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Cronaca

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carabinieri 4

I carabinieri di San Marco in Lamis hanno arrestato, grazie all'ausilio delle telecamere che lo hanno incastrano mentre incendiava ad un’auto, un 51enne del posto, Michele Coco. Dopo la successiva perquisizione in casa, gli hanno trovano tre ordigni esplosivi artigianali e materiale esplosivo.
I militari lo hanno identificato grazie all'immagini di videosorveglianza cittadine, dopo che lo scorso 20 febbraio, in paese venne incendiata un'auto ferma in sosta.
Le immagini, incastrano il 51enne mentre, a spasso con il suo cane, si avvicina all’auto, rompe il lunotto posteriore e si allontana. Subito dopo butta all’interno dell’abitacolo un magnum che ha appicca l’incendio.
Gli esplosivi recuperati nell'abitazione del Coco, erano ordigni in grado di provocare danni micidiali a cose e persone. 

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pubDopo l’attentato dinamitardo domani riapre l'attività di pub colpita dal vile gesto. Il Sindaco Miglio, vicino ai titolari: sarà presente alla riapertura.

Nella notte tra il 5 e 6 dicembre un potente ordigno era stata fatto esplodere ai danni di un pub nella centralissima Piazza Aldo Moro a San Severo. La deflagrazione, avvertita in tutta la città, aveva seriamente danneggiato tutti gli esterni ed anche gli arredi interni del noto locale di intrattenimento per molti giovani sanseveresi.
Ora il locale, a seguito dei lavori di ristrutturazione che sono stati eseguiti nel corso di queste settimane, riparte, completamente rinnovato. Riaprirà al pubblico domani sera, sabato 25 febbraio 2017, dopo oltre due mesi di chiusura, e per la circostanza, la titolare Natascia Galullo, ha voluto invitare anche il Sindaco di San Severo, avv. Francesco Miglio.
“Abbiamo ricevuto con immenso piacere l’invito pervenutoci – dichiara il Sindaco Miglio – e garantito immediatamente la nostra presenza, le istituzioni anche in questi casi devono far sentire tutto il proprio sostegno ai cittadini che dimostrano di amare la nostra città e di saper vivere nella legalità. La bomba fatta esplodere lo scorso dicembre ha interrotto all’improvviso l’attività economica proprio mentre si approssimavano le festività natalizie. L’ordigno poteva mettere a serio rischio e repentaglio il futuro di imprenditori che credono nel tessuto sociale del nostro territorio, che hanno investito per mettere a disposizione di tutti un esercizio commerciale che contribuisce, peraltro, a non far allontanare i giovani dalla nostra città nelle ore serali, come avveniva nei decenni precedenti. Dove, anche per questo motivo, è il caso di ricordarlo, la cronaca registrava incidenti ed anche decessi causati dalla stanchezza o dal sonno di tanti giovani dopo una nottata trascorsa nei locali abruzzesi o del barese. Insomma, siamo tutti felici che il pub abbia dimostrato di essere più forte degli eventi malavitosi, è un segnale importante, da annotare con un circoletto rosso, per tutta la nostra comunità in un momento così delicato per la sicurezza comune”.

Il Portavoce
Michele Princigallo

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poliziaEMERGENZA CRIMINALITA’ E RAPINE, APPELLO ALLO STATO: LA CITTA’ DI SAN SEVERO HA PAURA! IL SINDACO FRANCESCO MIGLIO INIZIA LO SCIOPERO DELLA FAME. A SAN SEVERO LA CRIMINALITA’ NON PUO’ SCONFIGGERE LA DEMOCRAZIA E LO STATO.

A seguito delle ultime quattro rapine messe a segno nella sola giornata di ieri, il Sindaco avv. Francesco Miglio, a nome della Giunta Comunale ed interpretando il pensiero dell’intero Consiglio Comunale, avvertito lo stato di grande preoccupazione e sconforto della popolazione sanseverese, ha scritto la seguente lettera che si riporta integralmente. Si comunica che il Sindaco Miglio ha cominciato da ieri sera lo sciopero della fame che continuerà sino a quando il Governo non avrà dato concreti segnali di presenza sul territorio di San Severo, assicurando i livelli di vivibilità che ogni cittadino italiano deve avere.
Al Signor Presidente del Consiglio; Al Signor Ministro dell’Interno; Al Signor Ministro della Difesa; Al Signor Ministro delle Finanze; Al Signor Ministro della Giustizia; Al Signor Presidente Regione Puglia; Al Signor Prefetto di Foggia; Al Signor Questore di Foggia; Al Signor Procuratore della Repubblica - Tribunale di Foggia; e, p.c. Al Signor Comandante Arma dei Carabinieri Regione Puglia; Al Signor Comandante Guardia di Finanza Regione Puglia; Al Signor Dirigente Polizia di Sato Regione Puglia; Al Signor Comandante Provinciale Arma dei Carabinieri – Foggia; Al Signor Comandante Provinciale Guardia di Finanza – Foggia; Al Signor Comandante Arma dei Carabinieri – San Severo; Al Signor Dirigente Polizia di Stato – San Severo; Al Signor Comandante Guardia di Finanza San Severo; LORO SEDI.
Oggetto: A San Severo la criminalità non può sconfiggere la democrazia e lo Stato.
Nella sola giornata di ieri, mercoledì 22 febbraio, la città di San Severo, centro della provincia di Foggia che conta circa 60.00 abitanti, è stata fatta oggetto di ben quattro rapine nel giro di pochissime ore, che seguono un numero purtroppo imprecisato ed impressionante di altri eventi malavitosi: rapine a mano armata messe a segno con ferocia e disarmante spudoratezza a negozi di generi alimentari, farmacie, tabaccherie, negozi di abbigliamento, bar, agenzie immobiliari, in tutte le zone del centro abitato ed a qualsiasi ora del giorno e della notte. Inoltre nelle ultime settimane si sono registrati anche due omicidi e diversi attentati dinamitardi, con numerose bombe collocate in diversi esercizi commerciali della città. I cittadini sono allo stremo e sta passando il messaggio che San Severo è divenuta terra di nessuno dove la criminalità imperversa e regna sovrana, in spregio alle più elementari regole di democrazia e convivenza civile. Le istituzioni dello Stato sono percepite da tutta la popolazione come inadeguate nel numero e quindi nella impossibilità di fronteggiare l’emergenza criminalità.
In qualità di primo Cittadino di questa comunità e di Presidente della Provincia di Foggia, sento forte il dovere di richiamare l’attenzione delle istituzioni democratiche rispetto ad una situazione oramai intollerabile che sta minando le basi del patto sociale che governa la nostra comunità. Dopo numerosi appelli, incontri, rassicurazioni ricevute dai massimi livelli istituzionali, i cittadini di San Severo non percepiscono miglioramento rispetto al problema di criminalità dilagante e legalità negata. Mi vedo costretto pertanto ad intraprendere iniziative forti ed eclatanti e sottoporre questo intollerabile disagio all’attenzione degli organismi preposti. Per cui comunico che dalla giornata di oggi inizio uno sciopero della fame sino a quando il Governo non avrà dato concreti segnali di presenza sul territorio di San Severo, assicurando i livelli di vivibilità che ogni cittadino italiano deve avere. Chiedo un incontro immediato per affrontare in maniera pragmatica, celere ed incisiva il fenomeno criminalità nella città di San Severo.
Comunico fin d’ora che sarò accanto ai miei cittadini in ogni eventuale iniziativa che dovesse essere organizzata per evidenziare questa situazione di grande disagio e paura. Ove ne avessi i poteri, probabilmente, prenderei atto che la mia città è cinta d’assedio e metterei in campo ogni azione a tutela della incolumità dei miei cittadini e della loro forza economica, messa pericolosamente in discussione da omicidi, rapine, bombe, intimidazioni che rappresentano una autentica dichiarazione di guerra che va contrastata con iniziative straordinarie!
In attesa di un immediato riscontro porgo distinti saluti.

Il Portavoce
Michele Princigallo

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vigili urbaniGli immigrati accolti sono tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno. Un atto di civiltà e legalità!

L’operazione che in queste ore ha visto l’impiego massiccio delle forze dell’ordine è relativo all’esecuzione di un’ordinanza di sgombero di un immobile del Comune di San Severo occupato abusivamente in via Demanio, contrada San Ricciardo e, quindi, volta innanzitutto al ripristino di una condizione di legalità.
Lo sgombero, inoltre, fa parte di un piano di più ampia portata finalizzato una volta per tutte a risolvere il problema del cosiddetto “Ghetto di Rignano” ubicato in agro di San Severo in cui vivono centinaia di braccianti extracomunitari, con notevoli problemi igienico-sanitari e di sicurezza.
Tale piano è stato ed è fortemente voluto e diretto dalla Regione Puglia e della Prefettura di Foggia e prevede la chiusura del “Ghetto” e l’allocazione di alcuni immigrati con regolare permesso di soggiorno sui territori dei Comuni della provincia di Foggia anche attraverso l’utilizzo di strutture pubbliche. Difatti i circa 70 immigrati che saranno accolti nella struttura consegnata alla Regione, sono tutti in possesso di regolare permesso di soggiorno ed in regola con gli obblighi sanitari.
In tal senso, il Comune di San Severo ha consegnato alla Regione Puglia la struttura sgomberata e, infatti, oggi la stessa struttura è presidiata dalla protezione civile Regionale in attesa che si sottoscriva una convenzione tra la Regione e il Comune di San Severo che recepisca diritti e doveri delle parti.
Si tiene a precisare che l’intera operazione è finanziata dalla Regione e prevedrà, così come concordato ai tavoli tecnici in prefettura, il coinvolgimento del mondo dell’associazionismo e del terzo settore in generale.
È bene ricordare che il cosiddetto “Gran Ghetto” è ubicato nel territorio del Comune di San Severo ed ogni anno allo stesso Comune presenta un conto salato sia dal punto di vista d’immagine che economico. Oltre ai fatti di cronaca di cui abbiamo letto e visto in TV, l’Ente Comune di San Severo per legge eroga alcuni servizi che costano.
Al di là delle facili e miserevoli strumentalizzazioni, la chiusura del “Gran Ghetto” è un’operazione giusta che va fatta, sebbene le modalità di realizzazione siano impopolari. Se la Prefettura e la Regione Puglia, insieme ai Comuni della provincia, riusciranno in tale operazione, sarà un vantaggio per tutti, una vittoria delle istituzioni, dello Stato sul degrado. Sarà un vantaggio anche per il Comune di San Severo che non avrà più sul proprio territorio una situazione pericolosa e pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Oggi, il Comune di San Severo ha fatto quello che le istituzioni - Prefettura e Regione Puglia -, hanno chiesto per risolvere un problema di portata nazionale incancrenito da decenni, legalità relativa a fenomeni di sfruttamento dei lavoratori, caporalato, prostituzione, riduzione in schiavitù! Non potevamo volgere lo sguardo altrove! Auspichiamo e pretendiamo vivamente che ognuno faccia la propria parte e che lo scambio di attenzioni sia reciproco, perché la sicurezza è un diritto e non un optional sia che riguardi il “Gran Ghetto” sia che riguardi i cittadini sanseveresi.
Papa Francesco qualche giorno fa ha affermato che ‘Il sapere è una via privilegiata per lo sviluppo integrale della società e l’essere migranti in un Paese diverso dal proprio, in un altro orizzonte culturale permette di apprendere nuove lingue, usi e costumi, consente di guardare il mondo da un’altra prospettiva e di aprirsi senza paura all’altro e al diverso. Questo porta chi accoglie a diventare più tolleranti ed ospitali, aumentando le capacità relazionali cresce la fiducia in sé stessi e negli altri, gli orizzonti si espandono, la visione del futuro si amplia e nasce il desiderio di costruire insieme il bene comune”.
Chi rifiuta, per ignoranza o miopia, di vivere nel mondo attuale dovrebbe provare a leggere con attenzione queste e le altre parole che il Santo Padre pronuncia ormai quotidianamente al mondo intero.
Prendiamo con forza le distanze da polemiche di stampo indubbiamente razzista che alcuni esponenti politici hanno utilizzato in queste ore per alimentare allarmi inesistenti, nonché da chi crede di poter aumentare il proprio consenso cavalcando paure, dietrologie e mistificazioni.
L’Amministrazione Comunale

Il Portavoce
Michele Princigallo

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carabinieri
Ormai in Capitanata è emergenza criminalità. Attività commerciali presi di mira dai malviventi, l'ultimo caso a livello cronologico è la rapina avvenuta ai danni di una gioielleria di Monte Sant'Angelo. Poco dopo le 19:00, tre rapinatori armati hanno fatto irruzione nell'attività commerciale sita in Corso Vittorio Emanuele, ed hanno minacciato il titolare, il quale è stato anche colpito al volto con un pugno. Dopo aver portato via i gioielli, sono fuggiti a bordo di un’autovettura che gli attendeva fuori, alla cui guida vi era un complice.
I carabinieri potrebbero trovare informazioni utili, dalle telecamere di sorveglianza della gioielleria e delle altre attività nel centro del paese.

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