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Politica

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vincenzo rizziQualità delle acque in uscita dal depuratore di Foggia
Presso l’ assessorato all’ambiente abbiamo ritirato le copie dei documenti relative l’accesso agli atti che abbiamo fatto per verificare la qualità delle acque in uscita dal depuratore di Foggia.
Nello sfogliare i documenti ci siamo accorti che la documentazione non è archiviata nel migliore dei modi, soprattutto per quando riguardante le analisi che provengono dall’ARPA Puglia, infatti, nella cartella non erano presenti la maggior parte dei dati relativi alle analisi del 2014.
Questa è una cosa gravissima perché ci lascia pensare che la tecno struttura del Comune non si preoccupa di valutare i dati che arrivano da un altro ente deputato ad analizzare se le acque rispettano le tabelle di legge o meno.
Dalle analisi pregresse risultano valori altissimi relativi alle contaminazioni di escherichia coli. Questa disattenzione da parte dei dipendenti Comunali è gravissima. E’ opportuno che il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente istruiscano i dipendenti su come utilizzare e archiviare i dati, e segnalare eventuali provvedimenti da intraprendere quando i parametri di legge non vendono rispettati.
Da non sottovalutare che le acque del depuratore ancora oggi vengono utilizzate in maniera abusiva per irrigare i campi, in particolare ortaggi, nonostante, come già detto, sono fortemente inquinate.

Video: http://youtu.be/UThBMKk8YVI


Vincenzo Rizzi

Comunicato Stampa

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ok4Interrogazione al Consiglio Comunale

Cos’è l’Iprite? È uno dei gas impiegati come arma chimica nella seconda guerra mondiale, successivamente, per il suo odore caratteristico, fu ribattezzato con il nome di gas mostarda.
E cos’è il Fosgene? È un gas estremamente tossico e aggressivo, incolore dall’odore di fieno ammuffito. Anche questo gas, come l’Iprite, fu utilizzato durante la seconda guerra come arma chimica.
Cosa hanno in comune questi due gas, e come mai suscitano il nostro interesse nonostante siano stati catalogati dalle Nazioni Unite come armi di distruzione di massa le cui produzioni e stoccaggi furono messi al bando dalla Convenzione sulle Armi chimiche del 1993?
In realtà sono in pochi a sapere che a Foggia, in via del Mare, in corrispondenza del cartello “Foggia città denuclearizzata”, all’interno della recinzione dei terreni dell’I.P.Z.S. (Cartiera)durante la seconda guerra mondiale, c’era una fabbrica che produceva tali armamenti, e pare che i suoi resti e il sito della fabbrica abbandonata non siano stati mai bonificati e che per questo, ancora oggi, si corra il rischio di poter venire a contatto con i veleni che produceva.
Alcuni studiosi ipotizzano che la presenza della fabbrica nel nostro territorio fu una delle cause dei furiosi bombardamenti dell’estate del 1943 da parte degli alleati.
La fabbrica oggi abbandonata, realizzata nel 1941 dai fascisti sotto la guida di esperti tedeschi (spacciata per fabbrica di birra) entrò in funzione nel 1943 per essere distrutta nello stesso anno, prima della ritirata dei Nazisti, sorge a ridosso di un centro abitato, ed è circondata da campi agricoli.
In un documento storico rinvenuto negli anni ’90 compaiono indicazioni minuziose su come si doveva procedere alla distruzione della “fabbrica della morte” che fu ordinata dall’alto comando tedesco. Il sito venne distrutto il 26 settembre del 1943. La scelta di questo giorno, in cui il
vento non soffiava verso le linee nemiche distanti circa 10 Km, aveva il preciso intento di evitare che da esse potesse partire un contrattacco pensando che l’odore fosse dovuto ad un attacco chimico. La distruzione della fabbrica avvenne senza preoccuparsi minimamente di evitare
la contaminazione dei resti e dell’area circostante, anzi furono posti dei cartelli che occultavano la reale natura della fabbrica. Ovviamente gli alleati non tardarono a comprendere di cosa si trattasse.
Presso l’archivio di stato di Foggia, è possibile reperire il carteggio con il quale il prefetto di Foggia nel 1948 tentò di adoperarsi per la bonifica del sito, utilizzando gli stessi operai che vi avevano lavorato, ma tale proposta non fu accolta dal Ministero della Difesa non ritenendo
idoneo l’utilizzo di semplici operai per bonificare il sito, data l’elevata pericolosità. Ci sono testimoni che raccontano che per molti anni in tutta l’area che circondava la fabbrica non crebbe mai erba.
Dal Blog di Gianni Lannes http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/04/armi-chimiche-duefabbriche-segrete.html, giornalista che si è già occupato della vicenda della fabbrica denunciando gli orrori presenti nel nostro territorio, si può leggere un documento che fu inviato al prefetto del capoluogo di capitanata in data 11 giugno 1948 a firma del ministro della Difesa.
Dal documento si legge quanto segue:
«Oggetto: Foggia – lavori di bonifica dell’ex centro Chimico Militare – Con riferimento a quanto segnalato con il telegramma a cui si risponde, si fa presente quanto segue: a) - i lavori di bonifica e sgombero macerie e materiali degli ex impianti di produzione aggressivi chimici di Foggia, non possono essere eseguiti che da personale specializzato, in quanto il personale stesso, durante il lavoro, deve essere munito di maschere antigas, guanti e indumenti protettivi, dati che esistono ancora sotto le macerie apparecchi contenenti quantità considerevoli di yprite e di fosgene; b) - i menzionati aggressivi, per il modo col quale vennero effettuate le distruzioni dai tedeschi, hanno inquinato, oltre le
parti costituenti gli impianti, anche le macerie dei fabbricati crollati. Questo Ministero, pertanto, dopo attento e ponderato esame della questione, allo scopo di evitare possibili gravi infortuni, è venuto nella determinazione di far effettuare i lavori sopraccennati
da personale di questa A.M., pratico di maneggio delle sostanze tossiche».
Sempre sul blog del giornalista, si legge che i cartelli con i quali si avvisava la popolazione del pericolo furono affissi solo nel 2008.
Ma com’è possibile che a Foggia, nonostante la Costituzione sancisca nell’articolo 32, la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, a distanza di 71 anni ci si debba ancora preoccupare di una fabbrica segreta nazi-fascista che produceva armamenti chimici? Una fabbrica che produceva in media una tonnellata di iprite al giorno, oggi è in uno stato di totale abbandono, e nonostante i terreni, dal suolo al sottosuolo furono contaminati, oggi non sono ancora pervenute notizie sull’avvenuta bonifica del territorio con il conseguente grave rischio di salute per i residenti e per chissà quante altre persone, considerando che l’area in questione è un terreno agricolo.
Il giorno 17 gennaio 2015 Il giornalista G. Lannes terrà presso la sala conferenza della libreria Ubik un convegno organizzato dall’Associazione di cittadini attivisti “FoggiAttiva” per informare la cittadinanza della fabbrica occulta creando nel contempo un dibattito sulla questione.
Il Consigliere Comunale Vincenzo Rizzi, su richiesta di FoggiAttiva si è fatto portavoce in Consiglio Comunale di un’interrogazione nella quale intende chiedere al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e all'assessore all'Ambiente di procedere ad istituire un tavolo tecnico con
tutte le autorità competenti (Arpa, ASL, Istituto Superiore della Sanità, IZP, ecc.) allo scopo di verificare se sussistono pericoli oggettivi per la salute pubblica e nel caso, di procedere ad una bonifica del sito.

Di Katia Basile

Vincenzo Rizzi – Consigliere Comunale Foggia

Comunicato Stampa

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dinomarinoInvece di continuare a chiacchierare e criticare l'Amministrazione

“Il consigliere regionale Dino Marino, invece di continuare a diffondere pensieri e illazioni avrebbe potuto chiedere già nei mesi scorsi attraverso un quesito scritto alla Regione Puglia se quell'area indicata per la realizzazione del progetto “Villaggio Vita Sana” rientra o meno nell'oasi faunistica. Invitiamo noi il consigliere Marino, che si erge a paladino della verità, a verificare presso l'Ente regionale l'esistenza o meno di vincoli paesaggistici”.
Così dall'Amministrazione Comunale il sindaco Francesco Miglio e l'assessore all'Urbanistica, Luigi Montorio, rispondono alle critiche del consigliere regionale del Pd.
“Il Piano Faunistico Regionale – spiega l'assessore all'Urbanistica, Luigi Montorio – nonostante fosse in scadenza è stato prorogato alla data del 21 luglio 2015 con una delibera della giunta regionale n. 1400 pubblicata nel bollettino ufficiale regionale n. 102 del 29 luglio 2014. A questo punto il consigliere regionale, eletto dai cittadini proprio per rappresentare le ragioni del territorio in Regione, invece di scagliarsi contro l'Amministrazione Comunale che non ha potere, avrebbe potuto chiedere l'accesso agli atti delle conferenze di servizio e informarsi presso la Regione dello stato delle cose. Comprendiamo però che è più semplice criticare chi governa che impegnarsi, al di là delle appartenenze politiche, per il bene della città”.


Il Portavoce
Marilia Castelli

COMUNICATO STAMPA

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letteraPer le abitazioni anno 2014 per competenza 2013

Le domande di partecipazione al bando per accedere ai contributi ad integrazione dei canoni di locazione per le abitazioni anno 2014 per competenza 2013 devono essere consegnate entro le ore 14.00 dell'8 Gennaio 2015 su appositi moduli in dotazione presso l’ufficio Servizi Integrativi Territoriali del Comune sito in via Dorso, n.27.
Il bando e gli allegati sono pubblicati anche sul sito internet del Comune www.comune.san-severo.fg.it.
Per l'ammissione al bando il richiedente deve possedere un reddito complessivo del nucleo familiare conseguito nel 2013 non superiore all'importo di 12.881,18 euro (pari a due pensioni minime Inps) o un reddito complessivo del nucleo familiare sempre relativo al 2013 (art.2, punto f della Legge n.54/84 con le riduzioni previste dalla legge 457/78 art. 21 e successive modificazioni ed integrazioni) non superiore all'importo di 14 mila euro.
Il richiedente deve essere in possesso inoltre: della cittadinanza italiana o in uno Stato appartenente all'Unione Europea, purché in possesso di attestazione anagrafica di cittadino dell’Unione, o di certificato storico di residenza da almeno dieci anni in Italia ovvero da almeno cinque anni in Puglia.
È necessario inoltre avere residenza nel Comune di San Severo nell’immobile, condotto in locazione come abitazione principale, per il quale si richiede il contributo e deve essere in possesso del contratto di locazione ad uso abitativo nel corso dell’anno 2013 in una abitazione che non rientri tra le categorie catastali Al, A8, A9 e non sia considerata di pregio.


Il Portavoce
Marilia Castelli

COMUNICATO STAMPA

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comunesanseveroLa Giunta Comunale guidata dal Sindaco Francesco Miglio ha dato via libera al proseguimento in città del Corso di primo livello di laurea in Scienze infermieristiche per il prossimo triennio. La questione sarà ora sottoposta al Consiglio Comunale per l’approvazione dell’accordo di programma inteso alla attivazione del corso universitario per gli anni accademici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017, e contestualmente individuare i capitoli di bilancio nei quali allocare le risorse necessarie.

“Tale iniziativa – spiega il Sindaco Francesco Miglio – è finalizzata a conservare tale opportunità strategica territoriale. Il corso di Scienze Infermieristiche in città svolge un importante ruolo sia in termini professionali, ma anche culturali ed economici. Il corso di primo livello di laurea in Scienze Infermieristiche rappresenta infatti un’offerta formativa qualificata sia per i giovani sanseveresi che per i giovani provenienti anche dai comuni limitrofi, e contribuisce con le sue presenze ad incrementare l'indotto economico per gli operatori commerciali”.
Nelle scorse settimane è stata avviata da parte dell’Assessorato alla Cultura, un’attività congiunta, proficua e concreta con l’Università degli Studi di Foggia, nell’ambito della programmazione delle politiche sanitarie e di welfare territoriale, oltre che di sviluppo della collettività amministrata. Il Rettore dell’Università di Foggia ha proposto l’approvazione da parte del Senato Accademico dell'Università, dell’offerta formativa di Ateneo a decorrere dall’anno 2014/2015, con la previsione del corso di laurea in Infermieristica presso la sede di San Severo. Spetterà ora al Consiglio Comunale approvare l'accordo di programma.


Il Portavoce
Marilia Castelli

COMUNICATO STAMPA

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