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Cronaca

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118

Episodio alquanto strano a San Severo. Nessuno si sarebbe accorto della sua morte e tanto meno le cause.
Il corpo di una donna di 76 anni è stato rinvenuto senza vita, in stato di decomposizione, nell’abitazione di via Aporti, ieri pomeriggio.
Oltre alla polizia ed ai sanitari del 118, sul posto è giunta anche una pattuglia della polizia scientifica.
A quanto pare il decesso, della 76enne, potrebbe risalire addirittura ad un anno fa.

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polizia di stato
Ieri pomeriggio la polizia di Foggia, intimava l'alt ad una Peugeot all'incrocio tra Tratturo Camporeale e la circonvallazione. 
Il giovane alla guida del mezzo non si fermava e così ne scaturiva un breve inseguimento. Gli agenti riuscivano a fermare l'auto con a bordo, Matteo Marrone 26enne cerignolano, già noto alle forze dell'ordine. Perquisito il ragazzo, la polizia rinveniva un involucro in cellophane sottovuoto, nel cui interno vi era contenuta della cocaina in pietra, peso della droga 60 grammi circa.
Il 26enne è stato arrestato con l'accusa di  detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

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118Ieri sera due ragazzini di 22 e 23 anni, sono stati accoltellati da un 60enne a Monte Sant'Angelo. 
I due sarebbero colpevoli di aver fatto pipì nei pressi dell'abitazione del 60enne. Una pattuglia di carabinieri in servizio, ha visto un giovane al suolo, riverso, su una scalinata in stato di incoscienza, in una pozza di sangue con le mani che si copriva l’addome. Poco distante i militari notavano l'altro ragazzo, con una vistosa ferita da taglio alla gamba. Il ragazzo riferiva ai carabinieri che un uomo gli aveva accoltellati.
I militari, seguivano le tracce di sangue sulla strada ed arrivavano all’abitazione dell'aggressore. Alla porta il 60enne confessava ai carabinieri: “sono stato io ma sono stato costretto”.
Gli agenti entravano in casa per trovare l’arma dell'aggressione. L’uomo, consegnava ai carabinieri un coltello a serramanico della lungo circa 16 cm. A prima vista, quel coltello non avrebbe potuto causare tali lesioni ai due ragazzi.
I carabinieri capivano che avrebbero dovuto insistere per farsi consegnare l’arma del delitto. L'uomo, allora, tirava fuori da un ripostiglio un pugnale, molto più lungo, circa 30 cm, e 18 cm per la lama.
La causa scatenante dell'ira del 60enne è stata, che i giovani mentre erano vicini a casa sua, avrebbero fatto pipì e l'uomo si sarebbe affacciato accusandoli di essere lì per fare tali cose, come succedeva spesso. A questo punto l'uomo andava in strada per farsi giustizia e sferrava diversi fendenti ai due ragazzini, colpendo uno all’addome e l’altro alla gamba.
L'uomo è ora accusato di tentato omicidio e lesioni personali dolose gravi.
I due ragazzi
, sono stati sottoposti alle cure mediche ed hanno uno, una ferita lieve guaribile in otto giorni, mentre, l’altro è ricoverato in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, anche se le sue condizioni sono preoccupanti.

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vigilidelfuocoLa Polizia Locale interviene per fronteggiare un pericoloso incendio sviluppatosi alle porte di San Severo.

Nei giorni scorsi l’Italia è stata interessata da un caldo molto intenso che ha messo a dura prova la vegetazione dei nostri territori. Infatti si sono sviluppati numerosi incendi che hanno provocato ingenti danni sia alle aree boschive che alle aziende agricole, mettendo a rischio anche alcuni agglomerati urbani i cui abitanti si sono visti costretti ad abbandonare case e strutture ricettive. Gli incendi non hanno risparmiato l’agro di San Severo, tant’è che martedì 11 luglio hanno contemporaneamente interessato due aree, una sulla S.S. 89 e l’altra sulla S.P. 30. Il primo incendio, che si è sviluppato sulla S.S. 89, ha richiesto l’intervento sia dei Vigili del Fuoco che della Protezione Civile.
Il secondo incendio invece è quello che si è sviluppato sulla S.P. 30, in corrispondenza delle due rampe di accesso alla S.S. 16. Qui le fiamme ed il fumo hanno invaso le due rampe, la S.S. 16 e la S.P. 30. Per fronteggiare l’improvvisa emergenza è intervenuta sul posto la Polizia Municipale di San Severo – come ha comunicato il Comandante Magg. Dott. Ciro Sacco al Sindaco avv. Francesco Miglio -, i cui Ufficiali ed Agenti si sono immediatamente attivati per impedire che le fiamme, che stavano già consumando la vegetazione spontanea e gli arbusti presenti lungo i margini della strada, si estendessero alle proprietà private ivi adiacenti. Infatti, poiché i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile erano già impegnati sulla S.S. 89, non era possibile attendere il loro arrivo. Per questo motivo mentre alcuni operatori si preoccupavano di deviare la circolazione, l’Ufficiale addetto al coordinamento ed i restanti operatori provvedevano a rimuovere dalla strada i rami che staccandosi dagli alberi cadevano sulla strada, e a richiedere ausilio a persone della società civile e delle imprese operanti sul territorio.
“In particolare – dichiara il Comandante Sacco - va segnalata l’opera svolta dal sig. Antonio GAGIARDI, classe 1971, e dal personale della ditta SIMEONE. Il primo non ha esitato a mettersi immediatamente a disposizione con il suo trattore e la sua cisterna di 1000 litri, provvedendo in prima persona a domare le fiamme che divampavano sempre più minacciosamente. Altrettanto ha fatto il personale della Ditta SIMEONE, che ha messo a disposizione la propria autobotte, provvedendo a rifornirla di acqua più volte, fino al totale spegnimento del fuoco”.
Appresa la notizia dell’intervento, il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore con delega alla Polizia Locale, dr. Raffaele Fanelli, hanno espresso “A titolo personale e dell’intera Amministrazione Comunale esprimo la più profonda gratitudine all’Ufficiale ed agli Agenti della Polizia Municipale, così come al sig. Antonio GAGLIARDI ed al personale della Ditta SIMEONE. Si deve alla loro abnegazione, tra l’altro esplicitata in mondo assolutamente volontaria e gratuita, se la nostra comunità non ha affatto percepito il grave pericolo corso dai tanti proprietari dei terreni esistenti nella zona interessata dall’incendio”.

Il Portavoce
Michele Princigallo

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118Omicidio a Foggia, di un pregiudicato san severese, Matteo Lombardozzi 50enne. I suoi killer conoscevano bene la vittima e, sapevano che ogni giorno alle 22:00 doveva rientrare nel carcere di Foggia, dov'era sottoposto al regime di semilibertà.
L'uomo era in carcere per precedenti di droga. Il 50enne è stato freddato, lungo la statale a circa 10 chilometri da Foggia, in un piazzale di un’area di servizio, dove lo stesso ha cercato di nascondersi. I suoi killer lo hanno affiancato e sparato lungo la statale, il 50enne per sfuggire ai colpi, ha cercato di scappare verso il distributore all'interno di una tavola calda dell’attività, nel cui interno c'erano ancora dei clienti.
Dalle videocamere di sicurezza del distributore si nota, il fiorino arrivare a forte velocità, seguito dall’auto dei sicari. La vittima cerca di scappare ma viene ucciso con una sventagliata di colpi di kalashnikov e fucile calibro 12, almeno 20 colpi in diverse parti del corpo, specie al torace.
Per gli inquirenti, il 50enne era ritenuto vicino al boss Nicola Salvatore, ucciso insieme alla moglie Isabella Rotondo, lo scorso 24 maggio, nella loro profumeria. 

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