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Attualità

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Incontro sul libro e l’esperienza dell’autrice Luana Greco per aiutare le vittime della violenza

VICO DEL GARGANO Mercoledì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, il Comune di Vico del Gargano e l’associazione Una Rosa per un Sorriso hanno organizzato un’iniziativa pubblica durante la quale sarà presentato il libro “Amare da morire” di Luana Greco. A colloquiare con l’autrice, per discutere di come affrontare il tragico fenomeno delle violenze contro le donne, ci sarà la psicologa Desirèe Gervasio, che modererà l’incontro. Interverranno inoltre l’avvocata Angela Masi e, in rappresentanza di Una Rosa per un Sorriso, la psicologa Veronica Gatto.
Grazie al Laboratorio K2, inoltre, saranno declamate tre poesie incentrate sulla forza, la bellezza e i diritti dell’universo femminile. Ad aprire l’incontro, saranno il sindaco Michele Sementino e l’assessore alla Cultura Rita Selvaggio.
“Più che una festa”, ha dichiarato Rita Selvaggio, “quella dell’8 marzo è una giornata di riflessione e di rivendicazione dei diritti delle donne, un’occasione per fare un passo in avanti verso la conquista di un futuro che sia realmente e concretamente paritario, senza più discriminazioni di genere. Ringrazio Una Rosa per un Sorriso, un’associazione attiva e presente 365 giorni l’anno nel dare un sostegno e nel rappresentare un importantissimo punto di riferimento per le donne in difficoltà, per le donne vittime di violenza, per quante vogliono affrancarsi da una condizione spesso drammatica. Un ringraziamento al Laboratorio K2 che, in questa come in altre occasioni, è sempre disponibile a dare il proprio contributo per iniziative importanti. Un ringraziamento che va anche all’autrice, alla moderatrice e alle relatrici dell’incontro che terremo mercoledì 8 marzo”.
“Grazie all’impegno congiunto dell’Amministrazione e di diverse associazioni”, ha aggiunto il sindaco Michele Sementino, “il Comune di Vico del Gargano ha dato vita con grande continuità a iniziative incentrate su come affrontare il drammatico fenomeno della violenza contro le donne. E’ un impegno che va ulteriormente rafforzato, continuando nel coinvolgimento e nella sinergia tra istituzioni, associazioni, scuole, mondo della cultura e delle professioni”.
Il libro “Amare da morire”, di Luana Greco, nasce dall’esperienza personale dell’autrice che, da vittima di violenza, ha deciso di raccontare la propria storia e il proprio percorso di liberazione per aiutare tutte le donne a denunciare e a combattere, per respingere i frutti malati di rapporti insani e violenti, basati sul condizionamento psicologico e la prevaricazione.

 

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carlantinoIl sindaco Coscia: “Adesioni molto significative, complimenti e in bocca al lupo al nuovo sodalizio”
Il presidente Giorgio Pozzuto: “Vogliamo fare grandi cose, passione e volontariato risorse importanti”

CARLANTINO Anche il comune di Carlantino ha la sua Pro Loco. Domenica 26 febbraio, infatti, nel comune carlantinese si è costituita l’associazione che aderisce all’UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia) e che ha raccolto la partecipazione di ben 50 soci. “E’ un numero straordinario di adesioni, considerando che il paese conta poche centinaia di abitanti – ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia –. La costituzione della Pro Loco e l’adesione di una base associativa così ampia di persone dimostrano che, anche in mezzo a tante difficoltà, questa è una Comunità viva, che ha voglia di fare di costruire futuro. C’è un risveglio incoraggiante dal punto di vista dell’impegno pubblico e sociale. Ai soci e ai componenti del direttivo vanno il mio ringraziamento e un grande in bocca al lupo per l’avvio di questo nuovo progetto”.
L’assemblea dei soci ha definito gli obiettivi della nascente Pro Loco come il miglioramento delle risorse turistiche e culturali del paese, attraverso iniziative e manifestazioni finalizzate a favorire la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio storico, ambientale, culturale ed enogastronomico di Carlantino.
Tradizioni, luoghi d’interesse, siti archeologici e naturalistici, patrimonio paesaggistico e architettonico-monumentale: sono molti i “focus” attorno ai quali creare promozione, eventi, accoglienza, divulgazione.
“Spero che la Pro Loco diventi il centro della vita sociale della nostra comunità – ha proseguito il primo cittadino Coscia – attraverso il turismo, l’enogastronomia e la cultura l’associazione può generare anche un importante indotto economico oltre che un miglioramento del benessere sociale. Abbiamo luoghi di straordinaria bellezza e unicità, come la grande area del lago di Occhito, e conserviamo tradizioni molto belle. Il Comune di Carlantino farà la sua parte e, da oggi, con la Pro Loco, il paese ha un’altra freccia al suo arco per centrare obiettivi importanti e condivisi”.
Domenica 26 febbraio i soci della Pro Loco hanno votato il consiglio direttivo composto dal presidente Giorgio Pozzuto, dalla vice-presidente Celestina Cicchetti, dal segretario con funzione di tesoriere Mario Genovese e dai consiglieri Claudio Pirro ed Emilio Perna.
“Molti pensano che le Pro Loco organizzino solo pranzi e cene demandando ad altri la promozione del turismo sul territorio, ma non è così perché faremo solo grandi cose – ha dichiarato il neo presidente della Pro Loco, Giorgio Pozzuto – collaborando con l’UNPLI cercheremo di diventare una risorsa importante per il paese appoggiandoci sul volontariato più genuino che è quello dei nostri soci tesserati”.

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spicgilMercoledì 15 febbraio, alle ore 17, la presentazione dell’iniziativa che unisce le generazioni
Ciampolillo (Spi Cgil): “Vogliamo puntare sul dinamismo dei sanseveresi e sulle sinergie”

SAN SEVERO Giovani e anziani insieme, fianco a fianco, per collaborare a una serie di iniziative sociali e culturali confrontandosi, dandosi una mano gli uni con gli altri. E’ questo il senso del progetto e delle azioni che saranno illustrati ai cittadini e alla stampa mercoledì 15 febbraio, alle ore 17, nella sede SPI Cgil di Piazza Allegato, nella sala dei locali piano terra.
L’iniziativa vede la collaborazione di Smile Puglia, Città di San Severo e Spi Cgil, il Sindacato dei Pensionati. Titolo dell’incontro è “Di generazione in generazione: una Comunità che apprende”.
Nello specifico, sarà presentato il progetto incentrato su “L’invecchiamento attivo come strumento di inclusione e formazione per costruire nuove opportunità”.
“San Severo è sempre stata una delle realtà più dinamiche della Capitanata e lo è ancora”, ha spiegato Alfonso Ciampolillo, segretario SPI Cgil Foggia. “Quel dinamismo è il frutto di una realtà sociale caratterizzata da un forte spirito d’iniziativa e, spesso, da una proficua propensione alla collaborazione intergenerazionale: i giovani possono insegnarci moltissimo e qualcosa possiamo restituire loro non solo in termini di esperienza. Vogliamo costruire sinergie che mettano a sistema quel dinamismo in modo nuovo, scommettendo sul senso di Comunità che a San Severo continua a essere molto forte”.

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celle
Oltre 1800 giorni di attività, un percorso con 2mila reperti, decine di scolaresche e moltissimi visitatori

CELLE DI SAN VITO Prima che fosse inaugurato, nel luglio del 2018, sembrava soltanto un sogno, oggi è una splendida realtà, con oltre 1800 giorni di vita vissuta, decine di scolaresche e moltissimi visitatori accolti, grazie a una lunga serie di iniziative ospitate nell’arco di un lustro: il Museo della cultura contadina francoprovenzale di Celle di San Vito si accinge a compiere i suoi primi 5 anni di attività. “Questo museo”, spiega la sindaca Maria Giannini, “unisce idealmente e materialmente le Comunità di Celle di San Vito e Faeto, nel segno della loro comune appartenenza alla cultura francoprovenzale. Non a caso è intitolato a Vincenzo Rubino, fondatore del museo etnografico di Faeto e Celle San Vito situato nella vicina Faeto”. Fu proprio la famiglia Rubino a mettere a disposizione, per la nascita della nuova struttura museale, la collezione di oggetti e antichi attrezzi della cultura contadina francoprovenzale, narrazione di un arco temporale che va dalla seconda metà dell’800 ai primi 50 anni del ‘900.
DONNE CUSTODI E GUIDE ESPERTE. Il museo è ospitato all'interno del palazzo comunale Don Nicola Perrini, meglio conosciuto come il Castello di Celle si San Vito, complesso fortilizio risalente all'inizio del XIII secolo, quando era abitato dai monaci benedettini. Il Museo conserva circa 2mila oggetti della cultura francoprovenzale. È suddiviso in più sezioni: “Casa contadina”, “Le botteghe e la memoria delle mani”, “Vita contadina”. Può essere visitato su prenotazione, contattando il Comune di Celle di San Vito al numero 0881972031. Responsabile e vice-responsabile della struttura museale sono due giovani donne, Virginia Carosielli e Mariangela Genovese, componenti fra l’altro, assieme ad altre quattro donne, dello Sportello Linguistico francoprovenzale. Il Museo aderisce alla Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia e al Sistema Informatico Regionale per il Patrimonio Culturale (SIRPAC). Responsabile e vice-responsabile sono state entrambe nominate dalla sindaca Giannini sulla base dei loro curriculum, sono anche Responsabili dei Servizi Educativi, sempre a titolo gratuito. “Sono brave, competenti, e motivate da una passione civica e culturale che, in questi anni, è stata il motore di tante attività”. Proprio lo Sportello Linguistico ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita del museo e ha continuato a svolgerlo negli anni. Importante, inoltre, è stato il contributo del dottor Pasquale Bloise. Molti dei reperti conservati nel museo sono stati donati dagli abitanti di Celle di San Vito.
LE FOTO DI “C’ERA UNA VOLTA”. Gli attrezzi più antichi, meno conosciuti e più strani sono presentati da didascalie bilingue, italiano e francoprovenzale, con una breve spiegazione. Inoltre si è pensato anche di raccontare alcuni momenti di vita, di lavoro, di quotidianità dei tempi andati, dando la possibilità al visitatore di fare una “immersione” in “C’era un volta”, con splendide foto del passato, donate dall’archivio di Ausilia Pirozzoli, di Aldo Genovese e di alcuni cellesi. “Con gli anni più drammatici del Covid che, speriamo, siano ormai alle nostre spalle, già dalle prossime settimane e poi per tutta l’estate il Museo celebrerà il suo quinto compleanno con un deciso rilancio delle attività”, annuncia la sindaca Maria Giannini.

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Una fiaccolata e una messa di ringraziamento nella Giornata Mondiale del malato

CARLANTINO Sabato 11 febbraio, nella giornata della memoria della Beata Vergine di Lourdes e nella ricorrenza della Giornata Mondiale del malato, la comunità di Carlantino ha voluto celebrare e ringraziare gli operatori socio sanitari. Dalla postazione del 118 di Carlantino, infatti, è partita una fiaccolata terminata con la celebrazione di una Santa Messa a cui hanno partecipato gli operatori socio sanitari.
L’iniziativa è stata organizzata dal parroco di Carlantino, don Ivan Clemente, che ha donato alla postazione del 118 una statuetta della madonnina di Lourdes. “Oggi la Chiesa ricorda una delle più celebri apparizioni mariane, avvenuta a Lourdes – ha dichiarato don Ivan –. Da quel momento le apparizioni si sono ripetute per ben 17 volte e assai numerosi sono i miracoli e le guarigioni miracolose avvenute nel corso degli anni in quel luogo”.
In questo medesimo giorno, viene celebrata da qualche anno anche la Giornata Mondiale del malato, ricorrenza che costituisce un’occasione speciale di attenzione e vicinanza da parte della Chiesa alla condizione degli ammalati e di tutti coloro che si prodigano per alleviare le loro sofferenze, a partire proprio dagli operatori sanitari e da tutti i volontari.
“Gli operatori socio sanitari sono stati in prima linea al fianco di medici e infermieri nel fronteggiare tutte le problematiche legate alla pandemia – ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia –. La stessa pandemia ci ha insegnato quanto siano indispensabili queste figure che vanno rafforzate e valorizzate”.
Il primo cittadino di Carlantino ha voluto sottolineare come, per quasi 20 anni, la categoria degli operatori socio sanitari ha avuto poca importanza per le Istituzioni, è stata poco tutelata e poco ascoltata, nonostante rappresenti il primo interfaccia con i pazienti, ancora prima degli stessi medici e infermieri.
I cittadini di Carlantino hanno voluto dimostrare la loro vicinanza e la loro riconoscenza agli operatori del 118 accompagnandoli durante la fiaccolata e partecipando numerosi alla Santa Messa.

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