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Cronaca

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rapine
Rapina a mano armata, questa mattina, a Cerignola, in via Corsica ai danni di un furgone portavalori. Un commando di quattro persone, tutte a volto coperto ed armate di pistole e fucili, ha assaltato il furgone portavalori all'esterno dell'ufficio postale.
I malviventi hanno disarmato, togliendoli le pistole e minacciato le guardie giurate, dopo di che si sono impossessati del denaro 100mila euro circa la stima del bottino. A scopo intimidatorio hanno anche un colpo di pistola, nessuno sarebbe rimasto ferito. Dopo il colpo, i rapinatori sono fuggiti a bordo di una Jeep Renegade.

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118

Ieri sera, intorno alle 21:00, sulla Provinciale 95 tra Cerignola e Candela c'è stato un incidente. Da una prima ricostruzione dei fatti, l'incidente stradale sarebbe autonomo, un'auto è uscita fuori strada ribaltandosi più volte su sè stessa, per il conducente, un africano 34enne, non c'è stato nulla da fare, è morto sul colpo. Sul posto, insieme ai sanitari del 118, è arrivati la polizia stradale per i rilievi del caso.

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118
Questa mattina all'interno del parcheggio di una catena di supermercati
, alla periferia di Orta Nova, è stato ritrovato, all'interno di una Opel Astra, il cadavere di un uomo, un bracciante agricolo polacco di 42 anni.
Il corpo è stato rinvenuto all'interno dell'auto, avvolto in una coperta. Ad allertare le forze dell'ordine sono stati alcuni passanti che hanno notato l'uomo.
Nella stessa giornata di oggi giungeva una telefonata ai sanitari del 118, che riferiva di una persona colta da malore, ma all'arrivo dei soccorritori per il 42enne non c'era nulla da fare.
Sul posto, oltre alle forze dell'ordine ed ai sanitari del 118, è arrivato anche il medico legale che non avrebbe riscontrato nessuna ferita evidente o segni di violenza.
Sarà ora l'autopsia ha dare notizie certe sulla cause del decesso. Intanto, gli investigatori non escludono alcuna pista: non si esclude, infatti, che il bracciante possa essersi sentito male altrove, forse nei campi, e che il corpo sia stato caricato in auto da un altro migrante. Al vaglio degli inquirenti i filmati delle telecamere presenti in zona.

 

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arresto carabinieri
Ennesima piantagione di marijuana scoperta dai carabinieri sul Gargano. Questa volta i militari hanno prima sequestrato e poi distrutto a San Marco in Lamis, circa 800 piante.
Grazie all'aiuto dei Cacciatori di Puglia, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 20enne, incensurato, del posto, per coltivazione di sostanze stupefacenti. L'abusiva "coltivazione" è stata scovata in località Coppa Casarinell’, ed aveva raggiunto un’altezza media di 140 cm.
Le piante venivano irrigate singolarmente da gocciolatoi, alimentati da un impianto costituito da tubi di pvc collegati a tre cisterne da 1000L, a loro volta alimentate da un allaccio abusivo alla condotta idrica dell’Acquedotto Pugliese, che corre poco distante dal campo.
Le piantine venivano anche concimate per farle crescere prima.
Dopo aver scoperto la piantagione, i militari hanno iniziato un servizio di appostamenti finalizzato ad individuarne i responsabili. Dopo diverse ore, nel tardo pomeriggio, è giunto un giovane, a volto coperto da un passamontagna, il quale, dopo aver controllato lo stato delle piante, aveva aperto i rubinetti per l’irrigazione. A quel punto i militari sono usciti allo scoperto, alla vista il giovane ha tentato la fuga, venendo bloccato immediatamente.
Le 800 piantine avrebbero fruttato alla criminalità un ricavo di oltre 300.000 euro. 

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VITICOLTURASopralluogo del candidato al consiglio regionale della Puglia, la solidarietà degli agricoltori
Il vigneto è stato ripristinato, ma una parte rilevante del raccolto è ormai compromesso

FOGGIA Un intero vigneto di diversi ettari abbattuto da ignoti criminali. E’ quanto successo qualche giorno fa in zona Tavernola, in agro di Foggia. L’accaduto è stato prontamente denunciato alle forze dell’Ordine. “Un atto criminale, un gesto atroce che ha rischiato di mandare all’aria i sacrifici e il lavoro di un onesto agricoltore, della sua famiglia e delle persone che stavano già preparandosi per la vendemmia”, ha spiegato Pino Lonigro. Il candidato al Consiglio regionale della Puglia, nella lista Senso Civico-Un nuovo Ulivo per la Puglia, si è recato sul posto per portare la propria solidarietà all’azienda agricola colpita. “Con enorme fatica, anche grazie alla solidarietà degli agricoltori della zona, è stato possibile realizzare quasi un mezzo miracolo, ripristinando il vigneto che era stato abbattuto”, ha fatto sapere Lonigro. “Purtroppo, una parte consistente del raccolto andrà comunque perduta per i danni causati dall’abbattimento. Sulla questione della sicurezza nelle campagne e della lotta alle agromafie è necessario che la Puglia faccia sentire ancora più forte la propria voce”, ha aggiunto Lonigro. “Occorre che dal governo centrale siano assicurate le risorse di uomini e mezzi per aumentare da una parte l’opera di investigazione e le azioni repressive che colpiscano la criminalità, dall’altra il controllo di un territorio che, specialmente in provincia di Foggia, è caratterizzato da una grandissima estensione delle aree rurali. Oggi sono disponibili tecnologie che rendono più semplice il controllo del territorio, attraverso una mappatura e un monitoraggio digitale dall’alto, con l’ausilio di droni per esempio, com’è stato fatto durante il lockdown per prevenire gli assembramenti. La questione è più grave e importante di quanto si pensi, poiché i furti, le razzie, a volte l’azione di veri e propri ‘commando’ nelle campagne ha causato e continua a causare danni per centinaia di migliaia di euro alle aziende agricole, basti pensare a quanto accaduto recentemente in agro di San Severo. Se la situazione continuerà ad essere questa, gli agricoltori, specialmente quelli più giovani, saranno scoraggiati dal continuare la loro attività, oppure si vedranno costretti ad auto-organizzarsi con grave pericolo per se stessi”, ha concluso Pino Lonigro.

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