ORSARA DI PUGLIA “La Strada Statale 90 ‘delle Puglie’ è stata riaperta al traffico a senso unico alternato e regolato da impianto semaforico. Finalmente, anche grazie al contributo del Comune di Orsara di Puglia, senza dimenticare il ruolo determinante e positivo dell’Anas, del Genio Civile e della Protezione Civile, oltre che del vicino comune di Montaguto, la principale arteria di collegamento tra Puglia e Irpinia torna a essere fruibile”. E’ il sindaco di Orsara di Puglia, Tommaso Lecce, a esprimere la propria soddisfazione per la riapertura, dopo i lavori durati due settimane, della Strada Statale 90.
“Questo importante risultato, come ha rimarcato giustamente anche il Comune di Montaguto, permetterà di procedere con la seconda fase finalizzata alla progettazione e realizzazione delle opere definitive di protezione”.
Attualità
Sburocratizzazione, fondi comunitari, territorio, tutela agricoltori, terza età e servizi socio-sanitari
Fondi diretti e politiche per la salvaguardia del reddito degli agricoltori, ammodernamento reti per l’irrigazione
“Ogni agricoltore spende 600 euro al mese in burocrazia, ogni anni 4 chilometri di carte”
Si chiama “La Puglia che vogliamo” il documento di proposte politico-sindacali che CIA Agricoltori Italiani della Puglia ha inviato come una vera e propria lettera aperta ai candidati presidenti alle prossime elezioni regionali pugliesi. “Avremmo voluto confrontarci con loro in presenza, dando modo alla nostra base, agli agricoltori di tutte le province, di avanzare proposte e formulare domande, così come siamo abituati a fare da sempre valorizzando la partecipazione attiva”, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale dell’organizzazione. “Purtroppo quella era una modalità che l’emergenza pandemica rende ancora troppo rischiosa”. Nel documento, che offre anche un quadro statistico completo dell’agricoltura pugliese, CIA Puglia pone 5 grandi macro-questioni: Sburocratizzazione, fondi comunitari, territorio, tutela agricoltori, terza età e servizi socio-sanitari: sono proposte scaturite dall’ascolto degli agricoltori sui territori.
SBUROCRATIZZAZIONE. Ogni agricoltore per la burocrazia spende 2 euro per ciascuna ora di lavoro, 20 euro al giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all’anno per “fare” le carte (ogni impresa produce ogni anno 4 chilometri di carte). È necessaria una sistematica azione di semplificazione. Le modalità per il riconoscimento delle calamità atmosferiche e le modalità di istruttoria sono inaccettabili, fra delimitazione delle aree e indennizzo degli agricoltori passano anni. Meno burocrazia anche per gli agriturismi, per l’acquisizione del patentino per l’acquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari e per il rilascio del libretto annuale di concessione del carburante ad accise agevolata.
FONDI COMUNITARI. Occorre che i fondi del bilancio per la parte agricola siano potenziati per gli aiuti diretti agli agricoltori e la tutela del loro reddito. Le risorse per la gestione del rischio rappresentano un’altra delle priorità che la Regione Puglia. Nella futura programmazione occorre superare il concetto di accesso da parte delle imprese agricole ai soli fondi FEASR e concedere la possibilità di accedere anche agli altri fondi europei. Bisogna prevedere una programmazione più attinente ad una politica che sia di sviluppo della ruralità e non di semplice sostegno sussidiario. Bisogna incentivare sempre più l’azione dei GAL sui territori.
DISSESTO IDROGEOLOGICO. Il dissesto idrogeologico è aggravato dalla sottrazione di terreni da destinare alla produzione agricola in favore della cementificazione. La Puglia è la prima regione al sud per consumo di suolo. Occorre riacquisire la logica della gestione sostenibile del territorio, attraverso una rivalutazione del ruolo e della presenza degli agricoltori. Le imprese agricole possono svolgere interventi diretti di sistemazione e manutenzione del territorio. Grandi responsabilità vanno addossate ai Consorzi di Bonifica che dal momento del primo commissariamento non hanno più fornito alcun servizio per la manutenzione del territorio.
EVENTI ATMOSFERICI AVVERSI. Bisogna superare i risarcimenti solo parziali dei danni da calamità naturali; serve eliminare i ritardi nell’istruttoria delle richieste e nella liquidazione dei danni. Il sistema assicurativo non aiuta. I costi elevati e le condizioni inaccettabili non incentivano gli agricoltori ad assicurarsi. È necessario, dunque, costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del Psr, svincolare gli agricoltori sui rischi da assicurare e ridurre le franchigie. Una possibilità alternativa è adottare il modello spagnolo, dove c’è una struttura coordinata che elimina ritardi e spreco di risorse. Serve, nel complesso e con celerità, una riforma del sistema del risarcimento dei danni da calamità e da crisi di mercato.
FAUNA SELVATICA. Lupi, cinghiali, storni e fauna selvatica in generale, in questi anni, stanno rappresentando una calamità aggiuntiva. La loro crescita è evidentemente fuori controllo. I danni arrecati ad agricoltura e allevamenti sono sempre più pesanti. A riguardo è necessario passare dal concetto d’indennizzo a quello di un risarcimento vero proprio. È necessario superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti.
XYLELLA FASTIDIOSA. Sulla Xylella ormai bisogna attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e i sovrainnesti (questi ultimi per salvare la Piana degli Ulivi Monumentali), destinando gli indennizzi che si attendono da anni e che sono in dirittura di arrivo, e con una più incisiva azione di prevenzione attraverso il monitoraggio, le eradicazioni e la attuazione delle buone pratiche agricole.
LA RISORSA ACQUA. In alcuni territori della Puglia le infrastrutture irrigue risalgono al periodo degli anni ’50 e da allora in molti casi non vi è stata manutenzione né ammodernamenti. Occorre mettere nelle condizioni tutti i Consorzi di Bonifica presenti sul territorio pugliese di predisporre una progettualità utile a migliorare le infrastrutture e consentire il più possibile l’utilizzo delle acque provenienti dagli invasi piuttosto che quelle proveniente dai pozzi. In provincia di Taranto la dipendenza dalla Regione Basilicata sta creando grandi difficoltà che vanno superate.
SICUREZZA NELLE CAMPAGNE. I furti di trattori, macchinari e prodotti agricoli sono un fenomeno drammatico, così come i danni dolosi a vigneti e uliveti. Le aree rurali non devono essere abbandonate. Servono un maggiore presidio delle forze dell’ordine e una migliore azione di prevenzione e di intelligence. Occorre inoltre controllare i venditori abusivi di prodotti agricoli e i centri che ritirano i prodotti rubati nelle campagne.
LE ALTRE PROPOSTE. Le contraffazioni e la concorrenza sleale creano danni per milioni di euro. Servono azioni forti, anche a livello regionale. Occorre sostenere la redditività delle imprese e mettere in campo azioni per contrastare la corsa al ribasso dei prezzi che non coprono nemmeno i costi di produzione. Serve restituire qualità della vita agli anziani agricoltori, alle donne, ai nuclei familiari che vivono nelle zone rurali e necessitano di servizi e di sanità territoriale efficiente.
La stazione fulcro della mobilità integrata e sostenibile. Firmato il Protocollo d’intesa tra il Comune di San Severo e Rete Ferroviaria Italiana.
La stazione fulcro della mobilità integrata e sostenibile a San Severo.
E’ questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato oggi a Palazzo Celestini – Residenza Municipale - dal Sindaco di San Severo Francesco Miglio e da Giuseppe Marta, Direttore Produzione Territoriale Bari di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane).
Nei prossimi due anni RFI riqualificherà gli spazi interni della stazione per renderla più accessibile e attrattiva.
Grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche - sono previsti interventi per l’installazione di ascensori e l’adeguamento di tutti gli spazi aperti al pubblico e di transito - e al restyling degli spazi di attesa nel segno di un’alta qualità architettonica, in modo da renderli visibili e luminosi, si punta ad aumentare la percezione di confort e sicurezza da parte degli utenti della stazione, siano essi viaggiatori che cittadini.
Le aree di scalo vicine alla stazione, non più funzionali alle attività ferroviarie, saranno riqualificate e destinate allo sviluppo di un nuovo centro intermodale che fungerà da snodo per i collegamenti verso le mete turistiche nei dintorni, il mare, il centro storico e le altre zone della città.
Piazza della Costituzione sarà ridisegnata con ampi spazi pedonali e aree verdi per incentivare la mobilità dolce, già promossa dall’Amministrazione comunale che sta realizzando in città una ciclovia e una velostazione.
l’Addetto Stampa
Michele Princigallo
SAN GIOVANNI ROTONDO, CARAMANICA(RA) INCONTRA IL SINDACO: “DIALOGO PROFICUO E IMPEGNO COMUNE SU CANILE”
“Nella giornata di ieri il segretario nazionale di Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica, ha incontrato Michele Crisetti, sindaco di San Giovanni Rotondo, comune della provincia foggiana, per parlare delle difficili condizioni strutturali e funzionali del canile: un contesto di degrado e criticità che sta incidendo in maniera allarmante sulla quotidianità di decine e decine di cani. Siamo molto soddisfatti della risultanza della riunione istituzionale poiché il primo cittadino ha recepito le nostre denunce mediatiche e ha promesso il massimo impegno per salvaguardare il futuro della struttura e degli animali al suo interno, raccontando quanto fatto in questo ultimo anno dal suo governo cittadino e quanto ha intenzione di fare da qui al 31 dicembre prossimo, termine imposto dalla azienda sanitaria locale affinchè il canile torni completamente negli standard di legge. Ricordiamo, infatti, che quei luoghi sono stati ereditati dal sindaco con 200 cani quando l'autorizzazione era per 64 cani di cui 20 sanitari: una situazione paradossale, alla quale adesso bisogna porre rimedio, operando sulla sicurezza e sulla condizione igienico-sanitaria della struttura. Sono state messe sul tavolo promesse precise e ficcanti, noi come Rivoluzione Animalista vigileremo quotidianamente affinché esse vengano realizzati e sia realmente tutelato il diritto degli animali. A nostro giudizio, infatti, un colloquio costruttivo, come quello avvenuto con il Municipio di San Giovanni Rotondo, oltre a evitare complesse denunce e lungaggini amministrative, può partorire soluzioni importanti per la risoluzione del problema e determinare il rispetto e l’applicazione delle leggi da parte dei Comuni”.
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.
ufficio stampa
Marco Montini
Il candidato al consiglio regionale: “Ora tocca al Mipaaf attivarsi con un decreto”
I danni del 5 e 6 agosto hanno distrutto intere piantagioni di pomodoro
FOGGIA – “La Regione Puglia, in seguito all’invio della dettagliata relazione da parte dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Foggia in data 4 settembre 2020, con deliberazione della Giunta ha richiesto al Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento dello Stato di Calamità e il conseguente ristoro dei danni relativi alle violenti grandinate e agli allagamenti che hanno colpito il 5 e 6 agosto scorso i territori di Apricena, Lesina, Poggio Imperiale, San Paolo di Civitate, San Severo, Serracapriola, Stornara e Stornarella”. A darne notizia, stamattina, è Pino Lonigro, candidato al consiglio regionale della Puglia nella lista Senso Civico-un nuovo Ulivo per la Puglia. “Comuni, Ufficio Provinciale dell’Agricoltura e Regione Puglia sono stati rapidi e tempestivi, poiché la verifica dei danni va operata a partire dalle ore immediatamente successive agli eventi e per un lasso di tempo più ampio necessario a riscontrare gli effetti nei giorni seguenti. Nelle 24 ore successive a quegli eventi meteorologici estremi, chiesi immediatamente che venisse avviato l’iter per il riconoscimento dello Stato di Calamità, sollecitando le strutture comunali a compiere tempestivamente le verifiche per relazionare dettagliatamente quanto avvenuto agli organismi competenti, ed è proprio ciò che è successo”, ha ricordato Lonigro. La relazione dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Foggia ha raccolto, sistematizzato e verificato le segnalazioni giunte dagli agricoltori, dai comuni e dalle organizzazioni agricole, elaborando una relazione di circa 20 pagine che ha dettagliato, zona per zona, i danni subiti dalle colture. “Adesso, il prossimo passaggio spetta al Ministero delle Politiche Agricole”, ha aggiunto Lonigro, “poiché toccherà al Mipaaf recepire la richiesta della Regione Puglia e farla propria con un decreto”. Il 5 e il 6 agosto 2020, grandine e nubifragi hanno distrutto intere piantagioni di pomodoro ad Apricena e in gran parte dell’Alto Tavoliere. Ad Apricena, l'esondazione di un torrente ha fatto finire tutto sotto acqua e fango. In tutta l’area per cui è stato richiesto il riconoscimento dello Stato di Calamità si verificarono danni per migliaia di euro soprattutto alle piantagioni di pomodoro, ma non solo, poiché vento e pioggia fecero cadere al suolo anche rami e olive, oltre a danneggiare i vigneti in un momento decisivo per lo sviluppo dei grappoli.