Ancora violenze su delle ragazze. Dopo essersi lasciati, poichè lui l'aveva tradita, ha iniziato a perseguitarla fino a costringerla a cambiare casa.
Dalle indagini effettuate dagli agenti di San Severo, è emerso che il giovane arrestato un 23enne, in più circostanze aveva picchiato la donna, la quale in almeno sei occasioni è dovuta ricorrere alle cure sanitarie.
La coppia si era ormai separata, dopo che la ragazza aveva scoperto che il ragazzo la tradiva.
Da qui l'incubo della ragazza, la quale per evitare d'incontrare l'ex non usciva di casa e, addirittura, cambiava le proprie abitudini, andando a vivere da una zia residente in un'altra provincia.
La vittima, riusciva a trovare la forza di denunciare tutto alla polizia, portando all'atto della denuncia, un cd contenente telefonate di minaccia, parole offensive, messaggi nei quali c'erano foto dell’abitazione della fidanzata e di due fucili da caccia, allo scopo di intimorirla e per dimostrare che lui la osservava permanentemente.
Il 23enne ha inoltre subìto un'altra denuncia da una madre di un ragazzo minorenne che frequentava la ex fidanzata. Aveva minacciato il figlio, di non frequentare più la sua ex.
Cronaca
Questa mattina, intorno alle 10:30, sulla Provinciale 66, a Cerignola, è stato rinvenuto un corpo carbonizzato.
Il corpo carbonizzato della persona, la cui identità non è stata ancora rivelata, è stata trovata all’interno di un’auto, una Volkswagen Polo il cui proprietario rintracciato a casa non era a conoscenza della sottrazione della vettura, è andata in fiamme poco distante dal bivio della lupara, direzione Manfredonia.
Sul posto, sono giunti i vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere le fiamme e bonificato la zona, e le forze dell'ordine.
Duro colpo alla criminalità locale di San Severo. All'alba di oggi, nell'operazione Ares, è stata dimezzata la ramificazione di vari clan.
50 gli arresti effettuati in vari province, i soggetti coinvolti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dalle finalità mafiose.
Tra questi vi sono esponenti di primo piano delle famiglie mafiose La Piccirella e Nardino.
È la prima volta che viene contestata l’associazione di tipo mafioso alla criminalità organizzata sanseverese, riconosciuta come autonoma ed indipendente rispetto alle organizzazioni mafiose operanti a Foggia.
Le indagini, sono partite nel 2015 a seguito di alcuni gravi episodi delittuosi verificatisi a San Severo. Dai quali sono emersi che l'organizzazione aveva un fiorente traffico di stupefacenti gestito dai sodalizi locali con approvvigionamento dall'estero, in primis l’Olanda. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo c'è Giuseppe Vincenzo La Piccirella e Severino Testa, ritenuti ai vertici del clan La Piccirella, nonché Franco e Roberto Nardino, a capo dell’omonimo clan.
Questa mattina alle prime luci dell'alba, poco dopo le 05:30, sulla Provinciale 35, tra Marina di Lesina e Lesina, si è verificato un incidente. Che da una prima ricostruzione dei fatti sembra esser un incidente autonomo.
Le cause sono ancora tutte d'accertare, un'auto è uscita fuori strada, finendo in una cunetta. Il conducente del mezzo è rimasto ferito, il quale è stato poi trasportato dai sanitari del 118 al pronto soccorso di San Severo. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, che hanno bonificato e messo in sicurezza la zona.
Questa mattina, alle prime luci dell'alba di oggi,verso le 06:30, lungo la strada provinciale 25 che collega San Severo a San Marco in Lamis, un'auto con a bordo cinque braccianti agricoli è uscita fuori strada, ribaltandosi su sè stessa.
Dei cinque occupanti del mezzo, uno è morto sul colpo, mentre un altro è morto dopo l'arrivo in ospedale.
I feriti sono stati trasportati agli ospedali di San Severo e San Giovanni Rotondo, dai sanitari del 118.
L'auto, una Lancia Lybra, era guidata da 24enne senegalese, a bordo vi erano altri quattro passeggeri, due 25enni gambiani, un coetaneo della Guinea e un ulteriore cittadino africano in via di identificazione.
A perdere la vita è stato, il passeggero in via di identificazione morto sul colpo, mentre uno dei due gambiani è deceduto successivamente all'ospedale di San Giovanni Rotondo, dove era giunto già in condizioni critiche. Da primi accertamenti, i braccianti risultano regolari sul territorio nazionale e con posizione lavorativa attiva.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono arrivati i vigili del fuoco ed i carabinieri. Il conducente è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale.