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Attualità

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comunesanseveroPIANO PER LE INFRASTRUTTURE PER LO SPORT NELLE SCUOLE: IL COMUNE CHIEDE UN FINANZIAMENTO DI 1 MILIONE E 500 MILA EURO PER LE SCUOLE RODARI E PETRARCA.


Il Comune di San Severo ha candidato due proposte progettuali previste dall’avviso pubblico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Investimento 1.3: “Piano per le infrastrutture per lo sport nelle scuole”, finanziato dall’Unione Europea.

La Giunta Comunale, su proposta dell’Assessore ai LL.PP. Luigi Montorio e del Vice Sindaco Salvatore Margiotta, ha approvato due importanti delibere: la candidatura per la realizzazione di una palestra coperta ad uso scolastico presso la scuola elementare “Rodari” di Via Ponchielli – Via Giuseppe Verdi e la candidatura per l’intervento di realizzazione di un’area sportiva all’aperto in area di pertinenza scolastica della Scuola Media Francesco Petrarca in Via Togliatti.

Si tratta di due candidature di finanziamento per circa un milione e mezzo di euro: 991 mila euro circa per la scuola Rodari e 492mila euro circa per la scuola Petrarca. Le proposte progettuali del Comune di San Severo sono state redatte dall’ing. Angelo Di Nauta e dal geom. Luigi De Matteis funzionari della IV Area OO.PP.

Il Responsabile Ufficio Stampa
Michele Princigallo

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evasioneStato di agitazione e protesta unitaria di lavoratrici, lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali

FOGGIA La proclamazione dello stato di agitazione e una manifestazione di protesta unitaria, lunedì 7 marzo 2022. Le lavoratrici e i lavoratori degli Istituti Penitenziari di Lucera, Foggia e San Severo manifesteranno dalle ore 10 del 7 marzo davanti all’Istituto Penitenziario del capoluogo. Ad annunciarlo, con una nota stampa congiunta, sono le organizzazioni sindacali di categorIA OSAPP, SINAPPE, UIL P.A., FNS CISL, USPP, FSA-CNPP ed FP CGIL.
STATO DI ABBANDONO. Lavoratrici, lavoratori e organizzazioni sindacali protestano “contro lo stato di abbandono in cui versa il sistema carcerario italiano negli ultimi due anni. Gli Istituti Penitenziari di Lucera, Foggia, San Severo e i relativi Nuclei traduzioni sono al limite del collasso, con carichi di lavoro non più fronteggiabili con gli attuali organici, ben al di sotto delle piante organiche già sottodimensionate e falcidiate dalla Legge Madia, con inevitabili ripercussioni sulle pessime condizioni lavorative ed organizzative dei poliziotti penitenziari. Carenze di organico sopperite dall’Amministrazione con un esorbitante ricorso al lavoro straordinario, talvolta fino (e spesso oltre) a 50 ore lavorative mensili, senza nemmeno la necessaria copertura finanziaria, ricorso che ormai è diventato regola per fronteggiare la costante emorragia di personale e l’esponenziale aumento dei carichi di lavoro”. Il Personale di Polizia Penitenziaria con sempre maggiore frequenza è costretto a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente, con evidenti e inevitabili ripercussioni sullo stress lavoro-correlato. Gli agenti sempre più spesso sono costretti ad espletare turni di servizio superiori alle 9 ore di lavoro, anche nei delicati servizi di piantonamento nei reparti ospedalieri, con mancato rispetto dei tempi di recupero psicofisico.
LE AGGRESSIONI. Negli ultimi mesi, le aggressioni da parte dei detenuti sono divenute una costante. Una situazione ignorata dal Ministero della Giustizia. Un problema drammatico che appare non solo irrisolto, ma nemmeno affrontato né sul piano della sicurezza né dal punto di vista della normativa con l’inasprimento delle norme disciplinari dell’ordinamento penitenziario e l’inasprimento delle norme penali. I sindacati riscontrano l’assenza di manutenzione per strutture e fabbricati, con interi settori e servizi dichiarati inagibili da tempo e non ripristinati. In quest’ottica, oramai comune a tutti gli istituti della Repubblica, la situazione degli istituti della Provincia di Foggia è diventata emblematica e per alcuni versi un paradosso. Vi è una carenza endemica per tutti e tre gli istituti, i quali si trovano a fronteggiare, senza alcuna considerazione da parte del Dap, la gestione di una criminalità feroce a Foggia, Cerignola, San Severo e sul Garganica, sempre più preponderante e aggressiva.
SERVONO RINFORZI VERI. “Emergenza fronteggiata da altri ministeri con potenziamento di personale delle varie forze di polizia, cosa che, salvo un intervento deciso sulla Casa Circondariale di Foggia, all’indomani dell’eclatante evasione di massa di due anni fa, ad opera dell’ex capo del Dipartimento Petralia, non sta facendo il Suo Ministero”, scrivono le organizzazioni sindacali rivolgendosi al ministro Cartabia, “tanto che per questo istituto non si è riusciti nemmeno a individuare un nuovo comandante, in pianta stabile, di provata esperienza e in discontinuità col passato, che potesse ridisegnare l’organizzazione del lavoro e restituire motivazione, fiducia sicurezza e metodo di lavoro al personale. La situazione non è migliore per i soli due Direttori presenti per i tre istituti, e non da ultimo per l’estrema carenza di Educatori e personale del comparto ministeri in genere. A questo stato di cose, si aggiunge un’assenza di manutenzione degli istituti che vede il suo apice nella dichiarazione di inagibilità oramai da due anni di parte degli uffici e servizi della Casa Circondariale di Lucera e di parte della Caserma della Casa Circondariale di Foggia. Queste non sono che alcune delle motivazioni di uno stato del sistema penitenziario da lei delineato e, in esso, della Polizia Penitenziaria e aggiungiamo di tutto il personale operante dai Direttori agli Educatori e personale Amministrativo, oramai al collasso, protratto unicamente verso una utopica gestione della pena esterna al carcere. Sotto la sua gestione, Ministro Cartabia, il sistema Carcerario e la Polizia Penitenziaria stanno vivendo uno dei periodi peggiori della storia della Repubblica Italiana. Per questi motivi le organizzazioni firmatarie del presente documento proclamano lo stato di agitazione e l’indizione di una manifestazione di protesta per il 07/03/22 dalle ore 10 davanti all’Istituto Provinciale di Foggia, per esternare tutto il proprio legittimo dissenso e forzare l’immobilismo e l’indifferenza alle problematiche della Polizia Penitenzia da parte sua e del suo Ministero, che riteniamo scientemente responsabile delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria”.

 

 

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uniSulla strumentale e distorta ricostruzione della vicenda legata all’espletamento di una procedura concorsuale fa sentire la sua voce indignata il Rettore Pierpaolo Limone. “La norma non impedisce a un membro del cda di partecipare alle procedure concorsuali; per loro vige il solo sistema dell'astensione. È una lettura volutamente distorta e speciosa che stanno cavalcando alcune testate e persino un parlamentare e per i quali stiamo valutando gli estremi di una querela per diffamazione. In un clima dì caccia alle streghe - prosegue ancora la nota - tutto è corrotto, tutto è riprovevole. Invece ci sono istituzioni che hanno la schiena dritta, che operano con rigore ottenendo risultati visibili. Il paradosso dì questa vicenda è il carattere intimidatorio degli articoli. Il riferimento all' "unico candidato" e al "vincitore all'unanimità", inoltre, è tendenzioso: il concorso in esame è relativo a una procedura espletata in attuazione di un piano ministeriale finalizzato alle progressioni di carriera dei ricercatori a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale già in servizio presso l'Ateneo. Quindi non si tratta di "unico candidato", ma di "unico candidabile" che appartiene ad un ruolo ad esaurimento rispetto al quale il Ministero promuove piani esplicitamente tesi a consentire al maggior numero possibile di persone di transitare nella seconda fascia della docenza universitaria, previa positiva valutazione dei titoli e delle attività svolte. Trovo assolutamente ingiustificati questi attacchi fortemente lesivi dell’immagine di un Ateneo che è impegnato in prima linea nel contrasto a ogni forma di illegalità”.
Con gentile preghiera di pubblicazione o divulgazione.

Area Comunicazione - Ufficio stampa
Università di Foggia

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campo
Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale

La popolazione ucraina ha il diritto di vivere in pace e di indirizzare il proprio futuro come meglio ritiene senza doverne patire le tragiche conseguenze determinate dalla guerra di aggressione della Russia. Ragione per cui è indispensabile l’immediato ritiro delle truppe russe e l’avvio di una seria negoziazione fondata sull’ascolto reciproco.
Fin tanto che ciò non avvenga anche io, insieme all’intero Consiglio regionale, mi appello al Governo italiano e alle istituzioni dell’Unione Europea affinché mantengano ferma la condanna dell’invasione, applichino rigorosamente le sanzioni economiche decise e quelle da decidere, rafforzino l’apparato di difesa ucraino.
E mentre tutto ciò si compie, Italia e Unione Europea devono affrontare con altrettanta serietà e ancor più empatia l’emergenza umanitaria che deriva dall’esodo di massa della popolazione ucraina. Un dramma che, lo ha detto il nostro presidente del Consiglio dei Ministri, deve indurci a ripensare radicalmente il nostro approccio al tema dell’accoglienza di chi fugge dalla guerra. Che sia in Europa o in Asia o in Africa, aggiungo io.
È nostro dovere offrire ospitalità a chi oggi fugge dall’Ucraina; è nostro dovere aprire le frontiere alle migliaia di siriani, afgani, iracheni che stazionano da anni nei pressi delle frontiere europee e sono respinti con disumanità; è nostro dovere accogliere gli africani che quotidianamente sopravvivono alla traversata del Mediterraneo troppo spesso grazie alla sola opera di solidarietà delle ONG.
Sappiamo che anche noi italiani, noi pugliesi saremo chiamati a pagare il conto della guerra radicata nelle mire egemoniche della Russia ed anche questo ennesimo, drammatico evento nefasto, come già è accaduto con la pandemia, deve spingerci a ripensare le strategie economiche per il futuro e ad adottare misure di contenimento del danno nell’immediato.
Se ce ne fosse ancora bisogno, la guerra scoppiata nuovamente nel cuore dell’Europa ci mostra di quante e quali connessioni – economiche, sociali, culturali – vivono le nostre comunità, viviamo noi stessi. È tempo di prenderne atto davvero e comportarsi di conseguenza, accettando la nuova comunità di destino che ci fa pugliesi, italiani, europei, cittadini del mondo.

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cortei«Gli studenti in piazza sono un segnale straordinario. Le nuove generazioni hanno dato una scossa a tutto il paese» - dichiara Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte della Gioventù Comunista (FGC). «La protesta degli studenti contro l’alternanza scuola-lavoro ha rotto il giocattolo dell’unità nazionale del Governo Draghi. Hanno osato mettere in discussione il Governo, il PNRR che investe nuovi miliardi nell’alternanza, il loro modello di scuola basato su un’ideologia aziendalistica e privatistica. Per questo il Governo ha cercato di appiattire le proteste sulla “commemorazione” dei due ragazzi morti; hanno parlato di “infiltrati” e “strumentalizzazioni”, hanno spinto le questure a cercare di ostacolare l’autorizzazione delle piazze senza nessuna ragione di ordine pubblico. Gli è andata male. Migliaia di giovani in tutta Italia che non si rassegnano a precarietà e assenza di diritti oggi danno un esempio di dignità».

Aggiunge Daniele Monopoli studente, rappresentante degli studenti nella Consulta Provinciale degli Studenti di Foggia e militante FGC. Continua: "È ora di rialzare la testa anche nella nostra provincia. Tutto ciò insegna a milioni di giovani che è normale lavorare gratis senza diritti e sicurezza. È solo di pochi giorni fa la notizia della morte di 2 studenti lavorando gratis, in alternanza, e il governo fa finta di niente reintroducendo gli scritti alla maturità. Via questa alternanza che fa comodo solo a imprese e Confindustria!».

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