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Primo piano

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davide emanueleEmanuele e Frattarolo: “Nessuna rassegnazione, dobbiamo tutelare i lavoratori”

Gli assessori alle Attività produttive Lorenzo Frattarolo e al Bilancio Davide Emanuele hanno incontrato a Bari il presidente della Task force regionale per l’occupazione, Leo Caroli, unitamente ad una delegazione del Comitato per la rinascita industriale e occupazionale dello stabilimento ex Tozzi ed al segretario generale provinciale della CGIL Gianni Palma, per discutere della delicata situazione dello stabilimento G&W Electric (società americana che nel 2019 ha rilevato la Tozzi Electric a Foggia, ma che ha poi attivato nel gennaio 2023 la procedura di liquidazione e avviato la dismissione dell’impianto di progettazione, produzione e commercializzazione di quadri e apparecchiature elettriche, ndr) e del futuro dei 114 dipendenti.
Due ore di serrato confronto che hanno portato alla decisione di convocare il commissario giudiziale della G&W Electric a un tavolo allargato al Comune di Foggia e alla Regione Puglia, per valutare tutte le opzioni in campo inerenti la vendita e la reindustrializzazione. Anche il Ministero per lo Sviluppo Economico è stato interessato, per scongiurare una crisi occupazionale che avrebbe un impatto drammatico non solo per le famiglie interessate ma per la comunità nel suo insieme. Nell’occasione, sono state monitorate anche altre importanti realtà del comparto industriale del territorio, e sono state ribadite l’attenzione dell’amministrazione comunale e di quella regionale, e la vicinanza ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali che non si limita alla mera solidarietà ma vede e vedrà la partecipazione e la presenza attiva e costante dei rispettivi enti nelle vertenze, e l’adozione di ogni possibile intervento atto ad affrontare situazioni che possono minare il tessuto economico e sociale.

“È stato un incontro proficuo, e la determinazione del presidente Caroli e l’allargamento del tavolo istituzionale a un livello regionale e nazionale lasciano ben sperare. Non è il momento né delle promesse né della rassegnazione, è il momento delle riflessioni e delle azioni conseguenti: ce lo impongono 114 famiglie che la politica ha il dovere di non abbandonare al loro destino, e per loro e con loro andremo fino in fondo in qualunque direzione possa loro garantire un futuro che è stato oscurato da decisioni aziendali determinate da perdite maturate nel triennio purtroppo segnato dalla pandemia, dalla crisi energetica e dall’aumento dei costi delle materie prime per la guerra in Ucraina” il commento degli assessori Frattarolo ed Emanuele.

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mediciQuesta mattina a Torremaggiore, si è concretizzato un importante progetto per la comunità locale. Alle ore 10:00, presso il Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) “Prof. Nicola Bellantuono”, è stato tagliato il nastro dell'Officina della Salute, una iniziativa innovativa finalizzata a garantire cure e supporto alle persone in stato di vulnerabilità. Alla cerimonia d'inaugurazione hanno partecipato esponenti del mondo sanitario sociale e politico del territorio, tra cui il sindaco di Torremaggiore, Emilio Di Pumpo, l'Assessora alle Politiche Sociali Lucia De Cesare, l’Assessore alla Sanità Antonio Quaranta, il Direttore del Distretto socio Sanitario di San Severo Dott.ssa Anna Maria Gualano e il vice Presidente Croce Rossa Italiana Raffaele Di sabato.

L'Officina della Salute è un'iniziativa nazionale della Croce Rossa Italiana, che si propone di offrire servizi sanitari e sociali a chi si trova in situazioni di vulnerabilità psico-socio-sanitaria. Si tratta di un presidio che fornisce una vasta gamma di servizi integrati, che vanno dalle visite specialistiche svolte da medici volontari alla farmacia solidale, fino al sostegno alimentare e al supporto psicologico. L’iniziativa è il frutto di una stretta collaborazione tra la Croce Rossa Italiana, tramite il comitato di San Severo – Torremaggiore, l'ASL Foggia e l'amministrazione comunale.

L'obiettivo dell'Officina della Salute di Torremaggiore è di costruire un percorso personalizzato per ogni individuo che vi accede, al fine di aiutarlo a superare lo stato di necessità e ritrovare un equilibrio nella propria vita.

A partire da oggi martedì 5 marzo quindi, l'Officina della Salute sarà operativa, pronta ad accogliere e assistere i cittadini poveri del territorio e non solo, offrendo loro cure e sostegno necessari per migliorare la loro qualità della vita. Si tratta di un passo importante verso la costruzione di una comunità più inclusiva e, dove nessuno viene lasciato indietro. L'Officina della Salute si configura così come un faro di speranza e solidarietà per tutti coloro che si trovano in difficoltà, dimostrando che insieme è possibile costruire un futuro migliore per tutti.

Emilio Di Pumpo Sindaco di Torremaggiore

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ospedalesan giovanni rotondoLa metodologia utilizzata per il ranking ha raccolto ed elaborato dati attraverso sondaggi tra colleghi, medici e professionisti della sanità in ambito nazionale ed internazionale, metriche di qualità ospedaliera, esperienze ed esiti riferiti dai pazienti

L’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) si riconferma primo classificato tra gli ospedali del Sud Italia nell’annuale classifica italiana dei World’s Best Hospitals (“I migliori ospedali del mondo”) redatta dalla rivista americana Newsweek, in collaborazione con la società Statista, leader mondiale nella ricerca, raccolta ed elaborazione dati statistici.

Per il quinto anno consecutivo l’ospedale fondato da San Pio sul Gargano si è classificato al 1° posto tra tutti gli istituti del Sud Italia con uno score del 74,95%, mentre a livello nazionale si è classificato in 35esima posizione su 131 ospedali censiti. Tra gli istituti del Sud Italia, Casa Sollievo della Sofferenza precede tutti gli ospedali, compresi quelli situati in capoluoghi di regione e di provincia e che insistono in territori molto più vasti, con maggiore densità abitativa e geograficamente più facilmente raggiungibili. Analizzando il ranking, inoltre, si nota che Casa Sollievo della Sofferenza precede diversi ospedali sia delle regioni del Nord che del Centro, persino di città metropolitane come Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze e Roma.

Per il 2024 la rivista Newsweek ha classificato 2.400 ospedali di 30 nazioni diverse, selezionate in base a molteplici fattori di comparabilità, come ad esempio standard/aspettativa di vita, dimensione della popolazione, numero di ospedali e disponibilità di dati.

La metodologia utilizzata per il ranking ha preso in considerazione i seguenti dati, elencati in ordine di importanza e di peso attribuito nella composizione del dato numerico finale: sondaggi tra colleghi, medici e professionisti in ambito sanitario, principalmente nazionali (peso attribuito 45%); metriche di qualità ospedaliera sul rapporto pazienti/medici-infermieri, qualità dell’assistenza per trattamenti specifici e misure di igiene e sicurezza (35,25%); esperienze dei pazienti (16,25%); misure di esito riportate dal paziente (3,5%).

«Siamo molto soddisfatti della conferma del “World’s Best Hospitals” di Newsweek anche per il 2024 che ci classifica come il primo ospedale del Sud Italia per il quinto anno consecutivo – ha sottolineato Gino Gumirato, direttore generale dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dal dicembre del 2022 –. Al riconoscimento di Newsweek si è aggiunto, recentemente, anche quello di “Ospedale di Eccellenza” ottenuto dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (ITQF) relativamente alle specialità di Gastroenterologia, Urologia, Ortopedia dell’Anca e del Ginocchio, che sarà pubblicato sulla rivista “Salute” distribuita da “la Repubblica” e da altri quotidiani del gruppo Gedi.

Si tratta di due risultati molto importanti – ha concluso Gumirato – che ci distinguono nel territorio. Il merito va attribuito unicamente al personale sanitario dell’Ospedale che anche in quest’ultimo anno, nonostante le difficoltà, ha fatto sempre del proprio meglio per fornire la migliore assistenza possibile alle migliaia di pazienti pugliesi e non che ogni anno continuano a rivolgersi a Casa Sollievo».

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libriInsieme Orsara, Deliceto, Bovino, Panni, Rocchetta, Sant’Agata, Accadia, Monteleone, Anzano e Candela
Un programma ricchissimo con 70 incontri e attività di promozione della lettura in ciascuno dei 10 comuni

L’Unione dei Comuni dei Monti Dauni fa rete per il potenziamento dei servizi bibliotecari e invita enti pubblici e privati ad aderire al “Patto Locale per la Lettura”. Nelle biblioteche dei dieci comuni costituenti, sarà creato un luogo d’incontro, di confronto intellettuale e di costruzione di nuovi ideali, dando spazio alla conoscenza e alla libertà creativa. Nell’ambito di questa operazione educativa e culturale, l’Unione presenta il programma BiblioStart: strategie e strumenti per la costruzione di un Sistema Intercomunale Bibliotecario. Gli enti coinvolti sono i Comuni di: Orsara di Puglia, Deliceto, Bovino, Panni, Rocchetta Sant’Antonio, Sant’Agata di Puglia, Accadia, Monteleone di Puglia, Anzano e Candela. Assieme ai Comuni, inoltre, ci sono: Regione Puglia con Biblioteche di Puglia, la Biblioteca La Magna Capitana e Mira aps. Mira coordinerà con l’Unione il lavoro di BiblioStart e la realizzazione di un programma di 70 incontri e attività di promozione della lettura nei 10 comuni con le associazioni partner: Spazio Baol aps, Matilda Editrice, Piccola Compagnia Impertinente aps, le associazioni del territorio, in collaborazione con gli istituti scolastici. Le attività di BiblioStart saranno svolte con la supervisione della Biblioteca di Foggia la Magna Capitana. La prima, importantissima, fase operativa prevede la costruzione del Patto Locale per la Lettura dell’Unione dei Comuni dei Monti Dauni. Il Patto dà vita a una rete di soggetti pubblici e privati che, con l’adesione volontaria al progetto, si impegnano a promuovere la lettura. Per aderire al Patto, l’Unione pertanto invita tutte le associazioni, gli enti pubblici e privati interessati a consultare, sui siti dei comuni, la manifestazione di interesse, attiva dal 5 marzo 2024 con scadenza 15 marzo 2024, e soprattutto a partecipare all’incontro on line che si terrà il 6 marzo alle ore 18.00 al link Zoom Riunione: https://us06web.zoom.us/j/88101395718?pwd=AvFyCaHeGOZIgRIBMXw2ACJwLbu4t9.1 (ID riunione: 881 0139 5718 - Codice d’accesso: 437178). L’obiettivo è quello di estendere la rete dei partecipanti coinvolgendo scuole, associazioni, librerie, case editrici, fondazioni, gruppi di lettura, istituti culturali, enti del terzo settore. Il Patto dell’Unione, che avrà una durata di 5 anni e si ispira ai principi del Manifesto dei Patti per la lettura, riconosce la lettura come un valore sociale fondamentale con cui migliorare il benessere dell’individuo e dell’intera comunità, cerca il coinvolgimento di nidi e scuole con il programma Nati per Leggere. “Il progetto BiblioStart”, spiega Pasquale Bizzarro, presidente dell’Unione e sindaco di Deliceto, “è il primo passo che, come Unione dei comuni dei Monti Dauni, abbiamo deciso di compiere per valorizzare le biblioteche dei nostri paesi e creare una vera e propria rete intercomunale. Per far funzionare le nostre biblioteche bisogna innanzitutto dotarle di personale professionalmente qualificato che sappia catalogare il patrimonio librario e impari a gestire a 360° una biblioteca. La nostra idea è anche quella di animare queste biblioteche e far sì che siano dei luoghi frequentati, in cui si fanno laboratori, esperienze di lettura, teatro e non solo”. “Le biblioteche”, aggiunge Stefania Russo, sindaca di Bovino e assessora alla Cultura dell’Unione, “sono presidi fondamentali di cultura, nelle aree interne ancor di più. Nei comuni dei Monti Dauni le Community library sono state collocate in edifici storici splendidi, a Bovino nel Castello ducale ad esempio, con l’idea di dar vita a questi edifici ripensandoli come luoghi di cultura. È proprio ciò che il progetto BiblioStart si propone, con un’ambizione in più, che è quella di mettere in rete le biblioteche dei comuni dell’Unione, mettendo in comune risorse, idee, competenze e dunque opportunità per rendere le singole biblioteche fruibili e vive, superando le difficoltà che i singoli comuni avrebbero nella gestione. Mi sembra un ottimo segnale il fatto che l’Unione riprenda slancio con un progetto culturale così ambizioso”.

Orsarainforma, servizio del Comune di Orsara di Puglia

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anpiTantissime persone al confronto organizzato dall’ANPI sulla riforma che divide l’Italia
Cgil, Uil, Acli, Anpi e Arci insieme per contrastare il progetto di dividere l’Italia tra ricchi e poveri

MANFREDONIA Le regioni ricche avranno ancora più risorse, le regioni povere s’impoveriranno ulteriormente: con l’autonomia differenziata, il divario tra il Nord e il Sud dell’Italia è destinato ad aumentare. In termini concreti, su servizi e diritti fondamentali come Sanità, Istruzione, Lavoro, Trasporti pubblici, infrastrutture per la mobilità e molto altro ancora, con l’autonomia differenziata avremo non un’Italia, unita e indivisibile, ma tante ‘Italie’, ognuna con un sistema sanitario, educativo e occupazionale differente per livello ed efficienza. La situazione attuale, dunque, sarà ‘perpetuata’ e addirittura peggiorata “per legge”. Le regioni più ricche potranno scegliere per se stesse, più di quanto fanno già attualmente, i medici migliori, le docenti e i docenti più capaci, offrendo loro migliori condizioni, in virtù delle maggiori risorse economiche di cui dispongono. Le regioni più povere, di contro, in assenza di garanzie di perequazione concrete ed effettive che l’autonomia differenziata non stabilisce con precisione e con le coperture finanziarie necessarie, vedranno ulteriormente peggiorare le difficoltà dei propri sistemi sanitari, così come le proprie scuole. Cittadini di serie A da una parte, cittadini di serie B dall’altra.
È questo il grido d’allarme lanciato ieri sera, martedì 27 febbraio 2024, da Cgil Foggia, Uil Foggia, Acli, Arcidiocesi, ANPI Comitato provinciale di Foggia e Arci Foggia.
In una sala gremita, all’interno della struttura delle Ex Fabbriche San Francesco a Manfredonia, sulla questione si sono confrontati Cecilia Simone, segretaria della sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia; Gianni Palma, segretario generale CGIL Foggia; Domenico Rizzi, presidente provinciale ARCI Foggia; e Nicola Colaianni, magistrato e docente universitario.
Il progetto di autonomia differenziata del Ministro Calderoli prevede che alcune Regioni possano richiedere più autonomia e più poteri, rispetto alle altre, su tanti argomenti centrali per la vita dei cittadini, fra cui la sanità, la scuola, l’ambiente, l’energia, il commercio con l’estero, la ricerca scientifica. Così avremmo un Paese arlecchino, con diritti dei cittadini e prestazioni diverse dei servizi a seconda delle regioni. Aumenterebbero le diseguaglianze, il Paese si frantumerebbe e crescerebbe l’impoverimento delle regioni più deboli. Occorre invece un altro regionalismo: solidale, non competitivo, rispettoso della natura una e indivisibile della Repubblica.
Il disegno di legge Calderoli definisce le procedure per l’attuazione delle richieste di autonomia delle Regioni, procedure che non prevedono un intervento di merito del Parlamento, le cui commissioni possono solo esprimere un atto di indirizzo. Le Camere approvano o respingono la legge di recepimento dell’intesa avvenuta tra lo Stato e la Regione interessata, senza poter intervenire nel merito dell’accordo: materie rilevanti per la vita dei cittadini vengono sottratte al controllo di chi li rappresenta. Il disegno di legge inoltre stabilisce che tali intese possono essere attuate solo dopo la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da garantire a tutti i cittadini e il cui finanziamento va concordato da una apposita commissione paritetica Stato-Regione. Prevede però che dalle intese non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. In pratica, le disparità già esistenti verranno ulteriormente accentuate. Già oggi esistono grandi differenze di spesa pubblica tra Nord e Sud del Paese, a discapito del Sud, ed è evidente che, senza investimenti economici, nelle regioni più svantaggiate non ci sarà nessuna possibilità di colmare le diseguaglianze sociali e territoriali, che anzi tenderanno ad aumentare.

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