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Cronaca

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evasione

Ancora un caso di aggressione nel carcere di Foggia. Questa mattina intorno allde 12:00, un assistente capo della polizia penitenziaria 50enne è stato aggredito da un detenuto, il quale si è scagliato contro colpendolo ripetutamente al viso e alla testa con uno sgabello.

L’aggressore un 29enne di Foggia, era in carcere, dove doveva scontare una condanna per rapina aggravata, ricettazione, e maltrattamenti in famiglia. 
Il motivo dell'aggressione non è ancora chiaro.  

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arresto carabinieriLa polizia Foggia, durante un controllo inerente alla copertura assicurativa dei veicoli e al rispetto dell’uso del casco protettivo da parte dei motoveicoli, hanno arrestato Giovanni Lancianese, 27enne foggiano, con l'accusa di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Ieri intorno alle 13:00 i poliziotti erano in servizio in via Calmo, quando hanno notato un ciclomotore ed una moto, con a bordo due uomini, entrambi guidavano senza casco.
I militari intimato l'alt, il primo mezzo si è fermato, mentre il secondo ha cercato di fuggire, senza riuscirvi, poichè veniva fermato, dopo pochi metri.
Al primo ciclomotore, veniva fatto un verbale di violazione al codice della strada, mentre al mezzo "in fuga", guidato da Lancianese, gli agenti contestato: la fuga, guida senza casco, mancata copertura assicurativa e la guida senza patente.
Il 27enne, chiedeva alla polizia di chiudere un occhio, ma dopo aver capito che non vi era più nulla da fare, anche perchè ormai era già arrivato il soccorso auto che avrebbe posto il mezzo sotto sequestro, il giovane non ha esitato ad inveire contro gli agenti proferendo ingiurie e aggredendo gli agenti con calci e pugni contro gli operanti, addirittura invitati ad un combattimento di boxe.

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carabinieri 4
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, hanno arrestato Rocco Moretti 67enne foggiano ritenuto elemento di vertice della “Società Foggiana” della batteria Moretti-Pellegrino-Lanza e di Domenico Valentini, di 45enne. Le accuse sono tentata estorsione e porto abusivo di armi da fuoco comuni e da guerra, aggravati dal metodo mafioso.
L'indagine è partita da una denuncia di un imprenditore agricolo, il quale dal 2015 era minacciato dal clan Moretti, con la richiesta di versare loro 200.000 euro, per poter continuare a svolgere la sua attività senza problemi. L'uomo veniva inizialmente minacciato solo verbalmente e successivamente con armi comuni. 
Le indagini hanno messo in evidenza come ad alcuni episodi di intimidazione avrebbe partecipato direttamente Moretti.

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carabinieri 4
Grazie ad una telefonata ai carabinieri, è stato sventato una rapina ad un magazzino di via Trinitapoli a Cerignola
Subito i militari si sono fiondati sul posto, ma da un primo controllo all'ingresso principale non veniva segnalato nulla di strano. Da un ulteriore controllo, alle spalle dello stabile, i carabinieri trovavano una persona che, alla loro vista, lasciava due scatole di cartone e dava alla fuga a piedi. 
L’uomo, è stato fermato ed arrestato in flagranza di reato, si tratta di Luigi Dimatteo, 55enne cerignolano, già noto alle forze dell'ordine.  I carabinieri recuperavano le due scatole di cartone abbandonate, con dentro 16 flaconi di detersivo.
Il 55enne, per entrare nel magazzino, aveva bucato la rete metallica che delimita l’attività commerciale e il deposito.

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arresto carabinieriUn 38enne di Peschici , Antonio Vecera, è stato arrestato dai carabinieri di Manfredonia per tentato omicidio e porto di armi e oggetti atti ad offendere.
L'uomo nel gennaio scorso, a Manfredonia, al termine di una lite, si scagliava contro un'altra persona, colpendola con calci in varie parti del corpo, per poi colpirlo con un coltello a serramanico lungo circa 30 cm., ferendolo al collo, alla vena giugulare interna sinistra, al torace destro, alla mano sinistra e al volto e con diverse ferite da taglio, rischiando anche di perdere la vita.
La vittima non rimase uccisa solo perchè ci fu l’intervento di una terza persona.
All''uomo aggredito, era stata applicata la misura di divieto di avvicinamento alla moglie per maltrattamenti ed atti persecutori. Nonostante ciò, il marito continuava a seguirla e chiedere informazioni su di lei alle persone che frequentava.
Quel giorno, la donna si era incontrata con alcuni amici tra cui Vecera, la donna in compagnia del 38enne ha visto suo marito, per questo cercava di cambiare strada e tornare indietro per salire in auto. Il marito, riusciva però a raggiungerla. Qui nasceva una discussione, che e poi degenerata.  I carabinieri, grazie anche alle immagini di videosorveglianza, riuscivano a ricosturire la lite. 

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