singhiozzo. Pertanto ci aspettiamo una campagna elettorale sui temi e non sul personalismo. Noi ci impegneremo per avere un punto di riferimento in Regione. Michaela Di Donna ha l'età, l'esperienza e la competenza per esserlo".

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comunesanseveroIl Consiglio di Stato scrive la parola fine al ricorso elettorale che è stato giudicato irricevibile dai giudici della V sezione dell'Alta Corte Amministrativa


La V sezione dell'Alta Corte Amministrativa ha scritto finalmente la parola fine alla querelle inscenata da alcuni esponenti di opposizione, dichiarando irricevibile il ricorso al Consiglio di Stato che chiedeva la riformulazione della sentenza del Tar Puglia e l'annullamento delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014.

“Questa sentenza – spiega il Sindaco Francesco Miglio –, pone fine ad una vicenda che ha contribuito solo a creare polemiche strumentali. Già il Tar Puglia aveva ravvisato l'irricevibilità del ricorso, ma si è voluto proseguire nonostante tutto fino al massimo grado di giudizio. Ora che anche il Consiglio di Stato si è espresso lasciamo che i cittadini valutino l'intera vicenda e chi in questi mesi ha strumentalizzato la questione”.
I giudici del Consiglio di Stato hanno però decretato la compensazione delle spese del doppio grado di giudizio.

“Con questo inutile ricorso – continua il Sindaco Francesco Miglio – inscenato solo per creare polemiche e giustificare la sonora sconfitta elettorale, anche le casse comunali dovranno contribuire alle spese legali visto che il Comune è stato chiamato in causa dai ricorrenti. Ancora una volta prendiamo le distanze da questo modo di fare politica che non tutela il bene comune”.
Il primo cittadino e gli amministratori comunali hanno anche ringraziato l'avvocato Giacinto Lombardi, che ha difeso le liste e i candidati della coalizione Bene Comune e gli avvocati che hanno difeso l'Ente Mario Carlino, Aldo Loiodice e Raffaele Irmici. “Si tratta di professionisti seri – continua il Sindaco Francesco Miglio – finiti anche loro nella macchina del fango come tutti noi mentre svolgevano, ed egregiamente, il loro incarico professionale”.
Tuttavia, ora che la questione è giunta a termine il primo cittadino auspica un confronto sui temi che realmente interessano i cittadini.

“Mi auguro che da ora in poi – conclude il Sindaco Francesco Miglio –, si possa discutere dei problemi della città e delle vie da seguire per risolverli. Questa Amministrazione da sempre si è dimostrata attenta al confronto, se questo è finalizzato ad una seria collaborazione e non ad inutili beghe politiche. In questo momento difficile per la comunità sotto tanti aspetti è necessario davvero che la classe politica metta da parte le strumentalizzazioni e si adoperi per il bene della collettività”.

Il Portavoce
Marilia Castelli

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comunesanseveroApprovato dal Consiglio Comunale il Regolamento e il Piano Generale del Verde

Il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza il Regolamento e il Piano Generale del Verde, mentre l'accapo riguardante il Riconoscimento dei debiti fuori bilancio, canoni pregressi del servizio di vigilanza stabili comunali, è stato rinviato alla prossima seduta.
Un risultato storico secondo la maggioranza guidata dal sindaco Francesco Miglio che consentirà di ottimizzare le risorse comunali e programmare la manutenzione del verde urbano.
“Il piano del verde e il suo regolamento – spiega l'assessore all'igiene urbana, Lino Albanese -, è un pilastro per questa amministrazione. Con questo risultato abbiamo dotato la città di un piano che salvaguarda il patrimonio verde. L'Ente ora è dotato di un censimento puntuale del patrimonio arboreo e delle aree verdi. Il regolamento consente di definire le tecniche di potatura e i criteri da utilizzare per il trapianto degli alberi”.
Il regolamento del verde pubblico e privato consente, infatti, di mettere in atto tutte le misure necessarie per salvaguardare il patrimonio verde, sia pubblico che privato, costituito da giardini storici, parchi urbani, aree verdi, aiuole e zone alberate lungo le strade cittadine.
Il regolamento indica, inoltre, i criteri e le limitazioni per una corretta gestione e fruizione dei parchi cittadini e le sanzioni per coloro che non rispetteranno le limitazioni imposte a tutela delle aree verdi. Grazie al nuovo strumento sono stati definiti anche i criteri di manutenzione degli alberi nelle aree di cantiere, il rispetto delle aree di pertinenza degli scavi, le tecniche di potatura e i criteri da utilizzare per il trapianto di alberi. Il piano permette, infine, anche di programmare gli interventi di manutenzione del verde urbano senza dover rincorrere la singola emergenza.
“Il piano del verde – conclude il Sindaco Francesco Miglio - delinea anche la progettazione delle nuove aree verdi e promuove il coinvolgimento dei cittadini nelle attività di tutela del verde urbano oltre che l'affidamento e la sponsorizzazione delle aree verdi”.
La massima assise cittadina ha anche approvato i verbali delle sedute precedenti.

Il Portavoce
Marilia Castelli

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