Ancora un grave episodio di aggressioni nei confronti di medici nei pronto soccorsi di Capitanata. L'episodio in questione è accaduto venerdì sera all'ospedale Tatarella di Cerignola. Un'anziana 92enne, che era stata dimessa il giorno prima dopo nove giorni di ricovero, è ritornata al Pronto Soccorso.
Il medico di turno, che già conosceva la sua cartella clinica, dopo averla visitata, ha deciso di rimandare la paziente a casa.
A quel punto, alcuni familiari dell'anziana, arrivati in ospedale, non contenti dell'esito della visita, hanno tentato di aggredire la dottoressa, minacciando anche gli infermieri giunti per sedare il caos.
In soccorso dei medici, sono arrivate due guardia giurata, in servizio presso il pronto soccorso, che hanno sedato gli animi.
Cronaca
Terribile giornata di morti bianche nel foggiano. Dopo l'operaio della Coseme, a Stornara, un giovane agricoltore è rimasto schiacciato dal suo trattore, mentre stava lavorando nei terreni, si tratta di Mario Capolongo, 38enne.
L'agricoltore stava fresando il terreno di un uliveto, quando è stato sbalzato all'indietro da dei fili metallici, che lo hanno preso alla gola, ed è finito sulla fresatrice.
Al momento dell'incidente era presente anche il fratello minore della vittima.
Lo scorso giovedi, durante un servizio di perlustrazione del territorio boschivo della zona di San Paolo di Civitate, un aziano è stato colpo in flagranza con dei fiammiferi in mano, che stava appiccando un incendio.
I carabinieri dopo aver visto una colonna di fumo che si elevava sulla provinciale 142, tra San Paolo di Civitate e Torremaggiore, hanno deciso di andare a controllare. Giunti sul posto hanno visto che qualcuno stava appena incendiato delle sterpaglie in un terreno agricolo. Immediatamente si sono diretti verso una persona, il quale con fiammiferi alla mano, stava incendiando sterpaglie e rami secchi. I carabinieri, riuscivano a fermare un 74enne, Gaetano Cea, che avrebbe potuto procurare un altro incendio di vaste proporzioni.
Tragedia sul lavoro questa mattina, intorno alle 09:00 a Foggia. Un operaio, del sementificio Coseme di via Napoli, a quanto pare forse di una ditta esterna, è morto mentre stava eseguendo dei lavori all'interno di un silos per il frumento.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco ed una squadra assieme agli specialisti del SAF il nucleo Speleo-Alpino-Fluviale, che hanno recuperato il corpo.
Nel sementificio sono arrivati anche gli ispettori dello Spesal, il servizio prevenzione infortuni sul luogo di lavoro dell'Asl, i carabinieri ed i sanitari del 118. Al momento non si conoscono le generalità della vittima.
Il latitante Antonio Quitadamo detto Baffino, 42enne è ritenuto vicino al Clan Romito che opera nel territorio di Manfredonia, Mattinata e Vieste, si è consegnato questa mattina alla polizia locale. L’uomo, forse ormai si sentiva braccato dalle perquisizioni, che erano aumentate negli ultimi periodi sul territorio,
Quitadamo è ritenuto elemento di spicco della criminalità garganica, affiliato alla famiglia Romito di Manfredonia, è stato coinvolto in diverse operazioni di polizia sulla criminalità delle zone di Manfredonia, Mattinata e Vieste.
Il 31 ottobre del 2016, fu arrestato nell’operazione Ariete, assieme ad altri componenti del gruppo criminale che stava per assaltare un furgone portavalori tra Mattinata e Vieste.