Urla, schiamazzi fino alle 2 del mattino, strade e muri ridotti a orinatoi e ricettacolo di sporcizia
La situazione in via Risorgimento, via Palmieri, via Montebello, a pochi passi da villa e teatro
“Costretti a chiudere finestre e balconi, se protesti rischi ritorsioni e che ti alzino le mani addosso”
“Capitale della Cultura? Cominciamo da educazione e decoro, pulizia nelle strade, rispetto”
SAN SEVERO – Urla, schiamazzi da inizio serata e fino alle 2 del mattino, strade e muri ridotti a orinatoi a cielo aperto, un tappeto di sporcizia con bottiglie vuote, fazzolettini, cicche di sigaretta, cartoni per la pizza da asporto. E’ questo lo scenario quotidiano che caratterizza alcune vie del centro storico, il cuore stesso di San Severo, tra via Risorgimento, via Palmieri, la non lontana via Montebello: si tratta di strade adiacenti al “salotto” della città, con Corso Garibaldi, via Tiberio Solis e il glorioso teatro Verdi a pochi metri in linea d’aria. E se protesti, che tu sia donna o uomo, anziano e madre o padre di famiglia, nella migliore delle ipotesi rischi parolacce o improperi, nella peggiore invece vai incontro a ritorsioni con lanci di pietre contro balconi e vetri. E’ già successo tante volte, purtroppo, e spesso si è sfiorata l’aggressione fisica nei confronti di chi ha soltanto osato chiedere a chi bivacca in quelle strade, soprattutto giovani e giovanissimi, di moderare il tono della voce e di rispettare il diritto altrui a poter riposare e a non vedere insozzate le proprie strade, la propria città, l’uscio di casa perfino. “E’ questa la nostra denuncia e, al contempo, l’appello accorato al Comune di San Severo, alla Polizia Municipale, alle forze dell’ordine e ai genitori di questi ragazzi insolenti, maleducati, spesso violenti”, hanno spiegato alcuni residenti che preferiscono mantenere l’anonimato per paura di ritorsioni. “San Severo si è candidata a diventare Capitale della Cultura. L’ambizione è una cosa bella, ma la cultura è anche la pulizia e il decoro delle nostre strade, la qualità della vita nel centro storico e in periferia, l’educazione al rispetto per gli altri e per la propria città, il diritto a vivere in strade e quartieri puliti, liberi dalla sporcizia e dalle deiezioni canine lasciate per strada come squallida testimonianza dell’incuria e dell’inciviltà, dell’indifferenza verso gli anziani, i disabili, tutte le persone che oltre alle difficoltà a deambulare devono superare anche gli ostacoli maleodoranti che abbondano ovunque. Siamo da anni in questa situazione che peggiora ogni giorno, fino ad essere arrivata davvero a livelli di guardia. Nelle nostre strade, a pochi passi dal Teatro Verdi, dalle 19 alle 2 della notte siamo costretti a vivere reclusi nelle nostre case, a chiudere balconi e finestre anche in piena estate per attutire i rumori degli scooter che sfrecciano, sgasano, impennano con grave rischio per chi vi si trova vicino, e per lasciare fuori le urla, gli schiamazzi, le volgarità di giovani e giovanissimi che alzano il gomito e anche le mani se accenni a chiedere loro un comportamento più civile e rispettoso per se stessi e per gli altri”, raccontano gli abitanti del quadrilatero racchiuso tra le vie principali della zona teatro, laddove risiedono alcuni degli edifici e delle istituzioni culturali e i luoghi più rappresentativi della città, come la grande scuola De Amicis, la Villa Comunale, la zona delle attività commerciali e dei locali. “Occorre più vigilanza, serve che le pattuglie, a turno e più volte nell’arco della serata, vengano a controllare ciò che succede. Chiediamo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Qui siamo letteralmente abbandonati a noi stessi. E’ una situazione sempre meno sostenibile e potenzialmente pericolosa per l’ordine pubblico e la sicurezza sia dei cittadini che subiscono questo stato di cose sia per i giovani e giovanissimi senza più freni inibitori, tanto da non conoscere vergona nemmeno a orinare per strada. Troppe persone sono al limite della sopportazione, con una frustrazione crescente per quello che subiscono ogni giorno, ogni sera, tutti i santi giorni”.