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Politica

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Il sindaco uscente ha sperperato i soldi degli apricenesi

La Corte dei Conti certifica l’esistenza di una situazione di grave criticità finanziaria nella gestione del Comune di Apricena, dimostrato dal superamento di una serie di parametri di deficitarietà.
È uno dei passaggi della delibera sui rendiconti di bilancio del periodo 2015-2019, adottata dalla sezione regionale di controllo sulla Puglia il 9 aprile scorso, da cui emerge chiaramente una grave crisi finanziaria a cui bisogna porre rimedio con urgenza.
La Corte dei Conti ha accertato una situazione di generale confusione nelle scritture contabili
particolarmente grave, da metterne in discussione la veridicità e da compromettere l'attendibilità dei risultati di amministrazione approvati dall'Amministrazione e una fragilità finanziaria suscettibile di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari dell'Ente.
Plurimi profili di criticità di significativa rilevanza che non sono stati eliminati dai chiarimenti forniti dall’Amministrazione Potenza e che fanno temere ai giudici contabili l’esistenza di un disavanzo sommerso. Preoccupazione avvalorata dal fatto che il Comune di Apricena nel quinquennio 2015/2019 non ha provveduto all'integrale restituzione delle risorse derivanti da anticipazione, peraltro illegittimamente utilizzate per finanziare la spesa corrente.
Il risultato di amministrazione, così come esposto e quantificato nei rendiconti ufficiali, risulta alterato e totalmente inattendibile in ragione della sottostima dei principali accantonamenti, scrivono ancora i giudici contabili. A ciò si aggiunge un risultato finale disponibile di segno negativo in continua e preoccupante ascesa che motiva l’invito ad attivarsi per ripristinare concretamente gli equilibri finanziari ed economici della gestione, allo stato potenzialmente compromessi dalla prospettazione ufficiale - infedele - dei risultati contabili di amministrazione.

“La lettura della delibera della Corte dei Conti preoccupa per il futuro e inquieta per il passato”, commenta Alfonso Zuccarino, candidato sindaco della lista ‘Il buon paese’ che questa sera aprirà la campagna elettorale insieme alle candidate e ai candidati al Consiglio comunale con una manifestazione in programma alle 19.00 a Casa Matteo Salvatore.
“Il sindaco uscente non ha evidentemente amministrato il Comune con l’attenzione e la cura tipiche del buon padre di famiglia. Anzi, ha aperto buchi nelle casse comunali e un’eredità fatta di debiti che saremo costretti a pagare per i prossimi decenni.
La sua totale incapacità di gestire i fondi comunali è certificata dalle criticità rilevate dalla Corte dei Conti rispetto alle entrate tributarie: il Comune di Apricena è capace di incassare appena il 21% della TARI e appena il 24% dell’IMU. E non vale affermare, come fatto, che la responsabilità è di chi gestisce il servizio, perché nella stessa delibera è scritto che l'affidamento del servizio di riscossione ad un soggetto esterno non esime l'Ente da uno scrupoloso e continuo monitoraggio delle attività realizzate dalla società esterna, al fine di verificare l'utilità, la coerenza e la vantaggiosità del servizio reso.
Il sindaco uscente ci ha portato sull’orlo del baratro finanziario sperperando i soldi degli apricenesi, eppure continua a fare promesse che nessuno potrà mantenere.
Lo sa bene come sa bene di non avere argomenti per difendersi, questo è il motivo per cui ha impedito lo svolgimento democratico del Consiglio comunale. Un comportamento indegno di un sindaco a cui si è contrapposta la dignità dei consiglieri di opposizione, ancora una volta offesi e zittiti.
Lo dico da tempo e lo ripeterò fino al 7 giugno: è ora di cambiare il nostro futuro!”.

Ufficio stampa Zuccarino

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campoDichiarazione di Paolo Campo, presidente del gruppo del PD in Consiglio regionale

Confondere il senso di responsabilità con la sindrome di Stoccolma è un errore che Nichi Vendola non può permettersi di compiere.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico è pienamente consapevole di quanto accaduto e ha saputo essere conseguente, compiendo scelte politiche per nulla semplici e anche umanamente dolorose.
Abbiamo intrapreso un percorso, come ha annotato anche la segretaria nazionale Elly Schlein, che saprà rivitalizzare l’azione politica e di governo del centrosinistra e restituire dignità a chi lo rappresenta in Regione Puglia.
La veemenza retorica di Nichi Vendola è ingenerosa ed esasperata. Osservare vicende complesse come quella che stiamo vivendo con l’esclusiva ottica del presente gli impedisce di individuare quanto di simile c’è con la crisi che lui stesso visse da presidente della Regione Puglia e da cui uscì anche favorendo l’ingresso in Giunta e in maggioranza di consiglieri eletti con il centrodestra.
Allora, come oggi, proprio il senso di responsabilità del Partito Democratico ha consentito alla primavera pugliese di continuare a produrre buoni frutti per la Puglia.

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sindacoDopo dieci anni abbiamo la necessità di voltare pagina e lo faremo nel segno dell'agire. Agire è più di una semplice reazione agli eventi; è un atto di volontà, di determinazione e di coraggio. È il motore che ci spinge ad affrontare le sfide, a perseguire i nostri obiettivi e a creare un impatto duraturo sulla realtà che ci circonda. L'agire non è solo un gesto individuale, ma un impegno collettivo. Ogni volta che ci impegniamo a fare la differenza, ci uniamo a una lunga tradizione di attivisti, innovatori e visionari che hanno plasmato il corso della storia. È attraverso l'agire che superiamo le divisioni, costruiamo ponti e ispiriamo gli altri a unirsi alla nostra causa.

Tuttavia, il nostro percorso richiede anche responsabilità. Non dobbiamo solo voltare pagina, perché quando una pagina finisce è normale girarne un'altra, ma abbiamo voglia di riempire queste nuove pagine di contenuti che si trasformeranno in azioni che mirano a migliorare la comunità in cui viviamo tutti noi. Una comunità in cui non ci riconosciamo più, da cui i giovani scappano, in cui non ci sono attrazioni, in cui non c'è sviluppo, in cui le famiglie non hanno servizi e quelli che ci sono, di fatto sono inefficienti. Dobbiamo riavvicinare i cittadini alla città, renderli protagonisti di tutto ciò che di bello si può fare. Dopo un lungo lasso di tempo in cui i sanseveresi hanno dovuto subire una politica miope, autoreferenziale e finalizzata più all'apparire è giunto il momento di guardare verso nuovi e più luminosi orizzonti.

Anna Paola GIULIANI candidata a Sindaco di San Severo

 

 

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cerignolaDIMISSIONI ASSESSORA BRUNO: BONITO: “RAMMARICATO PERSONALMENTE E ISTITUZIONALMENTE, PER LA SUA SCELTA”

“Le dimissioni dell'assessora alla Cultura Rossella Bruno sono il frutto di una serena e condivisa riflessione sulle difficoltà dell'agire amministrativo e della gravosità dell'assorbente impegno che la funzione assessorile impone.

A lei ho già personalmente espresso il mio rammarico, personale e istituzionale, per la scelta compiuta, motivato dalla consapevolezza dell'ottimo lavoro svolto al servizio della comunità cerignolana e per l'attuazione dell'ambizioso programma di governo della città.

La ringrazio di cuore per la dedizione alla comune causa della rinascita di Cerignola e per la capacità di tradurre in atti e iniziative la condivisa ambizione ad innovare l'agire amministrativo in settori strategici come la Cultura, la Pubblica Istruzione e lo Sport.

Mi è noto quanto sia difficile contemperare le pressanti esigenze e scadenze della gestione con le legittime istanze di partecipazione e indirizzo espresse dai consiglieri comunali e dai partner politici. A noi spetta il compito di adempiere alle prime assegnando il giusto valore alle altre, consapevoli che un'amministrazione inefficiente ed inefficace non giova ai cittadini e a chi li rappresenta in Consiglio comunale.”

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logoPDLibero Celestino Capolongo, libero di dimettersi da Consigliere Comunale

Questa mattina Celestino Capolongo, a cui il giudice ha revocato gli arresti domiciliari e tutte le misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta Farmghosters, ha rassegnato le proprie dimissioni da Consigliere Comunale di Cerignola, eletto nel PD.
Il Segretario del Partito Democratico Daniele Dalessandro ha condiviso con Capolongo, tornato in libertà, l’opportunità di dimettersi. Dalessandro ha anche sospeso Capolongo quale tesserato del Partito Democratico.
“Sebbene l’inchiesta Farmghosters non abbia nulla a che fare con l’attività politica e amministrativa - commenta Dalessandro - ho condiviso con Capolongo l’opportunità delle dimissioni per tutelare il buon nome dell’Istituzione Comunale, del Partito Democratico e dello stesso Capolongo. Ho provveduto anche a sospenderlo dal PD come tesserato, in attesa che la questione venga chiarita”.
“La scelta ha, ovviamente, anche ragioni personali per Capolongo e cioè quella di affrontare l’eventuale percorso giudiziario con serenità e pervicacia, libero dalle responsabilità amministrative, al fine di dimostrare la sua totale innocenza ed estraneità ai fatti. Allo stato Capolongo risulta oggetto di attività investigativa, al termine delle quali sapremo se verrà rinviato a giudizio o se, ce lo auguriamo, la sua posizione verrà archiviata. Ciononostante Capolongo si è dimesso e, comunque vadano le cose, non sarà più consigliere comunale della nostra città”.
“Esprimo apprezzamento – ha concluso Dalessandro – per tutte quelle persone e quelle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, che hanno commentato e trattato la questione con rispetto, consapevoli dell’estraneità della vicenda alla politica e all’amministrazione, che legittimamente hanno anche chiesto le dimissioni a tutela dell’immagine dell’Istituzione Comunale ma che - al contempo - hanno compreso la grevità di un eventuale procedimento a carico di una persona incensurata, in pensione, conosciuta in città come disponibile e al servizio degli altri. Se Capolongo ha sbagliato pagherà, secondo Legge e secondo la Magistratura a cui va sempre la nostra gratitudine e la nostra incondizionata fiducia per il lavoro svolto. Ai pochissimi sciacalli, giudicati sciolti per mafia dal Presidente della Repubblica Mattarella, che invece di tacere per la vergogna collettiva a cui hanno sottoposto il buon nome di Cerignola, oggi parlano di legalità e speculano su questa storia, addirittura sostenendo che la condotta di Capolongo abbia portato voti di dubbia provenienza al PD, va semplicemente ricordato che le persone coinvolte nell’inchiesta sono stranieri senza diritto di voto”.

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