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telethonGrande successo per il coordinamento provinciale foggiano diretto da Nico Palatella: “Il risultato di un ottimo lavoro per la ricerca”.
Una bella sorpresa è venuta fuori alla convention di Telethon di ottobre 2014 tenutasi a Catania. Il Coordinamento Provinciale di Foggia, diretto egregiamente dal manager Nico Palatella, è risultato nella “top 20” tra i coordinamenti nazionali per risultati ottenuti nel 2013. È fondamentale, per sostenere le attività della Fondazione presieduta, a livello nazionale, da Luca Cordero di Montezemolo, il contributo di tutte le fasce della società civile; dalla rete di volontari che operano sul territorio, fino anche alle varie partnership aziendali aperte, fino infine (ma non di minore importanza) alla rete dei donatori singoli che forniscono il proprio essenziale contributo alla ricerca biomedica eccellente. E in questo senso il Coordinamento di Foggia ha registrato un grandissimo risultato, segno che il territorio di Capitanata, quando stimolato bene, sa esprimere grande solidarietà.
Esce fortificata, dunque, la struttura foggiana dal meeting organizzato a Catania e convinta che il percorso intrapreso è quello giusto e, sebbene non nasconda le difficoltà di un momento storico non proprio favorevole economicamente, registra passi da gigante. “La classifica parla dell’insediamento, per raccolta fondi, nei primi 20 coordinamenti di tutta Italia – commenta il presidente provinciale Nico Palatella - e questo non può che renderci orgogliosi del lavoro svolto. La ricerca ha bisogno dell’aiuto di tutti e il nostro compito è soltanto quello di sensibilizzare una solidarietà già molto ben radicata nel nostro territorio.”
Ufficio Stampa Coordinamento Provinciale Telethon Foggia

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antiracket ultimo logoAssociazione Antiracket Capitano Ultimo
“Humiliter-Humilium”

Solidali con il fratello del Gambia. Foggia non è razzista. Urge legalità e civiltà

L’Associazione Antiracket Capitano Ultimo-ONLUS esprime tutta la propria solidarietà al fratello cittadino del Gambia ospite del progetto Sprar, vittima della vile aggressione avvenuta ieri a Foggia su via Manfredonia.
Come spesso accade ci accorgiamo di avere un’umanità soltanto quando vengono scosse le anime nel più profondo sentimento esistenziale. Tuttavia, prima di arrivare a questa redenzione morale, come al solito, si è fatta propaganda e istigazione alla violenza contro immigrati giunti nel nostro Paese e in questo caso nella Città di Foggia. Ora paghiamo il frutto di una campagna di istigazione alla violenza che ha portato 5 persone (si ipotizza Foggiani), prive di coscienza civica, a massacrare di botte un proprio simile, perché di questo si tratta. Qualora questo venisse confermato, sarebbe un’altra macchia indelebile sulla già martoriata storia recente della “nostra” Città. Siamo convinti che per questi aggressori non resta che vergognarsi e trovare un briciolo di sensibilizzazione nel mettersi dall’altra parte. C’è da comprendere che non tutti gli uomini che giungono nel nostro Paese delinquono; basti pensare che ci sono uomini che hanno lasciato le proprie terre devastate da guerre di potere, confidando di approdare in terre civili dove l’accoglienza è alla base di una civiltà che si rispetti. Civiltà che va che purtroppo, e spesso, si ritorce verso persone dalla pelle nera e che vengono etichettati brutalmente con epiteti offensivi e razzisti. Dare del “black monkey” (scimmia nera) a una persona è la cosa più vergognosa, amorale e incivile che un suo simile può fare.
Noi ci riferiamo a quegli uomini, protagonisti di quel teatro dello scempio: sappiate che il Signore non ha giurisdizione per cui un atto di pentimento sarebbe la logica più umana in un contesto devastato dalla parola RAZZISMO.
Foggia non è questa. Foggia non è solo Criminalità organizzata. Foggia non può e non deve essere debole con i forti e forte con i deboli. Infine, auspichiamo una presa di posizione da parte di tutte le Istituzioni cittadine affinché simili comportamenti non abbiano a ripetersi.

Comunicato Stampa

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silvis«Foggia è una città dove i nomi delle famiglie mafiose non si dicono neanche in famiglia, la gente ha paura. E' una città massacrata dagli omicidi anche da chi non ha pagato il pizzo. Sul caso Foggia non c'è il focus di nessuno, nessuno ne parla. C'è bisogno che la stampa ne parli. Non dobbiamo aspettare stragi dove muoiono innocenti».

Queste sono solo alcune delle parole, talaltro dure e veritiere, che il Questore di Foggia, il Dott. Piernicola Silvis, ha detto a Bari, il 28 giugno di quest’anno, innanzi la Commissione d’inchiesta per le intimidazioni mafiose del Senato della Repubblica. Verità talmente palesi che finanche i muri di una città come Foggia conoscono. Parole, anzi fatti che non riescono ad emergere e che spesso non si dicono. A Foggia, per chi non l’avesse compreso, c’è una cosca malavitosa, più cruenta di altre operanti nella penisola: la cosiddetta famigerata “Società foggiana”. Questa ricatta, estorce, intimidisce, rapina, ammazza, si inocula nelle pubbliche amministrazioni controllandole. E nessuno ne parla. Nessuno, finanche il giorno della celebrazione di due importanti processi, ne parla. L’inizio del processo Corona (della mafia foggiana della “Società”) e quello Dirty Bomb (mafia sanseverese) sono passati inosservati da chi dovrebbe informare l’opinione pubblica. Dai media neanche una parola, né 10 battute scritte. Tuttavia il problema è sentito dalla popolazione che chiede giustizia, legalità. Lo fa attraverso i social network. Ma non basta poiché oltre a essere in pochi, lo spazio è limitato. Le uniche persone che hanno puntato i riflettori sull’inizio dei due processi sono state quelle dell’Associazione Antiracket “Capitano Ultimo” e il sottoscritto. Pochi ma buoni, ma pur sempre pochi. E Silvis lo evidenzia, esteso per tutto il fenomeno mafioso locale, riferendosi all’assordante silenzio dei media. Ciononostante c’è da porre in evidenza che, grazie all’audizione del Questore, da qualche settimana il fenomeno mafia foggiana è sobbalzato improvvisamente alla ribalta su alcuni giornali nazionali. Ne ha parlato e ne parla “Il Fatto Quotidiano”, “Repubblica”, Rete4 con la trasmissione “Terra”, tracciando ciò che Silvis ha detto. È vero, ci voleva un’audizione per svegliare chi si è assopito in questa terra di Capitanata. Ciò è grave perché la legalità dev’essere parte integrante di una collettività che la vuole debellare. A dirla tutta sul problema si era già espresso un portale d’informazione online. “Linkiesta” ha fiutato laddove nessuno vuol metterci il naso e ha fatto bingo. «Al momento, una delle realtà più preoccupanti –ha scritto Linkiesta- è quella foggiana, dove non arrivano le “collaborazioni” di Sacra Corona Unita, ‘Ndrangheta, Camorra o Cosa Nostra, ma arriva una mafia autoctona che tiene in mano il territorio e si infila pure negli appalti pubblici, nel riciclaggio di denaro nei centri scommesse, nelle aziende del fotovoltaico, passando per le più classiche estorsioni e spaccio di droga. A farla da padrone c’è la “Società foggiana”, come ha denunciato anche il Questore Piernicola Silvis».
Sinteticamente riporto alcuni passi salienti dell’audizione del Questore Piernicola Silvis presso la Commissione d’inchiesta Antimafia del Senato della Repubblica, che potrete ascoltare sul video pubblicato dopo quest’articolo. Silvis ha detto: «In questi territori ci sono spinte delinquenziali affinché si modifichino gli assetti direzionali politici di un’amministrazione piuttosto di un’altra. Territorio devastato dalla criminalità di tutti i tipi. C'è un'illegalità diffusa che fa paura, microcriminalità scatenata. Abbiamo un Gargano che ricorda le terre sarde con organizzazioni criminali che estorce tutti. A Foggia, 160mila abitanti, c'è un'associazione criminale chiamata la "Società" che è una vera e propria associazione per delinquere di stampo mafioso ex 416 bis, commette omicidi efferati, commette estorsioni violente cui tutta la città è estorta, dove tre/quattro bande di gangster si spartiscono il territorio e spesso vanno in conflitto tra loro e si sparano e si ammazzano. E' una città massacrata dagli omicidi anche da chi non ha pagato il pizzo....dove la gente ha paura. Foggia è una città dove i nomi delle famiglie mafiose non si dicono neanche in famiglia, la gente ha paura. Sul caso Foggia non c'è il focus di nessuno, nessuno ne parla. C'è bisogno che la stampa ne parli. Non dobbiamo aspettare stragi dove muoiono innocenti. E' un territorio dove bisogna aprire un focus nazionale. A Foggia non abbiamo una DDA, ci vorrebbe e come se ci vorrebbe. Nelle amministrazioni pubbliche e anche oltre ci sono (Silvis si riferisce a infiltrazioni mafiose)… basta. Però… ci sono. Ma non… . Ci sono. Lo sappiamo perché abbiamo indagini in corso su cui ovviamente non potrò dire una parola…. . Le infiltrazioni ci sono… Attenzione, a Foggia non possiamo aspettare il morto come sempre succede in Italia per poter dire a ma Foggia c’era ma nessun ci ha detto…».



NICO BARATTA

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ospedalesangiovanni


La realtà virtuale al servizio della chirurgia del fegato

• Cofinanziato dal bando Apulian ICT Living Labs della Regione Puglia, realizzato da MASMEC S.p.A Modugno (Bari) con l'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) e l’ISBEM-Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo di Mesagne (Brindisi)
• Il prototipo consentirà al chirurgo una maggiore precisione grazie alla visualizzazione di strutture anatomiche difficilmente individuabili con tecniche chirurgiche tradizionali
• Aprirà i lavori l'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Loredana Capone
• In chiusura, alle 17.30, la sessione dimostrativa del prototipo

Giovedì 30 ottobre alle 14.30, nella sala congressi dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, si svolgerà il workshop conclusivo del progetto LAPIS "Innovazioni tecnologiche in chirurgia epatica: sistemi di navigazione".

LAPIS è un sistema di navigazione per l'interventistica mini-invasiva che utilizza tecniche avanzate di elaborazione delle immagini e di realtà virtuale adattate alle specifiche esigenze della chirurgia del fegato. Grazie al prototipo, il chirurgo avrà la possibilità di vedere in tempo reale la posizione di uno o più strumenti chirurgici in un ambiente virtuale tridimensionale ricostruito a partire dalla scansione tomografica dell’addome, con il vantaggio di aumentare il suo campo di vista rispetto alle procedure tradizionali o con guida endoscopica. La finalità è quella di consentire al chirurgo di visualizzare strutture anatomiche difficilmente individuabili durante l'intervento con tecniche tradizionali, a tutto vantaggio della precisione dell'atto chirurgico.

Il progetto, cofinanziato dalla Regione Puglia nell'ambito del bando Apulian ICT Living Labs - P.O. FESR PUGLIA 2007-2013, vede la partecipazione, in qualità di capofila, di MASMEC S.p.A., azienda specializzata in automazione industriale e sistemi biomedicali di Modugno (Bari), affiancata dall' “utente finale" rappresentato dall'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza (San Giovanni Rotondo) e dal "partner scientifico" ISBEM-Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo di Mesagne (Brindisi).

L'obiettivo del consorzio alla base del progetto LAPIS è la costituzione di un “Living Lab”, un nuovo approccio alle attività di ricerca e innovazione dove gli utenti finali partecipano attivamente al processo di sviluppo e sperimentazione di nuove soluzioni. Questi progetti prevedono l'istituzione di un partenariato pubblico-privato in grado di rispondere con l'innovazione tecnologica alle sfide che, nel caso del progetto LAPIS, riguardano l'inclusione sociale.

Per l'Ospedale di San Pio, il responsabile scientifico del progetto è il dott. Matteo Scaramuzzi che opera in collaborazione con i colleghi della Unità di Chirurgia Addominale, unitamente al dott. Antonio Cisternino, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche. Il progetto vede inoltre la partecipazione dell'Unità Sistemi Informativi, Innovazione e Ricerca dell'Ospedale, nella persona del dott. Francesco Giuliani.

Il programma dell'evento prevede l'introduzione e i saluti del direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Antonio Cisternino, del direttore generale Domenico Crupi, del direttore sanitario Domenico Di Bisceglie, del Rettore dell’Università di Foggia Maurizio Ricci e dell'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Loredana Capone. Il workshop, aperto a tutti i professionisti interessati, proseguirà poi con gli interventi delle aziende coinvolte, dei rappresentanti di Innova Puglia (Ing. Francesco Surico), Confindustria Bari-BAT (Dott. Michele Vinci), ISBEM (Prof. Alessandro Distante, Dott. Marco Benvenuto) e di relatori che operano in istituzioni sanitarie all'avanguardia nell'utilizzo di tecnologie in chirurgia epatica (Prof. Guido Torzilli – IRCCS Humanitas, Prof. Felice Giuliante – Policlinico Gemelli).

In chiusura, alle 17.30, ci sarà la sessione dimostrativa del prototipo.

COMUNICATO STAMPA

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STARAgroEnergy 2Scenari tecnologici per la gestione dei fanghi di depurazione. L'incontro rientra nelle attività di “stakeholder networking” affidato ad AFORIS.

In mattinata nell'ambito del servizio di stakeholder networking affidato all'Agenzia di formazione e ricerca per lo sviluppo sostenibile AFORIS (impresa sociale), una delegazione di dirigenti dell'Acquedotto Pugliese SpA guidata dall’amministratore unico prof. Nicola Costantino e dal Direttore generale dott. Nicola Di Donna farà visita al Facility centre STAR sulle bioenergie e sui biomateriali (situato zona industriale di Foggia), realizzato nell'ambito del progetto di ricerca europeo STAR* AgroEnergy dell'Università di Foggia coordinato dal prof. Massimo Monteleone. Inaugurato lo scorso aprile ed ormai avviato alla sua piena produttività, il Facility centre – struttura unica in Europa per caratteristiche e potenzialità scientifiche – è dedicato alla caratterizzazione chimica e merceologica di biomasse con alcuni "impianti pilota dimostrativi" (fotobioreattore per la coltivazione delle microalghe, compostatore, gassificatore, pirolizzatore, digestore anaerobico) fra loro integrati con un'ampia gamma di nuove ed avanzate strumentazioni analitiche. «La visita guidata dei vertici dell'Acquedotto Pugliese – spiega il prof. Massimo Monteleone – innanzi tutto ci permette di mostrare i progressi del progetto STAR* AgroEnergy e gli investimenti dell'Università di Foggia nel campo della ricerca scientifica abbinata allo sviluppo sostenibile, in secondo luogo ci permette anche di ipotizzare una partnership con l'AqP appunto per la gestione dei fanghi di depurazione. Noi siamo pronti a qualsiasi eventualità, tenendo conto che proprio da questi confronti possono nascere ipotesi collaborative destinate a cambiare radicalmente le abitudini del nostro territorio».
La visita guidata di lunedì prossimo, infatti, si configura come momento di approfondimento e confronto in tema di progettazione, valutazione e calibrazione tecnologica di filiere agro-energetiche, legate alla caratterizzazione, riutilizzo e valorizzazione dei fanghi derivanti dai processi della depurazione delle acque reflue, nell’ottica di un sistema idrico integrato. «E’ noto l’impegno dell'Università di Foggia – conclude il prof. Massimo Monteleone – in questa fase di rilancio delle attività di ricerca e sviluppo industriale con Horizon 2020 ed i relativi bandi legati ai cosiddetti Cluster tecnologici. Il gruppo di ricerca STAR è significativamente impegnato con tutti gli operatori regionali del settore del compostaggio». L’iniziativa è sostenuta dal Consorzio pubblico–privato Energy demonstration and education network EDEN (presieduto dall'Università di Foggia che gestisce, presso l’incubatore di Candela, il Centro energetico dimostrativo ed educativo della Regione Puglia) e dal Club Emas ed Ecolabel Puglia.

Per ulteriori informazioni:
STAR* Integrated Research Unit UniFg
www.star-agroenergy.eu; star.7fp@gmail.com; Tel.: +39.0881.338422 – 423
prof. Massimo Monteleone, coordinatore STAR AgroEnergy tel.: 329.8798604


Davide Grittani
Portavoce dell'Università di Foggia

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