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Attualità

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universosaluteEmergenza Covid, l’Ad Telesforo: “piccolo miracolo di buona sanità”

Si comunica - in ottemperanza alla vigente normativa di contenimento della diffusione dell’infezione da Covid-19 - la ripresa di tutte le attività di ricovero, di seguito elencate: Area medica, con day service annessi e riabilitativa cod.56; Area di Riabilitazione Extraospedaliera (ex art.26): Riabilitazione ex art.26, con ambulatori e servizi domiciliari annessi, Rsa, Rsa Alzheimer; Hospice.
Si precisa che i ricoveri avvengono presso strutture diverse e separate dall’Area ex Ortofrenica e quindi in totale sicurezza per pazienti ed operatori, utilizzando tutte le misure idonee di prevenzione in spazi appositamente dedicati e strutturalmente adeguati alla normativa vigente.
Intanto, a proposito della gestione della fase di emergenza Covid-19, in una lettera aperta, rivolta a tutti i dipendenti di Universo Salute, l’AD Paolo Telesforo ha voluto rimarcare il “piccolo miracolo di buona sanità” che l’azienda “ha compiuto sotto lo sguardo attento delle istituzioni e con la benedizione del fondatore dell’Opera, Don Uva”. Presso la sede di Foggia è stato ottenuto infatti “il migliore dei risultati possibili: tutti guariti. Vale la pena di sottolineare, onde evitare speculazioni da parte di chi non ha a cuore questa azienda - sottolinea l’AD - che Universo Salute è stata riconosciuta dalla Regione come struttura in grado di accettare pazienti Covid e che, da un lato ha accolto e curato pazienti provenienti da altre strutture e, dall’altro, ha inviato una propria task force in soccorso di altre Residenze per anziani di Capitanata particolarmente colpite dall’infezione.
Non ci sono state vittime nelle nostre strutture che da subito, precorrendo in alcuni casi le misure di prevenzione stabilite dal Governo e dalla Regione, si sono organizzate per mettere in sicurezza pazienti e dipendenti. E’ innegabile che prima che il mondo si accorgesse della pandemia, il virus aveva già iniziato a diffondersi soprattutto tra gli asintomatici. La tempestività e la reattività, con tutti i limiti dei ritardi della macchina Italia, ci ha permesso di essere qui, a parlare di successi e non di decessi.
Non è finita. Il virus è stato sconfitto, ma non bisogna abbassare la guardia. Tuttavia, oggi abbiamo voltato pagina. Nella sede di Foggia il reparto Covid ha dimesso gli ultimi pazienti guariti e a Bisceglie siamo prossimi a questo traguardo. Questa è l’alba di un nuovo giorno che apre il cammino di Universo Salute, e nel contempo dell’intera nazione, verso il lento, ma inesorabile, ritorno alla normalità”.
Immancabile infine il ringraziamento da parte dell’AD a “tutti coloro che (Direttori Sanitari e di Area, Medici, Infermieri, Oss e quanti hanno permesso lo svolgimento delle loro funzioni, oltre che al personale tutto) - con una dedizione straordinaria e una professionalità indiscussa,- si sono sacrificati per mesi nelle loro scomode bardature per non far mancare neppure per un attimo ai malati, non solo l’assistenza sanitaria e la più accurata igiene personale, ma anche, e soprattutto, quel calore, quell’affetto e quel coraggio che hanno fatto superare ai nostri ospiti lo sconforto di non poter avere accanto in un momento difficile come questo, i propri familiari. Un pensiero va anche alle famiglie dei nostri ospiti e dei nostri dipendenti che hanno compreso la necessità di misure stringenti per salvaguardare la salute e la vita dei propri cari e che hanno apprezzato i nostri sforzi e le nostre iniziative per rendere l’isolamento meno difficile. Una per tutte, l’iniziativa delle video chiamate da noi implementate sin dai primi giorni di blocco delle visite ai degenti e che è stata da stimolo per quasi tutti gli ospedali, cliniche e RSA della nostra Regione che hanno seguito il nostro esempio.
Comunque fosse andata quest’avventura iniziata il 1 ottobre 2017 con l’acquisizione del Don Uva da parte di Universo Salute - conclude Telesforo - ne sarebbe valsa la pena. Perché salvando quell’azienda abbiamo acquisito nel contempo un patrimonio umano di grande spessore. E non saranno voci isolate ad adombrare la nostra efficienza. Il nostro personale è la migliore risposta a qualsiasi affermazione avventata”.

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comunesanseveroMERCATO SETTIMANALE: PROFICUO INCONTRO TRA IL COMUNE DI SAN SEVERO E LE ORGANIZZAZIONI DI CATEGORIA.

Si è tenuta ieri sera, presso la Sala Consiliare Luigi Allegato di Palazzo Celestini – Residenza Municipale – una importante riunione in cui l’Amministrazione Comunale ha ascoltato l’accorato grido d’allarme delle Organizzazioni di Categoria e le varie azioni da loro suggerite finalizzate alla riapertura del mercato settimanale del giovedì, ancora sospeso dal D.P.C.M. vigente per l’emergenza dovuta alla Pandemia COVID – 19. 

All’incontro, presieduto dal Sindaco Francesco Miglio, erano presenti il Vice Sindaco Salvatore Margiotta, gli Assessori Felice Carrabba e Luigi Montorio, Il Dirigente Comunale Fabio Mucilli, il Comandante della Polizia Locale Ciro Sacco. Le associazioni presenti erano. Confcommercio (Raffaele Mazzeo e Giampaolo Tota) Confartigianato (Giovanni Danese), Confesercenti (Giuseppe Rodelli e Aldo Gambacorta), ANA – Ass. Nazionale Ambulanti (Girolamo Zaccaro, Lello Cristinziano e Armando Selvaggio).
“E’ stato un confronto davvero utile – hanno dichiarato il Sindaco Miglio e l’Assessore con delega al Commercio Carrabba – in cui le associazioni di categoria hanno manifestato da un lato l’enorme disagio lavorativo ed economico per la lunga e continuata chiusura dell’attività e dall’altra gli auspici per una immediata riapertura delle aree mercatali settimanali. E’ stata decisa, per la prossima settimana, la convocazione di un tavolo tecnico, cui prenderanno parte sia il Comune di San Severo che le Organizzazioni di categoria, che sarà chiamato a stabilire tempestivamente ogni azione utile al fine di programmare le modalità di apertura del mercato settimanale nel momento in cui il Governo Centrale comunicherà a livello nazionale la possibilità di riapertura degli stessi. Abbiamo ribadito anche in questa circostanza la nostra più totale solidarietà e vicinanza agli ambulanti, la cui categoria è stata duramente colpita dalla lunga chiusura delle attività di vendita”.

l’Addetto Stampa
Michele Princigallo

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forza italiaEMERGENZA COVID-19, L’AMMINISATRZIONE COMUNALE RICHIAMI IN SERVIZIO I CO.CO.CO. PER GARANTIRE ADEGUATI LIVELLI DI IGIENE URBANA E COSTANTE SANIFICAZIONE.
Molte zone a verde della nostra Città sono in stato di abbandono. L’erba continua a crescere, divenendo luogo di proliferazione di insetti di diversa natura. Anche dai gradini di alcune scalinate del centro storico (vedi scalinata che porta alla Tomba di Rotari o la scalinata che conduce all’ex Convento dei Cappuccini) spuntano numerosi ciuffi d’erba.
L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 non consente di tollerare ancora a lungo questo stato di cose. Anzi, essa impone che la viabilità urbana sia periodicamente sanificata mediante l’impiego di ditte specializzate.
I Movimenti politici “Verso il Futuro” e “Forza Italia” sollecitano l’Amministrazione Comunale a predisporre interventi immediati per lo sfalcio dell’erba delle numerose zone a verde della Città e a disporre la sanificazione delle principali vie cittadine, almeno di quelle più frequentate da macchine e pedoni.
Certo, la Città non si ritroverebbe in queste condizioni se in questo periodo avessimo avuto a disposizione i lavoratori Co.Co.Co.
I Movimenti politici “Forza Italia” e “Verso il Futuro”, nel mentre si dà attuazione ai necessari interventi di pulizia e sanificazione, chiedono all’Amministrazione Comunale di stabilizzare i lavoratori Co.Co.Co., sulle cui famiglie in maniera ancora più pesante si stanno scaricando gli effetti perversi dell’emergenza sanitaria.
I Movimenti politici “Forza Italia” e “Verso il Futuro” condividono pienamente le tesi sostenute dall’avvocato dei lavoratori Co.Co.Co. nell’incontro di qualche giorno fa circa il loro diritto a essere stabilizzati, perché chiaramente sancito dalla normativa vigente.

Forza Italia e Verso il Futuro Monte Sant’Angelo

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universosaluteCon riferimento all’ennesimo tentativo di depistare e influenzare negativamente l’opinione pubblica pugliese facendo passare come attività antisindacale il provvedimento aziendale di Universo Salute che ha determinato il licenziamento del signor Massimiliano di Fonso, Universo Salute, nonostante le ampie spiegazioni sull’iter e sulle motivazioni del provvedimento già fornite in ogni sede, si vede costretta a ritornare sull’argomento fornendo ulteriori ed esaustive informazioni sulla vicenda al fine di salvaguardare la propria immagine e quella del proprio Amministratore Delegato da ulteriori tentativi di delegittimazione e denigrazione che, se lasciati incontestati, possono tradursi in un rilevante danno per l’azienda e per gli stessi lavoratori. 

Occorre, pertanto, partire dall’inizio della vicenda precisando ai lettori che, nell’azione denigratoria messa in piedi dal signor Di Fonso con il suo comunicato del 26 marzo e seguenti (tra le altre cose mai preceduta da nessuna comunicazione all’azienda, nessuna richiesta chiarimenti , nessuna richiesta di incontro con la direzione), NON E’ RISCONTRABILE ALCUNA ATTIVITA’ SINDACALE.
Mentre nel suo comunicato Di Fonso inequivocabilmente e incontrovertibilmente invocava “Il don Uva va chiuso!!! Bomba infettiva per i Foggiani”, oggi, il signor di Fonso cerca di mitigare la gravità delle sue affermazioni dichiarando alla stampa e ai media che, con quel comunicato, chiedeva semplicemente (a chi?) una temporanea chiusura della struttura al nobile fine di poter effettuare una opportuna sanificazione degli ambienti e riprendere l’attività. Ma non v’è riscontro alcuno di tale affermazione prima della comunicazione del suo licenziamento. Resta invece sulla carta e sui media la traccia del suo assunto originale: il don uva va chiuso perché è una bomba infettiva per i foggiani.
Oggi, alla luce dei brillanti risultati ottenuti da Universo Salute non solo nel contenimento del virus, ma anche nell’expertise di cura che ha permesso la negativizzazione e la guarigione di tante persone, è ancora più chiaro che la fantomatica “bomba infettiva per i foggiani” non è mai esistita, che tutti i presidi di sicurezza necessari erano disponibili, che le sanificazioni venivano regolarmente eseguite, che le misure di sicurezza erano state tempestivamente rese operative e che il don Uva non andava assolutamente chiuso, né per un giorno e tantomeno per sempre. Il comunicato del 26 marzo risulta totalmente costruito sulla menzogna e con un intento tutto da decifrare ma che ben poco sa di tutela dei lavoratori.
Come si fa a riscontrare un’attività sindacale in un comunicato che mira alla chiusura di una azienda mettendo a rischio il posto di lavoro di centinaia di lavoratori? A riprova di ciò, basti pensare che non v’è stato avallo alcuno al comunicato del sindacalista Usppi Di Fonso, che rappresenta solo 53 dipendenti su 407, da parte delle tante altre sigle sindacali presenti al don Uva. E tantomeno vi è stato sostegno da parte dei lavoratori non iscritti ad alcun sindacato. Un caso isolato, veicolato all’improvviso, non condiviso neppure appieno dalla sua base, senza la ricerca di una soluzione ma drasticamente votato esclusivamente alla chiusura dell’azienda. Cui prodest?
Ma andando oltre l’annuncio sulla mancata sicurezza e sulla “bomba infettiva” pericolosa per tutti i foggiani, nello stesso comunicato il signor di Fonso passa con disinvoltura dal problema della prevenzione dal contagio, a parlare di utili aziendali di pura fantasia e ben lontani da quelli reali cercando di far apparire il dottor Telesforo come una persona avida e orribile che avrebbe preferito lucrare utili sacrificando la salute di dipendenti e degenti. A sottolineare la estrema malafede del signor di Fonso nelle sue affermazioni, basti dire che oltre ad aver lanciato un allarme sociale su un pericolo inesistente, oltre ad aver fornito dati falsi sugli utili e sulla cifra che Universo Salute avrebbe versato per l’acquisizione del don Uva, oltre ad aver cercato di far apparire il dottor Telesforo come una persona spregevole, conclude nel modo peggiore, con la più grave delle affermazioni possibile dal punto di vista etico e morale. Si tratta della chiosa finale del comunicato dove di Fonso lancia un monito ai dipendenti: “Tutelate i vostri figli e le vostre famiglie, loro lo hanno fatto per le loro famiglie”. Dimentica di evidenziare, il signor di Fonso, che mentre ben altre bombe venivano fatte scoppiare ai danni delle loro aziende, il dottor Paolo Telesforo e suo genero, l’avvocato Luca Vigilante, costantemente sotto scorta, non sono mancati un solo giorno presso le strutture di Foggia, Bisceglie e Potenza. E non solo per far fronte all’emergenza e guidare con coscienza l’azienda, ma soprattutto per restare al fianco dei lavoratori, correndo i loro stessi rischi. Lavoratori, diretti e indiretti, ai quali vanno rimarcate la stima e il ringraziamento di Universo Salute per la professionalità, l’energia, e l’amore dimostrato per la loro missione anche, e soprattutto, in questo particolare e difficile momento di pandemia.
Detto questo, riteniamo sia chiaro, lampante ed inequivocabile che ogni tentativo di ridimensionare la portata del comunicato del 26 marzo (che ancora una volta si allega) sia una pallottola sparata a salve, capace di far solo rumore e creare allarme ,ma inefficace dal punto di vista dell’alterazione dello status quo.
Per concludere, la chiusura definitiva del don Uva invocata da Di Fonso - a danno non solo della famiglia Telesforo ma anche a danno dei lavoratori e dei ricoverati, soprattutto quelli dell’ex istituto ortofrenico - è frutto di una incomprensibile strategia distruttiva che ora è al vaglio della magistratura foggiana. Strategia ed obiettivi del tutto estranei a qualsiasi logica, e vantata, attività sindacale.
Per tutti questi motivi l’amministrazione di Universo Salute, alla fine del lungo e complesso iter di valutazione, si è pronunciata per la massima sanzione applicabile, ovvero il licenziamento.
Il signor di Fonso, come da suo indiscusso diritto, ha proposto ricorso verso questa decisione e pertanto si attendono gli esiti dello stesso di pari passo con gli esiti della dell’attività avviata della magistratura a seguito di querela penale.

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democraticamenteNel territorio comunale di Apricena ci sono da tempo 2 canili : il "canile sanitario", di proprietà comunale, ed il "canile rifugio", di proprietà privata. La spesa annuale onnicomprensiva (gestione, affitti, utenze) è pari a 186mila euro annui per entrambi, lo affermiamo dopo aver letto le carte. Ci lavorano 4 persone e gli affitti del rifugio vengono pagati ad una famiglia di Apricena. I cani sono ben tenuti e trattati amorevolmente(come certificano i documenti dell’Asl) dal gestore uscente, l'associazione "Una Casa per Pluto".

Nei giorni scorsi però, su indicazione del Sindaco, è stata espletata una gara per il trasferimento e la custodia dei cani di proprietà del nostro comune.
L'amministrazione vuole trasferire 84 cani(dei 180 presenti nei canili) in altra città (Vieste) per la durata di un anno, ovviamente rinnovabile, supportando una spesa di 2.30 euro al giorno per ogni cane, ossia circa 70mila euro, in più un affitto annuo di 36mila euro e 3mila euro per le utenze. Tutto ciò mantenendo comunque la gestione e il servizio per il canile sanitario con altri 96 cani, con relative spese.

Basti pensare che, oltre questi, si spenderanno 20mila euro per la gestione del canile sanitario (ditta Minerva), senza considerare la spesa per la gestione dei 96 cani restanti che, a rigor di logica, dovrebbero essere trasferiti in una struttura rifugio e dovranno quindi costare 2.30 euro al giorno per cane (come per gli altri 84), cioè circa 80mila euro.

Sommando tutte le spese otteniamo circa 210mila euro. Una cifra ben superiore ai 186mila euro spesi oggi!

Sarebbe opportuno che l’Amministrazione, nel rispetto degli amanti degli animali e dell'associazione che per tanti anni, con grande cura e passione, si è adoperata per la cura dei nostri amici a quattro zampe, spiegasse con più chiarezza quale vantaggio economico ci sia in questa operazione. A noi risulta che il Comune perda in termini economici, perda 4 posti di lavoro e perda un canile privato che così rischia di restare senza cani. A tutto ciò, mero conto economico, bisogna aggiungere il trauma da trasferimento per ogni animale, trattato come merce e non come essere vivente.

Noi crediamo che in questo brutto periodo, in cui tanta gente perde il proprio posto di lavoro, non sia il caso di lasciare quattro famiglie in mezzo alla strada, per questo chiediamo all’Amministrazione di trattare con gli stessi affinché il servizio venga reso alle stesse condizioni dall'associazione una “Casa per Pluto”, per salvaguardare gli operatori dell’associazione e per evitare anche agli animali il trauma del trasferimento e quindi dell'adattamento ad altre situazioni.

DemocraticaMente

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