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Attualità

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PalazzoC.soGiannoneFoggia – iniziati i lavori di abbattimento del palazzo di C.so Giannone


 Foggia, martedì 19 novembre 2013

Fa sempre piacere vedere e sapere che quando si crede in qualcosa, che quando le tue sollecitazioni congiuntamente a cittadini attivi, che quando la voce della popolazione viene ascoltata, il risultato ripaga l’impegno profuso. Un pericolo sopra le nostre teste finalmente è stato eliminato. Al palazzo di corso Giannone al civico 131÷137 da questa mattina, 19 novembre 2013, una squadra di operai ha iniziato i lavori di demolizione del tetto.
Non sappiamo con certezza se i lavori proseguiranno per tutto il palazzo. Una cosa è certa: se si sta abbattendo il tetto, probabilmente tutto il palazzo verrà abbattuto. Il pericolo di crollo è sotto gli occhi di tutti, anzi sopra le nostre teste e il comune di Foggia non poteva sottrarsi alle continue lamentele –giuste- di chi abita a pochi metri da quel fatiscente manufatto che scricchiolava giorno dopo giorno. Uno stabile che “regalava” ai passanti e ai condomini delle vicine abitazioni attimi di paura per la polvere e ciottoli di pietre che venivan giù.
Un ringraziamento particolare va al cittadino che ha fotografato le operazioni di abbattimento del tetto e che mi ha inviato le foto, l’amico GP.S., sempre solerte e attivo nella vicenda che ha accomunato cittadini sensibili ai problemi che attanagliano Foggia.
Con ciò si spera che quei 22 proprietari di quello stabile si siano accordati per sventare una tragedia. Contrariamente si prende atto con viva felicitazione del modus operandi con il quale il comune di Foggia ha iniziato i lavori di abbattimento; forse per “motu proprio”? Il Sindaco e l’assessore preposto ci dia una risposta.

Nico Baratta

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GINOLISAGino Lisa, ok! Ma guardiamo oltre


Foggia, venerdì 15 novembre 2013


Aeroporto Gino Lisa e Zona Ind.le ASI, due asset della Capitanata molto importanti per lo sviluppo dell’economia locale e naturalmente del lavoro. Nulla contro il Gino Lisa ma credo che il vero business si dovrebbe fare con l’incentivazione della zona ASI contestualmente alle infrastrutture presenti e che si faranno nella zona industriale di Foggia. Ecco perché sono del parere che l’aeroporto dovrebbe essere “pensato” e poi realizzato in quell’area, semmai riprendendo aree già provviste delle minime infrastrutture presenti lasciate nel dopo guerra. La pista di B.go Mezzanone è una di quelle.
Naturalmente li è attivo un campo d’accoglienza, il più grande d’Europa e dove l’UE foraggia con soldini spesso “distrattamente” persi nei rivoli della politica e della burocrazia. In quell’area tra non molto saranno attive infrastrutture importanti, il secondo casello autostradale, un mega centro commerciale, il polo intermodale ferroviario.
Come pure, e non dimentichiamolo nella zona ASi vi sono industrie importanti come l’Alenia, la Fiat-Iveco della Fiat, la Barilla, il pomodorificio, tutte industrie che potrebbero utilizzare un aeroporto con scalo commerciale e che solo li, a B.go Mezzanone, potrebbe sorgere. Un aeroporto che farebbe gola anche a poli industriali vicini come l’Area Ind.le di San Nicola di Melfi -che non è solo Fiat-Sata- e Barilla. Con quel aeroporto si potrebbe incentivare l’export della nostra risorsa maggiore quella ortofrutticola e cerealicola, senza tralasciare il turismo estivo e principalmente quello religioso, semmai con scali internazionali e non nazionali settoriali che offrirebbe il Gino Lisa. Pensiamoci bene poiché gli investors prima di mettere i loro soldi a disposizione del territorio ci pensano bene a queste cose, differenze di far impresa spesso scevre da lobby politiche locali. Resta inteso che il Gino Lisa è un bene per la città ma rimarrà, se si realizzerà, un polo regionale. E questo lo fa intendere tutta questa lentezza nella burocrazia messa in atto dalle politiche di Via Capruzzi che prediligono altre province più competitive poiché sono più competitivi i loro esponenti politici. Figuratevi se non mi piacerebbe riavere il Gino Lisa, altroché; ma dobbiamo aprire gli occhi su future prospettive che dobbiamo crearci da soli, con le nostre infrastrutture, le nostre capacità di fare impresa e lavoro, con i nostri esponenti politici che spero cambino modus operandi verso la Regione Puglia (o Aeroporti di Puglia che sono la stessa cosa…).


Nico Baratta

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unifgateneofoggia copyComunicato stampa del 15 novembre 2013

Il Rettore Maurizio Ricci incontra i parlamentari del territorio per affrontare e discutere sulle criticità e gli effetti del D.M. 9 agosto 2013 "Decreto criteri e contingente assunzionale delle Università".

Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Foggia prof. Maurizio Ricci incontrerà, lunedì 18 novembre 2013, i parlamentari del territorio allo scopo di approfondire criticità ed effetti del Decreto Ministeriale del 9 agosto 2013, avente ad oggetto criteri e contingente assunzionale delle Università italiane per l’anno 2013.

Il quadro appare preoccupante: gli atenei pugliesi avranno complessivamente dal Ministero dell’Università, 11.28 punti organico (che determinano il numero di reclutamento di personale in sostituzione di quello andato in pensione nel 2013), così ripartiti: Università di Bari 5.67, Politecnico 1.6, Foggia 0.92, Lecce 3.09. Ciò consentirà l’assunzione di poche unità a fronte di un elevato numero di cessazioni in tutti gli atenei pugliesi. Tale distribuzione di punti organici favorirà soprattutto le università del nord, le Università di Milano, Bologna, Padova, Politecnico di Milano e Politecnico di Torino messe insieme, ad esempio, avranno a disposizione più del 30% dei punti organici del totale nazionale.

Dopo la mozione presentata dai Rettori delle Università pugliesi e molisana lo scorso 4 novembre e il successivo emendamento avanzato da alcuni parlamentari in sede di conversione del Decreto Scuola, il Ministro Carrozza ha  affermato: “personalmente, come Ministro dell’Università, con una delega così importante, mi faccio carico e mi prendo la responsabilità, di fronte a tutti voi, di affrontare una volta per tutte il sistema del modello di finanziamento delle nostre università, il tema del turnover, combattendo fino all’ultimo minuto che avrò disponibile per eliminare qualunque blocco del turnover nel sistema dell’università e della ricerca” .

Da qui l’esigenza di una ampia riflessione sul tema in tutte le sedi universitarie, durante la stessa giornata avranno luogo, infatti, altre manifestazioni organizzate dagli Atenei coinvolti.

Il Rettore Ricci, durante la giornata di lunedì, incontrerà gli onorevoli Michele Bordo, Angelo Cera, Lello Di Gioia, Colomba Mongiello, Arcangelo Sannicandro,  Ivan Scalfarotto.

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6146img10697-60COMUNICATO STAMPA
15 novembre 2013

 “Sì alla libertà di cura. Si per Stamina”. I malati di SLA contestano fuori il Tribunale

Foggia – Dopo le ultime vicende legate al disaccordo di molti soggetti giuridici e sanitari se far utilizzare il metodo Stamina per curare la SLA –Sclerosi Laterale Amiotrofica-, che da cure già svolte fuori i confini italiani hanno prodotto rilevanti miglioramenti,  l’associazione Vivalavita Onlus Italia, Asamsi Sezione Foggia e Movimento Pro Stamina Puglia, organizzano una manifestazione di contestazione, «chiamando tutti a sostenere tale causa, ovvero: libertà di cura per tutti i malati gravi e gravissimi».  La manifestazione di protesta si svolgerà giovedì 21 novembre 2013, a partire dalle ore 9, davanti la sezione Distaccata Tribunale di Foggia, angolo Corso Del Mezzogiorno - Viale Ofanto.
«Sì alla vita, sì alla Stamina. Vogliamo essere liberi di scegliere come curarci. Negarci la libertà di scegliere uguale nostra condanna a morte» le voci corali che si sono alzate per sostenere il metodo tanto discusso da parte di esponenti sanitari e di associazioni.  «A sostenere la nostra battaglia ci sarà il Dott. Marino Andolina (Vice Presidente Stamina Foundation) –replicano il dott. Romagnuolo Savino Ivano , Vice Presidente Associazione Viva La Vita Onlus ITALIA, e il Presidente della sez. della Puglia, Longo Giovanni-. A fronte dei numerosi casi di sentenze contrarie al volere dei malati partorite dalla II sezione del Tribunale Sezione Lavoro di Foggia, -concludono Romagnuolo e Longo- noi saremo in piazza per testimoniare il contrario».

Grazie, auguri e vivissimi saluti.
IL PRESIDENTE
Giovanni Longo

Info: 349.7388391
vivalavitapuglia@hotmail.it
www.vivalavitapuglia.org

Nico Baratta
Ufficio Stampa


5xmille: Cod. Fisc. n° 92044970710
Donazioni Cod. I.B.A.N.:
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scarpa-mazzoccoliSan Giovanni Rotondo, 15-11-2013

COMUNICATO STAMPA

L'alterazione del ritmo circadiano della sindrome di Hunter causata da problemi nei geni “clock”

La scoperta dei ricercatori dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza

I ricercatori del dipartimento di Scienze Mediche dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza - coordinati dal dott. Gianluigi Mazzoccoli (medico-ricercatore) e dal prof. Maurizio Scarpa (responsabile coordinamento malattie rare) - hanno realizzato una ricerca che potrebbe aiutare i pazienti affetti dalla sindrome di Hunter, una rara malattia metabolica ereditaria che può causare anomalie alle ossa, alle articolazioni, dimorfismi facciali, difetti cardiaci e respiratori, iperattività, alterazioni del comportamento e talvolta difficoltà di apprendimento.

Il ritmo circadiano di questi pazienti sarebbe alterato, secondo quanto riportato su BMC Medical Genomics, a causa dei geni "clock" che controllano i ritmi circadiani (le funzioni biologiche ed i cicli comportamentali che variano ritmicamente nell’arco delle 24 ore). L'espressione di questi geni è infatti deregolata nei pazienti dall’accumulo tossico di sostanze che, a causa della malattia, non possono essere smaltite. I geni clock sono espressi in maniera anomala e questo porta le cellule a perdere il ritmo che regola la proliferazione, la riparazione dei danni al DNA, la risposta infiammatoria e i processi legati all'invecchiamento. Ed è proprio per questo che l'orologio circadiano non riesce più a gestire il corretto ritmo sonno-veglia, e infatti i bambini affetti da questa rarissima patologia (1 neonato su 100mila) soffrono di iperattività e alterazioni del comportamento, un problema che di solito viene contrastato tramite la somministrazione di melatonina, principale regolatore dei ritmi del sonno.

«Questa scoperta - spiegano i due ricercatori - è importante per almeno due motivi. Il primo è che l’espressione scorretta dei geni clock è un indicatore di malattia e ci permette di capire che la Sindrome di Hunter è una patologia molto più complessa di quello che sembra. Il secondo è legato alle possibilità terapeutiche: abbiamo scoperto che in seguito alla somministrazione della terapia enzimatica sostitutiva (ERT) l’espressione dei geni clock e dei geni da essi controllati tende a migliorare, anche se temporaneamente, in relazione alla durata di azione dell’enzima. Anche se per ora abbiamo testato questa dinamica unicamente a livello cellulare, molto si sta facendo per offrire ai paziente una terapia che possa agire anche a livello tissutale, ed in particolare a livello cerebrale, andando a riequilibrare l’espressione genica. La sperimentazione sulla ERT con infusione tramite catetere è oggi in corso, quindi si spera che presto i paziente potranno beneficiarne».

Inoltre, la correlazione quantitativa tra il malfunzionamento dei geni controllati dall’orologio biologico e l’accumulo lisosomiale sembra essere presente anche in altre patologie metaboliche, come nelle due forme di Niemann-Pick A e B, per le quali però si attendono ancora conferme scientifiche. Per comprendere tutte le prospettive terapeutiche della scoperta bisogna pensare ad uno studio più ampio e approfondito.

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