Standard and Poor's ha deciso di tagliare il rating sul debito italiano, portandolo da A+ ad A.
Per l'agenzia di rating più importante al mondo, la situazione politica e la fragilità della coalizione di governo italiano limitano la capacità di crescita economica. Il declassamento riflette la nostra visione di prospettive di crescita indebolita per il Paese.
Per Standard and Poor's gli obiettivi di bilancio fissati nella manovra del governo, a partire dai 60 miliardi di risparmi, sono "difficili da raggiungere". E, si legge nel rapporto dell'agenzia di rating
per l'agenzia di rating le autorità italiane, infatti restano riluttanti ad affrontare le questioni chiave, "come gli ostacoli strutturali alla crescita, il basso tasso di partecipazione al lavoro e mercati dei servizi e del lavoro troppo strettamente regolati". Il rischio è anzi che aumenti il già elevato. In tal caso ha detto S&P, "potremmo abbassare nuovamente il rating di lungo e breve termine".
Chiude con una nota la S&P, dicendo che le valutazioni, sono semplicemente tecniche ed apolitiche, non politiche come qualcuno vuol far pensare.
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Martedì, 20 Settembre 2011
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