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Cronaca

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Questa mattina, alle prime luci dell'alba, il corpo dei Vigili Urbani di Foggia - con il supporto delle altre Forze dell'Ordine - ha effettuato lo sgombero delle "Piastre" di Viale Candelaro, dove nei giorni scorsi alcune famiglie in attesa di un alloggio dal Comune di Foggia avevano occupato le sedi di associazioni di volontariato, tra cui Superamento Handicap Foggia, Le Ragioni del Cuore, Telethon e Alla Salute.
"Pur comprendendo il disagio delle famiglie in attesa di un alloggio – hanno commentato i volontari – siamo felici di poter rientrare finalmente nelle nostre sedi e riprendere, dopo giorni di angoscia e preoccupazione, le nostre attività. Vogliamo ringraziare prima di tutto l’Assessore alle Legalità e alla Sicurezza, Franco Arcuri che ci è stato vicino sin dall’inizio e che ha rispettato l’impegno preso nei giorni scorsi, gli uomini del Comando dei Vigili Urbani che hanno materialmente operato lo sgombero, le Istituzioni che hanno permesso che lo sgombero avvenisse, le altre associazioni, i cittadini e il Ce.Se.Vo.Ca., che ci sono stati vicini in questi giorni difficili".
Le associazioni, ripreso possesso dei locali, sperano di poter tornare operative già nelle prossime ore.

Per ulteriori informazioni:
Le Ragioni del Cuore
c/o Superamento Handicap Foggia
Viale Candelaro, 88 - 71121 Foggia
tel.: 0881.748509 - 328.2772524

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Ieri, 28 agosto 2012, nella tarda mattinata, il Personale Medico e Infermieristico del Servizio di Pronto Soccorso di questa Azienda, nell'esercizio della propria funzione di pubblico ufficiale, ha subito una violenta aggressione fisica da parte di congiunti di un paziente. Nel ribadire che nessuna violenza può trovare giustificazioni, quella perpetrata ieri ha assunto caratteristiche tali da dovere immediatamente indurre gli Organi di Polizia ad avviare specifiche indagini. L'episodio conferma il livello allarmante delle tensioni che vengono quotidianamente vissute nella Struttura di Pronto Soccorso, nonostante l'attuazione di processi organizzativi, quali l'attivazione dei settori di Terapia Intensiva e Sub Intensiva, di Osservazione breve, in coerenza con le linee guida della Società Italiana di Medicina di Urgenza. E' opportuno evidenziare che il Pronto Soccorso, in quanto servizio sanitario a disposizione dell'utenza H24, talora è costretto ad affrontare problematiche che risentono di disagi di ordine sociale piuttosto che non strettamente sanitario. Pertanto, esso è da considerare come presidio di assoluto e strategico interesse pubblico per la gestione della funzione "salute", costituzionalmente protetta.
Nell'esprimere a tutto il personale del Servizio di Pronto Soccorso la gratitudine per l'impegno quotidiano profuso nell'affrontare le problematiche assistenziali, ed in particolare, al Dott. Vito Procacci, Direttore della Struttura, e a tutto il personale, vittime della recente brutale aggressione, questa Direzione Generale auspica un intervento interistituzionale al fine di poter garantire l'erogazione delle prestazioni sanitarie da parte del personale dipendente a favore dell'utenza nelle migliori condizioni di sicurezza fisica.
La Direzione Generale
Dr. G. Fuiano, Dott.. D.A. Procaccini, Dr. T. Moretti



comunicato stampa

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Ebbene si e purtroppo, mentre Foggia si prepara a celebrare il sacro rito che festeggia nuovamente l’Iconavetere, ovvero la nostra Madonna dei 7 Veli protettrice di Foggia, la piccola chiesa situata all’interno del Parco dell’Iconavetere in via P. Ciano, è stata profanata.

Foggia, martedì 14 agosto 2012

Ignoti durante la notte si sono introdotti nel parco e dopo aver rimosso una parte del recinto in ferro che circoscrive il parco, hanno forzato la porta della sagrestia dietro l’altare. L’altare, situato all’esterno, non è stato oggetto di atti vandalici ma, pur non avendo nulla da derubare, gli ignoti hanno recato danni di centinaia di euro a ciò che era all’interno della sagrestia.

Grazie all’avviso di “Voce di Foggia” questa mattina una pattuglia della Polizia Municipale di Foggia, intorno alle ore 12.30, si è recata sul luogo profanato e dopo aver accertato l’atto sacrilego e l’entità dei danni, ha provveduto ad avvisare chi ha in gestione la sacra area. Tuttavia, a nulla son valse le numerose telefonate degli agenti per far intervenire i gestori del parco, telefonando finanche alla Curia Arcivescovile senza ottenere risposte. Da fonti certe, l’area del Parco Iconavetere pare che sia in gestione alla parrocchia di S. Anna, curata dall’ Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini. Dopo aver contattato la parrocchia e non avendo avuto alcuna risposta certa, gli agenti della Polizia Municipale hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area.

Ora si attende che la Curia, nelle sue piene funzioni istituzionali, intervenga per riportare decoro e soprattutto sacralità al luogo, compiutamente al Comune di Foggia per ripristinare legalità e sicurezza.

Tanto per ricordare di cosa stiamo parlando e del suo valore storico-culturale-religioso: l’area in oggetto è un luogo sacro sorto tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, quando alcuni Frati Cappuccini giunsero per la prima volta a Foggia, e precisamente nell’anno 1579. Poi, grazie al facoltoso intervento di alcuni nobili locali (uno fra tanti Cola Zuccaro), fu eretto un convento appena fuori della città, avente come margini il Tratturo Regio Foggia-San Severo, l’attuale Parco dell’Iconavetere. Tuttora dal parco c’è una strada che dalla Porta Arpana conduce al Convento, oggi in Via Cappuccini, e che era uno dei luoghi visitati dai pastori abruzzesi che scendevano a Foggia per la transumanza.

Ma il parco non ha smesso mai di far parlar di se. Difatti, dopo la costruzione dell’attuale chiesa, utilizzata per brevissimo tempo, il parco è stato “regalato” all’incuria urbana. Le istituzioni locali consce del problema non sono mai intervenute per il suo ripristino, legittimando abusivamente il suo scempio. Piuttosto che intervenire a Foggia pare che si sia innescata una diatriba tra comune e diocesi che, purtroppo, continua a regalare all’inciviltà un nostro pezzo di storia e cultura. I residenti uniti in gruppi spontanei e con l’ausilio di alcune associazioni hanno sempre fatto richiesta dl ripristino del Parco dell’Iconavetere senza mai aver risposte certe e risolutive. Verrebbe spontaneo dire che piuttosto di erigere una chiesa con un parco abbandonato, sarebbe meglio che l’area interessata fosse destinata nella sua circonferenza a scavi archeologici senza alcun manufatto edile a ricordo dei tempi storici. Per lo meno non diamo un tetto all’inciviltà e al degrado urbano, corredato dall’illegalità presente e persistente nell’area.


Nico Baratta

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Due uomini di nazionalità straniera sono morti in un incidente stradale. Le due vittime non sono state identificate, la loro auto è uscita fuori strada all'altezza di San Severo ed ha preso fuoco, poichè i corpi sono stati carbonizzati. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco per monitorare la situazione, ma non c'è stato nulla da fare.

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La sede di Foggia di Telethon, Fondazione nazionale per la ricerca sulle malattie genetiche, è stata occupata nel pomeriggio di oggi da due famiglie senza fissa dimora.  Sul posto, sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale di Foggia che sono riusciti ad entrare all'interno dei locali ed hanno constatato l'effrazione e l'occupazione. Il presidente del Coordinamento Provinciale Foggia di Telethon, Nico Palatella, è accorso sul luogo per verificare la situazione, ed ha cominciato a dialogare con le due donne che al momento occupano la sede, insieme ad un bambino di due anni, per cercare una soluzione.

"Sono molto dispiaciuto dell'accaduto avendo appurato che le persone in questione sono sull'orlo della disperazione ed hanno, comunque, dignitosamente conservato quanto contenuto negli uffici e quindi materiale informatico, attrezzature ed oggetti vari". Palatella continua: "E' la dimostrazione di come questa città come poche altre manifesti un crescente disagio sociale che sfocia in azioni come questa, e della cui gravità legale e giudiziaria forse nemmeno le signore interessate sono consapevoli". Conclude Palatella: "Domani procederò alle comunicazioni d'obbligo alla Fondazione Nazionale Telethon in quanto è mio dovere segnalare l'accaduto, augurandomi un buon esito della questione ed alla mia città di conoscere giorni migliori; Telethon raccoglie fondi per la ricerca e la cura delle malattie genetiche, Foggia inizi a raccogliere fondi per risolvere i suoi problemi, prima che la situazione sfugga di mano anche alle Forze dell'Ordine, sempre più impegnate in una battaglia quotidiana causata dalla miseria e dalle difficoltà".


Le donne hanno raccontato di essere senza fissa dimora e di aspettare da anni, ormai, un alloggio nelle case popolari, vivendo quotidianamente questa situazione di disagio. Più volte, raccontano, hanno dovuto occupare altre abitazioni per dare un tetto alla propria famiglia: "Sono già cinque volte che occupiamo - racconta Maria, nome di fantasia per tutelare la privacy della donna - mio marito lavorava per la Connecting People che gestiva i servizi di assistenza a Borgo Mezzanone, ma è stato licenziato a febbraio perché la ditta ha perso l'appalto in favore della Croce Rossa Italiana". Maria continua: "Mio figlio ha due anni ed è affetto da un nodulo fibrotico al collo: il prossimo anno dovrà subire un intervento ma non ci hanno assicurato che il problema si risolverà. Ogni tre mesi siamo costretti a far visitare il bambino da specialisti a pagamento perchè le liste di attesa della sanità pubblica sono lunghissime".


Le fa eco Giovanna, anche questo nome di fantasia, che ha un marito disoccupato, e un figlio di quindici anni affetto da epilessia ed una figlia di ventiquattro anni che soffre di crisi asmatica: "Io soffro di depressione a causa di quello che sto subendo - racconta disperata Giovanna, che continua - da aprile dormiamo in auto perché siamo stati sfrattati di casa dopo che mio marito ha perso il lavoro".


Le due donne raccontano che il Comune propone alle famiglie di cercare un alloggio cui provvederà, poi, a pagare il canone di affitto, ma che già in passato, il Comune stesso non ha onorato gli accordi presi con i proprietari delle case che altro non hanno potuto fare che sfrattare gli inquilini. "Non ci fidiamo del Comune e delle sue promesse di pagare gli affitti: non riescono a mantenerle e noi ne subiamo le conseguenze", dichiarano le due donne. Le famiglie hanno fatto richiesta di alloggio per le case popolari, ma devono attendere che la graduatoria vada ad esaurimento: "C'è gente che è riuscita a passare avanti e ad ottenere la casa prima degli altri e non sappiamo come, ma possiamo immaginarlo - gridano a gran voce Maria e Giovanna che concludono con una confessione agghiacciante che, se vera, non solo deve far riflettere, ma dovrebbe promuovere una forte azione delle Forze dell'Ordine per reprimere la cosa: "C'è una donna che conosciamo che ha subito un ricatto sessuale in cambio dell'alloggio"
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--Giorgio Ventricelli
giornalista, addetto stampa e comunicazione ambientale

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