Chirurgia epatica e biliopancreatica: eseguiti dal 2005 al 2020 più di 1.000 interventi al fegato e circa 600 resezioni del pancreas
In 15 anni di attività l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza è diventato punto di riferimento in Puglia e nelle regioni del Centro Sud per la chirurgia delle neoplasie del fegato, delle vie biliari e del pancreas
Compie 15 anni la Chirurgia Epatica e Biliopancreatica dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Si tratta di una disciplina molto specialistica, nata all’interno della Chirurgia Addominale, che tratta fondamentalmente le patologie neoplastiche del fegato, delle vie biliari e del pancreas.
Partita con tecniche e metodiche di chirurgia tradizionale, la chirurgia del fegato e del pancreas dell’Ospedale di San Pio ha via via introdotto anche le tecniche mininvasive, come la laparoscopia e la robotica.
La laparoscopia consiste in una tecnica chirurgica che sfrutta le potenzialità di una piccola sonda dotata di telecamera in alta definizione, che viene introdotta nell’addome praticando un piccolo foro. Proiettando su un monitor le parti anatomiche, la laparoscopia facilita il lavoro del chirurgo e apporta numerosi vantaggi anche per il paziente: interventi meno dolorosi, meno rischio di infezioni, cicatrici meno evidenti e una netta riduzione dei tempi di recupero post operatorio.
Nella chirurgia robotica, invece, pur rimanendo fondamentale l’esperienza e l’abilità del chirurgo, sono state ulteriormente implementate le potenzialità della laparoscopia migliorando l’accesso alle parti anatomiche e semplificando il movimento, reso più semplice, preciso e senza tremolii, grazie alla capacità degli strumenti chirurgici del robot di effettuare una rotazione di circa 360 gradi, che riproduce i movimenti del polso e della mano umana.
La propensione all’innovazione dei chirurgi ha creato anche i presupposti per costruire partnership con diverse imprese del settore biomedicale. Tra queste vi è la Masmec spa di Modugno, in Provincia di Bari, azienda leader nel settore dell’automotive, assieme alla quale è stato vinto un finanziamento comunitario che ha portato alla creazione di un sistema di navigazione virtuale in grado di aumentare il campo visivo nella chirurgia del fegato.
«Pur avendo la patologia neoplastica del pancreas dei numeri limitati, in questi anni abbiamo accumulato molta esperienza che deriva anche dal numero consistente di casi presi in esame – ha spiegato Matteo Scaramuzzi, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia Epatobiliare, afferente all’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Addominale, diretta da Francesca Bazzocchi –. In 15 anni, dal 2005 al 2020, abbiamo raggiunto una posizione di leadership nel nostro territorio, eseguendo più di 1.000 interventi sul fegato e circa 600 resezioni del pancreas a pazienti provenienti da tutta la Puglia e dalle regioni limitrofe del Centro Sud. Risultati che mi sento di condividere con la Direzione Strategica dell’Ospedale e con i colleghi che, prima di me, hanno introdotto e portato avanti la disciplina. Tra questi vi sono sicuramente i professori Berardino Tardio, Pierluigi Di Sebastiano e il chirurgo Antonio De Bonis».
IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza
Casa Sollievo della Sofferenza è un ospedale ad elevata specializzazione, di proprietà della Santa Sede, riconosciuto dal 1991 come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per la tematica di riconoscimento “Malattie genetiche, terapie innovative e medicina rigenerativa”. L’Ospedale – che nel 2019, con 884 posti letto, ha eseguito circa 54.000 ricoveri fornendo più di un milione di prestazioni ambulatoriali nell’anno – conta circa 2.700 dipendenti, di cui 164 ricercatori tra biologi, medici, biotecnologi, statistici, ingegneri, bioinformatici e tecnici; il 60% dei ricercatori è costituito da personale con età inferiore ai 35 anni. Dalla seconda metà del 2015, è operativo il nuovo Centro di Ricerca di Medicina Rigenerativa ISBReMIT, struttura all’avanguardia per concezione e dotazioni nell’ambito della medicina traslazionale per le malattie genetiche, degenerative e oncologiche. La struttura ospita, tra i laboratori ad altissimo contenuto tecnologico, una cell factory e laboratorio per la produzione di biofarmaci in regime di Good Manifacturing Practice, vale a dire per uso clinico, ad includere, cellule staminali somatiche e iPS, vettori per terapia genica e biomateriali.
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Nicola Fiorentino
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Giovedì, 26 Novembre 2020
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