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Attualità

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uniIl marchio certifica l'eccellenza nella gestione delle risorse umane nel settore della ricerca. Nel 2010 l'Università di Foggia è stata la prima in Italia, la seconda in Europa, ad ottenerlo: ancora oggi le Università italiane a cui è stato concesso sono solo 7, complessivamente 183 nel resto d'Europa.
Tre gli ispettori designati dalla Commissione Europea per le verifiche.
Sono Sheila Gupta (Director of Human Resources, University of Edinburgh – Gran Bretagna), Claudia Schober (Human Resources Development, University of Graz – Austria) e Barbara Unkovic (Expert Associate of International Scientific Projects, University of Pula – Croazia) i valutatori designati dalla Commissione Europea per la conferma del riconoscimento del titolo HR (Istituto di Eccellenza nella Gestione delle Risorse Umane nel Settore delle Ricerca) da parte dell'Università di Foggia.
Un'autorizzazione che avverrà attraverso un vero e proprio esame da parte dei tre valutatori, che il 22 luglio incontreranno i responsabili scientifici ed amministrativi del procedimento HR e i beneficiari delle azioni implementate per ottenere tale riconoscimento. È previsto anche un sopralluogo presso tutti i Dipartimenti dell'Ateneo dauno e il controllo dei documenti necessari per potersi pronunciare a riguardo.
L’Università di Foggia ha potuto traguardare questo obiettivo attraverso l’adozione, nel marzo 2010, di una strategia per la gestione delle risorse umane nel settore della ricerca (definita per l'appunto HR – Human Resources), strumento trasparente, flessibile e facilmente condivisibile tra i soggetti interessati, che è conforme ai principi contenuti in due documenti della Commissione Europea: la Carta europea
dei ricercatori e il Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori. Tali documenti, pubblicati nel 2005, contengono un insieme di princìpi e prescrizioni su ruolo, responsabilità e diritti dei ricercatori e dei soggetti che assumono e/o finanziano gli stessi nonché sulle loro procedure di assunzione o nomina. L’obiettivo finale della Commissione Europea è il miglioramento della competitività della ricerca europea attraverso un lento e graduale processo di cambiamento culturale, di discussione e di confronto tra tutte le parti interessate (istituzioni di ricerca pubblica e privata e referenti politici). «La strategia HR adottata dall’Università di Foggia – dichiara il Coordinatore scientifico del procedimento
e delegato ai rapporti con la Commissione Europea per l'Università di Foggia, prof.ssa Mariarosaria Lombardi – si colloca in quella più ampia di Ateneo volta al sostanziale riposizionamento delle attività di ricerca in àmbito nazionale e internazionale, costituendo per di più un adattamento
ai recenti indirizzi nazionali (Legge 140/2010 del MIUR) ed europei. In questa ottica, per il nostro Ateneo, l’adozione della strategia costituirà un fattore di visibilità internazionale nello Spazio europeo della ricerca (European Research Area), di maggiore credibilità all’esterno (autorità locali e nazionali e dello stesso mondo accademico) e di riconoscimento del grado di eccellenza nella gestione delle risorse umane nel settore della ricerca». Per il 22 luglio è stata organizzata una vera e propria accoglienza scientifica per il nucleo di valutatori attesi all'Università di Foggia, ecco – nel dettaglio – il programma degli incontri:

Sessione mattutina

Ore 9.00 – Ufficio dott. Giovanni Lovallo (I piano, Ateneo)
Incontro con il gruppo di lavoro HR: consultazione dei documenti e interviste
Mariarosaria Lombardi – Coordinamento scientifico e rapporti con la Commissione Europea
Giovanni Lovallo – Coordinamento tecnico-amministrativo
Valentina Antonacci e Luciana Colelli – Collaboratori tecnico-amministrativi

10.00 – Sopralluogo presso i Dipartimenti dell'Ateneo
Dipartimento di Economia: Direttore prof. Francesco Contò
Dipartimento di Giurisprudenza: Direttore prof. Aldo Ligustro
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimenti e Ambiente: Direttore prof. Agostino Sevi
Dipartimento di Medicina and Chirurgia: Direttore prof.ssa Maria Pia Foschino
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale: Direttore prof. Lorenzo Lo Muzio
Dipartimento di Studi Umanistici. Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione: Vicario prof. Marcello Marin

13.00 – Ufficio dott. Lovallo (I piano, Ateneo)
Incontro con i responsabili delle azioni HR: interviste
Area Relazioni Internazionali: dott.sa Maria Ciavarella
Area Ricerca: dott.ssa Luciana Colelli
Area Risorse Umane: dott. Vincenzo Costantini
Area Didattica, Servizi agli Studenti e Alta Formazione: dott. Antonio Formato
Area Affari Legali: dott.ssa Emilia Tullo

Sessione pomeridiana

Ore 15.30 – Sala Consiglio (VI piano, Ateneo)
Incontro con organi centrali di Ateneo e direzione generale
Rettore: Prof. Maurizio Ricci
Direttore Generale: Dott. Costantino Quartucci
Delegato Ricerca scientifica e tecnologica: Prof. Cristoforo Pomara
Delegato Mobilità internazionale studentesca: Prof.ssa Chiara Porro
Delegato Alta formazione: Prof.ssa Rosa Prato

16.00. – Sala Consiglio (VI piano, Ateneo)
Incontro con i beneficiari delle azioni individuate dalla Strategia HR: interviste
Quattro dottorandi di ricerca di diversi Dipartimenti che sono andati all’estero grazie all’azione n. 2 (mobilità internazionale)
Dieci partecipanti (ricercatori, dottorandi e assegnisti di ricerca) che hanno partecipato a seminari e corsi grazie all’azione n. 5
(formazione continua alla ricerca)

Per ulteriori informazioni: Prof.ssa Mariarosaria Lombardi, Tel.: +39 3207981501

Davide Grittani
Via A. Gramsci 89/91 Foggia
Telefono +39 0881 338 580
Mobile +39 340 6017860
portavoce@unifg.it – www.unifg.it

Comunicato stampa n. 59 del 10 luglio 2014

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bimbiinacquaDi quello che doveva essere il più grande Parco Acquatico del Sud, probabilmente non se ne farà più nulla. L'enorme lavoro compiuto da parte del presidente della Filo D’Acqua, potrebbe essere vano, per via della grossa mole burocratica italiana che, anzichè agevolare imprenditori li ostacola. Si potrebbero buttare a mare un progetto da 10 milioni di euro e non solo con parchi divertimento ma, anche un teatro di 3mila posti ed una SPA di circa 1500 metri quadrati.Tutto questo per colpa dell'ente ASI, che non fornisce risposte e per lo meno se le da, le fornisce in notevole rtardo. L’ASI aveva dato via libera al progetto del Parco acquatico chiedendo però 150mila euro, la Filo d’Acqua con una raccomandata PEC, chiedeva la rateizzazione. Richiesta, che sarebbe dovuta esser approvata dal Consiglio d’Amministrazione. Una volta accettata la dilazione di pagamento, i legali della Filo d’Acqua chiedevano in più occasione le copia delle convenzioni ed i documenti che attestavano tale accettazione. Alcuni mesi più tardi l’ASI spediva l’accettazione della dilazione del pagamento, ma non invia alla Filo d'Acqua la copia della bozza di convenzione. Inevitabilmente si chiederanno i danni di un risarcimento per le 300 persone in attesa d'iniziare a lavorare. Se non avremo risposte tra lunedì e martedì porteremo tutte le carte in Procura.

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ospedalefoggia«Il nuovo assessore regionale alla Sanità compia un atto politicamente rilevante, dimostrando in modo concreto che il diritto alla salute dei cittadini di Foggia non vale meno di quello delle comunità di altri territori della nostra regione». È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, alle dichiarazioni del direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione del Policlinico del capoluogo dauno. «Il rischio di un blocco degli interventi chirurgici è una prospettiva intollerabile, che non può essere presa in considerazione neppure a livello ipotetico – afferma il sindaco di Foggia –. Le carenze di organico a cui è legato questo allarme sono con ogni evidenza il frutto di una errata e superficiale programmazione che ha penalizzato in modo significativo quello che è il secondo Policlinico della Puglia». «Comprendo la stanchezza e il malessere dei medici che con una serietà ed uno spirito di sacrificio straordinari cercano di tamponare le difficoltà di personale, in particolare sul fronte degli anestesisti, con le quali sono costretti a confrontarsi quotidianamente – rileva il primo cittadino –. Occorre però che la Regione Puglia si occupi di quella sta assumendo i tratti della vera e propria emergenza in modo serio e risolutivo».

«Mi farò personalmente promotore, anche nella mia veste di massima autorità cittadina in materia sanitaria, di una forte sollecitazione nei confronti del nuovo assessore alla Sanità, Donato Pentassuglia, affinché affronti in modo celere e concreto questa questione – aggiunge Landella –. Non possiamo permettere che per un deficit di personale non certo ascrivibile al managment degli Ospedali Riuniti tantissimi cittadini di Foggia e della Capitanata siano obbligati ad operarsi fuori provincia o addirittura fuori regione – conclude il sindaco di Foggia –. La Regione Puglia ha il dovere di provare a porre rimedio a questa situazione, correggendo gli sbagli di programmazione commessi sino ad oggi, che tra l’altro hanno dato vita al paradosso per il quale sulla struttura del Policlinico sono state investite nel recente passato ingenti risorse economiche per la costruzione di strutture ad oggi rimaste vuote o inutilizzate proprio per la carenza di personale».

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uniE da gennaio via a un master in “Criminologia e psicologia investigativa”.
Da settembre via all'unico esame del genere istituito tra tutti i Dipartimenti di Giurisprudenza delle Università italiane, all'insegnamento prenderanno parte anche esperti delle forze armate nelle investigazioni scientifiche: tra i casi oggetto di studio le sentenze Knox, Sollecito e i delitti Poggi e Gambirasio.
Nel Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza e di quello triennale in Operatore della Pubblica Amministrazione, dal prossimo 22 settembre prenderà il via l'insegnamento in “Indagini tecnico scientifiche” curato dalla prof.ssa Donatella Curtotti (che garantirà agli studenti che lo frequenteranno 6 CFU, Crediti formativi universitari). Si tratta dell'unico esame del genere istituito tra tutti i Dipartimenti di Giurisprudenza delle Università italiane, nel senso che esistono altri precedenti ma sono stati incardinati in altri Dipartimenti (perlopiù Medicina) quindi didatticamente strutturati in chiave scientifica e non investigativa. «L’insegnamento di “Indagini tecnico scientifiche”, primo in Italia per l’interdisiciplinarietà della didattica, intende fornire allo studente le capacità di conoscere sia le peculiarità giuridiche di tale tipo di prova che le recenti tecniche investigative rapportate alla diversa tipologia di tracce del reato attraverso l’ausilio di esperti del settore – dichiara la prof.ssa Donatella Curtotti, associata di Procedura Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Foggia –. Oggigiorno, il rischio di errori è meno accentuato rispetto al passato».
All'insegnamento prenderanno parte, offrendo la loro preziosa collaborazione, anche personalità della materia di riconosciuta esperienza nazionale ed internazionale, come il prof. Nicola Fusaro (Direttore del Master in "Scienze forensi" dell'Università La Sapienza di Roma), l'avv. Stefano Aterno (esperto in reati informatici del Foro di Roma), il dott. Gian Luca Giovannini (Criminal Profiler, Scuola Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri), il dott. Roberto Gennari (Dattiloscopista, Istituto Superiore di Tecniche Investigative Arma dei Carabinieri). Previsti anche un seminario di “Informatica forense” a cura del dott. Giuseppe Delli Carri e un altro di “Medicina legale” a cura del prof. Cristoforo Pomara, quindi un seminario conclusivo che sarà tenuto presso l'Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell'Arma dei Carabinieri di Velletri (il 30 ottobre). Tra i casi che diventeranno oggetto di studio anche le sentenze Knox e Sollecito, emesse nell'ambito del processo per il delitto della studentessa britannica Meredith Kercher, quindi i casi ancora rimasti irrisolti o tutt'ora in fase di risoluzione come i delitti di Chiara Poggi (Garlasco, 13 agosto 2007) e Yara Gambirasio (Brembate di Sopra, 26 novembre 2010). «Le tracce vengono ricercate, interpretate e repertate con rigore logico, metodo scientifico ed elevata tecnologia, potendo fornire un prezioso contributo alla ricostruzione del fatto. Ma l’errore è sempre possibile. Sta al processo penale e ai suoi protagonisti individuarlo Le tracce sono i veri testimoni “silenti” del crimine. Sono sempre presenti e sono affidabili perché non possono mentire, non si dimenticano, non si confondono, non possono essere sbagliate. Solo l’errore umano nell’individuarle e studiarle può sminuirne il valore – aggiunge la prof.ssa Curtotti –. Il problema di fondo è che le investigazioni sul locus commissi delicti si sottraggono alle tradizionali regole del procedimento probatorio, creando problemi al giudice e alle parti del processo in ordine alla loro valutazione. In gergo, ovvero tra gli addetti ai lavori, si dice che i primi 30 giorni, dal delitto o dalla registrazione di un grave fatto di cronaca, sono quelli entro cui l'indagine deve portare dei risultati: bene, questo insegnamento tende in parte a smentire questa tendenza in parte a rafforzare l'idea che insieme scienza, biologia, moderne tecniche investigative, giurisprudenza e semplice intuito possono rappresentare quanto meno una garanzia per chi subisce un reato».
Questo nuovo insegnamento rappresenta tuttavia solo un primo, anche se deciso, passo verso la nuova frontiera della criminologia e delle tecniche investigative, visto che l'Università di Foggia nel corso del Senato Accademico tenuto ieri ha approvato un Master in “Criminologia e psicologia investigativa” che partirà dal prossimo mese di gennaio. «Lo abbiamo incardinato nel Dipartimento di Studi Umanistici – spiega il Prorettore vicario prof.ssa Milena Sinigaglia – perché abbiamo deciso di conferirgli un taglio anche piuttosto psicologico, con uno studio molto dettagliato che metta in relazione il profilo criminale, e quindi le relative tecniche investigative, con i risvolti che inevitabilmente ricadono sulla società. Crediamo molto in questa nuova scommessa, di cui più in là diffonderemo ogni dettaglio per gli studenti che vorranno iscriversi. Crediamo, in sintesi, che le competenze acquisite dalle varie strutture e dai vari Dipartimenti di Giurisprudenza, Medicina e appunto Studi Umanistici messe insieme possano portare a uno studio strutturato e coordinato dei fenomeni legati alla criminologia».

Per ulteriori informazioni: Prof.ssa Donatella Curtotti
Associato di Diritto processuale penale Dipartimento di Giurisprudenza
donatella.curtotti@unifg.it
Tel.: 0881 582269

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ovilenazionaleAppello dell'Università di Foggia:
«Non perdiamo anche questo patrimonio di conoscenze».
In ragione del riordino previsto dal Ministero delle Politiche Agricole,
l'istituto CRA – ZOE dovrebbe essere definitivamente trasferito a Bella (in Basilicata).
Il tentativo del Rettore prof. Maurizio Ricci: «Scriverò una lettera
al Ministero, con le dovute argomentazioni speriamo cambino idea».
Recependo le direttive impartite dal Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, lo scorso 11 giugno il CRA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) ha deliberato la chiusura, l'accorpamento e il trasferimento di una serie di istituti dislocati in tutta Italia. Il provvedimento coinvolge complessivamente 31 istituti, prevedendone la chiusura di 3 (sedi ex Inca Parma, Fisciano e Rende), la soppressione di altri 10 (Rieti, Velletri, San Pietro Avellana, Lecce, Metaponto, Rende, Sanluri, Bagheria, Metaponto e Udine), la soppressione mediante trasferimento ad altra sede di altri 10 (Cremona, Roma, Spoleto, Barletta, Rovigo, Reggio Calabria, Padova, Gorizia, Torino e Foggia), quindi il consolidamento in strutture di proprietà dell'ente per altri 7 (Milano, Vercelli, Osteria Nuova, Verona, Scafati e due a Roma).
Anche il CRA – ZOE di Segezia, borgata a pochi chilometri da Foggia, dovrebbe dunque essere definitivamente accorpato ad altra struttura già esistente, ovvero al CRA di Bella in provincia di Potenza. Una perdita consistente, poiché rischia di cancellare un patrimonio di conoscenze, di storie e di esperienze che ha già ospitato, in passato, l'ovile nazionale: struttura al centro di una serie di ricerche e sperimentazioni commissionate proprio dal Ministero per le Politiche Agricole. Da qui l'appello dell'Università di Foggia, che attraverso il direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, dell'Ambiente e degli Alimenti prof. Agostino Sevi fa sentire la propria voce invocando un rapido ripensamento: «Si tratta di una struttura che conserva anche un considerevole tratto antropologico del nostro passato, oltre ad essere stato un posto in cui sono state e sono tutt'ora effettuate importanti ricerche disposte proprio dagli organi ministeriali deputati al funzionamento di queste strutture – dichiara il prof. Agostino Sevi –. L'Università di Foggia si schiera al fianco di tutti quegli organismi, associazioni di categoria e operatori del settore, che in queste ore auspicano un rapido ripensamento da parte del Ministero e del CRA, un ripensamento che consenta al CRA – ZOE di Segezia di continuare a dare il suo contributo al progresso tecnico e scientifico dell'ovinicoltura pugliese e meridionale». L'ex ovile nazionale CRA – ZOE di Segezia è attivo dal 1921, collabora con diverse Università ed Enti di ricerca, si estende per oltre 390 ettari e, in più di una occasione, come alternativa proprio al sesto piano di Palazzo Ateneo dell'Università di Foggia, è stato indicato come possibile sede dell’Authority Nazionale per la Sicurezza Alimentare.
Il Rettore dell'Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci, nella seduta di ieri 16 luglio 2014 ha informato il Senato Accademico dell'intenzione di scrivere una lettera al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali on. Maurizio Martina, nel tentativo di ottenere perlomeno un rinvio rispetto alla decisione di chiudere l'ex ovile nazionale di Segezia per trasferirne l'attività in Basilicata. «Più che un tentativo mi pare un obbligo istituzionale – ha aggiunto il Rettore – visto il ruolo che rappresento e visto il peso che ha sempre avuto il settore ovinicolo nella vita e nel destino della Capitanata. Con le dovute argomentazioni, e soprattutto in ragione della storica presenza delle pecore nel nostro territorio, la speranza è quella che cambino rapidamente idea. Questa città rappresenta la Regia Dogana della Mena delle pecore dal 1447, salvo poi la soppressione durante l'occupazione Francese nei primi anni dell'Ottocento. E' pieno di tracce che lo testimoniano, pieno di storie che lo raccontano. Da questo punto di vista, forse l'ex ovile nazionale incarna l'ultimo baluardo di quella lunghissima parentesi socio-economica cominciata proprio con la Dogana. Non possiamo permetterci anche di perdere questo patrimonio di conoscenze, che è tutt'altro che un patrimonio solamente nostalgico visto che, ancora oggi, produce ricerche e risultati concretamente utili al settore». Sempre durante il Senato Accademico di ieri, è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno in cui l'Università di Foggia si è impegnata a produrre un documento, destinato evidentemente al Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, che rappresenta un ulteriore monito contro il provvedimento di chiusura dell'ex ovile nazionale CRA – ZOE di Segezia.

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