I carabinieri di San Marco, hanno fermato un fiorente commercio di spaccio che avveniva nei pressi di una fermata dell’autobus.
La zona piena di persone che prendevano i mezzi per spostarsi, tra questi molti giovani e giovanissimi, anche minorenni, a cui si spacciava droga, come: hashish e marijuana.
Visto i notevoli affari, i "clienti" arrivavano anche da San Severo, San Nicandro Garganico, San Giovanni Rotondo e Vieste. In un episodio, è stato sorpreso anche un "acquirente" che arrivava da Campobasso per rifornirsi di droga.
13 le misure di custodia cautelare, nei confronti di altrettanti soggetti, quasi tutti di San Marco in Lamis.
5 le persone finite in carcere, 4 ai domiciliari e altre 4 dovranno presentarsi in caserma. Le indagini sono partite dopo un episodio di spaccio dal quale è stato possibile ricostruire l’intera organizzazione.
L'attività di spaccio avveniva, nei pressi della fermata di un autobus, mentre il deposito della merce veniva creato di volta in volta in zone molto impervie della boscaglia garganica, dove la sostanza stupefacente veniva interrata o nascosta in muretti a secco.
I militari sono riusciti a sequestrare due carichi di marijuana, da 2 e 8 kg.
Cronaca
Un bimbo di 8 anni, è morto ieri mattina, a causa di un malore improvviso. Per avere la certezza della morte, al piccolo sarà effettuata l'autopsia. Florin, questo il nome del bambino potrebbe esser morto per una possibile malformazione cardiaca o una peritonite.
Per prassi, è stato effettuato anche il tampone post-mortem per Covid-19.
La sera prima, il bambino aveva manifestato sintomi quali vomito e diarrea, ma la situazione sarebbe degenerata nel corso della notte, fino all'improvviso decesso avvenuto all'alba in casa. All'arrivo dell'ambulanza, infatti, per il bambino non c'era più nulla da fare.
I carabinieri di Cagnano Varano hanno smantellato un'organizzazione dedita allo spaccio della droga sul Gargano. La gang era un gruppo violento e spregiudicato che da Cagnano Varano cercava d'imporsi nei vicini comuni del circondario garganico, con atteggiamenti estorsivi e violenti.
Alle prime luci dell’alba, i militari hanno emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 cagnanesi, 7 sottoposti agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentarsi in caserma. L'organizzazione gestiva considerevoli quantitativi di dosi di hashish, marijuana e cocaina.
Non solo droga. Durante le indagini, sono emersi una serie di reati come: estorsioni, rapine e furti tentati, tutti commessi al fine di imporsi sul territorio come egemoni nel mercato della droga.
Le indagini partirono nel settembre del 2018, dopo un attentato dinamitardo ad una abitazione privata. A partire da quell’episodio, quindi, sono state ricostruite le maglie di una la rete di cagnanesi dediti alla detenzione e cessione di stupefacenti, in particolare di hashish, cocaina e marijuana, nell’ambito della quale - per assicurarne la funzionalità e la redditività - venivano commessi anche i reati di rapina, estorsione, ricettazione ed il tentativo ben organizzato di impossessarsi di soldi contanti all'interno di un postamat di Ischitella, tentativo non riuscito solo per la presenza dei carabinieri.
Gli spacciatori, spregiudicati, avevano disponibilità anche di armi ed esplosivi, riuscendo in breve tempo ad imporsi nella piazza di spaccio del paese assicurandosi molti clienti anche dai centri limitrofi.
Le indagini hanno portato al sequestro di: oltre 1 kg di marijuana, 4756 dosi, dai quali si potevano realizzare circa 24.000 euro, 32 grammi di hashish, 155, valore 1600 euro e 31 dosi di cocaina per un valore di 2500 euro; sequestrato, inoltre, un ordigno artigianale con miccia, 6 grossi petardi alti circa 20 cm e con un diametro di 5 cm, polvere esplosiva, munizioni e una pistola semiautomatica calibro 9 clandestina e un fucile calibro 12 doppietta con matricola abrasa.
Si è scoperto che il ruolo di fornitori fosse svolto dai fratelli Michele Giuseppe e Sebastiano Pio Tarantino, figli di Giovanni, ucciso il 25 marzo 2002 nel corso di una faida garganica, i quali erano anche autori dell'estorsioni, messe a segno con estrema violenza, nei confronti degli acquirenti che non pagavano tempestivamente lo stupefacente, rivolgendosi in un caso al padre di uno dei debitori.
La polizia di San Severo, ha arrestato lo scorso 22 aprile, un ragazzo con l'accusa di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
Dopo la denuncia della vittima, ovvero la mamma, la quale si era rifugiata a casa della sorella per sfuggire alle aggressioni del figlio, ma questi, non trovandola a casa è andato a trovarla sul lavoro, dove si è reso responsabile di danneggiamento prendendo a calci il portone d’ingresso e l’auto del datore di lavoro.
Dopo si è recato presso l’abitazione del padre e dell’attuale moglie dove ha aggredito fisicamente la donna, chiedendo soldi.
Nella serata invece, mentre la madre era a lavoro, in casa di un anziano, il giovane si è arrampicato tramite il condotto esterno del gas, ed è salito sul balcone e rompendo il vetro dell’infisso, si è introdotto in casa.
A quel punto, ha puntato un arnese appuntito alla gola della madre, urlandole contro che se non gli avesse dato i soldi l’avrebbe ammazzata. Ottenuto quanto richiesto il giovane è fuggito, ma poco dopo è stato fermato dagli agenti.
Questa notte, intorno alle 02:00, al Gran Ghetto, l'insediamento di baracche abusive che sorge nelle campagne tra Foggia, Rignano Garganico e San Severo, c'è stato un omicidio, un 20enne è stato accoltellato al petto.
L'omicidio è avvenuto dopo un litigio per futili motivi. Un "residente" ha estratto un coltello ed ha ferito a morte un 20enne della Guinea Equatoriale, colpendolo con almeno due fendenti al petto. Per il giovane non c'è stato nulla da fare, è spirato in pochi minuti.
I sanitari del 118, giunti immediatamente sul posto non hanno potuto far nulla se non constatarne il decesso.
I carabinieri avrebbero individuato il presunto responsabile.