STRETTA SULLE BICI ELETTRICHE: DIVIETO PER TUTTE LE AREE INTERESSATE DA ZTL
Cicolella: “E’ necessario aprire una riflessione più ampia sull’utilizzo di questi mezzi.” Bonito: “La sicurezza viene prima di tutto. Auguro pronta guarigione alla nostra concittadina coinvolta nell’incidente di ieri sera”
Il Sindaco Bonito ha firmato questa mattina l’ordinanza che istituisce il divieto di transito per tutti i velocipedi e monopattini con propulsione elettrica, e per ogni altra tipologia di veicolo per la mobilità sostenibile, lungo tutte le aree interessate dalla ZTL (Zona a Traffico Limitato).
L'ordinanza, in vigore da oggi fino al 21 settembre 2024, si è resa necessaria per garantire la sicurezza dei pedoni durante la stagione estiva, periodo in cui l'afflusso di persone nella ZTL aumenta considerevolmente.
“Stiamo perseguendo una vera e propria battaglia contro l’utilizzo sconsiderato, inconsapevole di questi mezzi. Il mio appello è soprattutto rivolto ai genitori: a salire in sella su queste bici sono spesso bambini, ragazzini, che non conoscono il codice della strada e che spingono questi mezzi a velocita spesso impressionanti, con modifiche illegali. Tra sorpassi azzardati o distrazione, il pericolo è dietro l’angolo e noi non possiamo permetterlo, abbiamo il dovere di garantire sicurezza e l’incolumità di tutti.” Commenta l’assessora alla Sicurezza, Teresa Cicolella, rivolgendo direttamente un appello soprattutto ai genitori dei più piccoli.
“L’assessora alla Sicurezza e il comandante mi hanno assicurato che i controlli per il sequestro di mezzi modificati, non conformi, continueranno per tutta l’estate. Ovviamente non potremo sequestrare tutte le bici però possiamo cercare di restringere sempre di più il loro utilizzo in aree frequentatissime da bambini e famiglie, i primi a correre rischi. Anch’io mi unisco al semplice appello di prestare maggior attenzione prima lasciare che il proprio figlio salga in sella, spesso, a motoveicoli veri e propri, senza un’adeguata conoscenza dei rischi e pericoli su strada. Colgo l’occasione per esprimere vicinanza e augurare una pronta guarigione alla nostra concittadina coinvolta ieri un incidente, mentre guidava la sua bici elettrica. Non è il momento delle recriminazioni, ma piuttosto di unirci e stringerci a lei e alla sua famiglia.” Aggiunge il sindaco Francesco Bonito.
Primo piano
PD CERIGNOLA: L’APPROVAZIONE DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA APRE UNA FRATTURA INSANABILE NEL PAESE
La Camera dei Deputati ha approvato dopo una lunga e taciuta, silente seduta “fiume”, il ddl sull’autonomia differenziata, scardinando, di fatto, alcuni dei più importanti pilastri della nostra Costituzione.
L’approvazione del disegno di legge crea una frattura insanabile tra il Nord e il Sud del Paese, condannandolo a rivestire il ruolo di fanalino di coda di un Paese che si prepara a nuovi stravolgimenti, dal premierato ad una riforma della giustizia che sgretola l’autonomia della magistratura.
Sanità, scuola, cultura, trasporti diventeranno un lusso per le regioni più in difficoltà del nostro Paese, le nostre, che a gran voce chiedono, gridano aiuto per cambiamenti strutturali.
Il Governo sceglie, invece, la strada più facile: le regioni del Nord, già ricche, continueranno a ricevere risorse che il Sud non vedrà mai.
Questo concetto, così semplice ed evidente impone una riflessione seria sul futuro del nostro Paese e sulla resilienza da mettere in campo da oggi, facendo un’opposizione dura, sentita, viva in ogni angolo di Piazze, strade in cui la democrazia è ancora un valore.
Ai partiti di destra chiediamo soltanto di guardare in faccia, anzi negli occhi gli elettori del Sud al quale avevano promesso un cambiamento, soprattutto a quelli più giovani, ai quali invece hanno rubato il futuro della loro terra.
Episcopo: “Un’offerta che ci emoziona e onora per l’elevato valore artistico e simbolico”
“Accogliamo con emozione, compiacimento e interesse, la proposta di un’installazione artistica creata dal nostro concittadino Felice Limosani, uno dei più grandi esperti di avanguardie espressive e linguaggi emergenti, autore di progetti artistici non convenzionali apprezzati in tutto il mondo”.
Lo afferma la sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, in seguito alla proposta presentata dall’artista foggiano per la realizzazione di una installazione dall’alto valore artistico e visivo che riflette tematiche di sostenibilità e coesistenza, con l’ambizione di divenire catalizzatore di dialogo e sensibilizzazione su questioni civiche, ecologiche e sociali contemporanee e di grande rilevanza.
“Emoziona - prosegue la Sindaca - il pensiero che tra le innumerevoli collaborazioni artistiche, Limosani abbia trovato tempo, passione e attenzione per studiare e sottoporre alla sua città natale un’installazione artistica moderna che simboleggi il desiderio di rilancio sociale dell’intera comunità foggiana. Inoltre, il costo dell’opera, stimato in circa 200-250 mila euro, sappiamo essere garantito da un gruppo di imprenditori locali che non intendono usufruire di alcun ritorno in termini di comunicazione e pubblicità. Questa circostanza la configura come una donazione liberale alla città di Foggia, un esemplare esempio di amore che appare ancor più straordinario se si pensa alle cronache buie degli anni scorsi, disonorevoli per le meno nobili donazioni tutt’altro che liberali”
“Interessante - conclude la Sindaca Episcopo - appare la lettura dei dettagli dell’opera che, attraverso due tralicci monumentali alti 20 metri, si colloca nella cosiddetta architettura in ferro. Entrambi reggono un cuore luminoso pulsante, come un'esortazione a rivolgere in alto i nostri cuori in segno di rinnovamento e speranza. Valori tanto desiderati nella nostra città, che insegue da tempo memorabile nuovi orizzonti di progresso, sviluppo culturale, sociale e ambientale."
Per queste ragioni, l’Amministrazione Comunale, nel ringraziare l’artista concittadino Felice Limosani per il tanto onore concesso alla città di Foggia, in considerazione dell’importanza, del significato e del carattere identitario dell’opera prospettata, nonché del pregevole valore artistico ed economico della stessa, intende aderire alla disponibilità offerta dall’artista di presentare l’opera all’intera cittadinanza organizzando nel breve periodo un evento dedicato. Successivamente, intende avviare le procedure per l’istituzione di un Comitato Scientifico provvisorio di alto profilo professionale, composto da esperti di architettura, paesaggio, sviluppo culturale e artistico, unitamente a un rappresentante designato dalla Soprintendenza - quest’ultima già interessata con interlocuzioni verbali e informali - a cui affidare ogni possibile valutazione critica dell’opera. Il Comitato potrà quindi individuare la migliore collocazione dell’installazione artistica in città, verificando sia la proposta ipotizzata all’interno dei Campi Diomedei, sia eventuali allocazioni alternative. In questo modo si garantirà la migliore fattibilità, valorizzazione e visibilità per l’opera, anche con il supporto e la condivisione dell’artista, e, tramite lui, dei soggetti finanziatori. Gli esiti della Commissione Scientifica saranno poi sottoposti al Consiglio Comunale, trattandosi di acquisizione al patrimonio pubblico di un’opera d’arte di rilevante valore e impatto per la città di Foggia.
Il 22 giugno 2022, esattamente due anni fa, il grano veniva quotato a 580 euro
e aveva valori proteici e peso specifico inferiori a quelli registrati dai raccolti di quest’anno
Sicolo: “Invitiamo i consumatori a scegliere la pasta 100% di grano italiano, per garantirsi salubrità e piena tracciabilità e per sostenere i produttori di grano italiano. Scegliamo i prodotti realmente italiani, perché solo così possiamo difendere la salute dei nostri figli e la nostra economia”
“Quotare il grano italiano a 337-342 euro alla tonnellata, accordando ad esso un valore inferiore a quello canadese, è un segnale inquietante che mortifica e fa rabbia: così si dà il colpo di grazia alla cerealicoltura italiana e alla nostra sovranità alimentare nella filiera grano-pasta, mettendo le nostre aziende agricole spalle al muro e in una condizione non più sostenibile. Le quotazioni di oggi alla Borsa Merci di Foggia sono inaccettabili, perché il grano che i nostri agricoltori stanno raccogliendo ha valori superiori al 13% di contenuto proteico e un peso specifico davvero rilevante di 82-83 kg/hl. Si tratta di valori che, fino a due anni fa, determinavano un prezzo superiore ai 50 euro al quintale. Ora, invece, gli agricoltori non sono messi nemmeno nelle condizioni di coprire i costi di produzione. È una situazione davvero disastrosa, completata dalle basse rese per ettaro che fanno registrare una diminuzione dal 40 a oltre il 50% e da una siccità ancora più spaventosa in prospettiva. Se gli appelli, le petizioni, tutto il lavoro di proposta e mediazione che abbiamo fatto, le proteste degli agricoltori e il grido d’allarme lanciato ormai da oltre un anno non portano ad alcun risultato apprezzabile, allora dobbiamo pensare che ci siano interessi inconfessabili che volutamente mirano ad affossare la cerealicoltura italiana, favorendo l’aumento incontrollato delle importazioni da Paesi che producono con standard di sicurezza e di qualità alimentare nettamente inferiori ai nostri. Non possiamo accettare passivamente tutto questo”. ““Invitiamo i consumatori a scegliere la pasta 100% di grano italiano, per garantirsi salubrità e piena tracciabilità e per sostenere i produttori di grano italiano. Scegliamo i prodotti realmente italiani, perché solo così possiamo difendere la salute dei nostri figli e la nostra economia”. È Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia e vicepresidente nazionale dell’organizzazione, a denunciare tutta la gravità dell’inarrestabile declino che sta caratterizzando il valore riconosciuto al grano italiano.
“Ieri abbiamo chiesto che le Borse Merci di Bari e di Foggia, dopo due settimane senza quotazioni, tornassero a determinare il prezzo medio accordato ai cerealicoltori italiani per il loro grano. Abbiamo chiesto che le quotazioni tenessero compiutamente conto di due fattori: l’eccellente qualità del grano di quest’anno e i costi di produzione sostenuti dai cerealicoltori. Nessuno di questi due elementi è stato preso in considerazione. È un fatto che riteniamo gravissimo, perché costituisce un danno innanzitutto per migliaia di agricoltori, e perché incrina gravemente la fiducia che le imprese agricole vorrebbero poter avere nei riguardi delle istituzioni preposte a difenderne diritti, prerogative, aspettative di reddito e di sviluppo che riguardano direttamente e indirettamente tanti lavoratori e moltissime famiglie”.
IL CROLLO. Il 22 giugno 2022, il “fino” alla Borsa Merci di Foggia veniva quotato a 575-580 euro alla tonnellata, con i seguenti valori: contenuto proteico 12%, peso specifico 78 kg/hL. “Oggi, con valori proteici e peso specifico superiori, il nostro grano viene valutato attorno ai 340 euro, con una perdita netta di 200 euro alla tonnellata, con rese per ettaro inferiori ad allora e costi di produzione nettamente superiori. È evidente che qualcosa non torna. Una manovra speculativa favorita dal mancato avvio di Granaio Italia e del relativo Registro telematico per i quali ci siamo battuti e che se fossero stati già attivati, come noi stiamo chiedendo da oltre un anno, ci avrebbero fornito dati oggettivi, certificati, grazie ai quali parametrare quotazioni rispondenti alla realtà. Queste manovre speculative sono vergognose e finiranno per uccidere la cerealicoltura italiana”.
Ufficio Stampa Cia Puglia
Francesco Quitadamo
De Noia (Bari-Bat) e Miano (Capitanata): “Rese basse, ma proteine e peso specifico con valori altissimi”
Contenuto proteico superiore al 13%, peso specifico di 82-23 kg/hl, “la qualità è su livelli di eccellenza”
Nel capoluogo di regione e nella Daunia da due settimane le Commissioni non quotano il grano
“Le nuove quotazioni riconoscano il giusto valore alla qualità e tengano conto dei costi di produzione”
“Necessario un patto etico-sociale tra agricoltori e trasformatori per dare dignità al lavoro degli agricoltori”
“Con la campagna di raccolta in pieno svolgimento, occorre che le Borse Merci di Bari e di Foggia tornino a quotare regolarmente il nostro grano duro. La siccità ha ridotto i quantitativi dal 40 a oltre il 50%, ma dal punto di vista qualitativo il frumento duro che i cerealicoltori stanno raccogliendo è eccellente, con valori superiori al 13% di contenuto proteico e un peso specifico di 82-83 kg/hl. Occorre, quindi, che dopo due settimane di “non-quotato”, le Commissioni tornino a stabilire e a pubblicare le quotazioni e che queste ultime siano commisurate da un lato all’ottima qualità dei raccolti e dall’altro alla necessità di riconoscere un valore remunerativo per i produttori, che tenga conto dei costi di produzione sostenuti”. Sono i presidenti provinciali di CIA Levante (Bari-Bat) e di CIA Capitanata, rispettivamente Giuseppe De Noia e Angelo Miano, a evidenziare il legittimo e sacrosanto diritto degli agricoltori a veder quotato il grano prodotto dopo mesi di problemi, calamità, sacrifici e lavoro. “Agli agricoltori consigliamo di conferire il proprio grano nei centri di stoccaggio delle cooperative che aggregano l’offerta, in modo da ottenere il massimo risultato possibile. C’è la necessità di un patto etico-sociale tra agricoltori e trasformatori per dare dignità al lavoro degli agricoltori”.
L’ultima quotazione del grano duro alla Borsa Merci di Bari risale allo scorso 28 maggio, quando al “fino” era accordata una valutazione di 349-354 euro alla tonnellata e il “buono mercantile” si attestava sui 333-338 euro. Alla Borsa Merci di Foggia, invece, l’ultima volta che il grano duro è stato quotato risale allo scorso 29 maggio, con 350-355 euro per il “fino” e 320-325 per il “buono mercantile”. “Si tratta di quotazioni troppo basse, decisamente al di sotto dei costi di produzione, e comunque riferiti da valori del contenuto proteico e del peso specifico decisamente inferiori a quelli riscontrati in questi giorni sul campo”, specificano De Noia e Miano in una nota.
“Non vorremmo che qualcuno prestasse il fianco a manovre opache e valutazioni palesemente discordanti rispetto a una realtà dei fatti del tutto evidente per quanto riguarda sia l’alta qualità dei raccolti sia i costi di produzione sostenuti dai nostri cerealicoltori. Tornare a quotare il nostro grano duro è un dovere a cui le Commissioni di Bari e di Foggia non devono sottrarsi. Siano fatte delle valutazioni giuste, eque, che preservino il principale anello della filiera da ulteriori e immotivate penalizzazioni. Occorre una quotazione che vada dai 450 euro a tonnellata in su. Auspichiamo che il livello dell’attenzione di tutti sia massimo, come il nostro, e che agli agricoltori non siano riservate spiacevoli e ingiuste sorprese”.
CONTROLLI SUL GRANO IMPORTATO. Sulla questione interviene anche Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia e vicepresidente nazionale dell’organizzazione. “Dobbiamo ribadirlo con forza: se vogliamo che in Italia si continui a seminare grano, così da tutelare una delle filiere più importanti del made in Italy, allora occorre tutelare il frumento duro italiano attraverso l’attivazione di tutte le misure previste dal pacchetto di Granaio Italia, con il registro telematico e controlli più sistematici sul grano importato. Occorre tutelare il grano italiano e pugliese e contrastare il crescente incremento delle importazioni da Turchia, Russia e Ucraina. Altrimenti è in serio pericolo la sopravvivenza della nostra cerealicoltura. Ad oggi siamo praticamente inermi e disarmati, mentre il nostro Paese è meta di importazioni selvagge. Servono maggiore trasparenza sui mercati e il riconoscimento dei costi ai cerealicoltori italiani. Granaio Italia è fondamentale”.
Ufficio Stampa Cia Puglia
Francesco Quitadamo