“Uscire da un problema da soli è avarizia, uscirne insieme è politica”. Da questo insegnamento di Don Lorenzo Milani prende spunto l’iniziativa Cerco Casa Offro Garanzie lanciata nel corso del seminario Home Sweet Home #3 che ha avuto luogo il 2 e 3 dicembre a Parcocittà, su iniziativa di Abitare le Relazioni, progetto di housing e co-housing sociale attivo da oltre due anni sul territorio di Capitanata e sostenuto da Fondazione con il Sud. Dopo aver accolto tantissimi soggetti in difficoltà, dando loro uno spazio abitativo e fornendo formazione e reinserimento sociale e lavorativo, allo scadere dei 18 mesi previsti per ciascun ospite di progetto è emersa la seguente difficoltà: non è affatto semplice ottenere una casa in affitto presso privati. Nel processo di accompagnamento finale che porta l’ospite ad affrancarsi definitivamente dal progetto, i professionisti e volontari di Abitare le Relazioni hanno riscontrato che la difficoltà aumenta soprattutto con cittadini di origine straniera, anche quando questi hanno un lavoro stabile.
“Avere una casa attraverso cui poter chiedere ufficialmente la residenza – spiega Rita De Padova, presidente della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, ente capofila del progetto che include anche Ass. Comunità Sulla Strada di Emmaus, Smile Puglia, Mestieri Puglia e Consorzio Aranea – è un passo importante per poter accedere ad altri servizi fondamentali per i migranti, come il permesso di soggiorno o l’accesso alle poste o alle banche per aprire un conto corrente. Chi non ha un conto è difficile che trovi un lavoro regolare perché la legge obbliga le aziende a pagare il corrispettivo della busta paga attraverso bonifico bancario. Da queste difficoltà riscontrate, dunque, ci siamo chiesti: cosa fare per loro?”.
Tre, in tal senso, sono le misure proposte da Abitare le Relazioni. La prima è quella di fornire a ciascun ospite di housing sociale, di qualsiasi nazionalità, una Lettera di referenza da esibire al momento della richiesta all’eventuale titolare di appartamento o all’agente immobiliare coinvolto. Si tratterebbe, in sintesi, di una semplice certificazione univoca rilasciata dalle strutture di accoglienza presenti sul territorio in cui si dichiari l’idoneità da parte del singolo richiedente (o della famiglia) a gestire in modo corretto gli spazi abitativi, sulla scorta dell’esperienza maturata nei vari centri. Qualora non dovesse bastare poi, venendo così incontro anche alle perplessità di tipo economico che potrebbero incorrere nella trattativa, Abitare le Relazioni ha attivato il fondo Cerco Casa Garanzia. Un fondo di garanzia, appunto, in grado di:
- coprire in anticipo i mesi di caparra richiesti dal richiedente casa, anticipando la somma che l’affittuario, in un secondo momento e nell’arco di un determinato periodo, andrebbe poi a restituire.
- garantire due mensilità direttamente al proprietario di casa in caso di insolvenza dell’affittuario. Misura valida per il primo anno di affitto, tempo utile per una relazione di fiducia tra proprietario e affittuario.
Oltre alle realtà coinvolte nel progetto Abitare le Relazioni, hanno già aderito al fondo anche la Caritas Diocesana di San Severo, la Cooperativa Arcobaleno, Agape Coop e la Parrocchia di Gesù e Maria di Foggia. Il fondo è aperto a tutte le associazioni, fondazioni e realtà operative sul territorio, affinché si attivi quel circolo virtuoso in grado di sfatare dubbi e difficoltà per tutte le parti coinvolte. E proprio in quest’ultima direzione si colloca anche la terza misura messa in campo la quale, di fatto, è un semplice appello rivolto ai proprietari di case e agli operatori di agenzie immobiliari. A loro si chiede di facilitare l’incontro tra domanda e offerta quando sono coinvolte le categorie deboli, avvalendosi dei mezzi di sostegno e garanzia messi in atto dall’iniziativa Cerco Casa Offro Garanzie (info: 0881.712317; 0881.1961401; info@centrointerculturale.foggia.it).