Spacciavano cocaina nel quartiere del clan Taddone, rione San Samuele a Cerignola, i due pregiudicati, arrestati dai carabinieri in borghese con addosso 22 grammi di stupefacente.
Martedì sera, durante un servizio di pattugliamento che cerca di contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i militari hanno arrestato Donato Lizzi, 26enne e Giuseppe Battaglino 25enne.
I militari, in borghese, infiltratisi nel quartiere San Samuele, nota piazza di spaccio cittadina, i cui esponenti sono stati tratti in arresto proprio nelle scorse settimane. Avevano notato un viavai di persone sospette, avvicinatisi, e mettendosi in fila ad altre autovetture, hanno atteso che i due si accostassero offrendo loro dello stupefacente.
Prima che i due pusher potessero capire la situazione, i carabinieri sono scesi dell'auto e sono state arrestati. Dopo la perquisizione personale, sono stati trovati in possesso di 42 dosi di cocaina, per un totale di 22 grammi circa, oltre che di 25 euro, forse frutto del provento nero.
Cronaca
Questa mattina intorno alle 03:00, alcuni malviventi hanno fatto saltare il bancomat della filiale BPer di Ordona, in via Irpinia, con la solita tecnica della marmotta, posizionando l'esplosivo nella fessura dello sportello automatico.
Il forte boato ha svegliato l'intero paese. L'interno della filiale è andato in parte distrutto. Immediatamente sul posto sono arrivati i carabinieri del pattugliamento notturno, fatto che ha messo in fuga i malviventi.
I militari sono riusciti a recuperare 8mila euro in contanti. Non è stato ancora stabilito se i malviventi siano riusciti a portar via del denaro o meno. Le forze dell'ordine stanno visionando i filmati delle videocamere di sorveglianza a circuito chiuso della banca.
Per fortuna nessuno è rimasto ferito, quando questa mattina, poco dopo le 08:30, nella Provincia di Foggia nuova, in via Telesforo, alcuni dipendenti, nel recarsi al lavoro, hanno ritrovato una parte del soffitto caduto in terra.
Alcuni fogli di cartongesso ed alluminio si sono staccati dal soffitto e sono caduti sulla scrivania, rischiando di ferire qualche dipendente, che solo per l'ora sono scampati all'incidente.
I carabinieri di Foggia, hanno eseguito, ieri, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di Giovanni Caterino 38enne e Luigi Palena 48enne accusati di concorso in omicidio e di detenzione delle armi utilizzate nella strage del 9 agosto 2017, quando vennero uccisi il boss Romito, il cognato ed i due fratelli Luciani.
Entrambi dovranno rispondere di detenzione di due armi, un kalashnikov e fucile calibro 12, ed uno dei due di concorso in omicidio, per l'agguato avvenuto nelle campagne di Apricena, dove furono uccisi il boss Mario Luciano Romito e il cognato Matteo De Palma, che erano a bordo di un Maggiolone Volkswagen, ed i due fratelli Aurelio e Luigi Luciani, due agricoltori della zona, vittime innocenti, che sopraggiunsero per pura casualità a bordo di un pick-up bianco.
Le indagini ancora in corso, avviate su più fronti, hanno permesso di dimostrare come il Caterino, nei giorni precedenti all'agguato, avesse studiato le abitudini di Mario Luciano Romito, pedinandolo nel giorno dell'omicidio, per guidare i killer al luogo dove avvenne l'atroce delitto.
Grazie alle immagini di decine di telecamere disseminate lungo il tragitto e grazie alle numerosissime intercettazioni, si è potuto documentare il coinvolgimento diretto del 38enne, nonché il ruolo svolto da Palena per procurare due armi da fuoco, ed il munizionamento, da utilizzare per l'omicidio.
Nel corso di altre indagini condotte sempre della DDA di Bari, era emersa, l'implicazione di Saverio Tucci, detto Faccia d'Angelo manfredoniano, già coinvolto nel processo alla mafia garganica denominato Iscaro Saburo, dove fu condannato per traffico di droga. Due mesi dopo la strage, il 10 ottobre, Tucci è stato ucciso ad Amsterdam da Carlo Magno, un manfredoniano che da anni viveva facendo la spola tra la città olandese e Manfredonia.
Lo stesso Magno, il 12 ottobre 2017, si presentò alla polizia olandese con un avvocato per costituirsi, sostenendo di aver ammazzato Tucci, di cui ha fatto immediatamente trovare il cadavere, occultato in una valigia all'interno di una autovettura. Trasferito in Italia per il processo, Magno ha iniziato una collaborazione di giustizia.
Le indagini hanno permesso di chiarire l'omicidio, questa azione è stata fatta per la ridefinizione degli assetti di potere all’interno della criminalità garganica, per la quale Romito era l'esponente di vertice e, quindi rappresentava un ostacolo.
Ieri mattina intorno alle 09:00, presso gli uffici delle poste italiane di Lucera 2, c'è stata una rapina. I due presunti rapinatori sarebbero stati arrestati dalla polizia. I due sono entrambi di Cerignola e sono Giuseppe Bruno 19enne e Alessandro Russo 22enne.
I due avrebbero rapinato, con armi in pugno l'ufficio postale, portando via 450 euro circa. Preso il denaro sono fuggiti, scappando a piedi lungo il binario ferroviario Lucera-Foggia, nelle adiacenti campagne.
Allertate le forze dell'ordine da un cittadino, i militari riuscivano ad individuare i due rapinatori e bloccandoli poco dopo.
Dopo una perquisizione, addosso ad uno dei giovani è stata trovata una pistola beretta calibro 8 e una busta con dentro i due passamontagna, due paia di guanti e banconote di vario taglio, appena asportate dalle casse dell’ufficio postale.