Ancora una morte sul lavoro questa mattina, a Monte Sant'Angelo, dove un operaio è morto dopo esser caduto da un'altezza di circa 10 metri, ne cantiere in cui stava lavorando.
L'operaio un 54enne della provincia di Caserta, è morto all’ospedale di San Giovanni Rotondo, dove era stato trasportato subito dopo l'incidente.
Purtroppo le ferite riportate, sin da subito considerate gravi, e i traumi riportati, non hanno lasciato scampo al 54enne. L'uomo è morto poco dopo le 12:00.
L'operaio stava effettuando lavori di messa in sicurezza di un muro di contenimento in località Poggio del Sole del comune di Monte Sant’Angelo. La vittima lavorava per una ditta della provincia di Benevento, ed era regolarmente assunto. Ancora da chiarire la dinamica dell'incidente.
Cronaca
Ieri pomeriggio all'altezza del casello autostradale di Cerignola, un autotrasportatore è stato derubato del carico di mandorle.
Il conducente del tir che trasportava mandorle, è stato affiancato da un'auto di grossa cilindrata, con a bordo un gruppo di malviventi, i quali armati lo hanno minacciato e costretto a fermarsi.
I quattro banditi, tutti a volto coperto erano armati di fucili e pistole. Costretto a salire sull'auto, mentre i malviventi prendevano il comando del tir, l'uomo è stato poi rilasciato nei campi.
Il mezzo è stato rinvenuto vuoto a Cerignola.
Venticinque condanne per 303 anni e 3 mesi di reclusione. Queste sono le pene richieste, che andrebbero da un minimo di 4 ad un massimo di 18 anni, dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico degli imputati del processo Decima Azione.
Alla sbarra, quasi tutti i vertici degli esponenti della Società Foggiana (tra questi il boss Rocco Moretti del clan Moretti-Pellegrino-Lanza e Roberto Sinesi, ritenuto a capo dei Sinesi-Francavilla). Ricordiamo che furono tutti arrestati nel blitz-capitale del novembre dello scorso anno con l'accusa di associazione mafiosa, estorsioni e rapine aggravate, detenzione illegale di armi e tentato omicidio.
Nel dettaglio, è stata chiesta una condanna a 16 anni e 8 mesi per Rocco Moretti e altrettanti per Alessandro Aprile, 14 anni per Vito Bruno Lanza, Roberto Sinesi, Francesco Abbruzzese, Francesco Pesante e i fratelli Ciro e Giuseppe Francavilla.
18 anni di reclusione per Francesco Tizzano, 16 anni per Ernesto Gatta e Massimo Perdonò. Chiesti 4 anni per Angelo Abbruzzese, 12 anni a testa per Luigi Biscotti, Emilio Ivan D’Amato e Leonardo Lanza e Savino Lanza e 6 anni per Domenico D’Angelo.
6 anni e 8 mesi per Antonio Miranda e Raffaele Palumbo, 10 anni per Alessandro Moretti nipote di Rocco, Cosimo Damiano Sinesi e Antonio Salvatore, 10 anni e 8 mesi per Fausto Rizzi, 12 anni anche per Francesco Sinesi e Patrizio Villani.
La mattina del 14/12/2019 si è trovato dinanzi ad un borsello pieno di contanti dal valore di circa 20'000 Euro, completamente incustoditi nel suo ristorante di proprietà.
"Dopo gli avvenimenti incresciosi accaduti ad ottobre nella recente stagione turistica del Santuario di San Pio, questo è un esempio di redenzione di cui essere orgogliosi.
Riprendiamoci la correttezza, la buona volontà e la professionalità di noi imprenditori, viviamo in un territorio splendido diamogli la dignità che gli spetta.
Manteniamo alto l'orgoglio dell'accoglienza a San Giovanni Rotondo!"
Scrive sul suo profilo Gianluca Sollazzo, proprietario di un noto ristorante situato nella parte alta della città di San Pio dopo una vicenda a lieto fine che è capitata questa mattina nella sua sala:
"Gino Latino, il nostro storico responsabile di sala, aveva notato un borsello a tracolla abbandonato all'attaccapanni del mio ristorante, era ormai orario di chiusura e nella sala gli ultimi ospiti stavano terminando il loro pranzo.
Ricordavo che un ospite affezionato ed esigente aveva un borsello simile.
Avevo il suo numero diretto perché l'anziano signore per gravi problemi di salute stava cercando di trasferirsi presso la nostra ridente cittadina e mi aveva chiesto dei contatti per valutare un appartamento in cui traslocare. L'ho subito contattato per accertarmi che l'oggetto ritrovato fosse il suo, e con tutta indifferenza il signore mi rispondeva di avere tutto con se. Intanto la sala si svuotava e del proprietario non c'era alcuna traccia, al ché descrivendogli il borsello lo incitai a ricontrollare con attenzione.
Dopo qualche minuto mi invitava a controllare in una delle tasche se all'interno ci fossero i suoi documenti, ricordavo bene, era proprio il suo borsello!
All'interno aveva i risparmi di una vita, ho pensato. Conoscevo la sua situazione salutare, si era confidato con me nei giorni precedenti durante i suoi consueti pranzi.
La cosa che ha spiazzato me e la mia brigata, e che spiazzerebbe chiunque si trovasse in questa singolare situazione, è stata la sua reazione al momento della restituzione.
Faccio una piccola premessa, siamo abituati agli stati d'animo con cui ospiti e turisti si approcciano a noi, le situazioni personali di chi approda in questa città non sono delle migliori, per fare questo lavoro occorrono qualità adeguate e bontà d'animo. Il nostro non è turismo di svago, e non è affatto una passeggiata riuscire a dare soddisfazione a questo target del settore turistico.
San Giovanni Rotondo accoglie e ospita turisti bisognosi di affetto e comprensione, molti hanno storie inenarrabili alle spalle ed il signore in questione sta affrontando una storia davvero difficile, sia da un punto di vista familiare che da un punto di vista di salute, quest'ultima seguita con attenzione e competenza dai nostri medici di Casa Sollievo della Sofferenza. Ragion per cui il signore con esigenze alimentari importanti, dopo le visite giornaliere sovente viene a pranzo da noi.
La risposta che abbiamo ricevuto al momento della restituzione del "pesante" borsello è stata:
"un giorno di questi dimenticherò anche la mia testa" ed ancora con la testa tra le nuvole, in tutta nonchalance ha ripreso il suo borsello, ci ha dato le spalle ed è andato via.
Dopo alcuni istanti di gelo, con le facce ancora basite mie e del responsabile di sala, ci siamo ripresi ed abbiamo ricostruito l'intera faccenda, dopo aver digerito la noncuranza del signore nell'impaccio dell'imbarazzo, dinanzi ad una dimenticanza che gli sarebbe potuta costare cara, ci siamo augurati di incontrare la stessa buona fede sulla nostra strada, magari proprio quando siamo distratti dalle difficoltà che la vita ci mette davanti, momenti in cui non ci curiamo delle nostre faccende materiali perché abbiamo ben altro a cui pensare.
In quel settantenne ci abbiamo visto un padre o un caro nonno in un momento di confusione, distrazione che gli sarebbe potuta costare una vita di risparmi! "Ama il tuo prossimo come te stesso" questo ci ha ricordato il Santo Padre Pio e questo attuiamo nella realtà di tutti i giorni!
San Giovanni Rotondo ha varie sfaccettature nel bene e nel male e vogliamo che i gesti di cuore abbiano la stessa attenzione dei fatti meno nobili a cui abbiamo assistito durante l'alta stagione.
Questo è il modo più bello di concludere il nostro anno in questo santo periodo di Natale, siamo fieri del nostro lavoro e di poter dare contributi positivi che possono migliorare l'immagine del nostro territorio.
Gianluca Sollazzo
Un 61enne di Monte Sant’Angelo, titolare di un noto ristorante del posto è stato arrestato perché alimentava l'attività commerciale e casa sua con l'elettricità sottratta alla rete elettrica con un ingegnoso allaccio abusivo.
Durante un normale controllo all'attività, si erano insospettiti quando, avendo fatto staccare il contatore per procedere in sicurezza ad una verifica, avevano notato che sia la luce che gli utensili elettrici continuavano a funzionare, evidentemente alimentati da una diversa fonte di energia.
Grazie a particolari strumentazioni tecniche fatte arrivare sul posto, i carabinieri hanno scoperto che il ristoratore, aveva collocato ad oltre un metro sotto terra un cavo che, collegato a distanza alla rete, ne sfruttava l'energia elettrica, in modo da eludere eventuali controlli speditivi dell'Enel.
I tecnici della società di distribuzione hanno stimato che il furto continuato poteva esser iniziato forse cinque anni fa, con l'appropriazione di energia elettrica, per un valore di oltre 85.000 euro.