Gli italiani fanno i conti con la crisi anche a tavola, a cominciare dalla colazione: aboliti cappuccino e brioche al bar: il primo pasto della giornata si consuma a casa, portando ad un aumento dell' acquisto di fette biscottate (+5,9%), caffè macinato (+3,3), biscotti (+ 2), miele (+1,9) e marmellate (+0,9). questi dati sono emersi da un'analisi condotta da Swg-Coldiretti, che registra cambiamenti radicali nelle abitudini di consumo degli italiani. La frequentazione di ristoranti, bar e discoteche, è calata drasticamente, e si riduce solo a particolari occasioni.
Anche il pranzo è sempre più consumato a casa, per cui molti approfittano dell'occasione per prepararlo da sé: si registra un aumento record di cibi quali pane, pasta, conserve e yogurt; con un aumento degli acquisti di farina (+8,3 per cento), uova (+5,3) e burro (+2,8).
Bando agli alimenti costosi: più pasta (+3,6 per cento) e meno bistecche (-5,5 per cento), così come meno pesce (-1 per cento), meno frutta e verdura (-0,9) e più pane, economico e dal potere saziante (+1,3 per cento). Crescono però i consumi di olio di oliva (+6,8 per cento), e vini tipici (+1,5).
Si è registrato, inoltre, un calo di acquisto dei prodotti equo solidali, mentre reggono bene la crisi i prodotti bio, inutile dire che il carrello non è più pieno come un tempo..si compra solo il necessario, si bada alla data di scadenza e si cercano le promozioni!
Non va meglio per quanto riguarda il vestiario: dall'indagine è emerso che si tende sempre più a riciclare abiti vecchi, rimandando a tempi migliori gli acquisti meno necessari. Stesso discorso è valido per viaggi e vacanze o per i grandi acquisti come quelli di auto, moto o ristrutturazioni, perchè, come emerge, soltanto l'1 % della popolazione può permettersi lussi.Gli italiani fanno i conti con la crisi anche a tavola, a cominciare dalla colazione: aboliti cappuccino e brioche al bar: il primo pasto della giornata si consuma a casa, portando ad un aumento dell' acquisto di fette biscottate (+5,9%), caffè macinato (+3,3), biscotti (+ 2), miele (+1,9) e marmellate (+0,9). questi dati sono emersi da un'analisi condotta da Swg-Coldiretti, che registra cambiamenti radicali nelle abitudini di consumo degli italiani. La frequentazione di ristoranti, bar e discoteche, è calata drasticamente, e si riduce solo a particolari occasioni.
Anche il pranzo è, per lo più, consumato a casa, per cui molti approfittano dell'occasione per prepararlo da sé: si registra un aumento record di cibi quali pane, pasta, conserve e yogurt; con un aumento degli acquisti di farina (+8,3 per cento), uova (+5,3) e burro (+2,8).
Bando agli alimenti costosi: più pasta (+3,6 per cento) e meno bistecche (-5,5 per cento), così come meno pesce (-1 per cento), meno frutta e verdura (-0,9) e più pane, economico e dal potere saziante (+1,3 per cento). Crescono però i consumi di olio di oliva (+6,8 per cento), e vini tipici (+1,5).
Si è registrato, inoltre, un calo di acquisto dei prodotti equo solidali, mentre reggono bene la crisi i prodotti bio, inutile dire che il carrello non è più pieno come un tempo..si compra solo il necessario, si bada alla data di scadenza e si cercano le promozioni!
Non va meglio per quanto riguarda il vestiario: dall'indagine è emerso che si tende sempre più a riciclare abiti vecchi, rimandando a tempi migliori gli acquisti meno necessari. Stesso discorso è valido per viaggi e vacanze o per i grandi acquisti come quelli di auto, moto o ristrutturazioni, perchè, come emerge, soltanto l'1 % della popolazione può permettersi lussi.