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Spettacolo, cinema, arte e cultura

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Paesaggio MosaicoIl Paesaggio del Mosaico, sessione conclusiva del progetto di Sperimentazione
dello Scenario Strategico del PPTR - Patto Città Campagna; verrà sottoscritto anche il protocollo d’intesa “Il Buon uso della Pietra”, tra il Comune e Confidustria Foggia
Tutto pronto per l’appuntamento conclusivo de “Il Paesaggio del Mosaico”, il progetto di Sperimentazione dello Scenario Strategico del PPTR - patto Città Campagna, che vedrà la presentazione delle proposte progettuali, la premiazione del Premio del Paesaggio “Mosaico di San Severo” riservato agli studenti delle scuole superiori della città e la sottoscrizione del protocollo di intesa “Il Buon uso della Pietra” tra il Comune di San Severo e Confindustria Foggia.
L’appuntamento è in programma venerdì partire dalle 9.30 presso il Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” alla presenza del Sindaco Francesco Miglio, di Massimo Crusi, Consigliere Tesoriere del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, Tiziano Broggiato e Loretto Rafanelli, autori e giurati del Premio. L’esito del Percorso di Sperimentazione dello Scenario Strategico del PPTR sarà presentato dal responsabile del progetto, arch. Fabio Mucilli, mentre il Dirigente del Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, ing. Francesca Pace, illustrerà i contenuti e le strategie del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia A seguire Antonio Leone, docente di Pianificazione Territoriale al Politecnico di Bari, Mauro Iacoviello, Direttore del Parco Regionale dell’Ofanto e Gabriele De Giorgi, componente del prestigioso Studio Metamorph, presenteranno i progetti “Patto Città Campagna, Rete Ecologica, APPEA”; il progetto “Patto Città Campagna, Margine Urbano - Mura Verdi” sarà presentato da Paolo Colarossi, professore ordinario di Progettazione Urbanistica all’Università “La Sapienza” di Roma.
A partire dalle 16.30 l’appuntamento proseguirà con l’intervento dell’assessore alla Cultura, Celeste Iacovino; seguiranno gli interventi dell’arch. Luigia Capurso, (Osservatorio Regionale del Paesaggio) e dell’arch. Anita Guarnieri (in rappresentanza del Segretariato Regionale del MIBACT della Puglia); a seguire Marcello Pazzaglini, professore ordinario di Composizione Architettonica de “La Sapienza” di Roma presenterà il progetto “Margine Urbano - Stazione”; quindi Vito Cappiello, professore ordinario di Architettura del Paesaggio dell’Università Federico II di Napoli presenterà il progetto “Città antica, masserie e paesaggio”; infine, Alessandra Muntoni, professione ordinario di Storia dell’Architettura de La Sapienza di Roma presenterà il progetto “Mobilità dolce”; concluderà i lavori della giornata l’assessore all’Urbanistica e alla Tutela del Paesaggio, Luigi Montorio.
Sabato 30 aprile a partire dalle 9.30 presso il Teatro Verdi ci sarà alla presenza dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Simona Venditti, la premiazione della Prima Edizione 2016 del premio del paesaggio “Mosaico di San Severo”, riservato agli studenti delle scuole secondarie superiori della città, articolato in tre sezioni (figurativa, tecnico-economico/sviluppo d’impresa e letteraria), ciascuna delle quali avrà un vincitore, con un premio di 500 euro. Saranno premiate anche personalità della città e di fama nazionale che si sono particolarmente distinte nella loro attività professionale e di ricerca.
Per l’occasione sarà allestita una mostra delle proposte progettuali, con l’esposizione degli elaborati predisposti dai gruppi di lavoro interdisciplinari, costituiti da numerosi professionisti della città.
Alla presenza del Presidente Confindustria Foggia, Gianni Rotice, del Presidente della Sezione Lapidei della Confindustria Foggia, Vincenzo Chirò e di Domenico Potenza, docente di Composizione Architettonica, dell’Università D’Annunzio di Pescara sarà sottoscritto il protocollo di intesa “Il Buon Uso della Pietra”, scaturito dal percorso di condivisione del Percorso di Sperimentazione.
“La Regione Puglia è stata la prima Regione – spiega il Sindaco Francesco Miglio - a dotarsi del piano paesaggistico in attuazione del codice dei beni culturali e paesaggistici. La comunità sanseverese con soddisfazione può vantare di essere tra le tre città scelte, e assegnataria di un contributo regionale, per la sperimentazione del piano regionale per peculiarità paesaggistiche del territorio. La conclusione di questo percorso è un importante risultato che ci pone tra le prime comunità in Italia impegnate nella tutela e valorizzazione del binomio paesaggio-beni culturali”.


Il Portavoce
Marilia Castelli

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murèDal 28 aprile al 5 maggio il foyer del teatro Verdi ospiterà la mostra “Movimenti Astratti” di Pasqualino Festa in arte Murè

Il foyer del teatro Verdi a partire da giovedì 28 aprile ospiterà la mostra “Movimenti Astratti” di Pasqualino Festa in arte Murè. All'inaugurazione della personale in programma a partire dalle ore 18 interverranno oltre all'artista il Sindaco Francesco Miglio, l'assessore alla Cultura, Celeste Iacovino, Gaetano Cristino, critico d’arte e Lulù La Porta, curatrice. La mostra sarà visitabile tutti i giorni presso il foyer del Teatro Verdi dalle 18 alle 20 e tutta la giornata di domenica 1 maggio fino al 5 maggio.
Dopo prestigiosi riconoscimenti, nazionali ed internazionali, Murè torna ad esporre in Capitanata, con 26 capolavori della sua produzione carichi d’intensità emotiva e volontà di rinnovamento.
“La personale dell'artista foggiano che sarà accolta nella stupenda cornice del teatro Verdi – spiega l'assessore alla Cultura, Celeste Iacovino – consentirà ancora una volta di promuovere un'artista della Capitanata promuovendo la sua arte, ma anche il suo percorso artistico come esempio per tanti giovani. L'arte e la cultura in generale, infatti, possono svolgere un ruolo educativo importante e l'arte astratta, le esplosioni di colore di Murè, il suo sguardo d'amore verso le realtà che dipinge sono strumenti di profonda riflessione capaci di attrarre un pubblico di tutte le età”.
La presenza di Pasqualino Festa, in arte Murè, a San Severo è infatti frutto di una programmazione in materia di politiche di promozione culturale attenta e oculata che pone arte e cultura come elementi strategici per il rilancio della città.
Le pennellate intense e vigorose di Murè restituiscono l'idea di un mondo che, volente o nolente, è costretto a cambiare. Luoghi d'origine, terre dimenticate, metropoli, borghi: lo sguardo attento dell'artista cattura particolari di una realtà che osserviamo distrattamente ogni giorno, restituendocela attraverso trionfi di colori, magnetismi cromatici, movimenti vorticosi.
“Le tele di Murè sono un piacere per gli occhi e per lo spirito – conclude l'assessore alla Cultura, Celeste Iacovino -. Artista affermatissimo a livello nazionale e internazionale, Murè è da anni uno dei più importanti artisti di Capitanata, la sua personale Movimenti Astratti a San Severo è un appuntamento di qualità ed è importante per proseguire nell'intento di valorizzare i talenti locali, che meritano nel proprio territorio i giusti riconoscimenti”.

Il Portavoce
Marilia Castelli

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IoodioUpdikeSPECIALE "IO ODIO JOHN UPDIKE"
L'AUTORE
Come nascono i racconti di "Io odio John Updike"?
di Giordano Tedoldi

Quali racconti ci sono dietro i racconti di Io odio John Updike?
L’idea di scrivere dal foglio bianco (e di conseguenza anche l’idea del cosiddetto blocco da pagina bianca) credo di averla persa piuttosto presto. È un’idea che mi viene se disegno (mi piace disegnare e mi piaceva dipingere), perché non credo di saper disegnare né dipingere. Macredo di saper scrivere perché non scrivo mai a partire da un foglio o una pagina bianca. I racconti di Io odio John Updike sono stati scritti sopra altri racconti. Mi pare, se i ricordi liceali non mi tradiscono, che si possa dire che li ho scritti come raschiando un palinsesto e riscrivendoci sopra. Quali racconti ho raschiato? Quali c’erano sotto? Dovrei saperlo. Se non io, chi.
C’erano credo due antologie Garzanti di racconti, quelli diPoe e soprattutto quelli di Nathaniel Hawthorne, nell’edizione nella foto. Più dei racconti di Kafka, che amo ovviamente, ma forse dovrei dire più esattamente ammiro con reverenza, c’erano le incomprensibili allegorie morali di Hawthorne. Dico incomprensibili perché, quando ho letto Hawthorne per la prima volta, credo intorno ai dodici o tredici anni, non solo le sue allegorie mi erano incomprensibili, ma le allegorie in generale, per non parlare delle allegorie morali.
C’era un racconto che mi mise a dura prova fin dal titolo, perché vi appariva la parola "carbonchio", e dal mio dizionario tascabile Garzanti (senza saperlo, da adolescente ero un feticista garzantiano, che è stata la mia Adelphi puberale) risultava che carbonchio potesse significare una varietà di cose abbastanza diverse; vado a memoria: un grosso rubino, oppure una grossa bolla o tumefazione dovuta a una qualche malattia mi pare dipendente da carente alimentazione. E, leggendo il racconto di Hawthorne con "carbonchio" nel titolo, mi era impossibile capire se intendesse il rubino o la tumefazione, ogni volta che lo nominava. Mi è impossibile capirlo, spero, anche se lo rileggo oggi.
È questo il tipo di ambiguità, di indecifrabilità e di elusività - interamente dovuta alla mia ignoranza e insufficienza intellettuale del tempo, ma poi sedimentata - che, sono sicuro, ho voluto riproporre quando, circa vent’anni dopo, mi sono messo a scrivere i miei racconti, poi confluiti in Io odio John Updike.
Nel frattempo non avevo più fatto letture così indecifrabili, e che mi avevano smarrito, quanto le allegorie morali di Hawthorne - che sapevo fossero "allegorie morali" perché lo si diceva nell'introduzione - ma ho sempre desiderato scrivere anche le mie allegorie morali, cosi efficaci, che non si capiva (perché non si poteva) che lo fossero. Da questa sovrapposizione, tra i lucidi sogni di paura e sgomento e amore del presente in cui li scrivevo, e il passato, il ricordo della lettura deiRacconti di Nathaniel Hawthorne, quella foschia in cui si muovevano figure di americani selvatici, affondati in paludi morali, castigati con strumenti di tortura molto meno materiali degli stivaletti spagnoli, più gentili, e più tremendi, ho dato spessore e sostanza ai miei racconti, cioè le mie allegorie morali.
Perciò, per quello che vale l'opinione di un autore su se stesso, dico che dietro i racconti di Io odio John Updike ci sono soprattutto i racconti, pubblicati nell'edizione Garzanti, di Nathaniel Hawthorne. Da ciò credo dipenda un certo effetto di "palinsesto" che si ha alla lettura di Io odio John Updike, come se ci fosse una simultaneità di tempi diversi, simultaneità che stava nella foschia all’orizzonte della camera da letto in via Andrea Ferrara 12, in cui leggevo Hawthorne.

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aperidicolabSantino Caravella porta in scena al T. Regio di Capitanata i comici del laboratorio teatrale il 27/4; La locandiera con la compagnia Alter Ego di Lucera al Teatro del Fuoco il 29/4.

Risate a volontà mercoledì 27 aprile al Teatro Regio di Capitanata (a Foggia, in via Guglielmi, 8 – c/o Chiesa Madonna del Rosario): Santino Caravella, giovane comico foggiano che ogni settimana fa ridere gli italiani con le sue battute dagli schermi Rai nella trasmissione Made in Sud, presenta al pubblico foggiano i suoi allievi del laboratorio teatrale della comicità che tiene al Teatro Regio di Capitanata, grazie alla collaborazione della compagnia Enarché e del suo presidente Carlo Bonfitto. Aperidicolab – risate a chilometro zero, questo il nome dello spettacolo, presenterà agli spettatori un nutrito gruppo di aspiranti comici che hanno seguito nel corso della stagione il laboratorio tenuto da Santino Caravella con suo fratello Roberto (che da sempre è autore dei testi). Un lavoro che è andato avanti per alcuni mesi e ha formato una decina di attori con la passione per le gag e la voglia di far divertire.
Sul palco con Santino Caravella saranno Antonio Montuori, Gli Inseparabili, Antonio Pace, Mr. T, Zio Vito Max Traversi e le Stelle Scadenti.
La serata prenderà il via alle 20.00, quando il pubblico verrà invitato, nei locali teatrali, a partecipare a un ottimo aperitivo: un anticipo allegro e senz’altro gustoso alla serata di spettacolo che avrà inizio alle 21.00.

Una storia senza tempo quella de La locandiera di Carlo Goldoni, che la Compagnia Alter Ego di Lucera metterà in scena venerdì 29 aprile al Teatro del Fuoco (a Foggia, in vico Cutino), sempre nell’ambito della XV stagione teatrale Enarché. La compagnia lucerina, attiva sulle scene teatrali da un quarto di secolo, torna nel capoluogo dauno con un testo che è un classico del teatro, adattato per l’occasione da Lello Di Gioia, che della pièce è anche il regista. A vestire i panni della protagonista Mirandolina – personaggio frizzante e moderno ancor oggi a oltre due secoli dalla prima rappresentazione - è Rosanna Postorino; gli spasimanti sono Roberto Vicario (il cavaliere), il marchese e il conte sono rispettivamente Gino Sammartino e Marco Terenzio Barbaro, mentre a vestire i panni del cameriere Fabrizio è Giuseppe Forte. Completano il cast Elena Mastroluca, Daniele Palmadessa e Gabriella Aufiero. La scenografia, innovativa, è curata da Nicola Delli Carri.


XV Stagione Teatrale 2015/2016 Associazione Enarché - Teatro Regio di Capitanata
Aperidicolab – Risate a chilometro zero
Foggia, Teatro Regio di Capitanata (c/o Chiesa Madonna del Rosario - via Guglielmi, 8)
Mercoledì 27 aprile 2016
Orari: aperitivo h 20.00, sipario h 21.00.

Maria Cristina Sicilia - Telefono cellulare: 347/3010102
Addetta stampa Teatro Regio di Capitanata - Compagnia teatrale Enarché di Foggia
Info: Compagnia Enarché - Teatro Regio di Capitanata: 347/8381608
Sito web: www.teatroregiodicapitanata.it

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matTorna al Mat “Invasioni Digitali”. Il 25 aprile dalle ore 18.30 si invade il museo civico armati di smartphone, tablet e macchine fotografiche digitali

Anche quest’anno il museo civico MAT di San Severo partecipa all’edizione 2016 di Invasioni Digitali, in programma lunedì 25 aprile a partire dalle ore 18.30 alle ore 20.30. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura e coordinata dalla direttrice del museo Elena Antonacci, propone nuove modalità di divulgazione del patrimonio storico-artistico che rispettino dinamiche di valorizzazione proiettate verso forme aperte, libere, accoglienti ed innovative.
Il visitatore si trasformerà in una sorta di invasore, per scoprire e liberare, attraverso le foto digitali, i reperti e le opere conservate nel MAT.
“L’invasione Digitale del MAT, dopo il successo delle scorse edizioni – spiega l'assessore alla Cultura, Celeste Iacovino -, si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale del museo di San Severo attraverso nuove forme di comunicazione basate sulla condivisione di immagini, status, video dai propri social network. Un'iniziativa che grazie ad un nuovo approccio permette di coinvolgere nuovi utenti, soprattutto giovani, per valorizzare il patrimonio culturale della città”.
Durante l'evento i visitatori si trasformeranno in “Spy Blogger” armati di smartphone, tablet e macchine fotografiche per mostrare, attraverso le loro condivisioni social, alcune delle ricchezze artistiche del MAT Museo dell’Alto Tavoliere.
I visitatori, che compiranno un vero e proprio viaggio nella storia, potranno scattare fotografie e selfie all'interno del complesso museale e all'interno di “Splash! Archivio Andrea Pazienza” per poi pubblicarle sui propri social con l'hashtag #matinvasion.
L’intento è quello di creare un nuovo rapporto fra museo e visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura stessa, il tutto attraverso la condivisione di informazioni a carattere tecnico-scientifico e visivo. Un gioco al quale è invitato ogni tipo di pubblico.
Il MAT Museo dell’Alto Tavoliere, in collaborazione con “Invasioni Digitali”, invita tutti gli invasori a seguire, con l’hashtag #matinvasion, gli Spy Blogger per vivere insieme a loro un tour all’insegna, della storia, dell’arte, della cultura e del fumetto.


INFO: www.invasionidigitali.it/invasione/invasione-al-mat/
tel. 0882 339611, Twitter: MATSanSevero
Facebook: Mat Museo dell'Alto Tavoliere


Il Portavoce
Marilia Castelli

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